giovedì 24 aprile 2014

La 'riconciliazione' Hamas-Fatah non entusiasma nessuno, tranne la Casa Bianca, che minaccia Ramallah...

I media 'generalisti' gridano al "miracolo" della 'riconciliazione' Hamas-Fatah, che entro la prossima settimana dovrebbe fruttare un "Governo di Unità Nazionale"; i media palestinesi cinicamente parlano di "riunificazione di facciata" e "topolino partorito dalla montagna", mostrandosi molto scettici su possibili effetti reali dei trionfanti annunci di ieri.

Per parte nostra condividiamo tutte le perplessità dei nostri colleghi palestinesi ma segnaliamo, con amarezza, come persino un annuncio così cosmetico possa irritare l'amministrazione Usa, che minaccia di 'sospendere' i trasferimenti di fondi a Fatah (fondi che si dissipano in mille rivoli di corruttela e non beneficiano per nulla la popolazione della Cisgiordania), nel caso che la fazione di Ramallah "osi" dichiararsi a favore della Resistenza in una prospettiva di unità nazionale con Hamas.

Che sia di ammaestramento ad Abbas e sodali: l'interesse nazionale palestinese non può e non potrà mai accordarsi con l'approvazione e il "placet" di Washington (e tanto meno con quello di Tel Aviv!) abbiate il coraggio di riconoscerlo, fate saltare l'inutile "tavolo" dei negoziati che in settecentoventi mesi non vi hanno portato nulla se non umiliazioni e riprendete le armi in mano!!

 

Quaranta terroristi si arrendono alle truppe di Assad! Arsenali e depositi di armi smantellati in varie zone del Paese!!

Quaranta terroristi mercenari si sono consegnati abbandonando le armi alle autorità siriane nei dintorni della città di Homs, dove nel frattempo le unità governative hanno completato le operazioni di bonifica e rimozione di congegni esplosivi e riserve di armi e munizioni lasciate da gruppi armati nel quartiere di Jub al-Jandali.

Un grande arsenale di armi ed equipaggiamenti é stato poi ritrovato e smantellato nei dintorni di Qusayr, località già da lungo tempo ripulita di ogni presenza terrorista. Grazie alle recenti vittorie dell'Esercito siriano e dei suoi alleati é praticamente certo che nelle prossime consultazioni presidenziali il voto possa liberamente svolgersi nella maggioranza dei distretti e dei collegi.

Trentaquattresimo anniversario del disastro iraniano di Jimmy Carter: la fallimentare operazione 'Eagle Claw'!!

Piano escogitato da qualche 'testa d'uovo' del Pentagono che poi si sarà riciclato come sceneggiatore per Hollywood l'Operazione Eagle Claw voleva liberare il personale del 'Nido di Spie' scoperto dalla vigilanza rivoluzionaria iraniana e trattenuto a Teheran con un raid di forze speciali che avrebbe dovuto portare con elicotteri i liberati fino a un C-130 equipaggiato con razzi sotto le ali che gli avrebbero dovuto consentire di decollare in uno spazio molto ristretto.

Il piano fallì quasi subito quando una tempesta ingolfò il convoglio di elicotteri e aeroplani facendoli scontrare tra loro e precipitare al suolo.

Anche quest'anno la Repubblica Islamica dell'Iran festeggia l'anniversario di quell'imbarazzante debacle dell'arroganza imperialista yankee, dalla redazione di PALAESTINA FELIX va al Popolo e al Governo dell'Iran un caloroso messaggio di amicizia e solidarietà!

Possa Eagle Claw rimanere per sempre l'ultima occasione in cui un militare Usa abbia messo piede sul sacro suolo di Persia!!!!

mercoledì 23 aprile 2014

20 MiG-35 per l'Aeronautica di Al-Sisi? Obama potrebbe esser 'riuscito' a portare l'Egitto del tutto nel grembo di Putin!!

