sabato 24 settembre 2011

A Gaza iniziano le scuole, tra mille difficoltà a causa del disumano assedio sionista al ghetto palestinese!


Per scolari e studenti italiani forse sembrerà un po' strana l'idea di cominciare l'anno scolastico il sabato ma per i bambini e ragazzi palestinesi, per cui sabato é l'omologo del nostro lunedì, é esattamente quel che é successo oggi; con l'apertura di tutti gli istituti scolastici primari e secondari.

Purtroppo, come con tutte le altre attività della Striscia, anche l'inizio delle lezioni é stato reso difficoltoso da ogni sorta di mancanza: di spazio, materiale didattico e infrastrutturale e molto altro ancora, ovviamente per causa dello strangolamento inumano imposto al ghetto costiero da politici e generali del regime ebraico.

Nelle scuole di Gaza vi sono classi di 50 bambini, dove i docenti devono fare i salti mortali per seguire i progressi e le difficoltà di ogni allievo, per cercare di dedicare a tutti tempo e attenzione; in alcune scuole colpite due anni fa dagli insensati bombardamenti israeliani bisogna usare strutture metalliche e container come aule improvvisate e, quando a causa dei frequenti blackout condizionatori e ventilatori si spengono queste vanno abbandonate, perché anche se collocate all'ombra diventano veri e propri forni.

Si vedono bambini e bambine costretti a portare sedie pieghevoli da casa, o a stringersi in tre o quattro attorno a banchi pensati per due alunni; il personale dell'UNRWA, l'agenzia ONU che cura i servizi e l'assistenza alla popolazione dei campi profughi, fa tutto il possibile per affrontare l'emergenza ma la situazione peggiora ogni settimana, ogni mese che l'assedio sionista si prolunga, pronto ormai a toccare la soglia del quinto anniversario.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Hanyieh critica Abbas e la richiesta di 'riconoscimento ONU': "Il Popolo di Palestina non rinuncerà a nessun suo diritto!"


Mentre il presidente 'de facto' dell'Autorità nazionale palestinese (col mandato scaduto da due anni e nove mesi!) se ne sta con la mano tesa a New York sperando che gli Usa e le altre corrotte e ipocrite potenze occidentali gli facciano l'obolo di uno straccio di 'stato palestinese' ritagliato dentro confini privi di continuità territoriale, 'leopardati' da colonie e insediamenti illegali di fanatici ebrei, costantemente sottoposto all'arbitrio e alle minacce dell'entità sionista illegale presente nei territori occupati dal 1948, il legittimo Premier palestinese Ismail Haniyeh dà al suo popolo e al mondo intero una lezione di coerenza e dignità dichiarando che i Palestinesi anelano e lottano per una 'vera sovranità'.

Nelle sue dichiarazioni, riportate dall'Agenzia di stampa "Palestine Information Center" il Primo Ministro di Hamas ha articolato come il popolo di Palestina non sia pronto a sacrificare nemmeno un'unghia delle costanti non-negoziabili delle sue rivendicazioni: "Una Palestina libera dal Giordano al Mediterraneo, il Diritto di Ritorno per tutti i profughi della Diaspora palestinese e i loro discendenti, la sacra città di Gerusalemme come capitale". Le affermazioni sono state rilasciate dopo le preghiere del venerdì.

Haniyeh si é anche riferito alla 'proposta' avanzata dal Presidente francese Sarkozy che aveva proposto la 'concessione' dello stato di 'osservatore temporaneo' all'Assemblea Generale ONU (oooooh troppa grazia!) come 'misura transitoria'; ovviamente la transitorietà permetterebbe alle potenze occidentali, pervase di lobbisti e agitatori filosionisti (come quelli che hanno costruito la carriera politica del sionista Sarkozy, 'quinta colonna' d'Israele nell'altrimenti filo-arabo e filo-mediterraneo movimento neogollista francese) di ricattare costantemente i rappresentanti palestinesi, minacciando di revocare o non rinnovare tale 'status'.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Israhell alla canna del gas? Non proprio, visto che i giacimenti di Yam Tethys sono in rapida via di esaurimento!


Ci perdonino i nostri lettori più seriosi per l'infantile calembour del titolo, ma la tentazione per ironizzare un po' su una vera e propria tragedia, cioé l'esaurimento delle risorse naturali palestinesi per mano dell'illegale regime ebraico di occupazione ha avuto temporaneamente la meglio. Il tumore sionista in terra di Palestina, infatti, come tutte le metastasi sottrae sangue e nutrimento all'organismo sano, indebolendolo e fiaccandolo; é di pochi giorni fa la notizia (riportata dall'outlet sionista "Globes") che le pompe estrattive del pozzo Mari B del giacimento metanifero offshore di Yam Tethys hanno iniziato a portare a galla acqua salata anziché gas naturale, segno eloquente del prossimo esaurimento del giacimento.

Riflettete con noi, il metano di quel giacimento si trovava in acque territoriali Palestinesi, doveva venire estratto a beneficio dei Palestinesi, invece gli invasori ebrei lo hanno occupato, vi si sono attaccati come sanguisughe e lo hanno PROSCIUGATO; chi compenserà i Palestinesi e i loro discendenti del furto subito? Chi farà pagare il regime dell'Apartheid per questo latrocinio? Anche per questo, ribadiamo, siamo totalmente scettici e critici verso l'elemosina ONU di un 'riconoscimento' dello Stato palestinese sui confini del 1967; perché anche quando arrivasse esso lascerebbe aperta la questione della Palestina occupata dal 1948, dove anzi, proprio in virtù dei 'confini' del riconoscimento probabilmente i sionisti si sentirebbero in qualche modo 'autorizzati' a permanere e a continuare nella loro opera di sfruttamento e distruzione del patrimonio naturale di pertinenza palestinese.

