sabato 8 novembre 2014

La Quarta Divisione Meccanizzata siriana cattura Balaa Al-Jadeeda e avanza verso Deir ‘Assifeer!!

Avevamo annunciato che il prossimo importante passo nella distruzione della sacca di Ghouta Est sarebbe stato compiuto a Irbeen; ancora una volta i fatti sul campo ci danno ragione visto che la Quarta Divisione Meccanizzata dell'Esercito Siriano é riuscita a prendere d'assalto Balaa al-Jadida, ad aprirsi la via verso Deir Assifeer, la cui caduta, a sua volta, aprirà del tutto la strada per Irbeen.

Invitiamo i nostri affezionati lettori a confrontare la mappa della situazione nel Ghouta Orientale con quelle che abbiamo pubblicato in precedenza...una profondissima ansa sta venendo scavata nel fianco sudoccidentale della sacca, per isolarne la porzione meridionale; quando poi anche Irbeen sarà caduta la sacca verrà amputata della sua parte più occidentale.

Ormai non é più una questione di 'se' il Ghouta Est verrà purgato dalla presenza di terroristi takfiri, ma semplicemente quanto tempo ci vorrà e quanti di costoro sceglieranno di fare la fine del topo oppure preferiranno arrendersi alle avanzanti forze dell'Esercito di Assad.

Le Brigate Qassam: "Un Esercito Popolare a Gaza per affrontare nuove minacce sioniste!"

Il Movimento di Resistenza palestinese Hamas, tramite un portavoce della sua componente militare ha annunciato l'inizio della costituzione di un 'Esercito Popolare' nel territorio della Striscia di Gaza, per irrobustire le difese contro nuove provocazioni e aggressioni sioniste.

L'annuncio é stato dato presso il Campo Profughi di Jabaliya  nel corso di una cerimonia tenutasi nella giornata di ieri. Sembra, dalle frasi usate nel corso della dichiarazione, che questo Esercito Popolare non sarà limitato alla Striscia di Gaza ma potrebbe estendersi anche alla Cisgiordania "Per affrontare le numerose violazioni e gli attacchi dell'Occupazione contro la Santità di Al-Aqsa".

Questo potrebbe voler dire (e lo speriamo) che il movimento Hamas ha intenzione di riprendere le attività armate anche in West Bank (e questo sarebbe coerente con una serie di annunci fatti recentemente).

La situazione nel Nord del Libano, che cosa é andato storto nei piani dei terroristi takfiri??

Man mano che passano i giorni e si rafforza la presa delle forze armate libanesi sui territori del Nord che di recente sono stati teatro di una vasta operazione antiterrorismo emergono fatti e testimonianze che provano come la determinazione dei vari agenti takfiri a far scattare un'insurrezione che, nei piani, avrebbe dovuto ritagliare un 'emirato wahabita' nella zona togliendola dal controllo dello Stato e aprendo un retrofronte provvisto addirittura di sbocco al mare per i terroristi attivi in Siria, fosse molto meno solida di quanto si credesse e, messa alla prova delle armi, non abbia retto e si sia sgretolata.

Sembra infatti che l'arcipelago wahabita, fatto di tanti predicatori estremisti, ognuno autonominatosi 'imam' o 'sceicco', abbia reagito in maniera sparpagliata e incoerente, permettendo all'Esercito di far valere la propria superiorità numerica e di fuoco. In ogni momento degli scontri sembra che a Bab al-Tabaneh non siano mai stati attivi più di 40-50 uomini armati alla volta, con gruppi che si sono attivati dopo che altri erano già stati neutralizzati o distrutti, quindi, appunto, l'Armee non ha mai dovuto affrontare le 'centinaia' di militanti che temeva, ma poche dozzine per volta.

In particolare sembra che ad attivarsi siano stati i seguaci di Shadi Mawlawi, Osama Mansour e Bilal Omar Mikati, mentre quelli di Ayman Kharma, Mazen Mohammad, Khaled Sayyed e Omar Aziz non si siano mobilitati che per fuggire o mettersi al sicuro, così come i seguaci dello 'sceicco' Houssam Sabbaq.

In Minye, inoltre, non si sarebbero mobilitati più di una trentina di terroristi.

La pretesa wahabita di 'fare come Hezbollah' e creare un proprio feudo nel Libano del Nord si é quindi sgretolata al primo urto con la realtà, tuttavia, come raccomandavamo già all'indomani degli scontri, non bisogna abbassare la guardia.

