sabato 8 dicembre 2012

Continua la repressione anti-sciita nell'Est dell'Arabia Saudita: giovani rapiti alle loro famiglie dagli sbirri di Riyadh!

Sayyid Aqeel Alawi e Rabee' Salah al-Khoneisi sono i due giovani che vedete raffigurati in foto, entrambe abitanti della città di Qatif, il primo nel quartiere di Debabiya e il secondo in quello di Qalaa; nella giornata di ieri essi sono stati rapiti ai loro genitori, ai loro parenti, ai loro amici dagli sbirri di Re Saoud, che continuano nell'ipocrita silenzio della comunità internazionale a reprimere le proteste e il malcontento dell'etnia sciita.

Gli sciiti rappresentano quasi il 15 per cento della popolazione saudita e non sono mai stati soggetti all'autorità di Riyadh fino a quando le loro terre non furono arbitrariamente annesse dal predone capostipite della dinastia Al-Saoud protetto e foraggiato dal Dipartimento di Stato americano che voleva un capotribù rozzo e ignorante come 'guardiano' dei giacimenti di petrolio strategici per Washington: infatti oltre l'80 per cento del greggio che finanzia le stravaganze sardanapalesche della corte saudita si trova sotto i piedi degli sciiti che odiano la dominazione sunnita-wahabita di Casa Saoud e guardano invece all'Iran come naturale sostegno alla loro lotta di liberazione.

Rapimenti, attentati, pestaggi, assassini, torture, sono impiegati comunemente dai servizi segreti e dalla polizia saudita contro la minoranza sciita: recentemente persino figure di primo piano come lo Sceicco  Nimr al-Nimr sono "scomparse" nelle galere di Re Abdallah (attualmente in coma attaccato alle macchine)
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Aiuto russo e iraniano critico per sventare minaccia wahabita contro Damasco, ad Aleppo milizie cittadine contro i terroristi!

Importanti notizie dalla Siria, che ci raggiungono grazie all'emittente libanese Al-Manar, all'iraniana IRIB e alla agenzia news nazionale SANA. Sembra sempre più vasto e debilitante il colpo inferto nella provincia di Damasco all'insorgenza wahabita foraggiata da Sauditi, Qatarioti e altri servi dell'imperialismo occidentale: infatti le pronte manovre delle forze di Assad hanno sventato un piano critico per l'intervento occidentale in Siria, che consisteva nell'indebolimento della rete radar e antiaerea della capitale per permettere in un secondo momento bombardamenti aerei NATO.

Ma i movimenti dei mercenari stranieri sono stati tracciati dagli uomini delle forze regolari grazie alla precisa ricognizione aerea e alla SIGINT elettronica provviste dai droni iraniani e da avanzati sistemi di intercettazione russi, operati anche con l'aiuto di tecnici di Mosca appositamente fatti arrivare nel paese. Anche in questo senso si spiegherebbe, alcune settimane fa, tutta l'ansia turca di intercettare e perquisire aerei sulla rotta Russia-Siria.

La vittoria di intelligence ha portato una clamorosa vittoria sul campo di battaglia che ha visto sconfitti e massacrati i terroristi a centinaia, con la perdita di molti leader e comandanti. Inoltre tanto nella capitale quanto nella Provincia di Aleppo si moltiplicano le iniziative di autodifesa popolare con uomini e ragazzi delle comunità più esposte (alawi, sciiti, cristiani, curdi) che prendono le armi e pattugliano i propri rioni, i propri villaggi e le zone limitrofe pronti ad avvisare l'Esercito in caso di "movimenti" sospetti.

Ad Aleppo le forze armate stanno riparando e rifornendo i panifici comunali (nella Siria di Assad il pane é bene pubblico prodotto e venduto a prezzo rigidamente controllato) che erano stati danneggiati e saccheggiati dalle bande terroriste; in attesa che questi riprendano il loro normale lavoro il pane viene portato a chiese e moschee che ne supervisionano la distribuzione alla cittadinanza.
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I sionisti lasciano arrivare a Gaza i venduti Mishaal e Marzouk, ma minacciano attacchi se entrano i capi della Jihad Islamica!