Gli analisti del mercato sionista delle commodities hanno già previsto un rialzo dei prezzi delle bollette elettriche e una più pesante dipendenza da diesel e altre forme di generazione dell'elettricità più costose e inquinanti (e di nuovo Israhell in questo modo danneggerà e contaminerà ulteriormente la terra di Palestina illegalmente occupata). Tra questa notizia e la pressoché totale interruzione del pompaggio di gas dall'Egitto (al centro di un vastissimo scandalo di corruzione che coinvolge la stessa famiglia Mubarak e che costituisce uno dei principali capi d'accusa contro i figli dell'ex dittatore) le prospettive per Israhell si fanno sempre più 'buie' e le tensioni con Libano e Turchia per lo sfruttamento dei giacimenti sottomarini del Mediterraneo Orientale sempre più probabili e pericolose.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Il dittatore Saleh ritorna in Yemen e cerca di riprendere in mano la situazione, ma ormai é stato superato dagli eventi!


Ali Abdullah Saleh, dittatore dello Yemen del Nord (e poi dello Yemen intero) dal 1978 in avanti é rientrato a Sanaa dopo oltre tre mesi di permanenza in Arabia Saudita, dove era stato trasferito d'urgenza dopo il devastante attentato esplosivo che ha squassato il suo stesso palazzo del potere. Il suo ritorno arriva dopo cinque giorni di sangue in cui i lanzichenecchi del suo regime hanno massacrato oltre cento cittadini e uomini dell'Esercito schieratisi contro il regime, il tutto nella più assordante cortina di silenzio degli ipocriti media occidentali, prontissimi a inventarsi false stragi per indebolire e minare i governi di paesi sgraditi a Washington e Tel Aviv.

Appena rientrato nei suoi palazzi l'ex 'uomo forte' dell'Arabia Felix ha lanciato appelli alla 'tregua' e al 'coprifuoco', che sono stati totalmente ignorati dal Consiglio di transizione che coordina fra di loro gruppi e anime dell'opposizione; ormai gli eventi sono progrediti troppo e tutto quel che ci si aspetta da Saleh é una firma sull'accordo per il passaggio di poteri e l'organizzazione di nuove e libere elezioni parlamentari e presidenziali, come suggerito dal Consiglio di Coperazione dei paesi arabi del Golfo Persico (GCC).

Soltanto nella giornata di ieri, dopo le rituali preghiere del giorno sacro musulmano, si sono registrati 18 morti e 56 feriti nel corso di duri scontri tra manifestanti e forze fedeli al regime nel distretto nord della capitale, il quartiere di Al-Hasaba; ai combattimenti avrebbero preso anche parte forze della Prima Divisione Corazzata dell'Esercito, importante unità militare comandata dal Generale Ali Mohsen al-Ahmar, schieratosi da tempo contro Saleh e la sua cricca.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Vittoria! La protesta del Movimento BDS caccia i 'cosmetici dell'Apartheid' da Covent Garden


Un grande successo per il movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro il regime dell'Apartheid israeliano; a Londra le continue manifestazioni e mobilitazioni della popolazione hanno costretto alla chiusura il punto vendita della Ahava, la compagnia israeliana che vende cosmetici "a base di fanghi del Mar Morto" rubati alla Palestina.

Le proteste, bisettimanali, sono andate avanti per poco più di due anni, con picchettaggi, volantinaggi e altre iniziative volte a informare la potenziale clientela del negozio che Ahava, compagnia basata nell'insediamento ebraico illegale di Mitzpe Shalem, trae le materie prime per i suoi prodotti da terreni rubati ai Palestinesi in totale contravvenzione dei cosiddetti 'Accordi del Mar Morto' (ennesimo esempio di 'accordi' firmati e poi quotidianamente violati dal regime ebraico).

Grazie all'attivismo di volontari e manifestanti sempre più londinesi hanno deciso di disertare la 'boutique dell'Apartheid' causandole danni economici per centinaia di migliaia di sterline e convincendo la proprietà dell'immobile a non rinnovare l'accordo di leasing dei locali. Il brillante successo dei militanti antisionisti di Londra dimostra che il Moloch israeliano si può affrontare e vincere colpendolo dove é più sensibile e vulnerabile, nel portafoglio.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Teppisti ebrei aggrediscono Palestinesi a Qasra, l'esercito sionista accorre a dar loro manforte ed ammazza un uomo!


Si chiama Issam Badran il 35enne palestinese ultima vittima della profana alleanza tra l'esercito di occupazione sionista e i gangster ebrei degli insediamenti illegali, miliziani fanatici 'paracadutati' in Cisgiordania per portare avanti i folli piani di 'giudeizzazione forzata' pensati dai teorici della colonizzazione armata, gente al cui confronto Heinrich Himmler, Rosemberg, Frank, Koch e Terboven, propugnatori della 'germanizzazione dell'Est Europa' fanno la figura di dilettanti pasticcioni.

Circa 200 teppisti dell'insediamento di Esh Kodesh si sono mossi come un'orda barbarica contro gli uliveti e i terreni agricoli di proprietà degli abitanti di Qasra, lo stesso villaggio cisgiordano che pochi giorni fa aveva organizzato un'efficace ronda civica anti-coloni, dandosi alla devastazione e all'incendio nel tentativo di rovinare economicamente i legittimi abitanti della zona; ancora una volta i giovani di Qasra si sono mobilitati, facendo segno gli aggressori di un fitto lancio di pietre, ma questa volta i gangster ebrei avevano alle loro spalle un contingente dell'esercito sionista, che, avvicinatosi, ha iniziato a lanciare canister di gas uritcante e a sparare prima proiettili di plastica, poi munizioni regolari in piombo, per cercare di respingere i legittimi residenti e permettere ai miliziani fanatici di terminare la loro opera di distruzione.

