Come preconizzato dal suo team di avvocati difensori le autorità giudiziarie sioniste, alla prima udienza, non hanno trovato motivi per prolungare la carcerazione dello Sceicco Raed Salah, noto esponente della Fratellanza musulmana in Israele, che era stato sequestrato mentre tornava da Gerusalemme Est verso casa sua dopo aver partecipato a una pacifica manifestazione contro i progetti di giudeizzazione forzata della città araba a Silwan. Dopo il rapimento, molti giorni dopo, era stato rivelato il capo d'imputazione elevatogli contro: un ridicolo addebito per "incendio di cespugli" durante una sua visita al villaggio beduino di Araqib nel Negev, demolito dai bulldozer sionisti venti volte finora.
Il sequestro dello Sceicco, evidentemente nato dall'occasione che si é presentata invitante davanti agli uomini della polizia segreta sionista che stavano seguendo e pedinando le mosse di Salah, ha avuto termine a causa dell'impossibilità di essere 'giustificato' da un pretesto più convincente, tanto che persino la corte israeliana, notoriamente parziale e sfavorevole quando si debbano giudicare cittadini arabi (come dimostra il caso di Ameer Makhoul), ha dovuto rimettere in libertà il religioso.
Lo Sceicco Salah é stato già in carcere in passato ed é reduce dal massacro della Mavi Marmara, quando la nave di aiuto umanitario sulla quale si trovava venne illegalmente abbordata ed assaltata in acque internazionali da commando della Marina israeliana, che freddarono più di dieci attivisti sparando loro nella nuca e nella schiena mentre si trovavano inermi sdraiati sulla tolda.
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