domenica 29 gennaio 2017

Combattimenti intensi e attacchi aerei notturni mettono in crisi il 'Daash' attorno a Deir Ezzour!

Le forze di terra che difendono Deir Ezzour dall'accerchiamento dell'ISIS hanno combattuto tutta la notte mettendo a frutto la loro superiore disciplina e organizzazione, continuando ad infliggere perdite alle bande takfire e ad allontarnarle dalla zona del Cimitero e nell'area di Jonayd.

Anche i jet non sono rimasti inutilizzati, colpendo basi, avamposti e arsenali dell'ISIS nei  quartieri di Huweiqa, Al-Kanamat, Al-Arzi e Al-Mohandeseen e nel villaggio di Marat, nei pressi dell'area di Koniko e ad Est di Deir Ezzour.



Fonti militari, inoltre, hanno rivelato che con l'allontanamento delle forze dell'ISIS dai dintorni dell'aeroporto militare é stato possibile trasportare allo scalo un "considerevole quantitativo" di armi e munizioni, che stanno facendo la differenza già in numerosi teatri di scontro.

11 commenti:

  1. Ci sono più ratti in putrefazione a Deir Ezzour che in tutta New York. Avanti, c'è ancora posto.

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  2. Wadi Barada è ufficialmente libera! altre forze si liberano per derattizzare la Syria!
    Allah, Syria, Bahar w Bass!!!

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  3. a Deir Ezzour i siriani fanno sempre faville ,però sono sempre inchiodati la con i tafkiri attorno come jene!
    Non capisco nulla della conduzione militare,ma non comprendo come mai si continui senza portare aiuto a questi eroi militari!Cioè gli aiuti ci sono,ma non si riesce a schiodare la situazione!

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    1. Mettiamola così.
      Anche prima della "contro-offensiva" dell'ISIS che ha permesso la ricattura di Palmira arruolando bande da tutte le parti, Deir Ezzor era collegata via terra da collegamenti "moncherino" abbastanza fragili ed esposti. Era tuttavia in qualche modo possibile rifornirla via terra. I collegamenti via terra sono fondamentali poichè quelli via aerea sono costosissimi, hanno un rapporto efficienza/costo pesantemente negativo.
      Con la perdita di Palmira, Deir Ezzor è completamente circondata e pertanto prima bisogna che l'aeroporto sia sicuro, questo significa una profonda fascia di rispetto e fintanto che ci sono bande di jene che si aggirano in massa attorno all'aeroporto la situazione rimane preoccupante.
      Poi, solo dopo che queste bande saranno state ricacciate, si potrà cominciare ad affrontare con rinnovato vigore la spinta per riprendere Palmira.
      Senza Palmira è impossibile spezzare l'assedio su Deir Ezzor. Attualmente il "momentum" delle bande dei tagliagole ISIS sembra essersi arrestato, si sono spinti fin troppo oltre con il tentativo verso T-4 e stanno subendo perdite irragionevoli, demenziali (tipico in stile islamista-nichilista, con centinaia e centinaia di vite sacrificate per tenere un altura inutile o uno spuntone di roccia in mezzo al niente) e pertanto quando verranno ricacciate avranno pochi effettivi per difendere Palmira.
      La storia insegna che è ragionevole pensare che non la cederanno facilmente, non faranno ritirate tattiche ma piuttosto pur di tenervi anche solo un piede in città sacrificheranno altre centinaia e centinaia di mercenari drogati ed eccitati fino a scoppiare. A meno che qualche "strike" su indicazione dell'intelligence particolarmente accurato non faccia fuori in un colpo 200 takfiri in un giorno, rendendo le difese decrepite, tenteranno in ogni modo di rimanere a Palmira.
      Questa guerra, non mi stancherò mai di ripetere, dimostra quanto sia essenziale tenere le grosse città perchè i terroristi una volta che vi entrano hanno le conoscenze tecnico-militari per incistarsi dentro come tumori e anche usando bombe bunker-buster (non so dire se siano state usate da parte russa) rimangono tuttavia spesso altre cellule cancerose che impediscono un ingresso in città dell'esercito.

      E' una scena che abbiamo visto spesso, si sono incistati a Salma e non c'è verso di sloggiarli.
      Si sono incistati nella scuola Hikmah e anche lì, per quanto ingoino letteralmente tonnelate e tonnellate di bombe, sono ancora là, bunkerati da qualche parte, in qualche tana a misura di scarafaggio.
      Palmira, per via del fatto che Deir Ezzor è quasi una Stalingrado, rimarrà sempre esposta a conro-offensive del genere da parte del miserabile Califfato, anche quando sarà riconquistata dall'esercito. Perchè è troppo esposta, e l'esercito nonostante l'immane liberazione di Aleppo ha ancora dei fronti da chiudere e non sempre è in grado di ricacciare snackbar charge di pederasti islamisti che sono ancora in grado si sacrificare migliaia e migliaia di takfiri per prendere una città.

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  4. L'avamposto siriano più vicino a Deir Ezzour sta a 220 KM. poi è tutta zona in mano all'ISIS. Bisogna che si avanzi su un fronte largo e per far ciò ci vuole una superiorità numerica di 3 a 1. Ma non c'è e quindi lo si tiene in piedi rischiandone la caduta come la recente, ma ce ne sono state delle altre sempre recuperate fin ora, ma in futuro non so...... Per me andava evacuato, ma considerazioni politiche lo impediscono.