Infine, Badran é caduto riverso al suolo, colpito al collo da un proiettile; trasportato d'urgenza verso l'ospedale più vicino vi é giunto cadavere, mentre un altro Palestinese di cui ancora non si conosce il nome, pur gravemente ferito, é stato ricoverato in rianimazione e sembra destinato a salvarsi. Sempre nella giornata di ieri un ragazzino palestinese é stato travolto e ferito gravemente da un automobilista ebreo degli insediamenti illegali; la polizia sionista, anziché attivarsi per individuare e arrestare il pirata della strada, ha fermato e trattenuto i genitori della giovane vittima.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

venerdì 23 settembre 2011

Un nuovo Cacciatorpediniere e nuovi missili antinave per la Marina della Repubblica Islamica!


Il Comandante supremo delle Forze navali iraniane, Contrammiraglio Habibollah Sayyari ha dichiarato, durante le manifestazione della "Settimana Sacra della Difesa" (la ricorrenza che ogni settembre celebra gli eroici sforzi compiuti dalle Forze armate della Repubblica iraniana per bloccare e respingere l'invasione irachena che scatenò la Guerra del Golfo dal 1980 al 1988) che il Cacciatorpediniere 'Velayat', unità gemella della 'Jamaran' varata nel 2007 e in servizio attivo dal 2010, si unirà presto alla flotta della Repubblica islamica.

La notizia, ripresa e diffusa dall'Agenzia di stampa ufficiale IRNA, segnala un nuovo importante traguardo dell'industria navale iraniana, che sembra ormai in grado di impostare e completare moderne unità navali che hanno poco o punto da invidiare a quelle prodotte da nazioni con una ben più lunga storia cantieristica alle spalle; dopo i sistemi terrestri, aerei e missilistici, quindi, anche il know-how marittimo di Teheran ha fatto imponenti passi avanti, nell'ottica di quella "Jihad per l'Autosufficienza militare" che deve garantirne la totale indipendenza della politica difensiva, al contrario di quanto accadde nei primi anni '80, quando l'arsenale militare iraniano, pieno zeppo di articoli 'Made in Usa' acquistati con eccessiva prodigalità dal corrotto sovrano Reza Palhevi, venne quasi reso inutilizzabile dal rifiuto americano di provvedere parti di ricambio e munizioni alla Repubblica islamica impegnata nella difesa contro le armate di Saddam Hussein.

Pesante 1420 tonnellate ed equipaggiata con strumenti all'avanguardia per la guerra elettronica e la rilevazione radar precoce la 'Velayat' sarà come la 'Jamaran' dotata di piattaforma elicotteristica, cannoni a tiro rapido derivati dal leggendario 76mm navale della OTO-Melara, siluri, armi antisom e missili antiaerei e antinave. Proprio nel campo dei missili antinave un nuovo modello di vettore, battezzato "Khalij Fars" (cioé 'Golfo Persico'), capace di un raggio di circa 300 chilometri e di complesse evoluzioni contro ogni tentativo di abbattimento o evasione, testato per la prima volta nel 2008, verrà presto prodotto in serie e aggiunto al già ragguardevole arsenale missilistico di Teheran.

Il Khalij Fars sarà capace di portare sul bersaglio un'ogiva bellica di 650 chili di esplosivo ad alto potenziale alla ragguardevole velocità di Mach 3. Oltre a questi annunci Sayyari ha anche previsto il prossimo avvicendamento nelle acque del Golfo di Aden delle unità navali attualmente presenti in operazioni di pattugliamento e contrasto della pirateria con quelle della Sedicesima Flottiglia dell'IRIN; nell'ambito degli sforzi della Repubblica Iraniana per garantire la libertà di transito e commercio in un tratto di mare strategico per gli interessi del paese e della regione.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Cronaca dello schifo: come "La7", dei 'riccioluti' Lerner e Mentana propala menzogne sul presidente Ahmadinejahd!


Nella giornata di ieri il Presidente della Repubblica islamica dell'Iran Mahmoud Ahmadinejad é salito sul podio degli oratori all'Assemblea generale ONU per tenere il proprio discorso, parte della cerimonia inaugurale della seduta durante la quale si dibatterà, tra le altre cose, della richiesta di riconoscimento per uno Stato palestinese sui confini del 1967 avanzata dalla fazione di Mahmud Abbas.


Puntuale alla consegna della 'lobby a sei punte' l'emittente filosionista "La7", dove trovano spazio 'giornalisti' (del 'giornalismo-letame' tanto diffuso in Italia) del 'calibro' di Enrico Mentana e Gad Lerner (asserviti a Israele dalla punta dei riccioli in giù) ha lanciato il servizio in merito parlando di 'aula che si svuota' all'incipit del discorso del Presidente iraniano, che, per buon peso, avrebbe 'approfittato' anche per 'negare l'Olocausto' (massima offesa per due tipi così, che plaudono alle leggi sullo psicoreato che nella 'libera' Europa cercano di perseguire chiunque non condivida la narrativa sionista della shoah e non accetti e giustifichi, in base a questa, l'invasione e l'occupazione illegale della Palestina).

Grazie al video presentato qui sopra, con tanto di traduzione simultanea dal Parsi all'Inglese, tutti i nostri lettori possono rendersi conto di quanto niente di tutto quanto sia stato preteso o implicato da "La7" corrisponda assolutamente a verità e di come, se in Italia esistesse un serio e vero Ordine dei Giornalisti personaggi come i "riccioluti" sopracitati dovrebbero essere messi sotto inchiesta e radiati o perlomeno sospesi a lungo dall'Albo professionale.

In particolare si noti come tutti i dignitari asiatici, africani e sudamericani siano presenti al loro posto per tutta la durata del discorso del Presidente iraniano: ad abbandonare l'aula sono solo i sionisti, i loro burattini americani ed europei, più qualche nazione di secondo piano come l'Australia: la maggior parte del mondo ascolta il discorso di Ahmadinejahd e lo applaude.

