sabato 14 dicembre 2013

L'Esercito siriano stermina il gruppo saudita responsabile di una strage settaria ad Adra!

Con una operazione fuliminea e letale che dimostra come ormai i militanti wahabiti presenti in Siria non possano più sfuggire alle truppe regolari nemmeno dandosi ad atti di cieca e insensata violenza contro la popolazione civile, l'Esercito arabo siriano ha distrutto il gruppo di sauditi che avevano compiuto un massacro di Drusi e Alawiti ad Adra.

I terroristi erano entrati nella cittadina a Nordovest di Damasco aprendo il fuoco indiscriminatamente contro lavoratori del locale distretto industriale, donne e bambini, uccidendo molte persone. Questo 'pattern' non era sconosciuto nella situazione siriana, coi gruppi terroristi che cercano, con questi atti di violenza, di 'dimostrare' la loro esistenza di fronte alle continue sconfitte sul campo di battaglia quando vengono affrontati dall'Esercito e dalle milizie popolari siriane.

Questa volta però le forze armate, dimostrando una prontezza e una reattività aumentate rispetto al passato, si sono immediatamente mobilitate per vendicare i martiri di Adra e sono riuscite in poche ore a circondare i responsabili della strage e a sterminarli. Dall'analisi di equipaggiamenti e documenti é risultato che tutti quanti provenissero dall'Arabia Saudita, detenuti e galeotti liberati dai principi di Riyadh per venire inviati a tormentare il popolo siriano.

Il Tribunale libanese del giudice Generale Ibrahim infligge dure condanne a collaborazionisti del Mossad!

Una corte militare libanese presieduta dal Brigadier Generale Khalil Ibrahim ha condannato due fratelli, Farouk e Zuhair Shukair, rispettivamente a dieci anni di carcere duro e a morte (la seconda sentenza emessa in absentia) per "Collaborazionismo col nemico sionista e i suoi servizi di informazione".

I due avrebbero segnalato ai propri controllori del Mossad la posizione di installazioni di Hezbollah e dell'Esercito nazionale libanese a ridosso del confine con l'illegittimo regime ebraico in preparazione dell'aggressione proditoria che scatenò la Guerra d'Estate del 2006.

La sentenza si inserisce nella lunga serie di provvedimenti ufficiali che le istituzioni libanesi hanno adottato dal 2009 in avanti per porre fine alle ingerenze sioniste negli affari interni del Paese dei Cedri, di cui abbiamo più volte menzionato la profondità e l'accuratezza.

venerdì 13 dicembre 2013

Di ritorno da Teheran Sergei Lavrov parla al telefono con Ismail Haniyeh: Hamas cerca di uscire dall'angolo?

Poco dopo la sua visita diplomatica in Iran il capo della diplomazia di Putin, Sergei Lavrov, ha chiamato al telefono il Premier palestinese Ismail Haniyeh, trattenendosi con lui in una conversazione durata oltre mezz'ora.

Il Portavoce del Gabinetto di Haniyeh, Taher al-Nunu ha dichiarato che la chiamata di Lavrov costituisce la prima comunicazione diretta col Primo Ministro palestinese da diversi mesi (da quando cioé Hamas aveva voltato le spalle ad Assad sostenendo per qualche tempo le posizioni dei terroristi wahabiti attivi in Siria).

Lavrov avrebbe ascoltato con interesse la descrizione fattagli da Haniyeh delle misure intraprese per assorbire i peggiori effetti dello strangolante assedio sionista contro Gaza e si sarebbe impegnato a spendere l'accresciuta influenza russa in ambito mediorientale (magari col Generale Al-Sisi?) perché il blocco al ghetto palestinese venga per quanto possibile ammorbidito.

Il fantoccio Selim Idris fugge dalla Siria e si rifugia in Qatar dopo che Al-Nusra gli conquista il 'quartier generale'

Selim Idris era la 'non-entità' messa dal Governo Obama a 'capo' del cosiddetto FSA (free syrian army) dopo che il plurisconfitto e gran mutilato Riad Asaad aveva dato prova della sua totale incapacità di contrastare non soltanto le punitive avanzate delle forze di Damasco ma persino l'erosione dei propri ranghi a opera di formazioni wahabite sostenute dalla corte saudita.

