sabato 15 marzo 2014

Giudice giordano ucciso alla frontiera da sgherri sionisti: la popolazione chiede l'espulsione dell'ambasciatore di Tel Aviv!!

Un grave incidente di frontiera al varco del Ponte Allenby tra Giordania e Palestina Occupata ha rinfocolato l'odio della popolazione del regno ascemita verso Tel Aviv e ha fatto rinnovare le pressanti richieste di cancellazione dei rapporti diplomatici e del trattato di pace del 1994 che a fine febbraio scorso erano sfociate in una netta presa di posizione del Parlamento.

Giorni fa un cittadino giordano é stato ucciso senza motivo da soldati sionisti al varco di confine; subito il comando del regime ebraico si é profuso in una serie di assurde giustificazioni dell'assassinio pretendendo in rapida successione che la vittima: possedesse una sbarra di ferro, abbia cercato di strangolare a mani nude un soldato, abbia cercato (contemporaneamente?) di strappare il fucile a una sentinella.

Quando é risultato che la vittima era uno stimato giudice giordano la rabbia e lo sdegno ad Amman e in altre città transgiordane hanno toccato vertici impensabili: enormi manifestazioni di protesta si sono viste in tutto il paese e persino nella Corte Centrale di Giustizia della capitale, dove la vittima Raed Zeiter lavorava, dove un 'tappeto' di bandiere sioniste é stato steso nell'atrio in modo che tutti coloro che entravano e uscivano potessero calpestarle.

Questo incidente dimostra quanto credito possano meritare le 'giustificazioni' di Tel Aviv per i suoi massacri di civili palestinesi, sempre descritti ad 'aggredire a mani nude' soldati sionisti o accusati di altre simili fandonie.


Mentre la Jihad Islamica prende il controllo della Resistenza militare contro Tel Aviv Hamas vede eclissare la sua popolarità!

Era inevitabile; dopo il brusco rovesciamento del Governo Mursi in Egitto che offriva una sponda islamista e un facile canale per le relazioni con Erdogan e gli Emiri del Qatar, dopo la formidabile resistenza del Governo di Assad che da tre anni infligge sconfitte su sconfitte ai mercenari stranieri istigati contro la Siria e i suoi cittadini; dopo le parole di fuoco e le retromarcie a mezza bocca scambiate con Hezbollah era solo questione di tempo prima che Hamas, isolato politicamente, finanziariamente e militarmente cominciasse a perdere terreno rispetto ad altre organizzazioni palestinesi.

Se ancora ancora al tempo della Guerra degli Otto Giorni nel novembre 2012  Hamas e la Jihad Islamica Palestinese erano riusciti a spartirsi equamente il palcoscenico (cosa comunque rilevante per il grande passo in avanti fatto dall'organizzazione di Ramadan Shallah, che ancora al tempo di 'Piombo Fuso' nel 2008-09 aveva ancora un ruolo marginale) adesso nell'ultimo scambio di fuoco tra Striscia di Gaza e occupazione sionista lo "show" é stato guidato in toto dai ragazzi in nero e oro delle Brigate Al-Quds e Hamas si é messa in azione troppo tardi, risultando in secondo piano persino rispetto al PFLP e alle Brigate Al-Aqsa.

Per ora la Jihad Islamica sembra contenta del suo zenit di esposizione, e sembra voler capitalizzare il suo rapporto esclusivo con Iran ed Hezbollah per confermare e ampliare la sua supremazia militare; non sembra per ora interessata a strappare ad Hamas il controllo politico dell'enclave, posto che l'autorità del gruppo di Haniyeh e Mishaal si tenga ben lontana dalle sue enclavi e dalle sue basi; per domani, si vedrà.

venerdì 14 marzo 2014

VITTORIA!! L'Esercito di Assad e le truppe di Hezbollah conquistano Yabroud uccidendo cinquecento mercenari wahabiti!!

Secondo informazioni appena diffuse dai canali ufficiali siriani le forze governative di Damasco e le truppe di Hezbollah loro alleate hanno finalmente sfondato l'ultima linea di resistenza dei terroristi asserragliati a Yabroud conquistando la totalità dell'abitato.

Dopo un assedio durato settimane la battaglia per il saliente di Qalamoun sembra ormai a un passo da venire vinta definitivamente visto che il centro di Yabroud era il nucleo attorno al quale ruotava il 'canale' di rifornimento dei terroristi dal Libano, più precisamente dalla zona di Arsal.