Vigliacco attentato dell'ISIS uccide un Generale della polizia irakena a Biji!!

Avevamo già segnalato la settimana scorsa come, in risposta alla continua avanzata delle forze governative irakene che dai dintorni di Biji stavano avanzando sempre più in direzione di Mosul i disperati takfiri dell'ISIS avessero cercato di far filtrare delle autobombe in direzione del centro abitato, dove si erano insediati i comandi militari avanzati e altre strutture di controllo delle forze irakene.

Ben tre attentati erano stati sventati dall'efficienza e dalla vigilanza delle forze di Bagdad ma, purtroppo, nelle ultime ore un vigliacco terrorista a bordo di un furgone-bomba é riuscito in parte nella sua missione.

Facendosi detonare a un posto di blocco un wahabita al soldo del Qatar e della Turchia (e, in ultimo, utile alla strategia mediorientale della Casa Bianca) é riuscito a uccidere tre membri della polizia e un alto ufficiale della stessa, il Maggior Generale Faisal Ahmed.

Speriamo che il suo martirio venga presto vendicato con la distruzione di ulteriori rifugi e avamposti del Daash nella provincia di Ninive, sempre più vicino a Mosul.


Il Colonnello Zida rifiuta la scadenza suggerita dall'Unione Africana; la situazione in Burkina Faso si complica!

E' durata lo spazio di un mattino la speranza che in Burkina Faso la casta militare fosse effettivamente disposta a gestire una rapida transizione dei poteri verso un'autorità civile che garantisse la democratizzazione del paese dopo 27 anni di regime.

Lasciato a reclamare la Presidenza dal 'passo indietro' del suo nominale superiore Honore Traore, il Colonnello Yakoub Isaac Zida dopo aver parlato col Presidente Ghanese John Mahama ha dichiarato di non sentirsi vincolato dal termine dei 15 giorni suggeriti dall'Organizzazione per l'Unità Africana per un transito dei poteri a un organo civile.

"L'OAU può anche suggerire un passaggio entro tre giorni, riguarda solamente loro; noi siamo più preoccupati di garantire stabilità al paese", ha dichiarato Zida, che, nel frattempo, rimane comodamente sistemato sulla poltrona presidenziale.

venerdì 7 novembre 2014

La Cisgiordania presto diventerà 'terreno minato' per l'occupazione sionista, lo dice Abdollahian!

Hossein Amir-Abdollahian,Viceministro degli Esteri iraniano con delega per gli Affari Arabi in una sua recente intervista ad 'Al-Ahed' ha pronosticato come 'molto presto' la situazione in West Bank diventerà molto critica per le forze sioniste di occupazione.

Le tensioni in Cisgiordania a causa delle continue violenze istigate dai coloni degli insediamenti illegali e dei continui attentati contro la santità della Moschea di Al-Aqsa hanno già provocato diversi episodi di Resistenza spontanea che sono stati apprezzati e lodati tanto da Hamas quanto da Hezbollah.

Il Palestinese che ha travolto un gruppo di coloni ebrei illegali fermi a una fermata dell'autobus (e che pur avendo la possibilità di fuggire é rimasto dopo lo scontro per poterne attaccare altri a colpi di spranga, venendo poi martirizzato dagli sbirri sionisti accorsi), ha fatto una seconda vittima, visto che uno dei feriti é morto ieri all'ospedale Hadassa.


Al-Khoka conquistata dai combattenti Houthi di Ansarullah! Al-Qaeda cacciata da un'altra città yemenita!


Combattenti del movimento sciita Houthi sono rusciti a cacciare i terroristi di Al-Qaeda nella Penisola Araba da Al-Khokha, cittadina strategicamente posizionata sul Mar Rosso e prospicente la sua imboccatura meridionale, le bocche di Bab el-Mandeb.

Così dopo Adeen, dopo Radaa, Ibb, Houdaydah, Radmaa, un altro importante tassello si unisce al mosaico che consegna agli Sciiti dello Yemen il controllo su quasi metà del paese, consacrandone la posizione centrale nella politica del paese e giustificandone il ruolo di unico baluardo effettivo contro i terroristi wahabiti, che l'Esercito, per incapacità o peggio per connivenza, non é mai riuscito a contrastare con altrettanta efficacia.