Nel discorso, inoltre, Ahmadinejad fa una severa ma giusta critica dell'ordinamento internazionale e della stessa struttura dell'ONU, che avverte contro il rischio di venire meno ai suoi alti ideali per trasformarsi del tutto nell'agenzia degli interessi imperialisti e colonialisti dei paesi occidentali "gli stessi che col colonialismo, con lo schiavismo, con lo sfruttamento hanno impoverito i tre quarti del mondo e hanno poi scatenato la Prima e la Seconda Guerra Mondiale" e che, grazie al sistema dei 'membri permanenti' del Consiglio di Sicurezza e del 'diritto di veto', impediscono al resto del mondo di metterli giustamente in minoranza e di far valere la regola della democrazia nell'assise internazionale.

Ahmadinejad spiega che mai nella Storia degli eventi umani i valori di pace, giustizia e libertà si sono raggiunti tramite invasioni, bombardamenti e interventi militari e che "le canne dei fucili della NATO" non hanno mai risolto nessun problema, che una fruttifera atmosfera di collaborazione e cooperazione internazionale é raggiungibile solo attraverso l'empatia, la tolleranza e l'accettazione delle reciproche differenze, veri e propri anatemi per l'Occidente, ansioso di imporre la sua Visione del Mondo ai quattro angoli del globo, infischiandosene di tutto e di tutti.

Alzi la mano chi non ritenga queste critiche profondamente giuste e motivate, chi non ritenga l'attuale struttura dell'ONU un relitto sgangherato del Ventesimo Secolo, chi non sarebbe d'accordo nel concedere veri e fattuali poteri all'assise internazionale, da esercitarsi sulla base del consenso democratico dei Governi del Mondo e non in base alle convenienze di poche potenze o presunte tali, arroganti, egoiste e disoneste. Un'altra volta ancora Mahmoud Ahmadinejad, e per suo tramite l'intera Repubblica islamica dell'Iran ha dato ai nani occidentali una lezione di dignità, moralità e onestà, su cui ovviamente i "riccioluti" servi di Israele italiani ed esteri cercano di stendere la più fitta coltre di silenzio possibile, al ritmo di mendaci e sgangherate 'strombazzate' propagandistiche.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Il portavoce di Hamas a Gaza: "Il discorso all'ONU di Obama mostra quanto parziali e arroganti siano gli Usa riguardo la questione palestinese!"


Il portavoce di Hamas a Gaza, il Dottor Sami Abu Zuhri ha dichiarato nella giornata di ieri che il discorso tenuto dal presidente americano Barack Hussein Obama all'Assemblea generale dell'ONU é un chiaro esempio delle posizioni arroganti della Casa Bianca, totalmente intrappolata nella retorica filoisraeliana e succube, consapevolmente o inconsapevolmente che sia, di posizioni parziali volte sempre e comunque a favorire il perpetuarsi dell'ingiusto regime di occupazione, colonizzazione, giudeizzazione forzata delle terre palestinesi.

Zuhri ha rilasciato il suo stigmatizzante giudizio all'Agence France Presse, sottolineando come il solo pensiero di affidarsi a una 'mediazione' degli Usa é 'totale e pura follia' da parte di qualunque Governo o Autorità palestinese, come la storia dei quasi vent'anni trascorsi dai fallaci e illusori 'Accordi di Oslo' testimonia con chiara eloquenza.






"Per questo motivo é necessario lanciare l'appello per una strategia nazionale palestinese che sia totalmente autonoma e autarchica, minimizzando il ruolo di potenze imperialiste esterne, come gli Stati Uniti e i paesi occidentali, da sempre ostili alle istanze e alle richieste del popolo di Palestina e agli interessi della Nazione Araba, totalmente permeati e corrotti dalla perniciosa influenza del sionismo internazionale.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Nuova violazione israeliana dello spazio aereo libanese!


Aeroplani militari israeliani hanno violato lo spazio aereo libanese volando a lungo su una vasta regione del paese, in chiara violazione della Risoluzione ONU 1701 che regola le condizioni di armistizio tra i due paesi dopo la guerra dei 34 giorni svoltasi nell'estate 2006.

Secondo le dichiarazioni rilasciate dall'Esercito libanese durante la giornata di giovedì 22 settembre, sei aerei militari sionisti sono entrati nello spazio aereo libanese alle 10 e mezza di mattina, ora locale, lasciandolo dopo poco meno di due ore di passaggi ed evoluzioni sopra una vasta area del Libano meridionale.

Il movimento di Resistenza Hezbollah, il Governo di Beirut e più di recente la forza di interposizione UNIFIL hanno condannato i sorvoli sionisti, che sono la forma più frequente di violazione dell'integrità territoriale libanese; nel 2009 il Libano presentò alle Nazioni Unite una lamentela ufficiale in merito,l accludendo oltre 7000 documenti riguardo le violazioni israeliane.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

giovedì 22 settembre 2011

La Resistenza afghana distrugge dieci autocisterne NATO nella regione di Khyber!

Non conosce soste la campagna di "interdizione logistica" con cui le forze della Resistenza afghana e pachistana riescono, molto meglio che non se le affrontassero direttamente sul campo di battaglia, ad 'azzoppare' e impedire l'operatività delle forze di occupazione NATO (Organizzazione Terrorista NordAtlantica); ben dieci sono state le autocisterne di combustibile andate letteralmente in fumo nella zona di Landi Kotal Tehsil, nella regione di Khyber (ove si trova lo storico passo tra Afghanistan e Pachistan immortalato nelle opere di Rudyard Kipling) nella notte tra ieri e oggi, come riportato dall'emittente iraniana in lingua inglese PressTV.

A quanto riferito dal canale 'all news' almeno due persone del convoglio di cisterne sono morte e si lamenterebbero diversi feriti, invece i combattenti che hanno effettuato l'agguato sono riusciti a dileguarsi senza lamentare perdite. Con ogni probabilità i morti sono poveri civili pachistani, pagati una miseria dagli invasori occidentali per compiere il pericoloso tragitto attraverso le valli e i passi di confine per portare in Afghanistan i rifornimenti necessari all'armata NATO che da dieci anni occupa illegalmente il paese centroasiatico.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Il reuccio ascemita si sbraccia a chiedere aiuto a Israele, sente il trono traballare sotto il suo 'reale' didietro!