Sembra che almeno cinquecento siano i terroristi uccisi dalle truppe siriane e alleate negli ultimi combattimenti; un numero simile, sicuramente di molte centinaia, starebbe ora trattando i termini della propria resa.

In arrivo "BDS-APP" per boicottare il regime ebraico col tuo smartphone!!

"BDS-App", questo dovrebbe essere il nome dell'innovativa applicazione per smartphone, tablet e altri device multimediali, che permetterà a tutti noi, semplicemente "scannerizzando" un prodotto in vendita di verificare subito se esso sia collegabile in qualche modo all'illegale entità sionista di occupazione della Palestina, permettendoci quindi di indirizzare i nostri soldi e i nostri acquisti su articoli più eticamente tollerabili.

Lo sviluppo di questa App permetterà di infliggere danni economici ancora più ingenti a Tel Aviv, che solo nell'ultimo anno ha visto ben diecimila posti di lavoro svanire grazie alle iniziative di boicottaggio delle sue industrie e delle sue banche e imprese, specialmente da parte di associazioni ed entità Europee.

L'Europa dei popoli e dei consumatori (non quella dei banksters e dei tecnocrati di Bruxelles e Strasburgo, a libro-paga della lobby sionista internazionale) dice "no" al razzismo e all'apartheid di israhell ed é pronta a usare tutti i mezzi della moderna tecnologia per fare il più grande danno possibile all'economia del razzismo sionista e dell'occupazione.

Yabroud ormai quasi del tutto in mano alle forze di Assad: i terroristi si arrendono sempre più numerosi!!

Dopo essersi garantite il totale controllo delle alture circostanti l'abitato di Yabroud alle forze regolari siriane e ai loro alleati di Hezbollah non é restato che stringere la morsa per vedere sezioni sempre più ampie della cittadina passare definitivamente sotto il loro controllo, come indica chiaramente questa mappa rilasciata ieri dagli organi ufficiali siriani.

Tra l'altro la notizia che numeri sempre più ingenti di militanti terroristi stanno arrendendosi alle truppe siriane senza combattere, nella speranza di ottenere un trattamento clemente, dimostra come ormai la speranza di poter resistere su una posizione strategicamente condannata abbia lasciato il posto a considerazioni più prosaiche.

Solo nella giornata di ieri sarebbero stati almeno 75 i mercenari stranieri che avrebbero alzato le braccia di fronte alle forze regolari di Damasco. 


giovedì 13 marzo 2014

Fantastica testimonianza: anche in Nigeria si trovano sostenitori di Hezbollah, il movimento libanese sciita simbolo di riscatto!!

Questa fantastica immagine viene dalla Nigeria. La Nigeria é uno stato dell'Africa nera, ex-colonia inglese, che é ricca di depositi di petrolio e gas e ove, per evitare che questa ricchezza benefici la popolazione locale i servizi segreti imperialisti (CIA, MI6, Mossad...) hanno fomentato negli anni le più divisive e settarie campagne di violenza diffondendo il wahabismo takfiro tra le popolazioni del Nord musulmano e l'evangelismo protestante filosionista tra i Cristiani del Sud.

Questa foto ci dimostra che a fianco di questi messaggi di odio e ignoranza vi sono anche nigeriani che preferiscono seguire la parola del riscatto degli oppressi, della tolleranza e della convivenza civile che sono espresse da Hezbollah e dal suo attuale leader, il grandissimo Hassan Nasrallah.

Questi nigeriani simpatizzanti di Hezbollah inalberano anche la bandiera palestinese, in segno di solidarietà col popolo che più di tutti subisce le angherie dell'oppressione sionista. Siamo affascinati da come il messaggio di riscatto e rivincita dello sciismo militante sia capace di fare breccia tanto nel Mondo Arabo che in Africa, che in Sudamerica.

Hezbollah é ormai universalmente un simbolo di dignità e di affermazione dei propri Diritti.

Si intensifica la crisi tra gli Emiri sunniti; adesso Riyadh minaccia di isolare da terra il Qatar!!

A meno di una settimana dal ritiro degli ambasciatori di Arabia Saudita, UAE, Kuwait (e poco dopo anche di quello egiziano) dalle sedi diplomatiche a Doha, la Casa regnante di Riyadh alza la posta e per bocca del suo stesso Ministro degli Esteri, Principe Saudi al-Faisal, minaccia di chiudere il collegamento terrestre tra l'Arabia e l'Emirato del Golfo.

