Il principale gruppo di opposizione al regime del tiranno yemenita Ali Abdullah Saleh, il quale pensa di garantirsi contro futuri provvedimenti firmando la bozza di accordo per la transizione proposta dal GCC (che prevede immunità retroattiva contro ogni indagine e ogni richiesta di rinvio a giudizio per gli anni del suo dominio più che trentennale) ha radunato in piazza nelle maggiori città dell'Arabia Felix migliaia e migliaia di manifestanti contro ogni ozione di salvacondotto o protezione contro la giustizia per l'autocrate.
La 'Rivoluzione dei Giovani Yemeniti' ha convocato le manifestazioni odierne appena ricevuta la notizia che, volato in Arabia Saudita, Saleh aveva firmato lo stesso documento di transizione che aveva respinto ed evitato per settimane e mesi, nell'illusoria speranza di riuscire a ristabilire la saldezza del suo potere con la semplice forza bruta e la sponsorship di Riyadh, Washington e Tel Aviv.
Da quanto risulta sia nella capitale Sanaa che nella città meridionale di Taizz le truppe fedeli a Saleh avrebbero aperto il fuoco sulla folla dei manifestanti, a Taizz, addirittura, si riporta del suono di artiglieria che arriva in città dalle zone periferiche, segno che qualcuno, forse militari ribelli, forse guerriglieri tribali dell'interno, sta ingaggiando l'Esercito che presidia gli accessi settentrionali e le zone periferiche dell'abitato. Sembra che finora siano confermati cinque morti tra i dimostranti anche se abbiamo il fondato timore che vedremo presto questo bilancio lievitare non poco.
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