Decine di migliaia di persone continuano a presidiare Piazza Tahrir al Cairo, in una capitale egiziana che, dopo il sesto giorno di manifestazioni e scontri, è tornata indietro nel tempo esattamente a dieci mesi fa, all'apice delle manifestazioni che, condotte con costanza e determinazione non dissimili da quelle cui abbiamo assistito negli ultimi giorni, condussero in ultimo alle dimissioni di Hosni Mubarak e all'inizio di un 'interregno' di cui forse stiamo vivendo l'ultimo atto.
Un annuncio, probabilmente tardivo dopo quasi quaranta manifestanti uccisi, in cui il Maresciallo Tantawi si é dichiarato per la prima volta disponibile a mettere in prospettiva un rapido "passaggio di poteri" ad autorità civili, previo referendum popolare, non ha avuto l'effetto sperato dai suoi estensori nel 'disinnescare' la protesta popolare, che é anzi continuata con nuove segnalazioni di scontri a Ismailia, nel Nordest dell'Egitto e nella metropoli portuale di Alessandria.
Intanto Kamal Ghanzouri ha accettato di ricoprire nuovamente l'incarico di Premier (carica che rivestì già dal 1996 al 1999) sostituendosi al dimissionario Essam Sharaf, che ha rimesso il mandato insieme al resto dei suoi colleghi e collaboratori di fronte al continuo aumentare delle vittime durante l'ultimo week-end. Ghanzouri prima di essere capo dell'Esecutivo servì come Ministro della Pianificazione e della Cooperazione Internazionale ed ha una conoscenza approfondita e dettagliata degli apparati statali egiziani.
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