Con questa escalation di rappresaglie e minacce affonda del tutto il piano americano di "subappaltare" il sostegno a Israele e il "contenimento" dell'Asse della Resistenza a potenze conservatrici locali (nominalmente, Qatar e Arabia Saudita) che con Doha e Riyadh impelagate nella loro piccola "guerra fredda" sta generando riallineamenti prima impensabili.

Riyadh é sempre più in sintonia con Tel Aviv, e questo ormai é un dato di fatto, mentre, messo progressivamente con le spalle al muro, il piccolo emirato del Qatar si guarda intorno e non vede altri possibili modi di togliersi dall'angolo se non avvicinandosi a Teheran...mossa che sconvolgerebbe profondamente gli equilibri mediorientali.

Non precorriamo i tempi; nonostante analisti lungimiranti come Messyan ed Escobar abbbiano già preconizzato la rottura del "fronte del Golfo" con la creazione di una inedita partnership Doha-Teheran ancora nessuna mossa sembra essere stata fatta in tal senso, inoltre rimane l'incognita di come la Repubblica Islamica accoglierebbe aperture in tal senso fatte da Al-Thani Jr.

PFLP, Brigate Al-Aqsa e (forse) Brigate Qassam si uniscono alla Jihad Islamica per far pagare ai sionisti la rottura della tregua!!

In risposta al raid assassino che ha ucciso tre militanti delle Brigate Al-Quds vicino a Sufa, nel Sud della Striscia di Gaza, la Jihad Islamica Palestinese ha dichiarato tramite il proprio portavoce militare di avere definitivamente "rotto il silenzio"; dal tardo pomeriggio di ieri oltre 90 razzi tra cui due "Grad" da 130mm sono piovuti sugli insediamenti illegali di miliziani sionisti a "Netivot," "Sderot,", "Shaer Negev" ed "Eshkol."

Si segnala ancora una volta l'inefficacia del sistema sionista 'iron dome' che dei novanta proiettili lanciati dai militanti palestinesi ne avrebbe intercettati a dir tanto tre. Subito dopo le Brigate Abu Ali Mustafa del PFLP hanno dichiarato di essersi mobilitate a fianco dei camerati della Jihad.

Nella notte vi sono stati attacchi aerei indiscriminati e sorvoli quasi continui delle aree urbane della Striscia da parte di droni e velivoli sionisti, apparentemente senza perdite per i militanti della Resistenza, ma sembra con vittime civili. Le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, in serata, hanno a loro volta aderito alla controffensiva della Resistenza e sembra che anche le Brigate Al-Qassam di Hamas siano sul punto di farlo.

Ci teniamo in contatto come possiamo con le nostre fonti di Gaza pronti ad aggiornarvi su ogni ulteriore sviluppo.





Lavrov riafferma l'intenzione russa di mettere al sicuro il Libano dalle minacce terroristiche prossime e remote!!

Con una importante dichiarazione il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha ribadito l'intenzione del suo paese (pur impegnato su molteplici scacchieri a contrastare e contenere le mosse avventate e le provocazioni irresponsabili di un campo imperialista sempre più spericolato e imprevedibile) di sostenere la stabilità e la sicurezza interna del Paese dei Cedri.

"La Russia continuerà la cooperazione militare e tecnica col Libano al fine di rafforzarne l'Esercito e gli apparati di sicurezza interna", ha detto il capo della diplomazia di Putin durante l'incontro del Gruppo Internazionale di Appoggio al piccolo paese mediorientale.

"Mosca promuove il rispetto della Risoluzione ONU 1701 del Consiglio di Sicurezza che ordina il rispetto della sovranità aerea e territoriale di Beirut (regolarmente violata dal regime ebraico di occupazione della Palestina)". Inoltre il Ministro degli Esteri russo ha stigmatizzato i recenti attacchi militari sempre da parte sionista contro strutture libanesi oltre confine.

mercoledì 12 marzo 2014

"Arpia" il drone venezuelano con tecnologia iraniana che simboleggia l'Asse anti-imperialista mondiale!