Il reuccio di Giordania Abdallah II ha approfittato dell'esposizione riflessa sulla sua poco dignitosa persona dall'Assemblea generale dell'ONU riunita in questi giorni a New York per 'avvertire' (parlando a nuora perché suocera intenda) Israele che gravi rischi di instabilità derivano dalla sua recente condotta nell'arena regionale e internazionale e che, nella fattispecie, la situazione giordana potrebbe diventare esplosiva e avere 'imprevedibili ripercussioni' proprio nei confronti dello Stato ebraico dell'Apartheid.

Abdallah, che si trova NY proprio per l'Assemblea generale ONU, ha dichiarato in una intervista al Wall Street Journal (testata nota per le sue posizioni filosioniste) che "continuando a infilare la testa nella sabbia" i dirigenti israeliani non fanno che facilitare "eventi con un impatto molto negativo sull'intera regione"; ovviamente il reuccio é in primo luogo preoccupato per sé stesso, spaventato a morte (forse più dello stesso ambasciatore sionista scappato a gambe levate da Amman) dalla colossale "marcia di un milione di uomini" tenutasi la scorsa settimana ad Amman.

I vecchi equilibri coltivati dalla Casa di Hashem sono saltati; quella 'compensazione' tra i beduini del deserto (che formavano il nocciolo di seguaci fanatici della monarchia e di cui erano riempiti i ranghi della polizia, dell'Esercito, dei servizi segreti) e gli abitanti delle poche zone urbane (quasi tutti i origine o ascendenza palestinese) erano già claudicanti a fine anni '60 (cosa che rese 'necessaria' per il nano Hussein ricorrere al "pogrom" armato di Settembre Nero per 'sfoltire' i ranghi dei potenziali oppositori) ma nell'ultimo quarantennio la popolazione delle città é cresciuta a dismisura mentre quella beduina é diminuita.

Il Governo a guida Likud-militaristi-estremisti religiosi non ha l'intelligenza o la prospettiva storica e politica per capire che la Giordania Ascemita é uno dei 'baluardi' su cui si regge la 'sicurezza' dell'entità sionista di occupazione forse anche più di quanto non fosse l'Egitto di Mubarak: l'Egitto confina con Israele tramite il Sinai, zona vastissima e praticamente deserta, mentre la Giordania ha un lunghissimo confine lineare con il regime ebraico che dà direttamente sulla Valle del Giordano. Se Abdallah cadesse o fuggisse in esilio chiunque controllasse la Giordania potrebbe immediatamente colpire gli insediamenti ebraici con una facilità e su una scala che farebbero impallidire i bombardamenti di Hezbollah o i lanci di razzi e mortai da Gaza.
Un cacciabombardiere Hunter della RJAF giordana distrugge un T-55 siriano della divisione inviata contro Amman per salvare i Palestinesi dalle stragi del Settembre Nero e deporre Re Hussein; Israele era pronto a lanciare i suoi aerei nella mischia se fosse stato necessario a salvare il nano ascemita.
I politici laburisti (razzisti e criminali in quanto sionisti, ma molto più scaltri e abili) lo sapevano e hanno sempre trovato accordi con la Casa di Hashem, durante il 1948 convincendo Amman a non condurre più che una 'drole de guerre' con la Legione Araba contro le milizie ebraiche, nel 1970 mettendo in preallarme l'aviazione per colpire le colonne corazzate siriana che minacciavano di marciare sulla capitale per deporre Hussein impegnato nel "Settembre Nero", nel 1973 convincendo lo stesso nano reale a non partecipare alla Guerra del Ramadan se non con un tardivo intervento "fuori casa" in terra siriana (e non colpendo direttamente Israele, cosa che avrebbe fatto del tutto collassare il traballante sistema difensivo sionista).

Speriamo intensamente che le parole porte da Abdallah al WSJ siano totalmente sprecate sulle orecchie tappate di Netanyahu e Lieberman; la Causa palestinese ne beneficerebbe immensamente e il popolo di Giordania altrettanto, liberandosi finalmente di una casa regnante indegna e venduta, che ha sempre valutato il proprio interesse e la propria stabilità come molto più importanti delle aspirazioni del popolo e della nazione su cui, senza titolo di merito alcuno, si é trovata a esercitare una maldestra potestà.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Tredicenne palestinese perde un occhio, colpito da candelotto lacrimogeno sparato ad altezza d'uomo dai criminali sionisti!


Come abbiamo già dichiarato in altri nostri post é un fatto che, in qualunque situazione in cui vengano usate "armi non letali" e "sistemi di controllo della folla" le forze demandate all'utilizzo di tali attrezzi trovino sempre e comunque il modo per impiegarli in modo da causare alle loro vittime il massimo danno possibile; quasi sempre trasformando le presunte "armi non letali" in armi perfettamente in grado di uccidere un uomo né più né meno che quelle 'normali'.

E' stato così in Ulster, é stato così in Sudafrica sotto il regime razzista di Pretoria, é stato così nel Sudamerica dei dittatori militari ed é stato (e purtroppo continua ad esserlo) anche nella Palestina occupata dall'entità sionista; in particolare ci riferiamo all'uso di "proiettili di gomma" e "proiettili di plastica con anima metallica", che sarebbero 'non-letali' solamente se sparati da certe distanze e mirati contro gli arti del bersaglio (e invece vengono usati da poliziotti e militari sionisti a bruciapelo e invariabilmente mirati contro tronco e testa delle loro vittime) ed é così anche per il gas urticante, i cui candelotti dovrebbero venire sparati in alto con traiettoria a parabola per spandere l'agente chimico su una vasta area e che invece vengono scagliati ad altezza d'uomo e mirati contro i manifestanti.
Jawaher Abu Rahman, vittima del gas urticante 'Made in Usa' usato come arma chimica contro i dimostranti palestinesi
A parte che, anche quando il bersaglio viene mancato, la quantità di gas che viene rilasciata da un candelotto sparato in modo simile é tanto massiccia e concentrata da provocare spesso asfissia o collasso cardiocircolatorio (come nel caso della giovane Rahman alcuni mesi fa o di recente in Barhein), se poi il bersaglio viene colto (specialmente in testa) le conseguenze dell'impatto con un candelotto di alluminio sparato alla velocità di varie dozzine di metri di metri al secondo possono essere letali o comunque devastanti.