Asaad é stato probabilmente ucciso a ottobre lasciando al suo successore una vera e propria patata bollente di cui lui, individio meno che marziale come si vede dalla foto, non ha saputo letteralmente che fare fino al momento in cui le forze di Al-Nusra, conquistata Bab Hawa lo scorso weekend hanno marciato direttamente sul suo quartier generale al confine turco-siriano.

Preso dal panico Idris é fuggito di gran carriera rifugiandosi a Doha, dove ultimamente trovano asilo gli sconfitti di tutto il Medio Oriente (da Khaled Mishaal in poi...).

Ventiquattro jet addestratori koreani per l'aviazione irakena (ma senza il radar sionista!)

Il Governo di Bagdad guidato da Nouri al-Maliki ha siglato le ultime clausole dell'accordo con la sudkoreana KAI per la fornitura, nel giro di tre anni a partire da ora, di ventiquattro jet addestratori avanzati T-50 al costo per unità di 45 milioni di dollari usa.

L'accordo specifica che gli apparecchi forniti a Bagdad NON saranno equipaggiati col radar EL-2032 della compagnia sionista Elta ma non é ancora chiaro all'attuale stato delle cose, di quale unità radar saranno dotati in sostituzione (opzioni probabili sono radar Lockheed Martin, Selex o Raytheon).

Addestratore avanzato con la capacità di compiere missioni di bombardamento e supporto il T-50 é un apparecchio in tutto paragonabile allo Yak-130 recentemente acquisito dall'aviazione siriana o alla sua copia occidentale, l'Aermacchi 346 e costituisce la base necessaria di un'aviazione moderna proiettata nel XXI Secolo.

Il contratto siglato dall'Irak comprende clausole di assistenza, rifornimento e supporto per 20 anni a un ulteriore costo di un miliardo di dollari.


giovedì 12 dicembre 2013

Raid delle forze speciali egiziane nella sede di Al-Jazeera scopre armi e apparecchiature illegali: undici arresti!

Con rapido ed efficace "blitz" le forze di sicurezza egiziane sono penetrate poche ore fa negli uffici dell'emittente tv 'all-news' Al Jazeera; segnando un punto a favore del Cairo nell'aspra querelle con il Governo di Doha e il suo sostegno all'Ikhwan musulmana anche dopo la destituzione dell'Ex-presidente Mursi, la chiusura degli uffici dell'emittente nel paese e lo scioglimento coatto dell'organizzazione islamista.

Undici cittadini del Qatar sono stati trovati nei locali di 'Al-Jazeera', che avrebbero dovuto essere deserti; essi erano intenti a maneggiare 'armi, valuta e apparecchiature satellitari per la trasmissione clandestina'. Alcuni degli arrestati, sembra certo, sono ufficiali dell'Esercito qatariota.

Gli uffici di al Jazeera la Cairo sono stati chiusi il 3 luglio alcune ore dopo la destituzione dell'allora presidente Mohammed Morsi, anche se il canale, che trasmette dal Qatar, è visibile in Egitto. Le relazioni tra Qatar e Egitto si sono deteriorate con l'intervento diretto dei militari guidati dal Generale Al-Sisi nelle questioni politiche nazionali.


Il Governo algerino ribadisce alla riunione OIC di Conakry la sua totale solidarietà verso la Causa palestinese

Nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri degli Esteri dell'OIC, l'Organizzazione per la Cooperazione Islamica, (già Organizzazione della Conferenza Islamica) attualmente in atto a Conakry, il titolare del dicastero algerino Madjid Bougherra ha colto l'occasione per riaffermare la totale solidarietà del suo Paese e del suo Governo con il Diritto dei Palestinesi a liberare tutte le terre attualmente occupate dai Sionisti e a dichiarare uno stato autonomo, indipenente con Al-Quds (Gerusalemme) come sua capitale.

Madjid ha giustamente osservato che laddove é interesse dell'occupazione sionista e dei suoi padrini imperialisti americani ed europei fomentare settarismi e divisioni tra i musulmani, dovere morale ancora più grande per loro diventa la promozione di programmi di solidarietà, a base locale, nazionale, internazionale, che rendano possibile a tutta l'Umma di mobilitarsi efficentemente a favore del popolo oppresso di Palestina.

L'intervento del dignitario algerino si é concluso con l'osservazione del fatto che il progetto di genocidio culturale in atto ad Al-Quds con il tentativo spurio e insincero di 'giudaizzae' la città della Cupola della Roccia e del Nobile Santuario di Al-Aqsa, rappresenta un attacco al retaggio culturale di milioni di seguaci del Profeta Maometto e della sua rivelazone.