 
Nella continua evoluzione della tecnologia bellica, nel passaggio dal 'warfare' ancora semi-analogico degli anni '80-'90 alla massiccia digitalizzazione di inizio XXIesimo secolo, con l'introduzione dei concetti di 'C4I' e di 'Dottrine Network-centriche', i velivoli senza pilota, UAV o droni che dir si vogliano, rappresentano quello che gli aerostati sono stati per gli eserciti di fine '700 e primi dell'800 o che i primi aeroplani hanno rappresentato nel 1910-1914; una maniera innovativa e poco dispendiosa di raccogliere informazioni. 

Certo gli statunitensi (sempre ansiosi di lasciare che la tecnologia combatta le battaglie in loro vece) si sono entusiasticamente lanciati nell'idea di trasformare i droni anche in 'estensori di potenza di fuoco', in ciò rapidamente seguiti dai sodali israeliani, ma vista la natura degli obiettivi finora perseguiti da Washington e Tel Aviv (civili, rappresentanti politici, guerriglieri tribali) non é ancora chiaro se i velivoli senza pilota dell'attuale generazione possano trasformarsi in efficaci veicoli di firepower in una guerra convenzionale, contro nemici cioé dotati di effettive capacità antiaeree.

Nel panorama mondiale, se la diffusione della tecnologia dei droni in aree notoriamente interessate da 'corse agli armamenti' o recentemente attraversate da conflitti armati (Medio Oriente, Asia Centrale...) era soltanto logica e facilmente prevedibile, persino quando a dotarsi di simili ordigni sono state entità militari non statali come ad esempio Hezbollah in Libano, la relativa rapidità della diffusione degli UAV in America Meridionale é stata uno sviluppo per molti versi quasi sorprendente e un chiaro indicatore che, con il grande sviluppo economico di alcuni paesi sudamericani (Brasile in primis) e con l'affrancamento di numerosi altri  Stati dal giogo statunitense, l'area si sia popolata di attori decisi a perseguire le loro politiche di sviluppo militare in maniera decisa (e spesso anche autonoma), non accontentandosi più (come é stato per parecchi decenni precedenti) di 'piluccare' tra gli avanzi e le rimanenze degli arsenali di paesi più tecnologicamente intraprendenti.

Tra i paesi latinoamericani che recentemente hanno iniziato a dotarsi di una componente UAV nelle loro forze armate il Venezuela é sicuramente uno degli esempi più interessanti da analizzare e valutare e questo per una vasta e differenziata serie di ragioni: innanzi tutto per il fatto di ricoprire un ruolo di sicura preminenza  tra quegli stati che, come accennavamo prima, si sono recentemente 'scollegati' dai vincoli che li allacciavano al 'cortile di casa' nordamericano per assumere la posizione di più forte ostilità a Washington tra gli stati della regione. Potremmo quasi dire che senza l'esempio venezuelano (incarnato fino a tempirecentissimi dalla vita e dall'operato di Hugo Chavez Frias) sviluppi come l'elezione in Bolivia di Evo Morales o in Ecuador di Rafael Correa non sarebbero stati forse nemmeno possibili, quindi, per converso, la politica di sviluppo degli UAV di un paese 'trend-setter' come quello oggi guidato da Maduro può avere importanti ricadute anche per quanto riguarda gli stati a esso ideologicamente vicini.

Inoltre, se a un estremo dello scenario sudamericano abbiamo l'esempio del Peru, che ha sviluppato totalmente in proprio i suoi UAV e all'altro opposto dello spettro invece il Brasile si é limitato ad acquistare alcuni esemplari (e una non chiara percentuale di 'know how') direttamente da Israele, il Venezuela ha sì prodotto in proprio i suoi primi esemplari di 'Arpia', ma lo ha fatto valendosi della consulenza e della cooperazione della Repubblica Islamica dell'Iran, che, con i suoi Ababil, Mohajer, Saeghe, Shahed e Karrar é sicuramente uno degli attori principali della 'corsa ai droni' di inizio Ventunesimo Secolo e certamente una delle realtà più dinamiche e interessanti nel campo non legato agli Stati Uniti e alla NATO.

Che il Venezuela si sia rivolto all'Iran per le sue necessità in campo UAV, quindi, é abbastanza logico, specialmente quando si consideri che, al contrario di tanti modelli magari anche promettenti, ma ai fatti non testati in vere condizioni di operatività bellica, i prodotti senza pilota dell'industria aeronatuica di Teheran i loro battesimi del fuoco li hanno già avuti: durante la Guerra dei 33 giorni dell'estate 2006 tra Israele e Resistenza libanese, e anche di recente, nel teatro dell'insurgenza mercenaria scatenata contro la Siria, dove secondo molteplici osservatori l'accurato e giudizioso uso dei droni iraniani da parte delle forze di Assad é stato alla base di notevoli risultati sul campo di battaglia, non ultime le grandi vittorie riportate vicino al confine col Libano, a Qusayr e Talkalakh.

