giovedì 22 marzo 2012

Altri 37 civili somali massacrati dai cacciabombardieri kenioti "coperti" da Obama e Netanyahu!


Gli antiquati cacciabombardieri F-5 dell'aeronautica di Nairobi, i cui meccanici e tecnici non riescono mai nonostante i più titanici sforzi al riguardo a mantenere più di 15-18 in assetto di volo in ogni determinato periodo di tempo, sono tornati (purtroppo) a seminare la morte in Somalia, paese verso il quale il Kenya esercita ormai la più completa discrezionalità nel portare attacchi militari che si risolvono puntualmente nel massacro di dozzine di civili, fidando che nessuna iniziativa o sanzioni internazionale potrà mai colpire il Governo di Raila Odinga, vista la protezione accordatagli da Benji Netanyahu e Barack 'Nobel per la Pace' Obama, ambedue interessati a espandere i loro tentacoli in terra africana.

Secondo le testimonianze di sopravvissuti quattro apparecchi militari con le insegne keniote avrebbero bombardato nella giornata di ieri la cittadina di Diff, lungo il confinte Somalia-Kenya, causando la morte (a seconda della fonte del bilancio) di un numero variabile tra le 35 e le 40 persone. Ovviamente a nulla servono le rassicuranti pretese di Nairobi di 'avere preso di mira strutture e personale dei militanti Al-Shabab'; quando la propria forza aerea é composta da apparecchi residuati degli anni '60, progettati per essere venduti alle dittature amiche di Washington (Vietnam del Sud, Turchia, Grecia, Spagna, Portogallo, Sudkorea, Filippine...) e le armi usate sono rudimentali bombe a caduta libera, la messe di cadaveri é garantita essere costituita quasi completamente da civili!

Il Kenya, forte del sostegno delle potenze arroganti dell'imperialismo occidentale e sionista, é impiegato dallo scorso ottobre in operazioni militari sempre più in profondità nel territorio somalo ma alle sue iniziative fanno da contraltare le reazioni e al crescente resistenza dei guerriglieri musulmani Al-Shabab e la montante ostilità anche del Governo centrale di Mogadiscio che, pur controllando un limitato numero di province attorno alla capitale, non é affatto felice di vedere truppe straniere dettare legge ed occupare militarmente quello che rimarrebbe pur sempre territorio somalo.
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