Posticipato di un giorno per permettere al Patriarca di Antiochia Beshara al-Rahi di completare la sua due-giorni irakena il Consiglio dei Vescovi maroniti ha condannato nella sua sessione di ieri la costante frattura del mondo politico libanese, invitando tutte le forze e i partiti a dedicarsi al bene della nazione, rigettando influenze straniere che vogliono fare del Paese dei Cedri una pedina dei loro giochi.
Secondo una dichiarazione rilasciata subito dopo la chiusura del Consiglio a Bkirki, i Vescovi hanno lodato gli sforzi del Medio Oriente e in Nordafrica per la Riforma, la Democrazia e il Cambiamento, nonché il pieno rispetto e riconoscimento dei Diritti Umani, che stanno trovando applicazione nei movimenti della Primavera Araba. Nel comunicato si legge anche: "Le divisioni politiche ci provocano vivo dolore e chiediamo ai Libanesi di respongere con fermezza ogni tentativo di fomentare conflitti e divisioni".
Ma, subito dopo, arriva il passaggio che chiarisce da quale parte venga il pericolo maggiore: "Condanniamo senza appello ogni tentativo di violare la sovranità e l'indipendenza della nazione, nonché ogni tentativo di indebolire i suoi apparati di sicurezza e di difesa (quindi anche le armi della Resistenza!) attraverso violazioni dirette o indirette del suo principio di autodeterminazione". I Vescovi riuniti in Consiglio, inoltre, hanno discusso a lungo riguardo ai viaggi pastorali del Patriarca Al-Rahi in Nordamerica, in Vaticano e in Irak.
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