mercoledì 2 novembre 2011

Il Comitato Internazionale per la Marcia su Gerusalemme emette il suo Primo Comunicato Ufficiale!


Da quando l'Occupazione sionista ha invaso il 78 per cento della Palestina storica con la Nakba del 1948, attraverso l'invasione di Gerusalemme Est nel '67 e tutti i decenni successivi abbiamo assistito a crescenti e sempre più sfacciati tentativi di colonizzazione e giudaizzazione mirati contro la natura araba, cristiana e musulmana di questi territori e di questa città. Questi crimini contro l'Umanità, contro la Storia e contro la Cultura sono portati avanti dal regime ebraico nella convinzione che il sostegno politico degli Usa e dell'Occidente e la copertura mediatica e finanziaria delle lobby sioniste internazionali possano impedire qualunque seria reazione internazionale, dall'ONU in giù.

L'obiettivo sionista é quello di compiere una totale pulizia etnica di Gerusalemme prima e di tutta la Palestina poi, attraverso persecuzioni, genocidio culturale, terrorismo di Stato, ricatti economici, restrizioni burocratiche, incendi, devastazioni, omicidi e demolizioni. L'arroganza dell'occupazione porta il regime di Tel Aviv a pretendere che Gerusalemme sia 'la capitale eterna di israele'; Netanyahu e i suoi alleati fingono di ignorare la natura sacra di Gerusalemme per il Cristianesimo e l'Islam e pretenderebbero di cancellare queste sue identità imponendovi sopra una fasulla, fittizia e baracconesca 'natura ebraica'. Le azioni e le politiche sioniste su Gerusalemme sono in pieno e aperto contrasto con tutte le risoluzioni e le raccomandazioni in merito delle Nazioni Unite.

L'atteggiamento dell'establishment politico e militare sionista é quello di agire come se il regime ebraico avesse il diritto divino di compiere la 'Soluzione Finale' in terra di Palestina; l'adozione del sistema di Apartheid verso i Palestinesi residenti nei territori del 1948 e quelli residenti nei territori occupati del '67 é vista come una mera 'misura temporanea' in attesa che si riesca a deportarli o ucciderli tutti. Fulcro di questa strategia è Gerusalemme, su cui si stanno concentrando in questi anni le spinte 'giudeizzatrici' con demolizioni di edifici storici, dispersione di resti archeologici, rimozione di cimiteri, cambio di nomi arabi alle strade e imposizione di nomi ebraici, costruzione di rozzi 'luna park' sulla presunta 'storia ebraica (declinata alla sionista)' e un crescendo di provocazioni, attacchi e offese alla Cupola della Roccia e alla Santa Moschea di Al-Aqsa, terzo luogo sacro dell'Islam.

Gerusalemme e tutta la Palestina gridano la loro richiesta di aiuto, il loro bisogno di venire liberate, redente e ritrasformate in terre di libertà, tolleranza e coesistenza, per tutto il mondo e per le generazioni future. Questo movimento, su invito dei cittadini e dei partiti e dei movimenti palestinesi ha deciso di impegnarsi a organizzare una Marcia globale su Gerusalemme, mirata ad alzare la consapevolezza del mortale pericolo che questa città storica e sacra e tutta la terra di Palestina corre a causa dei sionisti e dei loro deliri razzisti.

Il prossimo 30 marzo 2012 porteremo volontari di tutto il mondo, di ogni razza, credo e orientamento politico ad attraversare i confini giordano, egiziano, siriano e libanese marciando pacificamente verso la Palestina e verso Al-Quds, l'eterna, innegabile, sacra città.

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2 commenti:

  1. Domande all'Unesco (o a chiunque altro creda nella "Palestina")

    Cari amici, mi è arrivata una letterina diretta al direttore dell'Unesco, che però va bene anche per tutti quelli che sono così impazienti di "restituire" i "territori palestinesi" ai loro legittimi proprietari. Ve la riporto qui, con solo qualche piccola modifica, sperando che riusciate a diffonderla. A me l'Unesco non risponde, forse perché non sono abbastanza (fanta)scientifico, (dis)educativo, (in)colto.

    Egregio Direttore dell' UNESCO,
    sarebbe così gentile da rispondere a qualche domanda? Se lei è così sicuro che la "Palestina" sia stata fondata molti secoli fa, ben prima della presenza degli ebrei e abbia lasciato tracce nella storia, beni culturali da conservare, eredità da difendere, certamente lei sarà in grado di rispondere alle seguenti domande:
    - Quando è stata fondata e da chi?
    - Quali erano i suoi confini?
    - Qual era la sua capitale?
    - Quali erano le sue città più importanti?
    - Qual era la base della sua economia?
    - Qual era la sua forma di governo?
    - Può citare almeno un leader palestinese prima di Arafat e di Amin Al Husseini, il muftì di Gerusalemme amico di Hitler?
    - La "palestina" è stata mai riconosciuta da un paese la cui esistenza a quel tempo non lascia spazio a discussioni?
    Qual era la lingua parlata nello stato di Palestina prima degli ebrei?
    Avevano un sistema politico? Il loro sovrano portava un titolo? C'era un parlamento o un consiglio? Hanno combattutto delle battaglie?
    C'è un qualche libro palestinese prima del Novecento? Può nominare uno scrittore palestinese, un pittore, uno scultore, un musicista, un architetto palestinese prima di tale data?
    Esiste un piatto tipico palestinese, che lei sappia? Un costume caratteristico?
    Che religione aveva la Palestina prima di Maometto?
    Qual era il nome della sua moneta? Ne esistono degli esemplari in qualche museo?
    Scelga pure una data nel passato anche recente e ci dica: qual era il tasso di cambio della moneta palestinese nei confronti del dollaro, yen, franco, ecc.?
    Poiché questo paese oggi non esiste, può spiegare la ragione per cui ha cessato di esistere? E può specificarne la data di estinzione?
    Se la sua organizzazione piange per il destino dei poveri palestinesi "occupati", mi può dire quando questo paese era orgoglioso e indipendente?
    Se le persone che, a torto o a ragione, chiamate palestinesi non sono solo una collezione di immigrati dai paesi arabi e se davvero hanno una identità definita etnica che assicura il diritto di autodeterminazione, mi sa spiegare perché non hanno cercato di essere indipendenti dai paesi arabi prima della devastante sconfitta nella Guerra dei Sei Giorni? Perché datano l'"occupazione" dal '67, se prima i "territori palestinesi" erano governati da stati "non palestinesi" come l'Egitto e la Giordania?
    Le ho fatto tante domande, mi auguro che potrà rispondere almeno a qualcuna. Finisco solo con una nota: spero che lei non confonda i palestinesi con i Filistei, che erano una popolazione marittima di lingua indeoeuropea (i popoli del mare) che fecero un'invasione in terra d'Israele, come anche in Egitto e nell'attuale Libano verso il nono secolo a.C. Il solo rapporto è l'invenzione romana che dopo la distruzione del Tempio, nel I secolo, ribattezzò quelle terre per spregio con il nome di un antico nemico dei ribelli ebrei. L'etimologia non è storia.

    Domande interessanti, non trovate? Diffondetele, vediamo se qualcuno risponde. Magari proprio all'Unesco, dove sono così colti.

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  2. nel cestino lo spam di sion!!!!!

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