Nell'accordo da 4 miliardi di dollari per la fornitura di armi russe che sembra ormai 'cosa fatta' tra Mosca e Il Cairo sarebbero compresi anche 24 caccia MiG-35 che proietterebbero l'aeronautica del Cairo immediatamente ai vertici del potere aereo nell'arena mediorientale. Evoluzione del MiG-29, che a fine anni '80 tolse agli F-15 ed F-18 americani il primato aereo che il Pentagono dava per scontato, il MiG-35 é un jet di 4 generazione e mezzo che per diversi parametri si affaccia verso la Quinta, comparabilmente alle ultime versioni di Sukhoi-35.

L'accordo sembra dimostrare come ormai l'Egitto guidato dal Generale Al-Sisi (dimissionario e candidato alla Presidenza nelle prossime elezioni) dia per interrotti i rapporti 'privilegiati' intrattenuti con gli USA a partire dal 1979 in poi, durante i quali Washington ha finanziato con generose elargizioni gli acquisti egiziani di materiale bellico a stelle e strisce.

Ovviamente Washington impediva al Cairo di comprare armi che potessero mettere l'Egitto su un piano di parità con il regime sionista, ad esempio tutti i radar dei jet venduti all'aviazione egiziana erano automaticamente settati per "riconoscere" gli apparecchi sionisti come 'amici'...

Si parla di 'avvenuta riconciliazione' tra Fatah e Hamas: Too little? Too late??

Fonti di Gaza parlano ormai di "avvenuta riconciliazione" tra la fazione Fatah che controlla illegalmente la West Bank dopo il suo fallito colpo di stato contro il legittimo Governo di Hamas di fine 2006-inizio 2007 e il Movimento musulmano di Resistenza che ha mantenuto il controllo della Striscia liberata di Gaza.

La 'riconciliazione' sarebbe avvenuta con l'ultimo "round" di trattative con una delegazione di Ramallah arrivata giorni fa nell'enclave costiera. A dir poco entusiasti i commenti rilasciati dal capo del Governo di Hamas Ismail Haniyeh che parla di: "Necessaria ricomposizione per contrastare gli schemi americani e sionisti".

Gli fa eco il rappresentante di Fatah Azzam al-Ahmad con il suo: "Era tempo di dimenticare le nostre divisioni e tornare ad avere una leadership e una voce politica". Certamente Hamas vede questa 'riconciliazione' come un modo di togliersi dal cul de sac dove la sua intransigente linea "filo-ikhwan" e "filo-qatar" lo aveva cacciato, ora che il tentativo di Doha di egemonizzare il Mondo Arabo tramite le varie 'Fratellanze Musulmane" é naufragato.

Ma rinunciando alla sua linea intransigente e basata sulla necessità della Resistenza armata, secondo noi Hamas ha perso molta della sua credibilità e non é "riappacificandosi" con chi da vent'anni siede ai tavoli delle fasulle 'negoziazioni' che potrà recuperarla.

Improbabile un'elezione odierna per il Presidente della Repubblica libanese!

Come annunciato in precedenza il Parlamento libanese si é riunito in seduta plenaria per dare il via alle votazioni per l'elezione del successore del Presidente Michel Sleiman. Tuttavia, a smentire il precedente ottimismo in merito, é praticamente impossibile che entro oggi si arrivi all'elezione del nuovo Capo di Stato, visto che le coalizioni parlamentari non si sono accordate su un nome "super partes".

Per eleggere il Presidente servirà infatti una maggioranza qualificata di 86 parlamentari su 128 e senza un accordo bipartisan tale soglia é del tutto velleitaria per ogni candidato "di coalizione". L'Alleanza 14 marzo si é intestardita a proporre il nome del killer ex-carcerato Samir Geagea, che non verrà mai e poi mai accettato come Presidente dei Libanesi.

Il leader Druso Jumblatt ha proposto come candidato il parlamentare originario di Aley, Henri Helou, che potrà racimolare i 13-15 voti controllati dal PSP e dai suoi alleati. L'Alleanza 8 Marzo, blocco progressista di Hezbollah, Amal, LMP, Marada, SSNP e partiti di Sinistra ha annunciato che voterà scheda bianca tutto il giorno.

martedì 22 aprile 2014

Jafari: "Le Guardie Rivoluzionarie Iraniane sostengono con orgoglio il Popolo e il Governo siriano!"