Dopo Al-Maliki e Karzai anche Sergei Lavrov visita Teheran: accordi e divergenze tra Russia e Iran!

A conferma di quanto la capitale della Repubblica Islamica sia sempre di più e sempre fortemente un 'passaggio obbligato' della diplomazia non solo Mediorientale e centrasiatica, ma 'tout court' di quella globale, dopo le visite del Premier irakeno e del Presidente afghano che si sono avvicendati a Teheran nel giro di una decina di giorni il Premier iraniano Zarif ha ricevuto ieri il capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov.

Se Mosca e Teheran sono vicinissime su moltissime questioni, sostenendo punti di vista identici, e si sostengono l'una con l'altra (vedi l'insistenza russa sul fatto che l'Iran debba partecipare agli incontri ginevrini sulla situazione siriana), pure rimangono alcune questioni su cui i due paesi rimangono distanti o sono in corso di affontare e ridurre le loro divergenze.

Ad esempio, come rimarcato proprio da Zarif in chiusura della conferenza stampa congiunta con Lavrov, l'annosa questione della fornitura dei missili S-300, promessi da Mosca e oggetto di regolare contratto, inopinatamente bloccato dall'Ex-presidente Medvedev.

Il ricorso internazionale di Teheran é stato accolto e una salatissima multa attenderebbe il colosso russo dell'export militare (Rosoboronexport), tantopiù che con i missili ormai saldamente in mano ad Assad é solo questione di tempo prima che piani ed esemplari vengano consegnati da Damasco all'Iran a parziale compensazione degli sforzi militari e finanziari fin qui espressi a favore della Siria.

La Russia, per ottenere il ritiro della denuncia internazionale nei suoi confronti, sarebbe disposta a "upgradare" la fornitura aggiungendo dei modelli S-300MV, ottimizzati per l'intercettazione di missili balistici, alla originaria richiesta iraniana, limitata ai modelli antiaerei.


Da Al-Nabek il rullo compressore di Assad investe Yabroud, ultimo rifugio dei takfiri di Qalamoun!

Sostenute da una preparazione di artiglieria di fortissima intensità e da strike aerei ed elicotteristici che incombono sulla testa dei militanti takfiri come altrettante spade di Damocle le colonne corazzate e meccanizzate dell'Esercito Arabo Siriano si stanno stringendo attorno a Yabroud usando come trampolino di lancio la località di Al-Nabek, recentemente riconquistata.

Anziché riposarsi sugli allori di una vittoria che ha riaperto del tutto le comunicazioni autostradali tra Damasco e Homs gli uomini di Assad hanno immediatamente individuato il nuovo premio da conquistare per liberare definitivamente la regione di Qalamoun da qualunque presenza terrorista.

L'ex-consulente del Pentagono Michael Maloof interrogato sugli ultimi sviluppi strategici della situazione ha indicato come a tutti gli effetti le formazioni terroriste siano "in stato confusionale" e totalmente incapaci di contrastare sul campo le forze siriane che decidono dove e come colpirle e scacciarle dalle loro posizioni a propria totale discrezione.

mercoledì 11 dicembre 2013

PALAESTINA FELIX rende omaggio a questi eroici novanta martiri di Hezbollah immolatisi per la Libertà e la Pace della Siria!!!!

Grazie all'Agenzia News Ahlul Bayt "PALAESTINA FELIX" é in grado di pubblicare i ritratti di novanta dei 250 militanti di Hezbollah che dal 2012 a oggi sono caduti combattendo in terra siriana contro le legioni del terrore imperialista finanziato da Usa, Tel Aviv, Ankara, Doha e Riyadh. Questi magnifici testimoni di sangue e di fede hanno dimostrato col loro sacrificio che la bestia immonda della globalizzazione imperiale può essere affrontata e abbatuta, anche se a grande e caro prezzo. Che questi coraggiosi possano riposare in pace e godere la giusta ricompensa che si tributa nell'Aldilà a coloro che assurgono al Cielo degli Eroi. ONORE A LORO!!!!!

L'Oman si ribella e dice "NO!" a qualunque progetto di annessione del GCC da parte del regno saudita!