E' singolare (e anche abbastanza sconsolante) leggere su riviste che si riterrebbero quotate e professionali come l'americana 'Wired', 'The Aviationist' o altri presunti outlet 'specialistici' commenti dismissivi e superficiali riguardo la qualità e l'efficienza della tecnologia UAV iraniana, che non hanno altra ragione di essere se non l'asservimento dei loro redattori alla macchina propagandistica occidentale, sempre pronta, come ai tempi della Guerra Fredda, a spalare menzogne sulla sofisticazione delle tecnologie dei rivali del momento (si pensi a quanto veniva malignata la tecnologia sovietica nei decenni passati) salvo doversi rimangiare le proprie parole quando confrontata con fatti di segno totalmente opposto (pensiamo al panico che colse i 'pundit' occidentali di aviazione all'apparire di macchine come il Mig-29 e il Su-27, in tutto pari se non decisamente superiori ai rappresentanti della 'teen series' a stelle e strisce).

Ma a parte l'imparzialità e la deontologia professionale vi sono ottime ragioni per non tacciare di arretratezza o inaffidabilità le tecnologie UAV iraniane: in primis il fatto che la loro quasi totalità é stata sviluppata proprio a partire da quegli esemplari di velivoli senza pilota che lo Scià Reza Palhevi acquistò proprio dagli Stati Uniti fin dagli anni '60 e oltre. Anche se nella coscienza comune la figura dell'UAV ha iniziato a diffondersi con i primi anni del XXImo Secolo e con la figura del 'Predator' americano in realtà é fin dagli anni quaranta, dal primo modello di "radioplano", che gli Stati Uniti si gingillano con l'idea del velivolo senza pilota e un uso già abbastanza intenso di droni si ebbe già durante il conflitto vietnamita.

Ansioso di procurarsi tutti i 'giocattoli' tecnologici più avanzati che l'arsenale Usa potesse offrirgli, Palhevi fece incetta anche di droni (oltre che di F-5, Phantom, F-14 e tantissimi altri sistemi d'arma americani) ed é stato proprio su questa base assolutamente 'Made in America' che la Repubblica Islamica iraniana ha cominciato a muovere i suoi primi passi nel campo, attraverso il lungo e difficoltoso progresso del 'trial and error' e della retroingegneria che però grazie alla tenacia, alla costanza e anche all'ottimo livello di preparazione dei tecnici e degli ingegneri di Teheran ha portato i suoi frutti, che si sono visti all'opera nei cieli libanesi e siriani e che ora sono stati esportati anche in quel di Caracas.

Che il programma venezuelano/iraniano stesse per proddure i suoi primi risultati lo si leggeva già a marzo 2012 sulle colonne di 'Wired' dove, in un accesso di sincerità, il redattore era costretto ad ammettere che la tecnologia in questione era 'almeno' pari grado a quella della serie statunitense 'Scan Eagle', nel giugno successivo, poi il modello 'Arpia' venne ufficialmente presentato dal Presidente Chavez in persona; in quell'occasione il Generale Julio Cesar Prieto, capo del 'Konzern' militare statale CAVIM ne annunciò le caratteristiche tra cui autonomia di 90 minuti, quota massima operativa di 3000 metri e compiti esclusivamente di ricognizione e intelligence-gathering. Non passarono nemmeno tre mesi che gli 'Arpia' venezuelani colsero il loro primo successo aiutando l'individuazione e l'intercettazione di un carico di cocaina partito per via aerea dalla vicina Colombia, bloccato nella zona di Apure (il velivolo, casualmente, aveva un'immatricolazione statunitense).

Lo scorso giugno, con una cerimonia questa volta presieduta dal successore del grande leader venezuelano, Nicolas Maduro, altri esemplari di 'Arpia' (che sono organizzati, a quanto si sa finora, in squadriglie di tre esemplari ciascuna) sono stati resi operativi. Tutti questi elementi dimostrano come la presenza venezuelana nel panorama dell'attuale 'corsa al drone' sudamericana é tutt'altro che da sottovalutare e potrebbe persino porsi come pietra di paragone per giudicare il successo e la serietà di altri programmi e percorsi di sviluppo. Sta agli osservatori seri e dedicati attendere pazientemente i segnali di ulteriori sviluppi e saperli interpretare e classificare correttamente, senza 'paraocchi' ideologici o pregiudizi di sorta, attenendosi unicamente ai fatti.

