Il Ministero della Salute egiziano ha aggiornato la conta dei morti negli scontri che si stanno susseguendo ancora in queste ore attorno a Piazza Tahrir, nella capitale del paese, parlando di 22 vittime accertate; tuttavia, secondo quanto riportato dalla France Presse, fonti mediche degli ospedali cairoti parlerebbero di un bilancio più pesante, per ora attestato attorno alle 35 vittime.
Sono ormai tre giorni che la popolazione civile si scontra con poliziotti e militari chiedendo una più rapida e decisa transizione dal regime di interim inaugurato dopo la caduta di Mubarak con l'instaurazione del Consiglio Supremo delle Forze Armate presieduto dal Maresciallo Tantawi verso un ordinamento a guida civile e sostenuto dalla legittimazione democratica di libere elezioni. Scontri pesanti anche se non così sanguinosi come quelli del Cairo sono registrati anche ad Alessandria, Suez e Ismailia.
Intanto l'Esecutivo di transizione comandato da Essam Sharaf perde un Ministro; Emad Abu Ghazi, già titolare del dicastero della Cultura ha rassegnato le proprie dimissioni in protesta contro la maniera brutale e sanguinosa con cui i militari stanno affrontando una protesta pacifica che vede civili disarmati in piazza per chiedere che venga mantenuto quanto loro promesso all'atto delle dimissioni di Hosni Mubarak.
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