Lo Yemen, una volta conosciuto col suggestivo appellativo di 'Arabia Felix', sfugge sempre di più alla presa delle potenze imperialiste e dei loro lacché sauditi.

Attacchi aerei irakeni su Watban, Balad e Dhiloiya! Almeno venti terroristi takfiri eliminati!!

Dall'Irak arrivano nuovi aggiornamenti sull'incessante attività delle squadriglie da bombardamento organizzate attorno ai letali Su-25 forniti a Bagdad dalla Russia e dalla Repubblica Islamica iraniana che hanno consentito finalmente ai coraggiosi piloti irakeni e agli indefessi tecnici e specialisti di smetterla una buona volta di utilizzare antiquati apparecchi ad elica ed elicotteri da collegamento come improvvisati bombardieri e 'gunship'.

In particolare in queste ultime ore sono state colpite posizioni dei militanti dell'Isis al confine tra le province di Ninive e Salahuddine nel quadro delle operazioni per la sperabile prossima liberazione della città di Mosul.

A Watban un edificio che conteneva 18 terroristi del Daash é stato completamente distrutto, mentre altri bombardamenti hanno avuto luogo a Balad e a Dhiloiya, ma sul bilancio di queste azioni non vi sono ancora dati precisi.



Attacco finale contro il Nord di Aleppo: il destino dei takfiri é segnato!

Le forze dell'Esercito siriano che hanno liberato l'area metropolitana di Aleppo hanno mantenuto per molte settimane le loro posizioni mentre altre unità si spingevano a Nordest e poi, dopo aver liberato l'Area Industriale di Sheyk Najjar, hanno piegato a uncino vero Nordovest, girando intorno alle posizioni terroriste a Nord della città.

Adesso basterà pochissimo per chiudere centinaia di militanti takfiri in una "kessel" come quella di Ghouta Est, la trappola lungamente scavata sta per scattare sulle bestie wahabite: bombardamenti aerei e di artiglieria stanno livellando le posizioni di Bustan Al-Pasha, Khalidiyyeh, le Fattorie di Mazraa Halabi, Al-Amariyia e Bustan Qaser.

Inoltre, quando i mercenari di Arabia Saudita, Turchia e Qatar saranno sistemati, i Curdi dell'YPG, che in questi mesi si sono ritagliati un loro 'feudo' venendo spesso a patti coi terroristi presto pagheranno per intero il prezzo della loro ignavia e della loro codardia.

Razzista ebreo degli insediamenti illegali "punta" un Palestinese col suo SUV ma si stampa contro un muro!

Voleva dare la caccia col suo fuoristrada a un legittimo abitante della Palestina, ma é finito dritto contro un muro.

Questa l'ingloriosa fine di un occupante illegale della Cisgiordania che, uscito dal suo insediamento a bordo di un fuoristrada lo ha diretto a tutta velocità contro un Palestinese nei dintorni di Al-Kheber, nelle vicinanze di Betlemme.

La vittima predestinata, avvedutasi dell'attentato, si é messa in salvo, lasciando l'Ebreo razzista a schiantarsi contro un muro, purtroppo senza conseguenze visto che é riuscito ad allontanarsi con le sue gambe dal veicolo in avaria.

Una folla di Palestinesi, sopraggiunti dopo lo schianto, ha proceduto a dare alle fiamme la carcassa del SUV.

La Corte Costituzionale di Tripoli "invalida" il Governo esule a Tobruk, ma questo rifiuta la sentenza!

La Corte Costituzionale libica, nel bel mezzo del caos e degli scontri armati che avvolgono alcune delle più importanti città del paese e dei suoi giacimenti petroliferi, ha dichiarato 'sciolto' il Parlamento che ha prodotto il Governo internazionalmente riconosciuto attualmente in esilio a Tobruk.

Immediatamente il Governo di Tobruk ha rifiutato di riconoscere la validità della sentenza, sostenendo che la Corte l'ha emessa "sotto la minaccia delle armi" delle milizie di 'Fajr Libya', confederazione di movimenti armati e bande che attualmente domina la zona di Tripoli.

Intanto nel paese non sembra imminente l'emersione di un gruppo abbastanza forte da ricompattare il paese e ogni giorno che passa quello che sotto Gheddafi divenne il più prospero e stabile paese africano (dopo il declino dell'Egitto nasserista) assomiglia sempre di più a uno 'Stato Fallito'.

