Il Segretario del Sottocomitato parlamentare iraniano per le Ricerche sul Fato di Imam Mousa Sadr, Javad Karimi Qoddousi ha dichiarato che, allo stato attuale delle ricerche, "c'é ragione di mantenere un moderato ottimismo" e che positivi progressi possono ancora essere fatti in merito alla possibilità di determinare il fato ultimo del noto e rispettato chierico libanese (di origine iraniana), fondatore del Movimento Amal, che scomparve insieme a due suoi accompagnatori (Mohammad Yaacoub e Abbas Badreddine) nel 1978, nel corso di una visita alla Libia di Gheddafi.
Il Parlamentare iraniano ha aggiunto che il Sottocomitato da lui guidato ha ricevuto "informazioni credibili" su quanto accaduto a Sadr da alcuni prigionieri politici 'veterani' rimasti anni ed anni nelle carceri del dittatore di Tripoli e finalmente rilasciati dopo la definitiva caduta del suo regime in seguito alla vittoria della Rivoluzione partita da Bengasi nella primavera del 2011.
Nel 2008, nel trentesimo anniversario della sua scomparsa il Governo libanese aveva emesso un mandato di cattura nei confronti di Gheddafi che però era rimasto lettera morta. Attualmente una commissione ufficiale libanese guidata dal Ministro degli Esteri in persona si trova in Libia per "tirare le somme" sul caso della scomparsa di Mousa Sadr. Il leader sciita era stato strumentale nel risvegliare la coscienza collettiva di quello che, negli anni '60 e '70 era il gruppo sociale/religioso più emarginato e diseredato dell'intera società libanese, iniziando quel processo di risveglio e riscatto che ha portato gli sciiti (oggi uniti sotto la leadership di Amal e di Hezbollah) a divenire il gruppo 'chiave' nella nuova architettura politica del paese.
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