sabato 14 maggio 2011

La Terza Intifada é ufficialmente iniziata e ha il suo primo martire; rendiamo omaggio alla memoria di Milad Samir Ayyash, 16 anni


Un ragazzino palestinese di appena sedici anni é morto stamane dopo essere stato raggiunto da un proiettile allo stomaco sparatogli contro da un moralissimo e coraggiosissimo militare israeliano, durante gli scontri nel quartiere gerosolimitano di Silwan, teatro delle più incredibili angherie e delle più feroci persecuzioni anti-palestinesi nel quadro del folle progetto sionista per la giudaizzazione coatta della capitale della Terrasanta.

La vittima, Milad Samir Ayyash, nativo e residente di Silwan (NATIVO e RESIDENTE, al contrario delle milizie ebraiche che il Regime dell'Apartheid vorrebbe impiantare al posto dei Palestinesi una volta fattane "pulizia etnica") é stato portato all'Ospedale Al-Maqasid, ma gli sforzi dei clinici per salvarne la giovane vita si sono, in ultimo, dimostrati vani.

Il funerale, coerentemente con le prescrizioni della fede musulmana, dovrebbe tenersi a breve, forse già nel corso della serata. Fra tante centinaia di vittime adolescenti dell'Occupazione sionista (1335 vittime dal 2001 a oggi tra i minori di 15 anni, età che Milad ha fatto appena in tempo a superare per venire comunque assassinato) questa potrebbe avere una rilevanza particolare, in quanto già diversi commentatori mediatici e politici hanno iniziato a chiamarla "La Prima Vittima della Terza Intifada".

Ritenendo che sia ancora troppo presto per valutare se una nuova, massiccia insurrezione dei Palestinesi stia per inverarsi, la redazione di "Palaestina Felix" non può che esprimere idealmente il proprio cordoglio per il sacrificio di questo giovane, che non ha esitato un attimo a mettere la sua carne, la sua rabbia, il suo cuore e il suo sangue contro le armi, la violenza, l'ipocrisia e la codardia del nemico sionista. Che il tuo sacrificio sia di esempio ad altri, Milad.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Nuovo successo per la Resistenza afghana! In fiamme dozzine di autocisterne NATO a Torkham!!


Con una brillante operazione la Resistenza afghana ha inflitto un grave colpo alle forze occupanti NATO (l'Organizzazione Terrorista del Nord-Atlantico), mandando letteralmente "in fumo" migliaia di ettolitri di carburante che avrebbero dovuto alimentare la macchina dell'oppressore militare straniero.


Come tutti i movimenti partigiani che abbiano dovuto affrontare nemici dotati di apparati e macchinari più sofisticati i Resistenti afghani hanno presto imparato che il "piede d'argilla" del colosso occidentale é costituito dalla logistica: senza carburante i veicoli blindati e corazzati, i fuoristrada, i trasporti truppe non riescono a pattugliare e controllare il territorio e gli invasori devono limitare le loro attività.


Come dimostrano i video riportati (riferiti ad altri attacchi simili, non a quello di cui si parla attualmente), i trasporti di carburante, che devono passare attraverso il Pachistan, sono stati più volte al centro del mirino della Resistenza, che anche nella giornata di ieri é riuscita a colpirne "almeno due dozzine" nella regione tribale di Khyber (nel Pachistan nordoccidentale) e più precisamente presso il passo di Torkham.

Speriamo che il successo in questione preluda a una fortunata "campagna di primavera" per la Resistenza afghana che conduce una lotta coraggiosa contro le mire dell espansionismo e dell'imperialismo anglo-americano e dei suoi stolti lacché europei.


Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

venerdì 13 maggio 2011

Manifestazioni anti-israeliane in tutto l'Egitto, i giovani di Piazza Tahrir onorano l'anniversario della 'Nakba'!


Migliaia di attivisti egiziani, in maggior parte giovani, sono scesi in strada nelle principali città del paese per dimostrare la loro solidarietà col popolo di Palestina nel 63esimo anniversario della "Nakba", la catastrofe inflitta alla popolazione araba dagli invasori sionisti che, spinti dalla loro ideologia razzista e fascista "fin di siécle" distrussero centinaia di villaggi, sterminarono migliaia di civili ed espulsero dalle loro dimore secolari oltre 750mila profughi per dichiarare "lo stato ebraico", dando così origine al Regime dell'Occupazione.