Moallem ad Al-Akhbar: "La sicurezza della Siria ha bisogno di altre consegne di armamenti russi!"

Il Ministro degli Esteri siriano Walid Moallem, in un'intervista rilasciata al quotidiano libanese Al-Akhbar nella giornata di ieri ha espresso la necessità, per poter garantire la sicurezza dello Stato siriano di fronte alle minacce regionali e internazionali presenti oggi in Medio Oriente, di accelerare e aumentare le consegne di missili e sistemi d'arma avanzati da Mosca a Damasco.

Il Cremlino ha già fatto moltissimo per sostenere e facilitare nella lotta antiterrorismo il suo migliore alleato arabo, ma, anche di fronte alla perdita di controllo del Senato da parte dell'amministrazione Obama , un'ulteriore rafforzamento delle difese siriane sembra opportuno.

Nonostantei i tre anni di aggressione mercenaria le capacità antiaeree e antinave delle forze armate siriane (già in partenza incommensurabilmente più efficaci e moderne di quelle irakene o libiche), sono ancora quasi totalmente intatte, come apparve chiaro nel picco di crisi toccato tra agosto e settembre 2013.


giovedì 6 novembre 2014

Inizia l'intifada delle automobili? Palestinesi esasperati si lanciano contro coloni illegali e soldati sionisti occupanti!

Un occupante illegale della Cisgiordania morto e altre diciassette (tra cui tre militari delle forze di invasione sioniste) feriti, alcuni in maniera grave, questo é il bilancio di due episodi di Resistenza avvenuti recentemente in Cisgiordania quando cittadini palestinesi, esasperati per i continui attacchi sionisti e per il regime di Apartheid in vigore nella West Bank, si sono gettati contro militari e abitanti degli insediamenti illegali.

Naturalmente i media asserviti a Tel Aviv hanno dato amplissimo risalto a questi eventi, mentre tacciono del tutto le centinaia di episodi di segno opposto avvenuti negli ultimi quindici e passa anni.

Questi eventi tuttavia potrebbero dare l'inizio a una Terza Intifada: dopo quella 'delle pietre' e 'delle moschee' potrebbe essere la volta dell'Intifada delle Automobili.



La strada principale per Mosul riconquistata dalle forze governative Irakene!

Un altro importantissimo passo per la liberazione definitiva del Nord dell'Irak dalla presenza di elementi terroristi takfiri sostenuti da Turchia e Qatar é stato compiuto nella giornata di ieri quando un ulteriore segmento della principale arteria stradale per Mosul, città della Provincia di Ninive ancora infestata dai wahabiti, é caduto in mano alle truppe regolari.

Scontri a fuoco sono ancora in corso nei dintorni della strada ma essa é già aperta e transitabile per le truppe dell'Esercito e i loro corpi ausiliari, che nelle ultime settimane si sono distinti per una impressionante serie di avanzate e vittorie.

Il Governo di Haider Abadi, che quando é successo a quello di Nouri al-Maliki alcuni ipocriti e disinformati commentatori hanno salutato come un esecutivo 'anti-iraniano' che avrebbe dovuto procedere alla frammentazione del territorio nazionale secondo i desideri americani e israeliani, si é dimostrato durissimo nel combattere e perseguitare i terroristi, appoggiandosi ancora più saldamente al sostegno iraniano e russo.

Continua la strage dei 'takfiri moderati' da parte di Al-Nusra: ennesimo scacco per Obama!

In Provincia di Idlib, dove da Sud continuano la loro avanzata le truppe provenienti da Hama e da Morek, e dove il capoluogo rimane saldamente sotto il controllo delle forze governative, le campagne tra Deir Sinbel,  Maarrat Al-Numaan, continuano a essere teatro di scontri tra i wahabiti di Al-Nusra e i takfiri 'moderati' di Jabhat Thuwwaar Sooriyaa, Harakat Hazim e altre organizzazioni favorite dagli Usa.

I tagliateste di Al-Nusra avrebbero completamente distrutto (sia pure a caro prezzo) le organizzazioni rivali, catturando per di più le loro scorte di artiglieria turca, missili anticarro americani e altre armi troppo complicate e delicate perché possano farne uso; probabilmente riusciranno ad ammazzarcisi tentando di adoperarle.

