mercoledì 2 marzo 2011

Studenti della Boston University manifestano contro il muro dell'Apartheid israeliano!


I membri dell'organizzazione Studenti dell'Università di Boston per la Giustizia in Palestina hanno manifestato ieri davanti a una delle palazzine del campus in Commonwealth Avenue la loro solidarietà con il popolo palestinese segregato e oppresso dall'infame 'barriera di separazione', la struttura di cemento e acciaio, molte volte più lunga del famigerato Muro di Berlino, che lo Stato ebraico ha eretto per frammentare e spezzettare la continuità abitativa, storica, sociale ed economica della Palestina, segregare e umiliare le sue genti e occupare e rubare nuova terra su cui impiantare nuove colonie di fondamentalisti razzisti e armati.


Davanti al muro di polistirolo e cartongesso, istoriato con slogan che richiamavano all'analogia tra Gaza assediata e il Ghetto di Varsavia, che chiedevano le sanzioni economiche contro il regime di Tel Aviv e che ne denunciavano gli abusi e i crimini, membri dell'associazione hanno esteso striscioni di slogan, fatto volantinaggio e distribuito volantini ai passanti, per sensibilizzare la popolazione universitaria riguardo la questione.


Un milite della locale forza di polizia, forse incuriosito dall'assembramento, non ha trovato da ridire sulla manifestazione.


Una delle cose divertenti riguardo questo scenografico sit-in é che l'idea per la sua realizzazione sia venuta, fra tutte le possibili fonti di ispirazione, da una preoccupata missiva degli "Studenti dell'Università di Boston per Israele"  (Boston University Students for Israel, altrimenti B.U.S.I.). Diversi giorni fa i B.U.S.I. avevano infatti esteso una preoccupata missiva a molti indirizzi email universitari denunciando l'intenzione degli studenti pro-palestinesi di "infiammare gli animi" e "incitare all'odio" tramite "la costruzione di un finto muro di separazione".
 

Gli studenti dell'associazione SJP, che non avevano PER NIENTE considerato l'idea; sapendo della campagna di email "preventiva" contro di essa, l'hanno considerata, ponderata e, ritendendola ottima, l'hanno tradotta in pratica!


Agli esterreffati B.U.S.I., colpiti da una sorta di "paradosso di predestinazione", non é restato che ingollare l'amaro boccone senza potersela prendere con nessuno, del resto, si sa, "chi é causa del suo mal...".

Special Thanks to all the people at Boston University Students for Justice in Palestine, with particular regards and a big hug, smooch and brofist to: Scott Delisle for having shot the pics and to Zena Ozeir for having sent them to us! Keep up the good work, folks!!


Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Nessun commento:

Posta un commento