Manifestanti cairoti si sono radunati a Piazza Tahrir, luogo-simbolo della liberazione dal regime di Mubarak, chiedendo una mobilitazione generale del popolo egiziano per marciare verso la Striscia di Gaza e, se necessario, forzare e aprire definitivamente il varco di confine di Rafah che, nonostante le incoraggianti dichiarazioni della Giunta di Transizione al potere dalla metà di febbraio, continua a essere chiuso alla maggior parte del traffico da e per l'enclave costiera assediata da Israele.

Ad Alessandria, invece, la folla si é radunata attorno al consolato sionista, circondandolo completamente e chiedendo una fine immediata e unilaterale delle relazioni dell'Egitto col Regime dell'Apartheid. Più di un rappresentante ed esponente dei partiti politici rimessi in libertà dalla deposizione del "Faraone" Mubarak hanno recentemente dichiarato che continuare a sostenere l'assedio israeliano contro Gaza fa solo il gioco di Israele e degli Usa.

Da queste massicce manifestazioni di piazza si nota come il popolo egiziano sia tutt'altro che "normalizzato" e si senta pronto a scendere in strada non solo per i suoi interessi, ma anche per motivi di solidarietà inter-araba e regionale, come quelli che hanno motivato questa grande mobilitazione popolare odierna e che, dopodomani, potrebbero dare vita a moti ancora più grandiosi.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Palaestina Felix: Back into Action!

Chiediamo scusa a tutti i nostri affezionati lettori.

Purtroppo oggi la scaramanzia (per la serie "Non é vero ma ci credo lo stesso") si é dimostrata tiranna inflessibile e in omaggio ai peggiori stereotipi sul "Venerdì 13" siamo rimasti impossibilitati ad uploadare nuovo contenuto per la maggior parte della giornata, per motivi indipendenti dalla nostra volontà (leggasi: casini interni della piattaforma Blogger)

A versare ulteriore sale sulle nostre ferite si é aggiunto anche il fatto che, a tutt'ora (h 19.00 circa, ora italiana) tutti i post uploadati ieri sono come scomparsi.

Gli infaticabili coboldi di 'Blogger' ci assicurano che la cosa é temporanea e in capo a qualche ora tutto dovrebbe tornare come ieri; noi lo speriamo vivamente.

Ad ogni modo, appena tornate in linea le funzioni di management e analisi del traffico abbiamo notato che, nonostante la scomparsa dei post di ieri e l'assenza di contenuto odierno "Palaestina Felix" ha segnato un risultato di tutto rispetto: abbiamo avuto quasi 200 lettori italiani, 18 tedeschi, 9 statunitensi, 3 cechi, 3 britannici, 3 mauritani...che si sono contentati di visitare le nostre pagine passate, in special modo quelle sulla Freedom Flotilla 2.

Questo, in una giornata semi-tragica, i cui inconvenienti non si sono ancora esauriti, ci dà un'ottima notizia; grazie ai nostri sforzi ma soprattutto al vostro interesse, al vostro affetto, alla vostra fedeltà "Palaestina Felix" é ormai un progetto maturo, con una userbase solida, alla quale ci promettiamo di offrire contenuti sempre nuovi, approfonditi, attendibili e di qualità crescente.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

giovedì 12 maggio 2011

L'Arcivescovo palestinese Atallah Hanna sulla situazione di Gerusalemme: "Israele strumentalizza la religione per loschi scopi politici!"


L'Arcivescono cristiano-ortodosso Atallah Hanna ha messo in guardia la comunità internazionale dal cadere nel tranello dell'Hasbara israeliana che cerca di presentare all'esterno il suo folle progetto di giudaizzazione coatta di Gerusalemme come "una questione religiosa" che vedrebbe coinvolti da una parte i violenti e fanatici miliziani armati delle colonie, gente raccattata ai quattro angoli della terra e proditoriamente "paracadutata" nel cuore di una città che ha alle spalle oltre diciassette secoli di Storia e cultura cristiana e musulmana, dall'altra i Palestinesi perseguitati, scacciati e oppressi, convenientemente mostrati all'Occidente sempre come musulmani (o meglio ancora 'islamici'), trascurando quindi la consistente minoranza cristiana.