"Palaestina Felix" aveva lanciato l'allarme oltre un anno e mezzo fa riguardo agli insani propositi dei gerontocrati di Riyadh che, per tentare di stabilizzare lo status quo regionale una volta a loro favorevole e ora fortemente in fase di erosione rispetto all'emersione di nuovi 'player' locali e internazionali (sviluppo solamente conseguente al globale riposizionamento delle sfere di influenza con il passaggio dall'unipolarismo americano dell'ultimo ventennio a un panorama policentrico), avevano avuto la 'bella pensata' di annettersi tout court gli altri regnucoli ed emirati sunniti del GCC sotto le viste di una epidermica e cosmetica "integrazione".

All'epoca una forte voce di dissenso si levò dalla corte dell'Emiro Al-Thani del Qatar, in quel momento impegnato a sostenere in ogni dove la Fratellanza Musulmana come suo personale 'piede di porco' per crearsi una sfera d'influenza personale in funzione anti-saudita; visto che da allora il vecchio rubicondo Emiro ha abdicato in favore del suo più remissivo figliolo, apparentemente disinteressato a rincorrere disegni egemonici, sarebbe sembrato che adesso il progetto saudita potesse avanzare indisturbato: ma così non é stato.

Infatti, durante l'ultima riunione del 'GCC Dialogue Forum' é stato il Ministro degli Esteri Omani Youssef bin Alawi ad annunciare la sua intenzione di opporsi con ogni mezzo a una simile annessione, fino a uscire dall'organismo se tale progetto venisse ulteriormente spinto avanti da Riyadh.

Con il suo "melange" etnico (arabi, zanzibariti, baluci...) e religioso (sciiti, sunniti, ibadhi...) l'Oman ha una società troppo variegata ed equilibrata per non temere che a seguito di una sciagurata 'unione' come quella prospettata dai Sauditi tutti i partner minori del GCC si troverebbero a essere poco più che province di Riyadh.


E' ormai completo il nuovo sommergibile iraniano 'Fateh'; l'annuncio ufficiale arrivato dal Ministro della Difesa!

 Il Ministro della Difesa della Repubblica Islamica ha annunciato che, ormai terminata la fase dei test, il nuovo sottomarino di costruzione nazionale 'Fateh' (Conquistatore) é ormai completo e sarà consegnato ai ranghi opertativi marittimi dell'IRGC una volta rifornito della sua riserva di munizioni.

L'annuncio é arrivato nel corso della Settima Conferenza sul Comando e Controllo Scientifico delle Forze Armate, che ha visto coinvolto il Ministro Generale Hossein Dehqan durante la quale gli ultimi progressi della cantieristica sottomarina di Teheran si sono contesi gli onori della cronaca insieme ai più recenti successi della missilistica spaziale e della costruzione di droni e velivoli senza pilota.

Con 600 tonnellate di stazza il 'Fateh' rappresenta un ulteriore passo in avanti per la capacità produttiva iraniana che finora aveva realizzato minisommergibili come i 'Ghadir' e una sola unità leggera come il 'Nahang'.



martedì 10 dicembre 2013

Dopo la liberazione di Al-Nabek le truppe di Assad convergono su Yabroud per completare il repulisti lungo il confine!


Dopo la grande vittoria riportata tra domenica e lunedì ad Al-Nabek, che ha riaperto completamente l'arteria autostradale che collega Damasco ad Homs le forze dell'Esercito Arabo Siriano non hanno atteso pause o rinforzi e per sfruttare appieno il momento dell'offensiva si sono lanciate lungo diverse direttrici in direzione di Yabroud, località nella quale i resti delle cellule mercenari disfatte ad Al-Nabek hanno tentato di trovare rifugio.

Adesso sempre meno strada resta da compiere, sempre meno 'sacche' da isolare e ridurre prima che l'intera regione di Qalamoun sia finalmente libera da ogni residua prefenza criminale e wahabita. Con le contemporanee manovre attorno ad Aleppo e Deir Ezzour l'Esercito regolare sta assicurandosi che da nessuna parte possano venire inviati rinfozi alla prossima postazione terrorista.

Ultimamente sempre più frequenti querelle e scontri anche sanguinosi hanno diviso la frangia dei takfiri qaedisti più radicali e quelli invece aderenti alla sigla mercenaria filoturca detta 'FSA'.

Mohamed Badieh dalle stelle alle stalle, compare davanti ai giudici con altri 14 dirigenti dell'Ikhwan!

