Dozzine di batterie missilistiche delle forze di difesa antiaerea della Repubblica Islamica sono state dislocate e messe in azione nel prosieguo della grande esercitazione "Thamen al-Hojaj", kriegsspiel coordinato delle Forze di Terra dell'Esercito, che ha visto entrare in azione gli ultimi modelli di radar multifrequenza e di droni e apparati di ricognizione remota frutto dell'ingegno e dell'esperienza accumulata dai tecnici e dagli ingegneri elettronici iraniani.
L'Esercito ha portato a termine operazioni 'poliformi e coordinate' contro una serie di ipotetiche minacce nemiche tra cui attacchi notturni in condizioni di silenzio radio e blackout delle comunicazioni, in maniera da affinare le capacità di risposta anche contro gli handicap più severi. Il portavoce ufficiale dell'esercitazione, Colonello Abolfazi Sepheri ha riferito che le unità di guerra elettronica iraniane sono riuscite a disturbare profondamente i sistemi di guida e navigazione degli incursiori nemici, vanificando così l'efficacia del loro attacco.
Si é conclusa così la tre giorni di manovre che ha visto coinvolto l'intero versante Est della Repubblica Islamica, territorio normalmente pattugliato dall'Esercito e dalla gendarmeria iraniana contro gli estremisti Jundullah finanziati dalla CIA e i trasporti di oppio coltivato nelle valli afghanie, ma suscettibile, proprio grazie alla presenza militare NATO e Usa di diventare teatro di minacce ben più consistenti.
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