Hanna é stato citato dall'agenzia di stampa palestinese "Quds Press", cui ha articolato che il nocciolo della persecuzione e della pulizia etnica a Gerusalemme e territori limitrofi non ha niente a che fare con la religione, ma piuttosto coi tentativi dei Sionisti di manipolare e sfruttare pulsioni e immagini religiose per nascondere un progetto politico che é razzista e inumano, in totale violazione della Storia e delle culture che hanno infuso il loro spirito nella Gerusalemme di ieri e di oggi e che devono costituire il cuore anche di quella del domani.

"L'Occupazione non può che produrre miseria e oppressione, mai pace o convivenza", é il sigillo messo dall'arcivescovo in calce alle sue dichiarazioni. Hanna già in passato aveva messo sul chi vive gli osservatori internazionali riguardo le catastrofiche conseguenze delle politiche israeliane nella città occupata di Gerusalemme, che mirano a giudaizzare a forza la città.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Davutoglu: "La Turchia sostiene la riconciliazione interna palestinese e la ricostruzione dei danni causati a Gaza da Israele!"

 Il Ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu ha dichiarato che il suo paese sostiene gli sforzi palestinesi per la rapida e duratura ricostruzione dell'unità e dell'armonia fra le varie fazioni e partiti dell'arco politico e per la costruzione di uno Stato palestinese autonomo e indipendente, aggiungendo inoltre che Ankara contribuirà presto anche alla ricostruzione dei danni e delle distruzioni causate a Gaza dal violento "pogrom" militare israeliano di due anni fa e dai continui e ripetuti 'raid' che si sono periodicamente ripetuti da allora.

Le dichiarazioni, l'una di sostegno politico e morale, l'altra quanto mai pratica e fattuale, sono arrivate durante una conferenza stampa tenutasi ieri, mercoledì 11 maggio, a fianco del terzo giorno della Conferenza ONU sui paesi in via di sviluppo, ospitata a Istanbul.

La Palestina, vessata dallo strangolamento economico, dagli attacchi militari, dal continuo furto di terre e risorse da parte dello Stato ebraico e delle sue violente e fanatiche milizie di coloni, fa parte dei 192 paesi più svantaggiati negli indici di sviluppo stilati dalle competenti agenzie internazionali.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

mercoledì 11 maggio 2011

Israele ha rubato il 35 per cento di Gerusalemme Est per i suoi folli progetti di giudeizzazione forzata!


Un rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite, Ufficio per la Coordinazione degli Affari umanitari (OCHA), ha recentemente confermato come le forze dell'Occupazione sionista abbiano, dal 1967 a oggi, strappato ai suoi legittimi proprietari palestinesi il 35 per cento di terreni e immobili di Gerusalemme Est per permettere ai coloni ebrei fanatici "paracadutati" dai quattro angoli del mondo in territorio palestinese di insediarvisi.

Ray Dolphin, autore del rapporto intitolato "Gerusalemme Est: basilari preoccupazioni umanitarie" rivela come le politiche dello Stato ebraico e le misure da esso prese per facilitare l'infiltrazione metastatica di gruppi di coloni allogeni a spese della comunità nativa indichino un chiaro intento persecutorio e razzista, assimilabile alle peggiori politiche di "pulizia etnica" del Ventesimo Secolo.

Gerusalemme Est, secondo la Risoluzione ONU 242 deve essere considerata 'territorio sotto occupazione militare' e, di conseguenza, Israele non avrebbe alcun diritto di spostarvi o insediarvi popolazioni straniere.


Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Ancora caos negli aeroporti israeliani, la causa: "carburante contaminato!"


Continuano le tribolazioni per chi volesse in questi giorni lasciare lo Stato ebraico per via aerea, per la terza volta nel corso di una settimana gli aeroporti con la stella di Davide hanno dovuto arrendersi di fronte a quella che oramai appare sempre più come una vera "epidemia" di partite di carburante avio contraffatto e alterato da un misterioso 'inquinante' che costringe i controllori di volo ad annullare o posporre una partenza dopo l'altra.