Ne abbiamo una testimonianza nel caso di Ahmed Wahdan, tredicenne di Qalandiya che ha perso l'occhio sinistro quando la sua faccia é stata devastata da un candelotto di Gas CS sparatogli contro da un criminale sionista in uniforme durante una manifestazione contro la pulizia etnica in corso a Gerusalemme. Trasportato d'urgenza all'ospedale di Ramallah é stato trasferito alla Clinica oftalmologica di Gerusalemme, dove tuttavia i clinici non sono riusciti a salvargli la parte offesa.
Si ricordino i signori sionisti che nel loro Talmud sta scritto: "Occhio per occhio".
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Evo Morales esprime il sostegno della nazione boliviana alla lotta e alle richieste del popolo di Palestina!


Siamo fortemente critici riguardo all'utilità e alle eventuali conseguenze di un riconoscimento ONU di uno Stato di Palestina sulla base dei confini del 1967, tuttavia, dobbiamo ammetterlo, proviamo un innegabile piacere quando assistiamo a scene di solidarietà nei confronti della Causa palestinese e ancora una volta ci é stato gradito l'intervento del Presidente ex-campesino Evo Morales, alla guida della Bolivia dal 2005 che, durante il suo discorso all'inaugurazione dell'Assemblea Generale che dovrebbe deliberare sulla richiesta di riconoscimento sporta dall'Anp, ha dichiarato il profondo e convinto supporto del Governo e della nazione boliviana alle richieste palestinesi.

La dichiarazione boliviana, unita a quelle di Sudafrica, Brasile e Libano testimonia del vasto e trasversale sostegno di cui la Causa palestinese può godere a livello internazionale, prova ulteriore di quanto l'entità sionista sia isolata e impopolare, capace di sostenersi solo grazie alla parassitosi esercitata tramite la 'Lobby a Sei Punte' nei confronti degli Stati Uniti, fedeli e docili esecutori dei 'diktat' di Tel Aviv grazie al cappio strangolante che i sionisti tengono attorno al sistema dei mass-media americani e mondiali e alle enormi quantità di denaro che AIPAC e altre organizzazioni filoisraeliane possono contribuire alle campagne elettorali di governatori, congressisti, senatori e candidati presidenti: Israele é diventato per gli Usa "la coda che muove il cane".

Morales ha anche accusato l'ONU di essere un'organizzazione che, per quanto nobile nei suoi intenti, in realtà risponde a logiche 'capitaliste e imperialiste', dando eccessivo potere ad alcuni stati membri e venendo da questi utilizzati per 'vidimare' le loro aggressioni e i loro piani colonialistici e di sfruttamento internazionale (Libia, anyone?), in particolare ha stigmatizzato la struttura e il regolamento dell'UNSC, da lui ribattezzato nel corso dell'intervento "Il Consiglio di Insicurezza".
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

mercoledì 21 settembre 2011

Il Vicepresidente iracheno: "Le forze di occupazione Usa procedono nel ritiro come da accordi!"

Il Vicepresidente irakeno Khudair al-Khuzaie ha dichiarato recentemente, nell'ambito della polemica che divide Bagdad dal Pentagono sulla questione del ritiro delle ultime truppe usa d'occupazione rimaste nel paese dopo l'invasione di otto anni fa, che fino a questo momento le forze a stelle e strisce hanno continuato il processo di smobilitazione e ritiro "in perfetto orario" sulle tabelle di marcia indicate nel 2008 quando, già con la valigia in mano e certo di lasciare le chiavi della Stanza Ovale in mano all'abbronzato Obama, George Bush Jr. firmò i protocolli con cui gli Usa si impegnavano a vacare basi e caserme in Mesopotamia entro il 31 dicembre 2011.

Al-Khuzaie deve essere molto sicuro delle sue fonti, perché ha rilasciato lo 'statement' proprio dopo un incontro a quattr'occhi con l'ambasciatore washingtoniano James Jeffrey, nella giornata di mercoledì 21 settembre. Secondo un comunicato stampa diffuso in seguito dalla segreteria del Vicepresidente Jeffrey, nel corso dell'incontro, ha ribadito che, nonostante qualche "mugugno" di generali del Pentagono la Casa Bianca conta di onorare i propri impegni di ritiro entro i termini stabiliti, ribadendo inoltre che ogni operazione di combattimento delle truppe rimaste in Irak é conclusa ormai da mesi e che esse stanno soltanto "dando i ritocchi finali" alle loro missioni di consulenza e addestramento delle forze di sicurezza e difesa irachene.

Nonostante queste assicurazioni reiterate, non si arrestano testimonianze e segnalazioni che vorrebbero i militari Usa scesi nuovamente in campo nelle ultime settimane per cercare di arginare una nuova ondata di torbidi e violenze, che sembrano particolarmente minacciosi a poche settimane dal loro definitivo abbandono del campo; anche perché potrebbero preludere a una specie di situazione stile 'Saigon 1975', replicata sulle rive di Tigri ed Eufrate anziché su quelle del Mekong.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Le manifestazioni propagandistiche volute a Jenin dalla fazione Fatah sono una totale delusione!


