Il Presidente della Società somala per la Mezzaluna Rossa, Ahmad Mohammad Hassan nel corso di un incontro ufficiale ha espresso "profonda gratitudine" per il significativo contributo iraniano all'aiuto umanitario che ha permesso di contenere disagi e sofferenze per la popolazione nel corso della carestia seguita alla grave siccità del 2011, che ha colpito tutto il Corno d'Africa.
"La Mezzaluna Rossa iraniana ha giocato un ruolo molto importante nel controllare la fame e le epidemie conseguite alla siccità, sono stati i primi ad arrivare, con i loro convogli, coi loro campi profughi prefabbricati, con le loro cliniche modernamente attrezzate e gestite da personale qualificato, non hanno lesinato sforzi nel tentativo di recarci aiuto".
Nonostante gli sforzi siano riusciti in ultimo a far degradare lo stato di calamità da "carestia" a "grave emergenza umanitaria" tuttavia centinaia di migliaia di persone sono state ridotte al rango di rifugiati e tuttora alloggiate in campi di fortuna, specialmente attorno alla capitale, Mogadiscio e appena oltre i confini con stati meno gravemente colpiti come l'Etiopia o il Kenya.
Tuttavia la Mezzaluna Rossa iraniana non ritiene affatto di aver terminato il suo lavoro in Somalia, come confermato dal suo Presidente Abolhassan Faqih: "Credo che la profilassi sanitaria sia il campo dove concentrare i nostri sforzi ora, senza dimenticare che la gente beneficia di più da programmi di aiuto che letteralmente la 'aiutino ad aiutarsi', quindi attraverso la creazione di possibilità di istruzione, formazione, lavoro".
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