Immagini e video esclusivi della cerimonia funebre per i tre martiri della Jihad Islamica assassinati ieri dai sionisti!!

Come d'uso nei paesi musulmani, il rito funebre per i tre coraggiosi militanti delle Brigate Al-Quds martirizzati ieri da un aeroplano sionazista mentre a Sufa (Sud di Gaza) stavano lavorando per garantire il costante afflusso di armi alle forze della Resistenza, si é tenuto il prima possibile, eppure la partecipazione popolare all'evento é stata vastissima, segno che questi combattenti della Dignità e dell'Onore sono considerati eroi da tutti gli abitanti di Gaza.Non aggiungiamo altro, lasciamo che ai lettori di Palaestina Felix, alle loro anime e ai loro cuori, parlino chiaramente le immagini e i suoni che siamo riusciti a localizzare in Internet grazie alla cooperazione dei nostri amici e collaboratori a Gaza, per la cui sicurezza esprimiamo speranze e preghiere.

I combattenti di Hamas catturano un drone-ricognitore sionista che stava spiando la Striscia di Gaza!

Grazie a questa esclusiva testimonianza video siamo in grado di confermare che nella giornata di ieri un piccolo drone a elica equipaggiato di telecamera orientabile per l'osservazione diurna e notturna é stato intercettato da esperti delle Brigate Ezzedine al-Qassam (braccio militante di Hamas), abbattuto e catturato, mentre sorvolava la Striscia assediata di Gaza.

Ricordiamo ai nostri lettori che le Brigate Qassam nulla hanno a che fare col 'tradimento' dell'Asse della Resistenza consumato da alcuni dirigenti del Politburo di Hamas vicini al Qatar e alla Fratellanza Musulmana, tanto che, prima di dichiararsi a favore dei ratti ribelli in Siria quella stessa parte traditrice dell'organizzazione palestinese dovette organizzare con la complicità qatariota l'assassinio del Comandante delle Brigate Qassam.

Speriamo che le informazioni tratte dal relitto del drone siano molte e vengano diffuse e condivise il più possibile con le altre organizzazioni della Resistenza armata.

martedì 11 marzo 2014

Tre militanti delle Brigate Al-Quds diventano martiri sotto un vigliacco attacco aereo sionista contro Gaza! Onore a Loro!!

Ismail Abdul-Hamid Abu-Joudeh, di 23 anni, Abdul Shafi Saleh Mahmoud Abu Moammar, 33enne e Shaher Hamouda Mahmoud Abu Shanab, di anni 24, sono stati martirizzati dalle bombe vigliaccamente lanciate da un aeroplano sionista contro la zona di Sufa, a Est di Rafah, nella fascia Sud della Striscia di Gaza.

I tre militanti delle Brigate Al-Quds, braccio armato della Jihad Islamica Palestinese, erano impegnati nel duro lavoro che permette alla Resistenza di procurarsi le potenti armi in grado di far tremare i Sionisti fino a Tel Aviv.
Non é certo una bomba lanciata su Gaza che fermerà il flusso di armi dalla Siria, dall'Iran e da Hezbollah verso le cellule della Resistenza palestinese fedeli all'Asse Teheran-Damasco-Beirut...così come non é certo il sequestro di una nave nel Mar Rosso che farà la differenza nella composizione degli arsenali palestinesi. La lotta continua, nuovi eroi sono già pronti a prendere il posto dei caduti.

Quattordici terroristi pachistani e un libico eliminati dall'Esercito irakeno nei dintorni di Niniveh!!

Nel corso delle sue operazioni antiterroristiche l'Esercito irakeno ha intercettato e distrutto un commando di 20 mercenari estremisti che si stava aggirando nella Provincia di Niniveh, in cerca di obiettivi per le proprie azioni criminose.

Affiliati all'outfit terroristico noto come ISIL (stato islamico del Levante) il gruppo armato era costituito da 14 individui di nazionalità pachistana, un libico e cinque irakeni; indagini sono in corso per appurare se i documenti irakeni trovati sui cadaveri siano originali o falsificazioni.