In un illuminante sviluppo che mostra come si stiano riposizionando i pezzi sulla scacchiera palestinese dopo il recente confronto militare della "Guerra degli Otto Giorni" il Movimento per la Jihad Islamica ha dichiarato che i suoi massimi leader Ramadan Shallah e Ziad Nakhala hanno cancellato il loro viaggio nella Striscia di Gaza, dove sarebbero dovuti entrare insieme ai dirigenti di Hamas guidati da Khaled Mishaaal.

"Il portavoce militare del regime di occupazione sionista, ha dichiarato al Governo egiziano che Tel Aviv avrebbe interrotto la tregua nel caso che l'Egitto avesse lasciato transitare i dirigenti della Jihad attraverso il varco di Rafah". Questa dichiarazione rivela veramente chi siano i nemici dell'occupazione ebraica e quali invece le marionette addomesticate sempre più 'accettabili' a Tel Aviv!

Subito dopo la tregua Mishaal era comparso a fianco di Shallah celebrando la vittoria ma, mentre le parole di quest'ultimo erano suonate convinte e sincere, adatte al capo di un movimento che non aveva mai deviato dal sentiero del confronto e della Resistenza armata contro l'occupazione e l'intimidazione sionazista le dichiarazioni del capo venduto di Hamas erano sembrate stonate e artefatte, provenendo dalle stesse labbra che solo poche settimane prima, per compiacere i suoi nuovi padroni sauditi e qatarioti avevano pronunciato peana riguardo il "fallimento della Resistenza".
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venerdì 7 dicembre 2012

Le forze del Presidente Assad usano droni di manifattura iraniana per tenere sotto controllo i movimenti dei terroristi wahabiti!

In una dimostrazione pratica di quanto profondo sia l'impegno della Repubblica Islamica per aiutare il paese-fratello della Siria del Presidente Assad a liberarsi una volta per tutte della minaccia dei terroristi mercenari, scherani wahabiti delle potenze arabe reazionarie, marionette dell'arroganza imperialista occidentale, questo eccezionale filmato mostra come, per monitorare e pattugliare i movimenti sul terreno di gruppi sospetti di uomini armati e convogli di rifornimento di armi e munizioni le forze governative di Damasco si valgano del prezioso aiuto di droni senza pilota di origine iraniana.
Il modello, inizialmente identificato come un "Mohajer-4" (detto anche 'Hodhod'), ma come mostra la foto qui sopra é un esemplare differente, simile in configurazione ma diverso in numerosi dettagli. La Siria di Hafez Assad fu l'unico paese arabo a sostenere l'Iran di Khomeini contro l'aggressione irakena (laddove Saddam Hussein invece godeva dell'ausilio di Usa, Francia, Urss, Germania, Giordania, Egitto, Kuwait e Arabia Saudita); adesso con il suo aiuto fondamentale in molti campi (politico, diplomatico, tecnico, economico e militare) Teheran sta ricompensando il figlio di Assad per la solidarietà ricevuta 30 e più anni orsono.
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Il Premier irakeno accusa Erdogan: "Hashemi va estradato! Che cosa direbbe se noi ospitassimo e proteggessimo i capi del PKK?"

Il quotidiano turco Hurriyet riporta la dichiarazione resa dal Primo Ministro di Bagdad Al-Maliki al microfono del suo inviato: "Che cosa direbbe Ankara se la leadership del PKK (la formazione curda coinvolta in una sanguinosa guerriglia nell'Est del paese) si trovasse a Badgad, ospitata e protetta?", subito dopo, l'accusa: "Ma, mentre non ci sono capi del PKK in Irak, un ex-politico irakeno condannato a morte per gravi crimini é in Turchia".

