martedì 3 gennaio 2012

Dopo un "orribile" 2011 Saad Hariri, il Renzo Bossi libanese, vede grigio anche l'anno nuovo!


E' veramente un tristissimo 2011 quello che si é appena chiuso per Saad Hariri, il Renzo Bossi libanese, che, da capo del Governo di Beirut e gran referente degli interessi imperialisti americani, israeliani e sauditi nel Paese dei Cedri si é rapidamente trovato "trombato", politicamente marginalizzato e costretto dai suoi controllori esteri a impelagarsi in rischiose operazioni di contrabbando di armi verso la Siria, che mano a mano che vengono scoperte minano sempre di più la sua credibilità politica e la sua popolarità (giacché vi sono molti libanesi, anche politicamente e socialmente conservatori, che hanno orrore all'idea che i loro partiti politici di riferimento soffino sul fuoco del terrorismo in Siria). La cosa deprimente, per il povero Hariri Jr. é che niente di tutto questo sembra destinato a migliorare nel prevedibile futuro, anzi, più passa il tempo e più aumentano le possibilità che dall'interno della sua coalizione (probabilmente dall'area falangista) la sua leadership venga contestata e sfidata.
Così "machi" e sbruffoni nelle loro t-shirt attillate, i miliziani di Saad Hariri vennero sonoramente presi a calci da Hezbollah e alleati nell'estate 2008.
Come capita quasi sempre agli stolti, Hariri non ha altri che sé stesso da incolpare per i suoi mali, é stato lui infatti, accettando acriticamente gli "ordini" che venivano dall'inquilino nero della Casa Bianca e dalla sua "Strega dell'Ovest" a cercare di 'far saltare' gli accordi che, con la mediazione siriana e saudita, nel 2008 avevano posto fine al confronto sulla rete di telecomunicazioni di Hezbollah, il risultato di questa manovra fu la rottura della maggioranza parlamentare, il voto di sfiducia e la creazione di una nuova maggioranza centrata attorno all'alleanza progressista "8 marzo" che elesse nuovo Premier il sunnita Najib Mikati e che ha iniziato una vigorosa azione di Governo affrontando di petto le tante questioni che, per quieto vivere, Hariri aveva 'spazzato sotto il tappeto'.
Come dimostrato da questa foto, con un miliziano dell'SSNP che traffica tranquillamente negli uffici del 'Movimento Futuro', lasciato incustodito e terra di conquista dai "machos" di cui sopra!
Bisognoso di 'coccole' il povero Saad ha passato la maggior parte del 2011 lontano dall'ingrata madrepatria, passando la maggior parte del tempo in Arabia Saudita (dove ricordiamo é nato ed é stato educato, facendo perciò di lui un 'mezzo libanese' a dir tanto e soprattutto un mezzo libanese che la Guerra Civile l'ha vista solo in TV...); se gli affari pubblici sono andati malissimo non più grandi soddisfazioni gli hanno dato quelli privati dove, per far fronte a una drammatica crisi di liquidità, Hariri Jr ha dovuto vendere la sua compagnia di telecomunicazioni in Turchia.

L'inizio dell'aggressione imperialista contro la Siria, condotta tramite provocatori e terroristi infiltrati, segnò un tentativo di 'riscatto' per il suo 'Movimento Futuro' che, cercando di darla a bere all'opinione pubblica mondiale con l'aiuto dei media in mano alla lobby sionista internazionale radunò migliaia di libanesi sul confine settentrionale con la Siria, facendoli riprendere dai cameraman e dichiarando che erano "profughi siriani" per i quali bisognava preparare "campi di accoglienza" (sperando poi di far diventare detti campi centrali di spionaggio e terrorismo al servizio di CIA, Mossad e servizi di Riyadh). Ma l'impostura non ingannò nessuno e, sul teatro politico libanese, aggiunse ridicolo alle sue altre recenti sconfitte.

Adesso in Libano si deve discutere la nuova legge elettorale, che prelude alla grande battaglia delle urne che si terrà nel 2013; un altro appuntamento imporante sarà il dibattito per l'eventuale rinnovo della 'cooperazione' con il cosiddetto 'Tribunale Speciale', (la corte-canguro anti-Hezbollah -e prima anti-Siria- voluta da Washington e Tel Aviv) che molti vedono come l'occasione ideale per tranciare ogni rapporto con questa entità partigiana e asservita a interessi stranieri. Hariri sembra totalmente incapace di fornire una leadership efficace per la sua parte politica, ma i suoi rivali interni devono agire rapidamente o queste scadenze li sorprenderanno ancora sotto la guida di un 'condottiere' tentennante e insicuro, succube dei suoi manipolatori stranieri, intrappolato dal paragone con la figura del padre (che stava per passare armi e bagagli alla coalizione filo-siriana e filo-hezbollah quando venne assassinato da Israele).
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