martedì 1 marzo 2011

Il Ministero della Salute di Gaza: "Entro 90 giorni l'assedio sionista ci avrà riportato indietro di secoli!"


La Croce rossa internazionale ha promesso che provvederà al "necessario sostegno e supporto" al settore sanitario della Striscia di Gaza, le cui condizioni, in conseguenza della brutale e insensata insistenza di Israele nella sua politica sanzionatoria al limite della persecuzione, sono perennemente in bilico sull'orlo del disastro.

Il Dr. Madhat Abbas, Direttore generale del Centro medico Al-Shifa, il più grande ospedale della Striscia, ha dato il benvenuto al Direttore delle Operazioni della Croce rossa in Medio Oriente, Beatrice Megevand Roggo, accompagnata da un entourage che comprendeva, fra gli altri, Arafat Sulaimani, Capo-missione della Croce rossa internazionale a Gaza e il Manager del Programma sanitario di Gaza Curley Clark.

Il Ministero della Salute del legittimo Governo di Hamas ha annunciato che ben 147 farmaci di base e 152 generi di attrezzature e provviste mediche sono "totalmente esauriti" e che 65 farmaci e 148 generi accessori e provviste si esauriranno entro 90 giorni; "a quel punto a Gaza sarà impossibile fornire alcun genere di prestazione sanitaria, l'assedio dello Stato ebraico ci avrà fatto tornare all'epoca della medicina pre-moderna".

Ma la responsabilità per la crisi sanitaria di Gaza non ricade solo sul regime dell'Apartheid, una parte infatti va addebitata a Fatah e al cosiddetto 'governo di Ramallah', che intercetta la maggior parte delle spedizioni di materiale sanitario dirette alla Striscia e vi fa sopra una "generosa cresta"; tanto per fare un esempio, dei medicinali inviati a Gaza nel corso del 2010 Fatah e il suo 'governo' ne hanno trattenuto il 63%.


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