Un altro esempio di questa particolare "tattica" dei criminali israeliani lo abbiamo avuto di recente quando, in seguito al ritrovamento del cadavere di un anziano Ebreo francese pugnalato e dato alle fiamme in una casa di Dizengoff Street a Tel Aviv, una bizzarra e improbabile 'rivendicazione' era stata comunicata ai media, in cui si pretendeva che l'omicidio del Professor Elie Lalouz (questo il nome del francese -foto sopra-, di professione chimico anche se ormai in pensione) fosse stato portato a termine dalle "Brigate del Martire Generale Hassan Tehrani", come 'rappresaglia' per l'assassinio portato a termine da Israele di un ufficiale iraniano coinvolto nel progetto scientifico del programma nucleare iraniano.
Ma, prima che l'inquisizione sionista si potesse scatenare nell'usuale "caccia al Palestinese" qualcosa é andato 'storto' (o 'dritto' a seconda dei punti di vista): qualche ispettore di polizia con la testa sulle spalle e più professionalità che ideologia dentro di essa (un po' come il Rutger Hauer ispettore delle SS in "Fatherland" di R.Harris) ha seguito una pista 'controcorrente' individuando una gang composta da due prostitute di origine ucraina e dai rispettivi protettori che, dopo brevi riscontri, sono risultati i veri colpevoli dell'omicidio. Le due donne avrebbero materialmente assassinato l'anziano Ebreo francese, somministrandogli prima un narcotico e quindi pugnalandolo. A quel punto, dopo avere fatto entrare i loro complici nell'appartamento e averlo saccheggiato vi avrebbero appiccato il fuoco per distruggere le prove di quanto accaduto, la rivendicazione sarebbe stata rilasciata in un secondo tempo quando, dopo l'intervento dei pompieri e i primi rilevamenti sarebbe risultato evidente che le fiamme non avevano impedito di riconoscere che il morto era stato assassinato prima del rogo.
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