martedì 1 marzo 2011

La Jihad islamica dichiara la necessità di catturare altri militari israeliani


Il Movimento per la Jihad islamica in Palestina ha tenuto nella giornata di ieri una manifestazione di solidarietà per Ahmed Abu Hasira e Mohammed al-Husni, prigionieri delle galere israeliane da oltre un quarto di secolo. Tenutasi presso il Quartier generale a Gaza della Croce rossa internazionale, la manifestazione ha coinvolto le famiglie dei prigionieri, i leader nazionali del Movimento, centinaia di congiunti e parenti degli oltre diecimila palestinesi incarcerati da Israele e altre centinaia di cittadini della Striscia.

Il leader della Jihad islamica Khaled al-Batesh ha lanciato un appello alle fazioni della Resistenza palestinese e araba affinché coordinino le loro operazioni al fine di prendere prigionieri altri militarsi israeliani da usare come "moneta di scambio" con gruppi consistenti di detenuti palestinesi, come sta avvenendo ora nel caso del caporale Gilad Shalit.

"Non vi é altra via per la liberazione dei nostri cari, se non quella che passa attraverso un intensificazione delle operazioni di Resistenza", ha dichiarato al Batesh alla folla plaudente. Inoltre, passando a enumerare le violazioni e gli abusi inflitti da Israele ai detenuti palestinesi, ha dichiarato che essere "invalidano oltre ogni dire" qualunque pretesa israeliana di essere uno stato 'libero', 'democratico' e 'rispettoso dei dirtti umani'.

"La dignità della Palestina e la nostra dignità personale rimangono menomate e incomplete fino a quando anche uno solo dei nostri fratelli si troverà a soffrire nelle celle dell'entità sionista", ha quindi concluso Al-Batesh, raccogliendo una fragorosa ovazione.

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