lunedì 21 novembre 2011

Ha diciannove anni l'ultimo martire sciita assassinato dagli sbirri di Casa Saoud!


Nasr al-Mahishi, un ragazzo di appena 19 anni, é l'ultima vittima della crudele repressione portata avanti dalla sbirraglia di Casa Saoud nelle province saudite orientali, affacciate sul Golfo Persico, popolate a maggioranza da sciiti e ricche della maggior parte dei giacimenti petroliferi che alimentano lo sfarzo sardanapalesco della corte di Riyadh, dove circondato dalla sua corte di manutengoli sunniti siede l'ultimo sovrano assoluto della Storia contemporanea.

Nasr stava semplicemente camminando sul marciapiede insieme ad alcuni coetanei quando é stato raggiunto al cranio da un proiettile vagante sparato dalla polizia militare, immediatamente entrato in coma non se ne é più ripreso ed é morto nella giornata di oggi, dopo ore di agonia. La sua scomparsa é stata occasione per nuovi raduni e manifestazioni, tenuti contro la minaccia delle forze dell'ordine che avrebbero, senza successo, tentato di vietare le manifestazioni pubbliche di lutto.

HRW, l'Ong internazionale che difende i diritti umani ha pubblicato lo scorso mese un rapporto caustico sulla condotta delle forze governative saudite in questi mesi di scontri e dimostrazioni da parte della popolazione sciita dell'Est, denunciando tra le altre cose "arresti arbitrari di dimostranti pacifici o, in loro mancanza, di parenti e amici degli stessi, pestaggi, torture, detenzioni illegali". L'Arabia Saudita con queste misure ha praticamente rinnegato il Cartello arabo dei Diritti Umani, che aveva sottoscritto soltanto pochi anni fa.
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