Anche quando finalmente si decolla però i patimenti non sono finiti visto che le quantità di carburante 'sano' sono ormai tanto limitate in Israele che ogni aereo in partenza deve poi fare scalo per rifornirsi a Beirut o a Cipro, accumulando ulteriori ritardi e gravando i passeggeri di un supplemento di disagio. Nella giornata di ieri é stato l'aeroporto internazionale Ben Gurion a venire colpito dalla sindrome della 'benzina sporca', proprio poche ore dopo che il Ministro dei Trasporti Yisrael Katz (foto sotto) era intervenuto sui media ad annunciare il "cessato allarme", rimediando invece una figuraccia epocale.
"Bring me Solo..."
Un passeggero, raggiunto da cronisti locali nelle sale d'attesa dello scalo internazionale ha definito la situazione come "caotica", puntualizzando che, una volta diffusasi la notizia delle difficoltà di rifornimento, lui e i suoi compagni di viaggio sono stati lasciati senza ulteriori informazioni, persino da parte del personale di sicurezza dello scalo, che sembrava evitare di proposito il contatto con i passeggeri in cerca di delucidazione.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

In Egitto continua il "repulisti" post-Mubarak! Cinque anni di galera all'ex-Ministro del Turismo!

L'ex-Ministro condannato.
 Zuheir Garranah, che aveva ricoperto la carica di Ministro del Turismo del Cairo é stato condannato nella giornata di ieri a scontare cinque anni di reclusione per corruzione e sperpero di risorse demaniali. La fonte giudiziaria, ripresa dall'Agenzia France Press rivela che il danno cagionato all'erario egiziano dalle attività di Garranah si aggirerebbe attorno ai 51 milioni di dollari.
In Egitto il settore turistico é un importantissima fonte di valuta pregiata.
 L'ex-Ministro avrebbe accettato 'bustarelle' in cambio del rilascio di permessi per la creazione di nuove aziende e compagnie turistiche (attività che in Egitto sono sottoposte al controllo ministeriale, vista la natura 'strategica' dell'industria turistica nazionale) e, soprattutto, avrebbe dato il nullaosta alla 'svendita' di notevoli quantità di terreni demaniali a prezzi ben al di sotto del loro valore di mercato, spesso talmente bassi da essere ridicoli (si parla di un dollaro Usa al metro quadro).
Gli immobili 'svenduti' da Garranah erano poi serviti per speculazioni edilizie miliardarie.
Beneficiari delle 'offerte speciali' di Garranah sarebbero stati imprenditori legati al Clan Mubarak come Yassin Mansour, Mohamed Mansour e Shahinaz al-Naggar. La sentenza che ha colpito l'ex-Ministro arriva nel corso di una vera e propria "tempesta perfetta" di processi e indagini che stanno letteralmente demolendo l'establishment politico-affaristico legato all'ex-Presidente/Dittatore egiziano, deposto l'11 febbraio scorso dopo 18 giorni di manifestazioni e proteste in tutto il paese che costarono 846 morti.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

martedì 10 maggio 2011

Il Regime dell'Apartheid sionista impedisce allo Sceicco Salah di parlare all'Università di Haifa, e questa sarebbe 'democrazia'??


Con un provvedimento stupido, illiberale e razzista, che ben evidenzia come ormai nello Stato ebraico viga sempre più ferreo il Regime di Apartheid, la corte centrale di Haifa ha impedito al leader riconosciuto della Fratellanza musulmana in Israele, lo Sceicco Raed Salah, di entrare a tenere un discorso al campus universitario della città.

La corte ha tentato di giustificare la propria inescusabile e inaccettabile decisione con "ragioni di pubblica sicurezza", quando invece é fin troppo chiaro che si voglia impedire a un appassionato e brillate oratore quale lo Sceicco é di arringare gli studenti universitari disvelando loro le reali condizioni di persecuzione e oppressione in cui un quinto della popolazione di Israele, discriminata in quanto non ebraica, si trovi a vivere, stretta da sempre più rigide norme segregatorie e liberticide.

Zahi Nujaidat, portavoce della Fratellanza musulmana israeliana ha accusato i giudici sionisti di essere "in perfetta armonia col resto degli apparati repressivi, segregatori e razzisti dello Stato", aggiungendo che, grazie alle nuove tecnologie, sarà possibile comunque veicolare il messaggio di Raed Salah a tutti coloro che, prenotandosi per ascoltarne il discorso ora cancellato, avevano dimostrato comunque interesse per le sue idee e le sue posizioni.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

In Egitto l'assedio sionista contro Gaza diventa oggetto di campagna elettorale!