Da tempo é nota la nostra posizione critica sulla richiesta di "riconoscimento" dello Stato palestinese all'ONU, sulla base dei confini riconosciuti dalla Risoluzione del Consiglio di Sicurezza 242; innanzitutto perché tale mossa subordina la soddisfazione delle richieste non-negoziabili del popolo di Palestina a una sorta di "beneplacito" esterno, da ottenere all'Assemblea generale ONU, secondariamente perché Fatah ha usato la questione come scusa per bloccare il processo di riconciliazione, terzo perché anche qualora 'magicamente' per effetto del Riconoscimento ONU l'occupazione si ritirasse oltre la Cisgiordania e oltre Gerusalemme Est e ogni insediamento illegale sparisse per magia resterebbe comunque la questione delle terre palestinesi occupate nel 1948 e dell'illegittima entità sionista che sorge da allora su di esse, questione che bisognerebbe affrontare e risolvere radicalmente (come radicalmente é stata risolta la questione del Sudafrica dell'Apartheid, con la sua dissoluzione in uno stato veramente democratico e rappresentativo).

La richiesta di 'riconoscimento ONU' fa sembrare che la legittimità di uno Stato sia qualcosa di esterno da mendicare a una assise internazionale, mentre essa discende direttamente dalla volontà del popolo e il popolo palestinese non vuole venire messo 'in riserva' nei territori del 1967, ma vuole uno Stato 'dal mare al fiume' su tutto il territorio originariamente abitato da Palestinesi prima dell'arrivo degli invasori Ebrei. La questione del 'riconoscimento' é stata usata da Fatah come 'distrazione' dal prosieguo del processo di Riconciliazione nazionale quando é apparso chiaro che l'influenza, il potere e la corruzione dei cacicchi della fazione di Abbas non sopravvivranno alla popolarità di Hamas, conquistata con la coerenza, la resistenza e l'onestà.

Prova di ciò é stato il lamentabilissimo e tiepido 'turnout' alla manifestazione di propaganda voluta da Fatah a Jenin, dove appena poche centinaia di 'ultrà' di Abbas e cacicchi vari si sono radunati brandendo come smorti sudari i vessilli di Fatah, gialli come le bandiere di quarantena, agitando tristi totem come una sedia con il ritratto di Arafat, leader carismatico ma malaccorto e peggio consigliato, che recentemente é stato ricordato (e criticato) per essersi fatto 'uccellare' da Clinton e Rabin nel 'trappolone' di Oslo, una svolta sbagliata che ha regalato ai Palestinesi nient'altro che diciott'anni di tribolazioni, angherie e frustrazioni.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Pentola a pressione "atomica" fa evacuare il consolato sionista di Marsiglia!


Che a Marsiglia, metropoli transalpina quant'altre mai aperta sul Mediterraneo e abitata da numerose comunità immigrate (molte di origine magrebina, araba o comunque asiatica) i rappresentanti dell'infame regime dell'Apartheid sionista non debbano godere di eccessiva popolarità é logico e naturale. Recentemente, però, qualche marsigliese, forse invasato da uno spirito contestatore ma beffardo tipico dei movimenti "dada" e surrealisti, ha deciso di prendere l'iniziativa e di rendere 'vacante', almeno per qualche ora, la sede consolare generale israeliana, senza però ricorrere a manifestazioni di piazza o ai moti popolari, come é successo ultimamente in Egitto prima e ad Amman, Giordania, poi.

All'anonimo é bastato munirsi di una pentola a pressione, qualche filo elettrico non collegato a nulla e un paio di adesivi di 'pericolo radiologico', quelli col trifoglio nucleare, tanto per intenderci e confezionare con essi un pacchetto tanto minaccioso all'apparenza quanto innocuo nella sostanza, collocandolo poi a bella posta dentro un furgoncino Renault parcheggiato proprio davanti la sede diplomatica al 146 di Rue Paradis (email info@marseille.mfa.gov.il - scrivetegli qualcosa!). Immediatamente é scattato un subitaneo quanto inutile "allarme rosso", con tanto di cordone di sicurezza steso intorno alla zona, evacuazione immediata degli edifici del consolato generale e squadra di artifcieri con armature antiscoppio e droni telecomandati spediti a manipolare il misterioso pacchetto.

Vogliamo sperare, anzi, ci auguriamo vivamente che i responsabili del gesto siano rimasti nelle vicinanze per tutto il tempo, ammirando, ridendo sotto i baffi con immensa soddisfazione, la perfetta riuscita della loro provocazione; magistrale presa in giro delle ubbìe e delle paranoie "antiterrorismo" che negli ultimi dieci anni, grazie a una sapiente messinscena e regia mediatica a cui la lobby sionista internazionale ha entusiasticamente partecipato, tanto ha fatto per rendere le nostre vite ancora più nevrotiche, insensate e poco dignitose, alimentando nel contempo tutta la parte vile, intollerante, razzista e xenofoba del becerume 'occidentalista'.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

martedì 20 settembre 2011

Il sionista Thomas Friedman dichiara che il Governo Netanyahu é "Il più inetto della storia di Israele"


Sulle nostre pagine si potrebbe pensare di poter leggere dell'ebreo sionista americano Thomas Friedman soltanto nei termini critici e stigmatizzatori che meriti un individuo capace di dichiararsi "innamorato di Israele" (gli amanti del Razzismo, dell'Apartheid e della pulizia etnica programmata non ci sono mai stati simpatici) o di raccontare i suoi anni di "college" come "una pluriennale celebrazione della 'vittoria' -virgolette nostre- israeliana della Guerra dei Sei Giorni" (chi celebra la più vigliacca aggressione alle spalle dai tempi dell'invasione della Polonia ci piace ancor meno), eppure, a dimostrare che perfino nei ranghi di coloro che sostengono e ammirano il regime ebraico vi sono individui con almeno mezzo cervello funzionante (se gli funzionasse tutto non ammirerebbero Israhell), scopriamo oggi che il Premio Pulitzer sionista si é lanciato dalla sua colonna bisettimanale del New York Times (praticamente la tribuna stampa dell'AIPAC e della Lobby a Sei Punte) in una intemerata niente meno che contro Benji Netanyahu e il suo Governo di razzisti, militaristi e fascisti con la kippah.