"Il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche iraniane sostiene con orgoglio il movimento di Resistenza del governo e del popolo siriano"; questa la chiara ed esplicita dichiarazione del Generale Ali Jafari, comandante generale dell'IRGC, rilasciata tramite HispanTV, versione ispanofona dell'emittente all-news PRESSTV.

«La Siria, facendo parte del fronte della Resistenza islamica è stata oggetto di ostilità da parte degli Stati Uniti. Washington supporta i terroristi per opprimere la nazione siriana», ha dichiarato il Generale, che ha poi indicato come «dovere di ogni musulmano» difendere la Siria da tale aggressione imperialista.

Tra l’altro il comandante della Guardia Rivoluzionaria ha definito gli Stati Uniti e il regime ebraico insediato in Palestina come "nemici evidenti" della Repubblica islamica dell'Iran e dei movimenti di Resistenza nella regione.

Jafari ha affermato che il sostegno dell'IRGC alla Siria comprende solo la fornitura di esperienze e know-how tecnico-tattico, dal momento che la forte presenza delle forze popolari siriane nella battaglia contro i terroristi rende inutile un massiccio intervento militare. Ha inoltre insistito sul fatto che gli obiettivi della Rivoluzione islamica non si limitano ai confini del paese persiano, ma questo grande movimento si oppone all’egemonia imperialista in tutto il mondo.

Questa foto la pubblichiamo semplicemente perché é bella!!

Della visita pasquale a Maaloula del Presidente siriano Assad abbiamo già parlato, ma quando abbiamo visto questa foto essa ci é sembrata così intensa, così significativa, così PROFETICA della volontà e della determinazione non solamente di Assad, ma dell'intero Popolo di Siria di andare a vanti e ricostruire il proprio paese più solido e più forte di prima che abbiamo voluto a tutti i costi condividerla con i nostri lettori.

Forza Siria!!

La Ventinovesima Flottiglia della Marina Iraniana ha gettato l'ancora nel porto di Muscat!!

Seguendo le linee guida annunciate pochi giorni fa la 29esima flottiglia dell'IRIN, che avrebbe dovuto spingersi fino all'Ocean Atlantico, e che invece é stata trattenuta a lungo nel Golfo di Aden da un'insolitamente intensa attività piratesca, ha fatto 'dietro-front' e, sulla strada per rientrare in patria ha effettuato uno scalo nel porto di Muscat, in Oman.

La visita in Oman prosegue la tradizione di cordialità tra le marine dei due paesi, che hanno avuto spesso occasione di esercitarsi fianco a fianco per migliorare la sicurezza delle acque costiere e contigue tra Stretto di Hormuz e Oceano Indiano.

La missione nell'Atlantico, come già detto, sarà portata a termine dalla 30esima flottiglia di Teheran, basata intorno ai vascelli Bushehr e Alvand.



lunedì 21 aprile 2014

Due palestinesi feriti da attacchi di droni sionisti contro la Striscia di Gaza: la Resistenza risponde con sei razzi!

E' di due feriti il bilancio degli attacchi con razzi sparati da droni telecomandati che hanno colpito nelle ultime ore il centro e il Sud della Striscia di Gaza.

La notizia secondo la quale i feriti sarebbero militanti delle Brigate Ezzedine al-Qassam non é stata ancora confermata da fonti indipendenti.

Intanto la Resistenza armata palestinese ha replicato alla proditoria rottura della Tregua da parte del regime ebraico col lancio di sei razzi contro le colonie sioniste illegali.

L'ultimo intenso scambio di fuoco tra regime sionista di occupazione e milizie palestinesi della Striscia liberata di Gaza si era avuto circa a metà dello scorso mese di marzo.

Il Principe Saoud al-Faisal sul punto di venire 'pensionato' dal suo ruolo di Ministro degli Esteri?