Il riferimeno, ovviamente, é a Tarik al-Hashemi, già Vicepresidente irakeno, condannato in contumacia a quattro pene capitali per il suo ruolo nell'aver orchestrato e architettato assassini politici con tutta l'influenza e la larghezza di mezzi datigli dalla carica che indegnamente ricopriva.

L'ospitalità estesa ad Hashemi, nonostante i mandati di cattura spiccati da Bagdad e il parere contrario dell'Interpol, é uno dei due "autogol" con cui Erdogan e Davutoglu hanno affondato la loro politica estera espansiva verso il Medio Oriente arabo, dimostrando come la Turchia non sia mai cambiata, rimanendo sempre l'askaro degli Usa e della NATO nella regione.
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Le parole di Mursi non persuadono gli oppositori: si preannuncia un weekend di scontri al Cairo e nel resto d'Egitto!

Come annunciato nel nostro ultimo articolo in merito il Presidente egiziano Mohammed Mursi si é rivolto alla nazione con un messaggio teletrasmesso, durante il quale ha garantito la propria disponibilità a incontrare i leader dell'opposizione (adesso compattatasi in un organismo unico detto 'Fronte Nazionale di Salvezza') per discutere della crisi scatenata dal decreto costituzionale e dall'annuncio del referendum approvativo della nuova Carta programmato per il prossimo 15 dicembre.

Tuttavia i liberali di El Baradei, i nasseriti di Hamdeen Sabahi, gli ex-Mubarakiani di Amr Moussa e il Wafd di Sayed al-Badawi hanno respinto al mittente l'apertura presidenziale, il 'Movimento 6 Aprile' avrebbe diramato ai suoi aderenti la rinnovata richiesta di scendere di nuovo in piazza nel corso del week-end per portare nuovamente la situazione al punto di rottura.

Con un bilancio di morti e feriti che potrebbe aumentare esponenzialmente e la minaccia di vedere l'Esercito intervenire al fianco dei militanti dell'Ikhwan e dei sostenitori del Partito FJP, espressione politica della Fratellanza Musulmana, si aspetta col fiato sospeso, non soltanto al Cairo, ma in tutto il paese, che abbiano termine le preghiere del venerdì.
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Immagini eccezionali da Gaza delle cerimonie per il 45esimo anniversario della fondazione del PFLP!

Come d'uso anche quest'anno il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina ha tenuto a Gaza una imponente manifestazione per celebrare il proprio anniversario di fondazione e rinnovare l'impegno a proseguire con ogni mezzo necessario la lotta per il riscatto e l'affermazione dei Diritti inalienabili del popolo palestinese,
Protagonista indiscussa di questa edizione della manifestazione é stata Leila Khaled, militante storica del Fronte, resa immortale dallo scatto che la ritrae, giovane e armata di Kalashnikov, durante una delle più spettacolari e fortunate operazioni degli anni '70: il sequestro di un aereo di linea conclusosi con l'adempimento di tutte le richieste dei militanti (e nessuna vittima tra gli ostaggi).
Molti anni sono passati da allora e la ragazza che ancora sorride dai manifesti che la eternano é diventata una signora rotonda e materna, ma la sua dedizione alla Causa palestinese é altrettanto solida oggi, come ha dimostrato l'appassionato discorso da lei pronunciato di fronte a una folla osannante.
Tra coloro che applaudivano molti erano i ragazzi e le ragazze che a loro volta sono pronti, nelle fila delle Brigate Abu Ali Mustafa, a ricevere metaforicamente il Kalashnikov dalle mani della Khaled, continuando con abnegazione e spirito di sacrificio la sua lotta, fino alla vittoria definitiva.
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giovedì 6 dicembre 2012

Tra morti, centinaia di feriti e tank attorno al suo palazzo, il Presidente Mursi si prepara a parlare all'Egitto

E' di sei morti e non meno di trecento feriti il bilancio degli scontri che sono infuriati nella capitale egiziana da quando, a contraltare delle proteste dei vari "enragès" contro il Decreto Costituzionale emesso dal Presidente Mursi, anche le migliaia di sostenitori dell'Ikhwan musulmana e del Partito di Libertà e Giustizia hanno cominciato a scendere in strada.