L'Esercito Siriano ha osservato grazie ai suoi aeroplani e ai suoi ricognitori senza pilota gli sviluppi di questa lotta intestina, valutando tra i 450 e i 500 il numero di terroristi morti negli ultimi giorni. Un risultato molto positivo per le truppe che tra qualche giorno arriveranno da Sud a spazzare via i malconci 'vincitori' di questa contesa.


In Libia scontri tra tribù nomadi di Tabu e Tuareg bloccano la produzione del più grande campo petrolifero del paese!!

Un altro gradino nella 'discesa all'inferno' della Libia, portata al caos e all'anarchia dall'intervento armato della NATO; questa volta però l'instabilità e la violenza non si sono manifestate nella 'fascia costiera' dove si concentrano la maggior parte della popolazione e tutti i maggiori centri urbani, ma nel profondo interno del paese.

Secondo comunicati del Ministero delle Risorse Petrolifere del Governo in esilio nell'Est del paese il campo petrolifero di El-Sharara che anche nelle pietose condizioni attuali del paese era in grado di estrarre oltre 200000 barili di greggio pro die ha interrotto le proprie operazioni dopo una serie di scontri armati tra fazioni rivali.

Situato nel profondo del Deserto di Murzuq, El-Sharara si é trovato sulla linea del fuoco degli scontri tra tribù di Tuareg e di Tabu. I Tuareg in Libia sono circa 20.000 e si muovono nell'interno attraversando anche i poros confini della parte più deserta e disabitata della Libia coi paesi circostanti, i Tabu, invece, sono più numerosi e abitano prevalentemente la parte orientale del paese.

Dopo la deposizione e l'assassinio di Gheddafi già altre due volte il campo petrolifero di El-Sharara aveva visto la sua operatività interrotta da lotte tra diverse fazioni.

Parlamento libanese in carica fino al 2017; la previsione di Nasrallah sull'estensione del mandato puntualmente si é avverata!

Solamente pochi giorni fa riportando le dichiarazioni di Sua Eminenza Hassan Nasrallah sulla situazione politica interna libanese abbiamo registrato come, oltre a reiterare quella di Michel Aoun come unica candidatura possibile alla Presidenza del paese, egli avesse indicato la possibilità di un'estensione di mandato al Parlamento come "un male minore" rispetto alla prospettiva di paralisi istituzionale in un momento critico per il Paese dei Cedri.

Puntualmente, con 95 voti a favore su 128, la Camera dei Deputati di Beirut ha votato la mozione che ha esteso il mandato del Parlamento fino al 2017, estensione ben più consistente di quella precedente, che prolungava la validità della camera eletta nel 2009 (che avrebbe dovuto scadere a metà 2013), per ulteriori 17 mesi.

L'Alleanza progressista 8 Marzo possiede 62 seggi, quella filoisraeliana e filosaudita 60 (a causa dell'antiquato sistema di ripartizione dei seggi che assegna più rappresentanza ai cristiani maroniti, una volta maggioranza, ma ormai di gran lunga superati dagli Sciiti) e 6 al partito druso PSP.

Nemmeno il disonesto sistema di ripartizione dei deputati ha potuto dare ai lacché dell'Imperialismo una maggioranza, e visto che i Drusi hanno potuto vedere come in Irak e in Siria, laddove i wahabo-takfiri prendono il sopravvento le minoranze (cristiane, yazidi, alawi e anche druse) finiscono SUBITO nel mirino, non c'é da stupirsi se la popolarità dei partiti filosauditi sia in picchiata.

Quando si terranno le prossime elezioni politiche (sia nel 2017 o in altra data) prepariamoci a un crollo verticale delle formazioni antinazionali asservite a Washington e a Tel Aviv.

Nuova vittoria per i combattenti sciiti di Ansarullah! Anche Adeen cade sotto il loro controllo!

I militanti Houthi dell'organizzazione Ansarullah, a meno di 24 ore dal fallito attacco qaedista contro Radaa, sono riusciti a occupare un'altra località strategica dello Yemen centrale: la città di Adeen (da non confondersi col porto meridionale di Aden), situata da 200 Km a sud della capitale Sanaa.

Quest'avanzata pone un altro importantissimo snodo stradale sotto il controllo della milizia sciita e impedisce libertà di movimento ai Qaedisti che in un panorama accidentato come quello yemenita senza libero accesso alle strade non potranno tentare nuovi attacchi contro Radaa e Saada.

