mercoledì 2 marzo 2011

Le pressioni internazionali allentano la morsa sionista su Gaza: aperto il varco di Kerem Shalom per 190 camion!


Una buona notizia per la popolazione del ghetto assediato di Gaza; a seguito delle incessanti pressioni di organismi internazionali, ONG e agenzie umanitarie nelle scorse ore le autorità sioniste hanno finalmente ceduto e aperto due dei varchi di confine di Kerem Shalom affinché, tramite essi, 190 trasporti carichi di materiali da costruzione.

Tra essi si contano: tredici carichi di tondini di ferro e sacchi di cemento per progetti di ricostruzione sponsorizzati dall'UNRWA, tre carichi di cemento e tondini per progetti supervisionati dalla Banca tedesca per lo Sviluppo e sei dello stesso genere per progetti sponsorizzati dall'Agenzia di Aiuto statunitense.

Purtroppo, importare cemento e armature metalliche per costruzioni private resta ancora al di là delle possibilità 'concesse' dagli insensibili supervisori del progetto israeliano di strangolamento di Gaza, motivo per cui i comuni cittadini devono ancora accontentarsi di recuperare i detriti lasciati dal "pogrom" militare sionista di due anni orsono e ingergnarsi a triturarli e mescolarli con metodi semi-artigianali per ricavarne nuovi mattoni e nuova malta. E' questo il motivo per cui, per impedire e rallentare il processo di ricostruzione delle case distrutte, che le truppe sioniste si "divertono" a fare il tiro al bersaglio sui bambini e sui ragazzi che fanno il giro delle zone bombardate con carriole e carretti trainati da asini, come testimoniato da numerosi mezzi d'informazione e rapporti di organizzazioni sanitarie e umanitarie.


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