Proprio nella giornata di ieri il Premier mesopotamico Nouri al-Maliki aveva denunciato e stigmatizzato il sostegno finanziario, militare, logistico e morale dato dai regimi saudita e qatariota ai gruppi di mercenari criminali attivi tanto in Irak quanto in Siria.

Una bellissima notizia da Tunisi: impedito lo sbarco ai sionisti del regime di occupazione! Che imparino cos'é l'Apartheid!!

Siamo orgogliosi di annunciare che grazie alle autorità tunisine la lotta mondiale contro l'Apartheid del regime ebraico ha compiuto un altro decisivo passo avanti. Infatti al porto di Tunisi é stato impedito a cittadini dell'entità sionista di occupazione della Palestina di mettere piede a terra.

I sionisti in questione erano a bordo della nave da crociera 'Norwegian Jade' e stavano facendo un giro del Mediterraneo. La misura restrittiva é stata fermamente applicata a tutti i detentori di 'passaporto' di Tel Aviv mentre, a riprova che le misure anti-Apartheid non hanno niente a che fare con l'antisemitismo, agli ebrei di altre nazionalità é stato permesso di scendere a terra.

Speriamo che ben presto molti altri paesi del Mediterraneo (non solamente arabi!) possano imitare l'esempio tunisino, per serrare l'illegittima occupazione sionista in un assedio senza via d'uscita!

Hezbollah si congratula per la liberazione delle suore di Maaloula, ma in realtà é stato al centro della trattativa!

La dirigenza di Hezbollah si é congratulata con le autorità siriane e col Governo libanese per la brillante operazione di liberazione delle religiose cristiane sequestrate lo scorso dicembre nella zona di Maaloula dai mercenari terroristi wahabiti.

In realtà il movimento sciita di Resistenza é stato coinvolto ben profondamente nel processo di liberazione delle suore, visto che con ogni probabilità esse sono state rilasciate in cambio di un alto ufficiale dei servizi segreti sauditi catturato a Qusayr dagli uomini di Nasrallah.
Comunque Hezbollah ha auspicato che presto possano venire liberati anche altri esponenti religiosi attualmente in mano agli estremisti takfiri, come ad esempio i Vescovi Ibraihim e Yazigi.

lunedì 10 marzo 2014

Il Ministro libanese Bassil dichiara: "Abbiamo tutto il diritto di difenderci contro Tel Aviv e di recuperare i territori occupati!"

Il neoministro degli Esteri libanese Gebran Bassil parlando alla Lega Araba riunita al Cairo ha dichiarato che Beirut, il suo Governo e il suo Popolo hanno tutto il diritto di resistere a ogni attacco, minaccia o ingerenza proveniente dal regime di occupazione della Palestina  e ha ripetuto che il pericolo del terrorismo settario di matrice takfira finanziato dall'Estero non é ancora del tutto sconfitto.

Bassil ha aggiunto che é altresì diritto del Libano e di tutti i Libanesi battersi per la liberazione delle Fattorie di Sheba, delle Colline di Kfar Shouba e del villaggio di Ghajar, che rimangono ancora oggi in mano sionista, esattamente come tutti gli altri Stati e Popoli arabi che affrontano oggi un regime di occupazione possono ricorrere a tutti i mezzi legittimi oer ottenere i risultati conformi ai Diritti storici.

Bassil ha concluso sottolineando come l'impegno principale del nuovo Governo Salam sarà quello di affermare i Diritti e le rivendicazioni del Libano nella comunità internazionale e di impedire contemporaneamente che il Paese dei Cedri ceda al settarismo violento dei terroristi stranieri.

Dichiara Nouri al-Mailiki: "Siamo praticamente in stato di guerra contro i regimi saudita e qatariota!!"

Il Premier di Bagdad Nouri al-Maliki ha denunciato come il suo paese si trovi praticamente in uno stato di guerra non dichiarata con i regimi saudita e qatariota che proseguono incuranti di ogni conseguenza a finanziare movimenti estremistici e terroristi a costo di fare arrivare militanti dal Marocco all'Afghanistan, dall'Europa, dalla Cecenia e dalle province centrasiatiche cinesi nel tentativo di destabilizzare la Mesopotamia secondo linee settarie.

"Arabia Saudita e Qatar stanno attaccando l'Irak e la Siria sia direttamente che indirettamente" ha detto Maliki, stigmatizzando le politiche irresponsabili di Doha e Riyadh; "Questi due paesi sono dietro alle attività settarie e terroriste che hanno richiesto misure estreme per il loro contenimento e il contrasto ai loro effetti nefasti", riferendosi alla imponente campagna militare in atto nella Provincia di Anbar da fine dicembre 2013.