Passare nel giro di un anno da virtuale Padrone del paese a detenuto in fase di giudizio; tale é stata la brusca parabola del destino di Mohamed Badieh, leader supremo della Fratellanza Musulmana che ha scambiato i panni del 'kingmaker' e burattinaio del cosiddeto 'Presidente' Mohammed Morsi con quelli del galeotto portato a comparire di fronte al tribunale.

Arrestato lo scorso 20 agosto a Nasr City al culmine delle retate anti-Ikhwan che hanno sigillato il 'voltar pagina' rispetto al periodo di Caos settario e divisivo in cui la Fratellanza Musulmana aveva gettato il paese, Badieh é ieri apparso di fronte alla Corte che lo giudicherà per la morte di dozzine di manifestanti uccisi durante le proteste dei mesi precedenti alla deposizione di Mursi e del Governo da lui nominato.

Badieh ha cercato di imbastire una debole linea difensiva sul fatto del non riconoscere l'autorità del tribunale e sul fatto che nessuno abbia aperto un'inchiesta sulla morte in piazza di suo figlio.

Drone turco di fabbricazione sionista precipita in territorio siriano!

Quelli che si vedono in fiamme nella foto qui sopra sono i resti del drone 'Heron', prodotto dalla Elbit sionista, che é precipitato lungo in confine turco-siriano nella provincia di Batman.

Il fatto che l'Esercito turco abbia inviato un velivolo senza pilota sulla Siria dimostra che nonostante l'abbattimento dell'F-4 da ricognizione e il più recente allarme provocato dall'intrusione di tre jet di Ankara nello spazio aereo siriano (prontamente messi in fuga dalle difese di Assad) Erdogan non ha ancora rinunciato del tutto a ingerirsi nelle questioni interne del paese vicino.

Il Governo di Damasco deve ancora emettere un comunicato ufficiale sull'incidente.

lunedì 9 dicembre 2013

LìArmee Libanaise blocca nell'Arsal una KIA carica di granate ed esplosivi!! Sventato un nuovo attentato wahabita?

Secondo quanto riportato dalla National News Agency, nella giornata di ieri una pattuglia dell'Esercito di Beirut ha bloccato nella vallata di Hamid (regione dell'Arsal) una citiycar KIA che cercava di attraversare il confine, apparentemente con a bordo una famiglia di Siriani.

Una volta fatti scendere dal mezzo gli occupanti (tre uomini e una donna), nel veicolo sono state trovate armi da fuoco, una cassetta di granate e due congegni esplosivi pronti all'innesco, oltre a dispositivi elettronici e a una grossa quantità di contante saudita.

E' l'ennesima volta che le efficienti forze di sicurezza libanesi bloccano un gruppo terrorista collegato all'Arabia Saudita prima che possa mettere in atto i suoi piani omicidi.

Immediatamente i quattro sono stati arrestati e si sta procedendo a verificare se i loro documenti siriani siano autentici o contraffatti. Nella notte tra sabato e domenica, invece, tre uomini in possesso di armi da fuoco e dispositivi di comunicazione satellitare sono stati arrestati mentre tentavano di lasciare il Libano clandestinamente in direzione della cittadina siriana di Qara.

Karzai si trova Teheran dove incontrerà Rohani: sul tavolo la questione dell'iniquo 'Accordo Bilaterale' con la NATO!

Come annunciato la scorsa settimana su queste pagine il Presidente afghano Hamid Karzai é arrivato ieri a Teheran per consultarsi coi dirigenti della Repubblica Islamica all'apice della sua polemica con gli stati occupanti della NATO che con l'iniquo "Accordo di Sicurezza Bilaterale" vorrebbero imporgli la presenza di proprie truppe (circa 12.000 uomini) anche dopo il termine del 2014.

Il Presidente iraniano Rohani, che Karzai incontrerà oggi per la seconda volta in quattro mesi, sostiene Karzai nella sua decisione di rifiutare l'Accordo e sembra che prometterà al vicino centrasiatico un profondo impegno iraniano per ristrutturare le sue forze di sicurezza e combattere gli elementi estremisti.

Come ribadito dal portavoce Marzieh Afkham nella giornata di martedì: "La Repubblica Islamica iraniana non considera in alcun modo l'Accordo di Sicurezza Bilaterale come vantaggioso per gli interessi a lungo termine del popolo afghano".

Baiarktaran: "Assad trionfatore contro NATO e Al-Qaeda, Erdogan in bancarotta politica e morale!"

