martedì 3 gennaio 2012

Ex-Ministro della Difesa iraniano: "Gli Usa mentono riguardo al drone abbattuto: le nostre ispezioni lo confermano!"


Il Contrammiraglio Ali Shamkhani, già Ministro della Difesa della Repubblica Islamica Iraniana ha dichiarato che, dai primi rapporti completi emessi dagli ingegneri e dai tecnici che hanno esaminato il drone 'stealth' individuato e intercettato dagli esperti di guerra elettronica di Teheran al principio dello scorso mese, "appare chiaro ed evidente che ogni tentativo giustificatorio degli Americani" (che pretendevano che il loro super-UAV si fosse 'perso' sull'Iran nel corso di una ricognizione che avrebbe dovuto svolgersi sui cieli dell'Afghanistan) "é totalmente falso e privo di qualsivoglia fondamento", l'RQ-170 Sentinel infatti é stato trovato equipaggiato di sensori termici e spettrometrici che sarebbero stati del tutto superflui per una missione sull'Afghanistan.

"Soltanto per monitorare e individuare impianti ed apparati ad alta tecnologia ci vogliono simili strumenti, e certamente i Resistenti afghani non richiedono tanto hardware per venire riconosciuti e spiati, per quello bastano normali sensori fotografici; gli Usa, quindi, devono venire giudicati e censurati per aver voluto scientemente violare e spiare lo spazio aereo iraniano". Il 'Sentinel', lo ricordiamo, é stato fatto atterrare dai tecnici iraniani oltre 200 chilometri all'interno dello spazio aereo del paese. Per arrivare a ciò gli 'hacker' di Teheran si sono introdotti nel cervello elettronico del robot volante e gli hanno fatto credere di aver concluso con successo la missione e di essere tornato sulla base Usa di Kandahar. Quindi, docile come un cagnolino, il drone americano é atterrato automaticamente nella base aerea iraniana che gli é stata indicata, senza ricevere nessun danno nella discesa.

L'Iran ha presentato una lamentela ufficiale all'ONU chiedendo una "netta presa di posizione e misure efficaci" affinché gli Usa siano scoraggiati una volta per tutte dall'inviare apparecchi-spia oltre i confini iraniani, nel tentativo di accumulare dati e informazioni sulla prontezza delle forze armate del paese e l'avanzamento del suo legittimo e pacifico programma nucleare.

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