Ovviamente, Friedman non li stigmatizza per il fatto di essere tali (giacché, gratta, gratta, anche lui ha esattamente le stesse tendenze), ma anzi per essere troppo sciocchi e pasticcioni nell'esserlo; dandoci la stessa impressione straniante che prova il lettore quando, tanto per fare un esempio, si trova a scorrere le pagine in cui, poniamo, uno Julius Evola fa le sue "critiche al Fascismo, da Destra". E, come il barone col monocolo nei confronti di Mussolini e gerarchi il nostro Friedman non le manda certo a dire a Bibi e compagni, anzi, si incarica egli stesso di definirli "La compagine più diplomaticamente inetta e strategicamente incompetente mai arrivata al Governo di Israele".
Il più grande pericolo per Israele secondo Friedman: Benji Netanyahu e Avigdor Lieberman!
Tanto furor polemicus si giustifica nell'orrore che Friedman prova di fronte all'inanità e all'incoscienza con cui l'esecutivo Netanyahu lascia deteriorare e precipitare tutti i 'cardini' della 'sicurezza di Israele': cioé la stabilità dell'Egitto sotto un dittatore manipolabile, i buoni rapporti con la Turchia in funzione antiaraba e anti-iraniana, il sostegno alla dinastia Ascemita di Amman; persino il coinvolgimento dell'intelligence israeliana nei recenti torbidi siriani é indicato come segno di "imbecillità" da parte del Governo di Estrema Destra israeliano giacché nulla garantisce che, se mai Assad dovesse cadere, la Siria diventerebbe più amica di Israele, anzi, probabilmente diventerebbe instabile e sicuro rifugio per guerriglieri e militanti ancora più radicali di Hamas o della Jihad islamica.

Friedman ne ha anche per la Lobby a Sei Punte di Washington, colpevole, a suo dire, di non aver capito che spingere per il sostegno acritico e garantito al 100% di qualunque iniziativa e presa di posizione del Governo Netanyahu può risolversi in un boomerang mortale, come teme di vedersi verificare se gli Stati Uniti (spinti ovviamente da AIPAC e affini) dovessero optare per una mossa totalmente unilaterale e impopolare all'ONU contro la richiesta di riconoscimento dello Stato palestinese, giustificando quindi la visione di un Israele prepotente e manipolatore sostenuto solo dai veti e dai diktat a stelle e strisce contro la volontà della maggior parte del mondo.

Pur venendo da un personaggio che ci fa specie apprezziamo nel merito la critica, senza nascondere affatto la nostra personale 'soddisfazione': l'atteggiamento e le iniziative del Governo Netanyahu sono per noi amici e sostenitori della Palestina e dei Palestinesi la migliore assicurazione che Friedman e simili nel prossimo futuro non abbiano più molto di cui essere "innamorati".
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Israele ammazza ancora 'a scoppio ritardato', morto un quattordicenne palestinese ferito un mese fa!


Continua lo stillicidio delle vittime della violenza sionista contro Gaza, anche settimane, anche mesi dopo gli attacchi e i bombardamenti degli "umanissimi e moralissimi" boia in divisa sionista i civili e i militanti palestinesi feriti dalle bombe, dai missili e dalle cannonate israeliane continuano a morire, spesso dopo lunghissime agonie, quasi sempre con le loro sofferenze rese più crudeli e penose dagli effetti devastanti dello shylockiano strangolamento contro il ghetto costiero della Striscia.

Fonti mediche di Gaza hanno comunicato che Ibrahim Adnan al-Zaza, di soli 14 anni, rimasto crivellato di shrapnel insieme al cuginetto Mohammed nelle vicinanze dell'Ospedale di Wafa'a durante i durissimi attacchi scatenati contro la Striscia ad agosto 2011, é spirato dopo settimane di lotta disperata.

I gruppi locali e internazionali di difesa dei diritti umani hanno confermato che la dinamica del ferimento dei ragazzi esclude a priori che esso possa ascriversi a un "errore" o a un "danno collaterale"; ancora una volta Israele ha sparato contro civili disarmati nei pressi di una struttura ospedaliera e lo ha fatto con piena coscienza e con la volontà di mutilare e uccidere, riuscendoci perfettamente.

Ambedue gli adolescenti erano stati portati d'urgenza all'Unità di emergenza dell'Ospedale Shifa (il più grande della Striscia) dove le condizioni di Ibrahim erano subito apparse gravissime; disperando di poterlo salvare i sanitari della Striscia erano riusciti a organizzare il suo trasferimento in una struttura fuori Gaza, dove però non é stato possibile se non procrastinare l'inevitabile.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Nuovo attacco israeliano contro la Striscia di Gaza, alla vigilia dell'assemblea ONU per il riconoscimento dello Stato di Palestina!


Truppe israeliane nella serata di ieri hanno lanciato un attacco cieco e ingiustificato contro installazioni residenziali nella parte settentrionale della Striscia di Gaza, esattamente (e non può essere certo una casualità) alla vigilia dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che dovrebbe ratificare il riconoscimento di uno Stato di Palestina all'interno dei confini riconosciuti nel 1967 con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza numero 242.

L'attacco, concentratosi con particolare violenza nel settore Nordorientale di Gaza, con fuoco di artiglieria e di carri armati, é stato testimoniato con grave rischio per l'incolumità personale da un coraggioso corrispondente di PressTV, l'emittente 'all news' in lingua inglese della Repubblica islamica dell'Iran. A quanto pare, anche diverse ore dopo il termine dell'attacco, sembra che i servizi d'emergenza della Striscia assediata non abbiano verificato perdite umane, per quanto invece i danni materiali siano vasti ed estesi.

Anche la "sola" distruzione o danneggiamento di abitazioni costituisce una grave emergenza per il ghetto palestinese assediato, dove ricordiamo che migliaia e migliaia di persone sono ancora senzatetto dai tempi del 'pogrom' militare sionista di "Piombo Fuso" a causa dello strangolamento economico che impedisce il libero afflusso di prodotti necessari all'industria edilizia come cemento, armature di metallo, ghiaia e mattoni.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.