Adesso, con un decreto d'emergenza, l'Esercito ha schierato le proprie forze, tra cui molti veicoli blindati e corazzati, tutto attorno al palazzo presidenziale e ha comunicato che, in caso di ulteriori adunate, anche a favore del Presidente, la Guardia Repubblicana si riserva di intervenire per disperdere ogni assembramento.

Il frasario del comunicato, volutamente 'bipartisan' non deve tuttavia ingannare; le sfere militari sono, come spiegato nel nostro precedente articolo, profondamente debitrici a Mursi e lo sosterranno contro qualunque moto popolare; intanto, in una calma irreale dopo tanti giorni di tensione e scontri il Presidente egiziano si prepara a tenere un discorso alla nazione durante il quale, sembra probabile, annuncerà le proprie intenzioni riguardo il decreto del contendente e il referendum confermativo della Costituzione che dovrebbe tenersi ormai tra poco più d'una settimana.
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Ancora un furto eclatante in una base aerea sionista! Rubati motori di F-16, sospettato il personale!

Un anno e mezzo fa davamo notizia (con una punta di sarcasmo nemmeno troppo celato) del furto dalla base aerea di Tel Nof di diversi esemplari di motori turbojet provenienti da apparecchi F-15 ed F-16 in forza all'aviazione sionazista arrivati al termine della loro vita operativa.

Un turboreattore, per quanto esausto, può avere ancora un notevole valore per un mercante di metalli o per un trafficante e, a diciotto mesi da quell'eclatante furto, si é avuta la riprova di quanto esso possa essere intenso, visto che un nuovo episodio di furto di motori si é avuto pochi giorni fa nel centro della Palestina sottoposta a occupazione ebraica.
Questa volta il furto si sarebbe concentrato su propulsori General Electric F-110 tratti da cacciabombardieri F-16 (gli stessi usati regolarmente per colpire e massacrare la popolazione civile del ghetto assediato di Gaza); anche questa volta gli sforzi degli investigatori sionisti si concentrano soprattutto nel tentare di capire quali e quanti membri del personale civile e militare della base dove é avvenuto il furto abbiano aiutato i colpevoli dello stesso.
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Navi da sbarco della flotta russa nuovamente attraccate al porto siriano di Tartous!

Come già riportato più volte in passato nel corso degli ultimi mesi ancora una volta una flottiglia della Marina Russa ha gettato l'ancora nel porto siriano di Tartous, strategico attracco di Mosca nelle calde acque del Mediterraneo Orientale.
La nave trasporto truppe 'Novocherkassk' e la nave pesante da sbarco 'Saratov', capace di portare un'intera compagnia di blindati come cargo, si sono fermate per due giorni presso i moli siriani e, nottetempo, un intenso traffico di veicoli di carico e scarico é stato riportato attorno ad esse.
La versione ufficiale parla di "imbarco di provviste fresche e carburante" da parte dei vascelli russi in visita ma tra gli osservatori di cose mediorientali non manca chi sia disposto a scommettere che, per esplicita volontà del Presidente Vladimir Putin, la flottiglia abbia in realtà portato alle forze del Presidente Assad aiuti "speciali" destinati a rafforzare le difese del paese e dissuadere ogni avventurismo militare della NATO in direzione di Damasco: come sofisticati missili antiaerei e munizioni per le batterie costiere antinave capaci di minacciare unità maggiori di superficie come incrociatori e portaerei.
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mercoledì 5 dicembre 2012

L'IRGC iraniana dichiara: "Già scaricati e archiviati tutti i dati contenuti dal drone Usa catturato ieri!"