Ormai gli Sciiti dello Yemen controllano metà del paese e sono in grado di esercitare un'influenza decisiva sul Governo centrale del Presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, peraltro in via di profondo rinnovamento.

mercoledì 5 novembre 2014

Il Ministro della Difesa irakeno riceve l'ambasciatore iraniano; ringrazia per l'aiuto contro l'ISIS e preme per nuovi accordi!

Il Ministro della Difesa irakeno, Khaled Obaidi, la cui nomina segnò (come puntualmente riportato su queste pagine) l'uscita dalla fase di 'Emergenza Acuta' scattata a metà giugno col 'blitz' dell'ISIS contro Mosul e altre località del Centro-Nord della Mesopotamia, ha ricevuto la visita dell'ambasciatore della Repubblica Islamica in Irak, Hassan Danaifar.

Il rappresentante iraniano ha ricevuto con piacere le lodi tributategli da Obaidi per la stretta cooperazione Teheran-Bagdad riguardo le questioni di sicurezza e, una volta presa la parola, ha espresso la prontezza e la disposizione della Repubblica Islamica a sostenere ulteriormente il vicino Irak nella sua lotta contro il terrorismo takfiro.

L'Irak ha già ricevuto molte armi 'made in Iran' e persino esemplari di jet ex-irakeni confiscati da Teheran nel corso degli eventi della Guerra del Golfo del 1991, rimodernati e mantenuti al top dell'efficienza.

Ufficiali dell'IRGC iraniana sono inoltre presenti sul campo e spesso hanno condotto delicate e vittoriose operazioni mettendosi a capo di forze combinate dell'Esercito irakeno e delle milizie volontarie sciite. Altri consulenti militari, invece, si sono uniti a colleghi russi in una 'camera di consulto' che si interfaccia coi capi dell'Esercito e dell'antiterrorismo irakeno.

Nuova missione di pattugliamento nell'Oceano Indiano per la Marina Iraniana!

La Marina militare iraniana ha lanciato la propria nuova missione di pattugliamento in acque internazionali per garantire protezione dalle incursioni dei pirati che infestano l'Oceano Indiano e assicurare libertà di navigazione e commercio nella regione.

La 32esima flottiglia dell'IRIN, guidata dal modernissimo cacciatorpediniere Jamaran e dalla nave-appoggio Bushehr ha lasciato le banchine di Bandar Abbas e, attraversato lo Stretto di Hormuz, navigherà oltre Bandar Jask, il Mar d'Oman, la regione di Makran, il Golfo di Aden fino a varcare le bocche di Bab el-Mandeb all'entrata meridionale del Mar Rosso.

Gli sforzi della Marina Iraniana oltre il Golfo Persico le hanno garantito il plauso e l'elogio dell'Organizzazione Marittima Internazionale e hanno segnalato la sua transizione dallo status di "Marina da Acque Verdi" a "Marina da Acque Blu".

Le Forze Speciali di Hezbollah proteggono fedeli e militanti durante le manifestazioni per il decimo giorno di Ashoura!!

Vogliamo fare "omaggio" al nostro affezionato pubblico di lettori di queste ESCLUSIVE IMMAGINI mandateci da un nostro contatto che, nel corso delle cerimonie per il Decimo Giorno di Ashoura é riuscito a effettuare alcuni scatti dei militanti d'elite di Hezbollah che controllavano e proteggevano la zona di Dahiyeh, a Beirut Sud, cuore e roccaforte del movimento di Nasrallah.
Tra elmetto,visore e mephisto nemmeno un particolare della fisionomia di questi combattenti é visibile e così deve essere per proteggere le vite dei loro familiari; senza dubbio tra di loro vi sono numerosi veterani delle campagne in Siria e probabilmente qualcuno sarà stato anche in Irak.
Per poter reagire con prontezza immediata a qualunque minaccia vediamo che le Forze Speciali di Hezbollah prediligono armi compatte e corte: carabine automatiche, mitragliette e simili, principalmente di manifattura iraniana, ma ci sembra che uno abbia anche un mitra Beretta M12, riconoscibilissimo nella foto qui sotto.

Il regime saudita prima lancia i suoi terroristi wahabiti contro il Libano, poi, scoperto, 'regala' armi a Beirut per farsi perdonare!!