Le libere e democratiche elezioni presidenziali egiziane che seppelliranno definitivamente il corrotto regime di Hosni Mubarak, il 'faraone' asservito a Usa e Israele, sono ancora relativamente distanti, ma già alcune candidature sono note e, nel tentativo di polarizzare l'attenzione dei media e il favore degli elettori alcuni dei "papabili" stanno già esplicitando le loro posizioni su alcune delle questioni 'calde' del momento.

E' il caso del Segretario della Lega Araba, Amr Moussah, che ha dichiarato nella giornata di ieri come secondo lui non sia sufficiente che l'Egitto, come annunciato, si accinga ad aprire completamente alle merci e al traffico il varco di confine di Rafah (liberando 'de facto' la Striscia di Gaza dallo strangolamento economico imposto da Israele all'indomani della legittima vittoria alle urne di Hamas come 'Punizione Collettiva' verso i Palestinesi); il Cairo, spiega Moussah, dovrebbe fare dirette pressioni su Tel Aviv affinché anche gli altri varchi vengano liberati, spezzando l'assedio anche 'de iure'.

"Dovremmo usare le molte interessenze israeliane in Egitto come pedina di scambio, se lo Stato ebraico sarà ragionevole ci sarà un futuro promettente per le sue relazioni con noi, altrimenti dovrà pagarne le conseguenze". Non sono passati che tre mesi dalla caduta dell'autocrate Mubarak e tali parole sembrano venire da un altro pianeta rispetto a quelle, servili e accomodanti, che sono risuonate al Cairo per oltre tre decenni.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Lo Sceicco Kuwaik rivela il piano di Hamas per ridimensionare e strutturare gli apparati di sicurezza palestinesi!


Lo Sceicco Hussein Abu Kuwaik (nella foto, sulla destra), leader di Hamas, ha dichiarato recentemente che speciali comitati saranno presto formati per studiare la maniera migliore di smantellare gli apparati di sicurezza palestinesi esistenti e ristrutturarli profondamente nell'ottica e nello spirito degli accordi di riconciliazione nazionale recentemente siglati al Cairo dai leader di Hamas, Fatah e delle fazioni minoritarie della Resistenza.

La rivelazione, fatta durante un programma informativo di Aqsa TV, ha chiarito come la situazione delle forze di sicurezza costituisca il vero "nocciolo" della riconciliazione, visto che con la ristrutturazione si vuole impedire a una fazione di minoranza di poter tentare di usare la forza per disconoscere e ribaltare il consenso della maggioranza politica e parlamentare, come Fatah ha tentato di fare quattro anni fa.

Ovviamente Hamas dovrà fare in modo di non ritrovarsi nella stessa situazione del 2007, ma nel contempo tentare di preservare il più possibile l'armonia con Abbas e i suoi uomini: una 'quadra' difficile ma su cui contano milioni di Palestinesi dei territori e della Diaspora.

Lo Sceicco Kuwaik ha ampiamente ed estesamente ringraziato la giunta transitoria egiziana guidata dal Maresciallo Tantawi per le sue "preziosissime" mosse a favore della riconcilazione, esprimento nel contempo riprovazione e disgusto per gli anni di sabotaggio sistematico di ogni possibile intesa perpetrati dal faraone filosionista e filoamericano Hosni Mubarak, più ansioso di applicare strettamente lo strangolamento economico di Gaza che non di onorare i legami storici, politici ed etnici fra Palestina ed Egitto.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Shaul Mofaz in pieno delirio vorrebbe assassinare Khaled Mishaal


In una dichiarazione che suonerebbe enorme e incredibile se non fosse piovuta dalla bocca di un fanatico sionista criminale di guerra, Shaul Mofaz, che già si era reso famigerato nelle scorse settimane per avere incitato il Regime dell'Apartheid a riprendere la sua serie di omicidi indiscriminati (che hanno causato dozzine di vittime fra i coraggiosi leader e militanti della Resistenza palestinese e molte centinaia fra la popolazione civile coinvolta negli attacchi terroristi di Tel Aviv), avrebbe minacciato in maniera simile Khaled Mishaal, il leader supremo di Hamas.