Con un comunicato ufficiale l'ufficio pubbliche relazioni del Corpo della Guardia Rivoluzionaria iraniana ha dichiarato che 'a tempo di record' tutti i dati contenuti nell'UAV americano catturato ieri mentre violava lo spazio aereo della Repubblica Islamica sono stati recuperati e scaricati.
Il comunicato non fa mistero del fatto che il modello ScanEagle della 'Insitu' (sussidiaria della Boeing) sia un velivolo remoto molto meno sofisticato e avveniristico dell'RQ-170 'stealth' della Lockheed catturato un anno addietro mentre volava sopra Kashmar, nell'Iran orientale, pure, tra le righe non manca un sibillino riferimento a certe "circostanze" della sua intercettazione che "danno un significato importante e particolare" anche a questo traguardo.
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Le forze armate siriane incalzano i terroristi wahabiti: abbattuto il leader qaedista 'Dumaini', al secolo Majid Khbayh!

Dozzine di mercenari wahabiti sono stati uccisi dalle forze armate siriane in una serie di scontri vicino alla Moschea di Khulafa al-Rashideen, prima che potessero infiltrarsi nel quartiere di Corniche della cittadina di Daraya, vicino alla capitale Damasco, recentemente 'bonificata' dalla presenza di oltre 4000 terroristi che sono stati accerchiati e distrutti in una delle maggiori battaglie degli ultimi mesi.

Altri scontri vittoriosi hanno visto l'Esercito di Assad protagonista presso Al-Ziyabiyeh e Al-Hejjeira mentre emergono sempre più dettagli sulla morte dello 'sceicco' wahabiti che andava sotto il nom de guerre di 'Abu Ali Dumaini' e che invece si chiamava Majid Khbayh; costui sarebbe stato ucciso con quasi tutti i suoi seguaci nel corso delle operazioni militari attorno a Duma, nell'Est della provincia damascena.
Khbayh, che era in rapporti col membro della fittizia 'coalizione' filo-imperialista Hassan Abdel Azimm, era impegnato nel tentativo di sabotare le difese aeree e l'efficienza dell'aviazione siriana in previsione di un prossimo attacco aereo NATO contro la Siria, infatti il suo gruppo criminale era attivo soprattutto vicino all'aeroporto internazionale di Damasco e si impegnava a cercare di assassinare piloti, ufficiali e tecnici dell'Aeronautica siriana e a tentare di mettere fuori uso le batterie di missili antiaerei che difendono lo spazio aereo nazionale.

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Di nuovo scontri e morti a Tripoli Siriaca! Contro i miliziani di Saad Hariri interviene l'Esercito!

E' di due morti e sette feriti il bilancio, parziale, dell'ultimo "round" di scontri a Tripoli Siriaca, nel Nord del Libano, che hanno visto per l'ennesima volta gli scherani wahabiti di Saad Hariri e dell'Alleanza 14 Marzo partire dal loro misero 'slum' di Bab al-Tabaneh per cercare di dare l'assalto al rione di Jabal Mohsen, dove abita la piccola ma compatta comunità alawita libanese.

Ancora una volta gli alawiti sono dovuti ricorrere alle armi per difendersi e, sempre di più, si sente il bisogno che il Partito Democratico Arabo che li rappresenta rimetta in funzione la milizia dei "Cavalieri Arabi" (anche conosciuta come "Pantere Rosa" per il buffo effetto sbiadente del sole mediorientale sulle mimetiche cinesi da 'deserto rosso' che costituivano la tenuta dei miliciens.

Subito dopo é intervenuta l'Armee Libanaise che ha presidiato la Rotatoria di Malloueh impedendo ulteriori contatti tra le opposte fazioni; Saad Hariri e i suoi amici wahabiti vogliono trasformare il Libano del Nord nella retrovia del terrorismo anti-Assad, anche così si spiega la loro ostilità omicida nei confronti della minoranza alawi.
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martedì 4 dicembre 2012

Regalie, incentivi e benefit, come Mohammed Mursi e l'Ikhwan sono riusciti a garantirsi l'appoggio dell'Esercito egiziano!

