sabato 27 novembre 2010

Israele vuol cancellare la Cultura palestinese: demolita una moschea cisgiordana



Le forze armate sioniste hanno distrutto una moschea a Khirbet Yirza, nella zona Est del governatorato di Tuba, presso il distretto di al-Aghwar nella Cisgiordania formalmente controllata da Fatah, ma in realtà sottoposta all'arbitrio degli occupanti israeliani. Soldati dello Stato ebraico hanno circondato e assediato il vicino villaggio mentre i loro caterpillar corazzati e le loro ruspe militarizzate demolivano l'edificio sacro. Nessun avviso, ultimatum o segnale di avvertimento di quanto stava per accadere é stato dato agli abitanti del luogo.

I portavoce del Governo sionista dell'Apartheid hanno offerto la pretestuosa e inconsistente spiegazione che "la moschea era stata costruita senza regolare permesso". In realtà la struttura era stata trovata già costruita e completa dagli invasiori israeliani nel 1967, quando, a seguito del loro proditorio attacco a tradimento contro le forze armate Giordane, esse vennero in possesso della riva occidentale del Giordano e dei territori a essa limitrofi: la cosiddetta "West Bank".

Khirbet Yirza, con una popolazione di circa cento anime, é solo un piccolo villaggio isolato, letteralmente circondato dall'intrico di barriere, posti di blocco, mura dell'Apartheid e altre separazioni erette dai sionisti e dai loro coloni ultranazionalisti per meglio spezzettare il territorio palestinese e rendere questo e altri simili abusi più facili a commettersi impunemente. Nell'attento e inesorabile piano di pulizia etnica e giudeizzazione forzata della Palestina simili angherie rappresentano per così dire la pietra angolare: sono abbastanza piccole da passare sotto il radar dell'attenzione collettiva (specie con i mass media controllati quasi interamente dalle varie lobby filosioniste europee e americane) ma, ripetuti con abbastanza frequenza, permettono comunque di sradicare ed espellere centinaia di Palestinesi all'anno dalla terra che appartiene loro di diritto.

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