Le forze di terra dell'Esercito iraniano hanno lanciato ieri una serie di esercitazioni militari nell'Est del paese, per migliorare proficienza, coordinazione, rapidità di risposta a una varia serie di situazioni e minacce ipotetiche.
I 'giochi di guerra', denominati "Thamen al-Hojaj", sono iniziati su un'area vasta circa 800mila chilometri quadrati, come affermato dal relativo comunicato stampa rilasciato dagli uffici dell'Esercito.
Il Comandante della base per la difesa aerea di Khatam al-Anbiya, Brigadier Generale Farzad Esmaili ha lanciato la prima fase delle esercitazioni che coinvolgeranno soprattutto unità di difesa aerea, che avranno modo di testare gli ultimi modelli di radar, missili e artiglierie a guida remota e computerizzata, prodotte in questi ultimi anni da tecnici ed esperti dell'industria di Difesa nazionale.
Ma le esercitazioni non coinvolgono solo unità combattenti, ma anche sezioni di genio, elettronica, rifornimento e amministrazione, ciascuna delle quali simulerà vari tipi di emergenza a cui rispondere, come casi di 'guerra informatica', mobilitazione improvvisa e massiccia e così via, ognuno secondo le proprie specialità e assegnazioni.
Sembra che la prima fase dell prove riguardi proprio la creazione e l'attivazione di centri di comando e coordinazione primari e secondari fissi e mobili per rispondere a diversi generi di necessità operative.
Adesso che le truppe Usa stanno abbandonando l'Irak che hanno invaso e occupato per otto anni l'Esercito della Repubblica Islamica ben si rende conto che una possibile minaccia militare imperialista ha più probabilità di provenire da Est, dall'Afghanistan ancora occupato dalla NATO e dal Pachistan dove spadroneggia l'arroganza di Obama; la decisione di mettere alla prova la capacità iraniana di reagire a minacce da Oriente é quindi molto logica e sensata.
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