Il dirigente di Hezbollah, sua Eminenza Ibrahim Amin as-Sayyed (sopra) ha ricevuto una delegazione del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina che, guidata da Maher al-Taher (sotto a sinistra), comprendeva anche il membro del Politburo Abu Ahmad Fuad (sotto a destra) e, naturalmente, il rappresentante del PFLP in Libano, Marwan Abdul Al. Presenti al meeting erano anche il Responsabile di Hezbollah per gli Affari Palestinesi Hassan Hodroj e il suo assistente Atallah Hamoud. Entrambe le parti hanno discusso gli ultimi sviluppi politici dell'arena palestinese, con particolare riguardo all'assedio giudaizzatore a cui é sottoposta Al-Quds e il suo Nobile Santuario.
Entrambe le parti hanno espresso gratitudine per gli sforzi di riconciliazione mirati a ricomporre l'unità nazionale palestinese, discutendo poi a lungo sulle prospettive dei movimenti e del cambiamento in atto in molti paesi del Mondo Arabo e di cosa questi rivolgimenti possono significare per la causa palestinese. Particolare rilievo hanno avuto gli sviluppi in Siria dove, nonostante gli sforzi di player potentissimi come Usa, Israele, Qatar e Arabia Saudita (con il supporto anche di Turchia, Francia e certi partiti e milizie libanesi) il Governo di Assad sembra aver resistito a oltre dieci mesi di campagna terroristica.
Maher al-Taher ha affermato che la stima e l'ammirazione del PFLP verso Hezbollah é totale, additandolo come esempio riuscitissimo di un movimento di Resistenza nazionale e popolare, un esempio per tutte le forze progressiste e antisioniste della regione; Sua Eminenza As-Sayyed, ringraziando, ha lodato il Fronte Popolare per la sua salda dedizione ai principi della Resistenza, cui non é mai venuto meno nemmeno nei tempi bui in cui quella che era la forza politica palestinesi di maggioranza si piegava ai diktat che pretendevano 'trattative', 'riconoscimenti' e l'abbandono delle armi.
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