Lo scrittore e analista turco di origine armena Muharram Baiarktaran ha recentemente dichiarato in un pezzo pubblicato dallo "Yeni Massage" che l'unica 'via d'uscita' dall'impasse politica e morale in cui Erdogan si é ritrovato gettando alle ortiche anni di politica amichevole verso Assad per diventare sponsor di terroristi assassini che dalla Turchia hanno invaso la Siria sia "Il ripristino delle relazioni con la Siria, la chiusura dei valichi di frontiera ai terroristi e la presentazione di scuse ufficiali al popolo siriano".

Baiarktaran nel suo articolo osserva come Assad rappresenti un raro esempio di leader coerente e coraggioso che ha scelto le incertezze di una lotta giusta all'accettazione di imposizioni inique da parte di poteri prevaricanti che apparentemente avrebbero potuto avere facilmente la meglio su di lui ma che invece si sono scontrati con un muro di dignità, determinazione e col leale sostegno degli alleati storici della Siria che non hanno lasciato nulla di intentato per aiutarla e rafforzarla.

Ormai Erdogan non ha alcun modo di salvare i cocci del suo progetto egemonico sul mondo arabo e il Medio Oriente, ma, con iniziative realistiche e coraggiose può ancora tentare di evitare di venire ricordato in futuro come l'ennesimo vendipatria turco al servizio dei diktat di Usa, Nato e Israele (e, in questo specifico caso, anche della Fratellanza Musulmana).


domenica 8 dicembre 2013

Ragazzo palestinese di 15 anni massacrato da cecchino sionazista con sei proiettili a Jalazoun!

Jalazoun é uno dei molti campi profughi della Cisgiordania, dove vivono i discendenti dei Palestinesi a cui gli invasori sionisti hanno rubato terre e case nell'Olocausto della Nakba, purtroppo vicino a esso negli ultimi anni é sorto come un infettivo fungo velenoso un insediamento illegale di miliziani ebrei armati denominato 'Beit El'.

Da questo accampamento i miliziani estremisti protetti dal regime ebraico come già altre volte in passato hanno aperto il fuoco per ben sei volte con armi di precisione crivellando di colpi un ragazzino palestinese di appena quindici anni che stava passeggiando lungo la strada principale del campo profughi. Subito soccorso, Wajih Ramahi é stato messo su un'ambulanza ma é morto prima di potere arrivare all'Ospedale di Ramallah.

Ancora una volta viene dimostrato come sia inutile ogni illusione di 'trattativa' col regime sionista fino a che esso mantiene i suoi miliziani armati nelle terre occupate illegalmente dal 1967.

Nuovi violenti scontri a Bab-Hawa (confine turco) tra wahabiti di Al-Nusra e mercenari dell'FSA!!

Militanti qaedisti legati all'Arabia Saudita attivi nella parte Nord della Siria, a ridosso col confine turco, hanno attaccato in forze una base del cosiddetto 'FSA' (la componente più filoturca e filoamericana dell'insorgenza mercenaria) nei press di Bab al-Hawa.

La battaglia intestina tra le due fazioni terroriste si sarebbe tenuta nella giornata di sabato e sarebbe costata ad ambo le parti parecchie dozzine di caduti, come ha riportato l'Agence France Presse attingendo a fonti terroristiche.

Questo episodio dimostra come ormai il fronte anti-Assad sia totalmente spaccato e incapace di proporre una efficace opposizione allo strapotere militare delle forze armate siriane.

Enorme manifestazione del PFLP a Gaza durante la quale si ribadisce il sostegno dei leninisti palestinesi ad Assad!

Al contrario di Hamas, che come abbiamo riportato ha rinunciato quest'anno alle celebrazioni del suo anniversario (forse per risparmiare fondi da dedicare alla popolazione, forse imbarazzato dalla lotta interna alla sua dirigenza) il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha portato in piazza quasi MEZZO MILIONE di persone, a Gaza per festeggiare i 46 anni dalla sua fondazione.

Ci ha fatto particolarmente piacere notare, in mezzo al tripudio di keffiyeh e bandiere rosse, notare numerossisimi vessilli di Hezbollah e bandiere siriane, a testimonianza del fatto che senza alcun 'se' e 'ma' il movimento leninista palestinese sostiene a spada tratta l'Asse della Resistenza.

Particolarmente indicativo lo scatto che correda questi trafiletti, dove si vede un militante delle Brigate Abu Ali Mustafa letteralmente paludato nel vessillo siriano, simbolo vivente della solidarietà tra PFLP e Damasco.