Parlando a 'Radio Israel' Mofaz avrebbe tracciato un rozzo parallelo tra il preteso assassinio di Bin Laden (che, per coloro disposti a bersi le panzane del Pentagono sarebbe avvenuto pochi giorni fa in Pachistan) e la progettata uccisione di Mishaal: naturalmente che uno fosse un burattino armato e addestrato dalla CIA e che il secondo sia il capo del movimento politico maggioritario in Palestina e depositario della volontà popolare espressa dalle libere elezioni del 2006 poco importa, tanto a far credere che "Hamas é come Al-Qaeda" ci pensa l'hasbara filoisraeliana dei vari giornalisti-letamaio, rappresentati in Italia da gente come Mentana e Furio Colombo.

Durante il suo sproloquio a Radio Israel Mofaz avrebbe affermato: "Conosco Hamas molto bene" (ci permettiamo di dubitarne), "E io credo che sia uno dei movimenti più pericolosi che Israele abbia mai affrontato" (forse qui ha ragione, perché non é ricattabile, ammaestrabile, corruttibile, come invece si é rivelata essere per gli ultimi quattro anni la fazione Fatah), "e le nostre esperienze con Hamas sono lunghe e dolorose perché ha condotto molte operazioni contro di noi" (ma non dovrebbe preoccuparsi del passato, piuttosto del futuro!); infine avrebbe terminato minacciando Hamas di "accettare le condizioni del quartetto di mediazione o affrontare i nostri tentativi di assassinio".
Bisogna ricordare che Mofaz vive in un paese in cui i concessionari di macchine si fanno pubblicità incitando i clienti a investire giovani Palestinesi; questo mette in prospettiva il suo delirio...
Evidentemente Mofaz non ha capito che Hamas non é il tipo di organizzazione da impensierirsi per le minacce radiofoniche di un delinquentello sionista, ma avrà il tempo di impararlo con comodo nel prossimo futuro.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

La Freedom Flotilla 2 salperà da Marsiglia dopo il 20 giugno!


Gli attivisti internazionali coinvolti nella preparazione della nuova flottiglia di aiuto umanitario verso la Striscia di Gaza assediata hanno in programma di salpare portando grandi quantità di articoli medici e di prima e primissima necessità verso l'enclave palestinese strangolata da Israele nel corso della terza settimana di giugno 2011.

Secondo un rapporto dell'Associated Press i gruppi e le ONG impegnate nell'organizzazione della nuova spedizione umanitaria, che quest'anno sarà intitolata all'esempio e alla memoria del volontario italiano "Vik" Arrigoni (sarà infatti battezzata "Stay Human" Flotilla) hanno stabilito il time frame della partenza durante un incontro a Parigi lo scorso week-end.

Il convoglio quest'anno consterà di circa una quindicina di navi e mille volontari ed attivisti. L'associazione turca IHH (Fondazione per i Diritti umani, le Libertà e il Soccorso umanitario) ha annunciato che le navi partiranno da diversi porti europei, la maggioranza da quello francese di Marsiglia.

Durante la scorsa spedizione umanitaria, a maggio 2010, Israele si rese responsabile dell'omicidio a sangue freddo di numerosi attivisti umanitari, assassinati dai 'commando' navali sionisti con colpi alla schiena e alla nuca mentre giacevano faccia a terra sul ponte della motonave 'Mavi Marmara'.


Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Il Ministero dei Prigionieri: "La Croce Rossa si impegni per denunciare gli abusi israeliani contro i detenuti palestinesi!"


Il Ministero palestinese per gli Affari dei Prigionieri ha fatto appello alla Croce Rossa/Mezzaluna Rossa affinché applichi più sforzi nel tentativo di alleviare le sofferenze dei cittadini palestinesi detenuti dall'occupante sionista per motivi politici e per riattivare il programma di visite parentali da Gaza, interrotto per volontà persecutoria del Regime dell'Apartheid.

Il Ministero, in un comunicato stampa rilasciato nella giornata di lunedì 9 maggio in occasione della Giornata internazionale della Croce Rossa/Mezzaluna Rossa ha ricordato la missione storica dell'organizzazione umanitaria, ricordando come, in tutto il suo lodevole curriculum, manchino esempi di efficace pressione contro lo Stato ebraico, che sembra godere di una "patente" per poter implementare le sue politiche inumane senza suscitare la critica e lo stigma della comunità internazionale.