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  5. Il momento in cui potevano prendere Deir Ezzour di impeto e' passato,tenere le posizioni avanzate costa centinaia di uomini a settimana al califfato e ha un decimo dei rimpiazzi di jhadisti da tutto il mondo che prendeva nel suo periodo d'oro(anche se sicuramente reclutera' a forza nei territori che occupa);Puo' imbastire offensive perche' il perimetro che controlla si restringe sempre piu'e quindi nonostante le perdite riesce a concentrare forze di volta in volta su un fronte(non ostacolato,per usare un eufemismo dalla coalizione usa),ma se attaccato ad El Bab,Palmira,Deir Ezzour contemporaneamente e martellato dall'aria non e' certamente in grado di avanzare contro un esercito siriano ormai temprato da 4 anni di guerra,con le forze che si stanno lentamente ricostituendo,con equipaggiamenti migliori di quando la guerra e' iniziata,e col morale sempre piu' alto via via che porzioni sempre maggiori del paese ritornano liberi dai takfiri.La guerra sara' ancora lunga,ma mi aspetto che,come visto ad Aleppo,quando il logoramento del nemico arriva ad un punto critico ci siano crolli repentini e grandi avanzate in un lasso di tempo molto breve....aspettare per vedere!

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    1. Appunto, una mano semmai poteva e doveva venire da Nord-Est, ossia da una poderosa offensiva curda sia su Raqqa sia dai curdi di Hasakah (quest'ultima unicamente di disturbo per tener occupate forze, non tanto per conquistare obiettivi strategici).
      Sfortunatamente le SDF fanno pena, l'esercito turco ha preso tanti di quei cazzotti che non riesce manco a prendere una cittadella che "fiancheggia" Al Bab e anche quando ci riesce viene ricacciato indietro dalla contro-offensiva ISIS che se la riprende dopo 30 secondi. Infatti l'esercito siriano è dovuto venire in soccorso, li sta attaccando per "costringere" l'ISIS a ragionare se abbandonare Al-Bab. Io non credo che l' EAS voglia assaltare da Sud Al-Bab vuole solo minacciarli alle spalle per fargli abbandonare la posizione (che è già qualcosa, questi non si ritirano mai), l'EAS spera che si ritirino perchè se lo facesse non escludo che potrebbe lasciare al-bab ai turchi e puntare su Deir Hafer. Non può farlo fintanto che l'ISIS rimane bunkerato da Al-Bab, anche se accerchiato sarebbe comunque pericoloso tenere truppe tra Deir Hafer e Al Bab col rischio che vengano strilati. Cosa fattibile dunque, da qui la mossa dell'esercito, se e solo se l'ISIS abbandona obtorto collo Al-Bab.

      LA situazione è pressochè questa, immaginandoci il Nord-Est e il Sud-Est della Siria come le mani dell'ISIS: con la destra (il Nord-Est della Siria) è abbastanza bloccata. Nel senso che se tira un pugno si scopre e le prende, quindi rimane con la guardia alta e costringe chiunque ad attaccare per primo.
      Con la sinistra invece può far danni perchè è libero di tirare cazzotti senza il rischio che un cazzotto spunti fuori dal nulla e lo pigli in faccia, ma anche l'esercito può replicare.

      Come ho detto i curdi avrebbero rappresentato un bel diversivo, a quest'ora con una offensiva versa su Raqqa credo che l'esercito sarebbe già a tiro di obice su Palmira e i terroristi pronti a far fagotto, mentre così si rimane con questi estenuanti tira e molla.
      Tutto qui, dato che sui curdi non si può contare la strada rimane comunque quella di chiudere fronti.
      Il sud della Siria è totalmente immobile e a nessuno conviene toccarlo (infatti non si tira neanche una scurreggia, si fa finta che non ci sia), l'ideale sarebbe (in questo preciso momento con l'ISIS a Palmira) che la sacca tra Homs e Hama sia totalmente ripulita e tutte le forze a disposizione per una contro-offensiva, ma l'esercito non ha la forza per occuparsene attualmente.
      Quindi non gli rimane che raggranellare altri soldati spegnendo focolai quasi spenti ma ancora fumanti (tipo Zabadani, Wadi barada), che assorbono comunque ancora soldati.

      Speriamo disinfestino quelle zone che ancora "alimentano" Zabadani e dintorni e costringano i terroristi all'interno a venire evacuati.
      Attualmente mi sembra il modo più veloce per avere truppe.

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  6. I fratelloni di Mosca per ragioni diplomatiche hanno la mano troppo leggera, questo è compensibile vista la riunione di Astana, però un'offerta che non si può rifiutare andrebbe fatta a Qatar ed Arabia Saudita, anche la presenza di numerose forze speciali americane nel nord est della Siria potrebbe subire "ostacoli" e grossi "incidenti" nella forma di qualche grosso ordigno termobarico sulla loro testa.
    Ivan

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  7. da quanto si legge Trump ha richiesto ai suoi una proposta per essere più agressivi nei riguardi di ISIS,oggi ha parlato 50 minuti con Putin e non penso si siano solo scambiati convenevoli....Tirana sta preparando una montagna di munizioni da inviare ai curdi ( che sono spinti dagli USA),insomma secondo me qualche cosa si sta muovendo
    Vedarem!

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  8. L'Isis e' un falso problema,se Putin e Trump sono daccordo lo spazzano via in men che non si dica,quale che sia la strategia che decidono di attuare

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