Con 39 anni di carriera sotto la cintura il Principe Saoud al-Faisal (é infatti in carica dal 1975) é certamente il Ministro degli Affari Esteri più di lungo corso al mondo, eppure anche per lui si prospetta il pensionamento, secondo quanto vanno preconizzando voci "credibili" provenienti dal palazzo reale d Riyadh.
L'avvicendamento a capo del Ministero (a cui succederebbe uno dei figli di Re Abdullah), seguirebbe il licenziamento da Capo dei Servizi Segreti del Principe Bandar bin Sultan e farebbe parte di un generale rinnovamento delle alte cariche saudite in previsione della morte del vecchio Re, apparentemente malato di cancro a cui non resterebbero più di 4-6 mesi di vita.

Vedremo nei prossimi giorni se le voci si riveleranno veritiere e se il licenziamento del Principe-Ministro avverrà concertatamente tramite dimissioni 'volontarie' o sarà eseguito d'imperio.

La vendita di 800 'Panzer' Leopard ai Sauditi é stata bloccata: forse potrebbe essere cancellata?

Su queste pagine abbiamo più volte segnalato e denunciato il tentativo dei tiranni di Riyadh di procurarsi quasi mille carri armati Leopard 2A7 per meglio reprimere la propria popolazione e per meglio minacciare quei paesi circonvicini (come il Bahrein) che vogliono instaurare una Democrazia rappresentativa e giubilare i loro corrotti sovrani sunniti installati e protetti prima dall'Inghilterra e poi dagli Usa.

Adesso finalmente, a quanto riporta la Nezavissimayia Gazeta, la procedura di acquisto sarebbe stata "bloccata fino a nuovo ordine" ma non solo, il Governo di Berlino avrebbe vietato alle compagnie Krauss-Maffei-Wegmann e Rheinmetall di fornire alle proprie sussidiarie spagnole pezzi fondamentali per effettuare vendite simili al Governo di Riyadh (infatti una delle 'scorciatoie' possibili per procurarsi comunque dei Leopard 2A7 era quella che i Saoud li comperassero dalla spagnola Santa Barbara Sistemas).

La mancata vendita infliggerebbe un "colpo" da 18 miliardi di Euro all'economia tedesca e potrebbe significare la lapide definitiva sull'industria militare pesante germanica.

domenica 20 aprile 2014

Assad augura ai Siriani buona Pasqua da Maaloula: "Nessun terrorista può colpire la nostra Storia e la nostra Cultura!!"

Specialissimi auguri di Buona Pasqua quelli inviati dal Presidente siriano Bashir al-Assad ai Siriani di ogni denominazione cristiana e più in generale ai Cristiani del Levante, pronunciati durante la sua prima visita ufficiale alla storica cittadina di Maaloula.

Testimonianza vivente del Cristianesimo Arcaico e uno dei pochissimi luoghi al mondo in cui sia ancora possibile sentire parlare Aramaico, la lingua nativa di Gesù e dei suoi primi discepoli, Maaloula é stata recentemente al centro di aspri scontri risoltisi con  la cacciata definitiva degli ultimi terroristi mercenari alcuni giorni fa.

Da Maaloula erano anche state rapite le suore recentemente liberate grazie agli sforzi del Governo e delle sue forze di sicurezza.

La presenza fisica del Presidente siriano a Maaloula dimostra la pronfondità e la natura definitiva del successo colto al confine libaene e fa ben sperare per il prossimo futuro, non solo nell'Ovest del paese ma anche a Nord erd Est.

Tragedia in Libano: due bambini uccisi, cinque feriti dall'esplosione di un ordigno sionista!

Due piccole vittime dilaniate e cinque gravemente ferite sono il risultato della detonazione di un residuato delle aggressioni sioniste contro il Libano, ripetute nel corso di oltre quarant'anni dagli anni '70 fino al 2006.

Un gruppo di bambini di Hay al-Bahr, località sulla strada per l'aeroporto di Qleiaat, stavano giocando sul litorale quando si sono imbattuti nell'ordigno, attivandolo inavvertitamente.

La violenta esplosione ha spento subito due piccole vite, mentre gli altri, con ferite di varia gravità, sono stati soccorsi e immediatamente trasferiti all'Ospedale di Al-Kheir.

Tre bambini sarebbero fuori pericolo, mentre altri due si troverebbero "in condizioni critiche".