Maliki ha accusato gli emiri sauditi e qatarioti non solo di sostenere con armi e denaro gli insorgenti estremisti, ma anche di dare loro visibilità e glorificarne le gesta coi loro canali di propaganda mediatica, come Al-Jazeera e Al-Arabiya; il Primo Ministro irakeno ha anche messo in guardia i suoi colleghi egiziani, libanesi e libici, avvertendo che Riyadh e Doha vogliono disputarsi le rispettive sfere di influenza anche su quei paesi e sono pronte a farlo a discapito di quanto sangue e sofferenza potranno riversare per le strade di Tripoli, Il Cairo, Alessandria e Beirut.

Le suore cristiane rapite a dicembre a Mar Takla sono state liberate! Ringraziano il Presidente Assad e le autorità libanesi!

Le dodici suore catturate dai terroristi wahabiti a dicembre presso Mar Takla, vicino alla zona di Maaloula, sono state liberate e consegnate alle autorità libanesi dopo lunghe trattative; immediatamente dopo la loro liberazione esse sono rientrate in Siria attraverso il varco di Jdeidet Yabous e hanno incontrato i rappresentanti dei media.

Ai microfoni di cronisti e video operatori hanno ufficialmente ringraziato il Generale Abbas Ibrahim delle Surete di Beirut e il Presidente siriano Assad, per quanto provate dall'esperienza le religiose non sembravano in cattive condizioni di salute.

E' quasi certo che il processo di liberazione abbia coinvolto il Libano in quanto il rilascio delle suore sia servito come 'scambio' con un ufficiale dei servizi segreti sauditi catturato da Hezbollah, forse legato più o meno direttamente alla stessa Casa regnante di Riyadh.

domenica 9 marzo 2014

Jafari: "La Guardia Rivoluzionaria Iraniana pronta a sventare eventuali minacce in 'stile ucraino'!!"

Il Generale Mohammed Ali Jafari del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie ha dichiarato che i militanti dell'IRGC sono "pienamente preparati" a contrastare e sventare ogni genere di minaccia mirata contro la stabilità della Repubblica Islamica, ivi comprese quelle false manifestazioni popolari 'colorate' istigate da centrali di interessi straniere come la CIA, la NATO, il Mossad e le agenzie finanziate da George Soros, che recentemente si sono viste in azione in Ucraina e in Venezuela.

La Repubblica Islamica ha già sventato da parte sua un tentativo di sovvertimento dell'ordine costituzionale con la cosiddetta 'rivolta verde' in occasione della rielezione di Mahmoud Ahmadinejad nel 2009 e anche allora l'IRGC insieme alla milizia popolare dei Basij furono in prima linea a ricacciare indietro i sobillatori e i loro sciocchi seguaci.

Il Generale Jafari ha poi echeggiato le parole del suo collega Generale  Mohsen Kazemeini assicurando che anche nel campo della sicurezza informatica l'Iran ha recentemente moltiplicato "di molte volte" le proprie capacità difensive cibernetiche ed elettroniche.

Nuove vittorie delle forze armate siriane nei dintorni di Homs, Daraa ed Aleppo!!

L'Esercito Arabo Siriano ha completamente eliminato ogni presenza terrorista attorno al centro urbano di Zarah, nella parte occidentale della Provincia di Homs. Secondo i reportage di Al-Manar le forze regolari siriane si sarebbero anche scontrate con colonne terroriste che cercavano di organizzare un attacco ai posti di blocco che garantiscono l'accesso alla città meridionale di Daraa, scompaginandoli e causandone la ritirata con molte perdite.

Anche il collettore di acque di Ataman, nelle campagne circostanti Daraa, é stato protetto da un attacco terrorista, sventando il quale sono stati distrutti molti veicoli impiegati dai mercenari takfiri; nel Nord del paese, inoltre un nuovo tentativo di avvicinamento alla Prigione Centrale di Aleppo é stato sventato.

Sempre ad Aleppo e dintorni scontri tra forze armate e terroristi si sono registrati a Kweiris, Rasm al-Abboud, Arbid, Jdeideh, Khan Touman, Al-Hajib e la zona industriale di El-Bureij. Anche in questo caso diverse dozzine di militanti terroristi sono stati eliminati.