giovedì 19 gennaio 2012

Il Capo dell'Esercito libanese dichiara: "Fermeremo a tutti i costi chi voglia contrabbandare armi ai terroristi che agiscono in Siria!"


Il Comandante in Capo dell'Armee Libanaise, Generale Jean Qahwaji ha espresso la determinazione di Beirut di porre fine con ogni mezzo necessario a movimenti e attività di gruppi che negli ultimi mesi hanno fornito armi, esplosivi e munizioni ai terroristi e ai provocatori infiltrati dall'Arabia Saudita, dagli Usa e da Israele in Siria, con l'obiettivo di fomentare violenze e instabilità nel paese e provocare quindi la sua discesa nel caos per giustificare un intervento armato imperialista in quel paese.

Anche gruppi criminali libanesi, spalleggiati dalla parte politica asservita agli Usa e a Tel Aviv, hanno preso parte a questo traffico, come rivelato dalle dichiarazioni rese dai corrieri arrestati nei mesi scorsi che hanno spiegato la natura 'triangolare' del passaggio dai soldi sauditi e qatariani alle armi israeliane che poi venivano portate in Siria attraverso le province settentrionali del Paese dei Cedri.

Qahwaji ha specificato di avere assunto impegni ben precisi di fronte al Premier Najib Mikati e che gli uomini e le forze sotto il suo controllo sono perfettamente in grado di "affrontare qualunque genere di terrorismo", con evidente riferimento alla possibilità, recentemente ventilata, che i servizi segreti di Casa Saoud cerchino di infiltrare elementi wahabiti nel paese. Già in passato le forze di sicurezza libanesi hanno dovuto prendere le armi per respingere ed eliminare gli agenti estremisti di Riyadh, come ad esempio il gruppo "Fatah al-Islam".

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2 commenti:

  1. Si vede che i libanesi si sono "rotti" dei delinquenti di "al pentagono" e delle scorribande in territorio libanese.

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