E' ormai certo che nello scontro costituzionale che vede gli ultimi relitti del regime di Mubarak e una variopinta 'coalizione' di scontenti dei risultati elettorali ('liberali', laicisti, nasseriti, socialisti) uniti contro l'Ikhwan del Presidente Mursi (col suo partito di maggioranza, l'FJP) l'Esercito del Cairo si schiererà senza se e senza ma a fianco di quest'ultima.
"Ma come?" Verrebbe da domandarsi, non era forse l'Esercito, nutrito di 'aiuti Usa' e fedele a generali pro-israele il baluardo del potere di Mubarak? Bé, "quasi" o meglio, "non proprio" visto che al momento culminante delle proteste di quasi due anni fa i Generali preferirono non schierarsi, lasciar cadere l'autocrazia mubarakiana e poi proporsi come "gestori" e timonieri della transizione alla Democrazia.
Valutata poi sul campo l'inarrestabilità dell'ascesa dell'Ikhwan essi hanno accettato di venire messi da parte, a patto che nessun graduato fosse incriminato o processato per atti compiuti sotto l'egemonia di Mubarak (cosa che il Presidente Mursi in effetti ha sempre impedito avvenisse). Adesso con una attenta inclusione di autonomie, guarentigie e protezioni varie sapientamente inserite nel testo della Costituzione é certo che i militari saranno fedeli al Presidente e alla Fratellanza Musulmana.
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Un altro drone Usa cade in mano alle forze armate iraniane! Sempre più efficace la guerra elettronica di Teheran!

Il Comandante supremo delle forze navali dell'IRGC iraniana, Ali Fadavi ha dichiarato ufficialmente che gli uomini al suo comando nella giornata di oggi sono riusciti a dirottare e fare atterrare un drone modello 'ScanEagle' decollato da una unità di superficie della Marina statutitense e penetrato all'interno dello spazio aereo di Teheran.
La dichiarazione, accompagnata da video in cui si vede l'UAV americano intatto toccato e indicato da membri della Guardia Rivoluzionaria é stata prontamente ripresa dai media iraniani, mediorientali e mondiali e ha ormai fatto il giro del mondo.
Seppure molto meno complessa e difficile dell'operazione con cui, poco meno di dodici mesi addietro, la Repubblica Islamica aveva catturato un drone 'stealth' RQ-170, la vittoria d'immagine riportata in quest'occasione da Teheran é comunque molto notevole e conferma la perizia dei tecnici e degli esperti iraniani nel delicato campo della guerra elettronica.
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Un jet addestratore saudita precipita al suolo nella Provincia di Tabuk: il pilota salvo per miracolo!

Dopo l'F-15 Eagle precipitato in mare nel corso del week-end siamo stati raggiunti nella serata di ieri dalla notizia che un altro jet in forza all'aeronautica saudita é precipitato distruggendosi: questa volta si é trattato di un BaE 'Hawk', addestratore transonico di produzione inglese, schiantatosi a terra presso la base aerea 'King Faisal' nella provincia nordoccidentale di Tabuk.
A meno di non credere a una epidemia di 'Gremlin' (i folletti responsabili di incidenti aeronautici di memoria Disneyana e Kelleyana) tra i ranghi dell'aviazione saudita é chiaro che, stante il basso livello di addestramento e responsività dei suoi piloti, un aumentato ritmo di incidenti non possa che coincidere con un aumento del ritmo delle attività.

Evidentemente, a causa delle notizie sempre più circostanziate sul coma irreversibile di Re Abdallah, qualcuno dei power-broker della dinastia di Riyadh sta mettendo in "preallarme" le sue pedine, evidentemente temendo di venire preso di sorpresa da atti ostili o colpi di mano. La successione al trono saudita, lo abbiamo più volte annunciato, ha una altissima probabilità di degenerare in scontri armati o addirittura a una guerra civile che potrebbe distruggere il regno.
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lunedì 3 dicembre 2012

Il Leader della Jihad Islamica palestinese incontra l'ambasciatore iraniano a Beirut per ringraziare la Repubblica Islamica dell'aiuto verso Gaza!