Ufficiali libanesi e francesi hanno presenziato a Riyadh alla cerimonia ufficiale con cui é stata ufficialmente ratificata  la donazione saudita di 3 miliardi di dollari che Beirut spenderà nell'acquisto di armi di produzione francese.

La donazione  é stata proposta dal regime saudita poco dopo che, grazie a una efficace e pronta operazione antiterrorismo dell'Armee e della Surete Libanaise, il terrorista saudita Majed al-Majed, venne scoperto e ucciso. Dalla successiva cattura e interrogatorio del suo 'braccio destro' Jamal Daftardar  apparve chiaro che Al-Majed e tutta l'organizzazione Abdullah Azzam agivano in Libano su ordine e col sostegno dei servizi segreti sauditi di Bandar 'Bush' bin Sultan.

Ovviamente, la corte dei Saoud, beduini arricchitisi col petrolio, conosce solo un mezzo per trarsi d'impaccio: tirare soldi al problema.

La presenza al Governo di Beirut di una serie di burocrati e mezze figure di limitata indipendenza morale (molti di essi legati a Ryiadh come il settario Ashraf Rifi, compromesso coi terroristi presenti nel Nord del Libano) ha impedito che il Libano rifiutasse questo 'dono avvelenato', che permette a Riyadh di intromettersi nelle questioni interne del Paese dei Cedri.

Una brutta storia, totalmente diversa rispetto agli aiuti militari iraniani, che invece sono stati estesi da Teheran in spirito di solidarietà e senza nessun addentellato politico o alcun secondo fine.

L'Esercito siriano conquista Kabra Farat e Al-Kareem; sedici attacchi aerei a Nord di Idlib!!

Una settimana dopo la conquista dello strategico snodo di Morek l'Esercito Arabo Siriano, con la sua 11esima Divisione Corazzata, ha continuato ad avanzare nella zona al confine tra le Province di Hama e di Idlib, prendendo il controllo di Kabr Farat e di Al Kareem. Secondo una fonte militare combattimenti erano ancora in corso ieri pomeriggio tra la zona a Nord di Al-Kareem e quella ad Est di Al-Taloul.

La cittadina di Khan Sheykoun, vicino ad Al-Kareem, sarebbe ormai completamente dominata dal tiro delle artiglierie siriane che hanno costretto i terroristi takfiri (principalmente aderenti dall'organizzazione del 'Fronte Islamico') a trincerarsi nei loro nascondigli, tarpandone la libertà di movimento.

Fuori dalla città di Idlib, completamente sotto il controllo delle forze governative, si sono registrate sedici incursioni dell'aviazione contro gruppi di terroristi che cercavano di impiantare postazioni di mortai o lanciarazzi per colpire il centro urbano. I bombardamenti si sono concentrati nelle campagne a Nord della città.

In Burkina Faso possibile trasferimento di poteri ad autorità civili entro 15 giorni!

Le autorità militari burkinabé, che attualmente controllano l'Ex-Alto Volta dopo le manifestazioni di massa che hanno causato la fuga di Blaise Compaore (traditore e assassino di Thomas Sankara) hanno annunciato, a fronte dei richiami di ONU e OAU, che un trasferimento di potere verso una 'Autorità Civile' incaricata di gestire la transizione potrebbe avvenire entro un paio di settimane.

In seguito alla fuga di Compaore non uno ma due figure militari (il Capo dell'Esercito Honore Traore e il Comandante del Reggimento di Guardie Presidenziali Yacoub Isaac Zida) si erano dichiarati Presidenti ad Interim; in seguito Traore aveva ritirato il suo 'claim' alla Presidenza, lasciando campo libero a Zida.

Il Presidente ghanese Johnatan Dramani Mahama, Segretario dell'ECOWAS, e i Capi di Stato di Nigeria e Senegal arriveranno oggi ad Ougadougou per discutere della situazione del paese con Zida e stilare un calendario per il passaggio di poteri.

I qaedisti cercano di riprendersi Radaa: attacco con mortai interrotto dalla reazione degli Houthi di Ansarullah!

Ancora scontri in Yemen, ancora morti, quando militanti estremisti di Al-Qaeda nella Penisola Arabica hanno iniziato a bersagliare con fuoco di mortai pesanti quartieri della cittadina di Radaa, loro ex-'roccaforte' da cui però era bastata la rapida e determinata avanzata degli Sciiti di Ansarullah per cacciarli all'inizio dell'autunno, già nei giorni passati un tentativo di 'contrattacco' qaedista verso Radaa era stato respinto con perdite.