Il Ministero ha evidenziato come la Croce Rossa/Mezzaluna Rossa sia stata incapace di riavviare il programma di visite da parte dei congiunti dei prigionieri politici di Gaza, interrotto arbitrariamente dagli israeliani dal giugno 2007, quasi quattro anni fa, e che era da questa supervisionato. Ha aggiunto che la Croce Rossa/Mezzaluna Rossa da allora si é persino disinteressata dei bisogni materiali di rifornimento dei prigionieri, accontentandosi, al massimo, di fare da 'postino' consegnando qualche messaggio dei carcerati ai familiari e viceversa.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

lunedì 9 maggio 2011

Famiglie dei detenuti politici cisgiordani: "Fatah implementi subito i termini della riconciliazione: liberi i nostri cari!"


Lo Scorso week-end un gruppo di rappresentanti delle famiglie dei detenuti politici cisgiordani ha tenuto una dimostrazione davanti alla prigione di Juneid, nella cittadina di Nablus, per domandare la liberazione di tutti i prigionieri catturati da Fatah in questi ultimi quattro anni di servile sottomissione ai desideri occidentali e israeliani, che si é tradotta in retate e persecuzioni continue contro Hamas e la Jihad Islamica (oltre ad altri movimenti di resistenza minoritari), che sono proseguite fin quasi alla soglia della sigla dell'accordo di riconciliazione.

Accanto ai parenti dei prigionieri i dimostranti sono stati sostenuti da dignitari della Fratellanza Musulmana e deputati del Consiglio Legislativo Palestinese tra cui lo Sceicco Hamid al-Beitawi, Yasser Mansour, Hosni al-Borini, Muna Mansour e Fathi al-Kawawi, costoro hanno espresso tutto il loro sostegno alle famiglie dei detenuti aggiungendo che la liberazione degli stessi é l'unico modo in cui Fatah può provare la sua buona fede nei confronti degli impegni assuntisi con la firma della riconciliazione.

Il Comandante regionale della sicurezza di Fatah, uscito dall'edificio, ha ascoltato le richieste della folla esprimendo la sua speranza che l'accordo venga implementato presto in tutte le sue clausole, esaudendo le speranze di prigionieri e familiari, che non ha avuto difficoltà a definire "totalmente sensate, ragionevoli e legittime".

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Mishaal raccomanda alla gioventù rivoluzionaria egiziana: "Cambiamento, Unità, Tolleranza"!


Il Leader supremo del Movimento musulmano di Resistenza Hamas, Khaled Mishaal, si é incontrato ieri sera con una delegazione della gioventù egiziana che é stata nucleo propulsore e detonatore delle massicce proteste di piazza che in febbraio hanno portato alla caduta di Hosni Mubarak, l'autocrate asservito a Washington e a Israele e al disfacimento del suo corrotto regime.

Mishaal ha passato in rassegna davanti ai suoi ospiti i punti salienti dell'accordo di riconciliazione con Fatah, raggiunto grazie alla mediazione e all'impegno determinate del Cairo, reso a sua volta possibile proprio dalla rivoluzione anti-Mubarak.

Il Leader di Hamas ha raccomandato alla gioventù egiziana di insistere principalmente su tre punti durante questa delicata fase di transizione dalla tirannide filo-occidentale alla Democrazia.

In primis, la gioventù rivoluzionaria deve insistere sullo spirito di cambiamento ed esercitare pressioni perché tutti i lasciti del vecchio regime vengano dismessi e cancellati in ogni ambito: politica, economia, media, cultura.

Secondo: Mishaal ha raccomandato ai giovani egiziani di rimanere coinvolti nella fase dei cambiamenti in maniera di monitorare da vicino l'operato della Giunta transizionale guidata dal Maresciallo Tantawi e da poter intervenire nel caso che qualche elemento nostalgico o compromesso col regime cerchi di implementare un velleitario ritorno al passato.

In terzo luogo: bisogna insistere sullo spirito di tolleranza e sul non-settarismo dei cambiamenti in atto, in modo da tacitare per sempre quegli ipocriti che affermano per interessi di parte che l'Egitto si stia "islamizzando" o "iranizzando"; l'Egitto si sta semmai "de-israelizzando" e "de-americanizzando".

Il Leader di Hamas ha sottolineato come, una volta implementati saldamente questi tre punti sarà possibile stilare un piano strategico grazie al quale l'Egitto ritornerà alla sua tradizionale posizione di preminenza in Nordafrica e Medio Oriente, grazie a un regime democratico specchio della volontà popolare, a un'economia produttiva, a un settore scientifico e culturale in crescita e a una credibile forza militare.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.