Il Segretario Generale del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina Ramadan Shallah ha incontrato l'ambasciatore della Repubblica Islamica a Beirut Ghazanfar Roknabadi estendendogli la profonda gratitudine dei militanti dell'organizzazione, dei soldati delle Brigate Quds e dei civili del ghetto assediato per l'aiuto essenziale ricevuto da Teheran.

Nonostante il dolore causato da oltre centosessanta vittime civili e più di mille feriti (in massima parte civili non coinvolti in azioni militari) la gioia per avere saputo rispondere colpo su colpo agli spietati bombardamenti sionisti e di aver fatto desistere i gerarchi di Tel Aviv da una invasione terrestre é un risultato molto importante per gli abitanti della Striscia costiera.

Roknabadi da parte sua ha garantito che "nuovi e più consistenti aiuti" sono già in arrivo verso Gaza, simbolo pratico ed evidente della solidarietà della Repubblica Islamica iraniana verso la Causa del popolo di Palestina e la sua lotta per rivendicare diritti inalienabili e incancellabili.
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Ancora scontri al confine tra Libano e Siria, questa volta é l'Armee Libanaise a sconfiggere i terroristi wahabiti!

Pochi giorni dopo l'agguato con cui le forze del Presidente Assad hanno distrutto un nucleo di terroristi che stavano infiltrandosi in Siria nella zona di Tal Kalakh é toccato agli uomini dell'Armee Libanaise confrontarsi con estremisti wahabiti che cercavano di riguadagnare il Paese dei Cedri vista l'insalubre aria che tira per loro sotto i colpi della controffensiva di Damasco.

Il confine tra Libano e Siria é molto poroso e mal demarcato visto che il 'Libano' venne arbitrariamente ricavato dai colonizzatori francesi semplicemente 'ritagliando' dalla Siria le province che (all'inizio del secolo scorso) contenevano più cristiani cattolici maroniti, in maniera da garantire a Parigi un 'protettorato cristiano' nel Levante.

Lo scontro a fuoco tra militari libanesi e terroristi sunniti si é consumato attorno a Masharia al-Qaa e si é concluso con la ritirata dei criminali armati, costretti a tornare in territorio siriano dalla resistenza degli uomini di Beirut.
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Precipita nel Golfo Persico un F-15 'Eagle' dell'aeronautica militare di Re Saoud!

Un caccia F-15 di fabbricazione americana in forza all'Aeronautica militare saudita, pilotato da un certo Tenente Fahd bin Falih al-Masarir si sarebbe inabissato ieri sera nelle acque del Golfo Persico mentre incrociava nei cieli sopra la costa Est del paese, dopo essere decollato dalla base aerea King Abdulaziz.

Il Ministero della Difesa ha detto che le ricerche della carcassa dell'aereo e del corpo del pilota sono tuttora in corso. Un altro F-15 era andato perso in circostanze simili nello scorso mese di maggio. Gli F-15 della Boeing (già McDonnell Douglas) costituiscono ancora la parte preponderante della linea di volo dell'aeronautica saudita, una forza aerea sulla cui efficienza gli esperti hanno sempre espresso moltissmi dubbi. Visto il nepotismo e la corruzione imperanti nel paese ai ranghi più alti dell'aviazione vengono promossi "figli di" e 'favoriti' dei vari dignitari di corte e non gli ufficiali più abili e capaci.

Anche nel corso della guerra Iran-Irak, quando l'Arabia Saudita si sforzava di aiutare in tutti i modi il dittatore di Bagdad contro la Repubblica Islamica l'unico abbattimento collezionato da un aereo di Riyadh contro un Phantom di Teheran venne messo a segno dal navigatore americano che sedeva dietro il pilota saudita che prese il controllo del mezzo vedendo che il suo 'ufficiale pilota' non era in grado di agganciare il bersaglio sul radar.
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domenica 2 dicembre 2012

Il Presidente egiziano Mursi sottoporrà la nuova Costituzione a un referendum tra 13 giorni!

Sarà un Referendum popolare a dire l'ultima parola sullo scontro costituzionale tra il Presidente egiziano Mohamed Mursi e gli oppositori (cascami dell'ex-regime, intellettuali laicisti, liberali e scontenti vari) che ultimamente hanno contestato anche con la violenza i provvedimenti presi dal primo capo di Stato democraticamente eletto dopo la cacciata di Mubarak.

Saranno i risultati delle urne, dove i cittadini egiziani verranno chiamati a giudicare la nuova Costituzione uscita dai lavori della Commissione appositamente convocata (e prontamente abbandonata da laicisti, liberali e 'progressisti' perché rispecchiava fedelmente gli indirizzi delle elezioni, dove i partiti religiosi avevano la maggioranza), che ha recentemente concluso i suoi lavori.

La nuova Costituzione riconosce nel Corano e nell'Islam la principale fonte di Diritto del Paese, coerentemente con la Storia e la Cultura dell'Egitto, musulmano fin dal tempo del Califfo Omar, ma, al contrario di quanto detto da alcuni outlet mendaci e fonte di propaganda occidentalista e islamofoba non "istituisce la sharia".
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La marina sionazista cattura arbitrariamente dieci pescatori palestinesi e li sequestra!

Forte dell'impunità garantita dall'ipocrisia, dalla superficialità e dalla complicità e dal sostegno codardo e vigliacco garantito loro dalle potenze imperialiste occidentali i criminali di Tel Aviv continuano indisturbati a vessare e perseguitare i pescatori palestinesi del ghetto assediato di Gaza, come abbiamo denunciato su queste pagine ancora e ancora e ancora.

Gli "accordi" stipulati al tempo del ritiro sionista da Gaza (ritiro ottenuto con la pratica della Resistenza armata, non con genuflessioni, abdicazioni, rinuncia a Diritti inalienabili) garantivano al naviglio da pesca palestinese la libertà di incrociare fino a SEI MIGLIA NAUTICHE oltre la costa, per poter gettare le reti sui banchi di pesce d'altura più ricchi e folti.

L'ennesimo sequestro a mano armata di lavoratori "colpevoli" di portare a riva cibo non controllabile dalle shylockiane "tabelle della fame" con cui il regime sionazista vorrebbe sterminare Gaza per inedia é avvenuto a MENO DI UN MIGLIO E MEZZO dalla costa.
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Verso il Sudan la 23esima flottiglia navale iraniana: sempre più strette le relazioni tra Teheran e Khartoum!

Dopo la visita di cortesia e solidarietà effettuata a ottobre dalla 22esima flottiglia della Marina Iraniana, attraccata a Port Sudan pochi giorni dopo il proditorio e piratesco attacco aereo sionazista contro Khartoum (un raid "di preparazione" al 'pogrom' militare scatenato in seguito contro la Striscia di Gaza e interrotto solo dalla coraggiosa Resistenza armata dei Palestinesi) é ora il turno della 23esima flottiglia navale di Teheran di mostrare la bandiera nel Mar Rosso.

Il Cacciatorpediniere "Jamaran" e la nave "Bushehr" arriveranno presto nel paese del Presidente Omar Bashir e il significato simbolico della visita é chiarissimo: "L'Iran non abbandona gli alleati ed é pronto a fornire a Khartoum tutti i mezzi necessari a difendersi da prossime aggressioni del regime ebraico".

Anche in quest'ottica devono leggersi le recenti dichiarazioni del Contrammiraglio Mahmoud Moussavi, vice di Habibollah Sayyari, che ha dichiarato come, oltre a rafforzare i propri ranghi e ampliare la propria linea di navigazione l'Iran sia "perfettamente in grado" di aiutare paesi amici a rinforzare i loro arsenali marittimi.
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