Purtroppo sotto le granate dei terroristi molti veicoli civili sono stati distrutti e diverse abitazioni sono rimaste danneggiate; diverse famiglie sono state costrette ad abbandonare le loro case.

Comunque i militanti sciiti Houthi si sono finora dimostrati estremamente più efficienti nel contrastare i terroristi di Al-Qaeda rispetto ai militari e alle forze di sicurezza 'regolari', i cui ufficiali spesso erano corruttibili, quando non direttamente conniventi, con gli estremisti.



martedì 4 novembre 2014

Putin lancia un altolà ad Ankara: "Assad non si tocca, prenderemo ogni provvedimento per proteggere il nostro alleato!"

Parlando a latere della riunione del Club Valdai a Sochi il Presidente russo Vladimr Putin ha accusato l'Ex-premier e ora Capo di Stato turco Recep Erdogan di sostenere gruppi islamisti mercenari presenti in Siria e di provvedere loro assistenza medica, trasformando la Turchia in un 'santuario' per l'estremismo internazionale.
 "Il regime turco si é trasformato da potenziale partner a serio pericolo per la sicurezza internazionale e sta mettendo a rischio la stabilità dell'intera regione; perciò la Federazione Russa non esiterà a compiere i passi necessari per impedire che Erdogan si imbarchi in un'avventura suicida in Medio Oriente"; questa dichiarazione di Putin é stata ripresa dall'agenzia stampa Itar-Tass.

Il leader russo non ha mancato di menzionare l'ISIS come recipiente dell'aiuto turco e qatariota, mirato a fare esplodere conflitti settari ed etnici in Siria e in Irak con lo scopo di frammentare queste nazioni e di estendere il raggio dell'influenza di Ankara e Doha nei loro territori.

Non solo Erdogan é finito nel mirino degli strali putiniani: anche il suo ex-Ministro degli Esteri e architetto della politica estera 'Neo-Ottomana' Ahmet Davutoglu (ora divenuto Premier) é stato duramente criticato per le sue dichiarazioni riguardo la possibile adesione turca alla 'coalizione anti-Isis' di cui fanno già parte gli emirati sunniti del Golfo, a patto che essa si impegni per rimuovere dal potere il legittimo capo di stato siriano Bashir Assad.

"Se Erdogan e Davutoglu hanno intenzione di intervenire in Siria per conseguire questo risultato, Mosca non avrà sceta se non aumentare ritmo e volume dei suoi aiuti militari al legittimo Governo siriano". Come al solito il Top Dog del Cremlino non usa metafore per consegnare i suoi avvertimenti.

Intanto il Presidente della Duma Sergej Naryshkin ha a sua volta elevato dure critiche alla Turchia per il ruolo svolto nell'attacco terroristico contro la Siria, cui Ankara ha contribuito entusiasticamente da tre anni a questa parte, con l'intenzione assolutamente chiara ed evidente di creare 'zone cuscinetto' e 'zone di interdizione aerea' per frantumare l'unità territoriale del paese vicino, come conferma la richiesta (puntualmente esaudita) di un 'lasciapassare parlamentare' per un intervento oltreconfine.

Facendo riferimento alla brusca inversione di marcia della politica estera turca Naryshkin ha commentato: "Mi addolora profondamente vedere come Ankara abbia abbandonato la sua politica di 'zero problemi con i vicini' a una politica di 'zero amici tra gli stati vicini'.

Attacco aereo irakeno distrugge convoglio dell'ISIS ed elimina il portavoce del 'califfato'!

Nuovo importantissimo successo della campagna anti-ISIS di Bagdad, che coglie le sue più lusinghiere vittorie sempre grazie alle armi prontamente fornite da Teheran e Mosca e mai, come sottolineato dallo stesso Premier Abadi, a causa della pasticciata e inconcludente 'coalizione' guidata dagli Usa.

Jet forniti da Mosca e Teheran hanno sorpreso all'aperto un grande convoglio di mezzi diretti verso le posizioni della 49esima Brigata dell'Esercito Irakeno e si sono scatenati in passaggi di strafing fino a distruggerlo completamente, causando la morte di 46 takfiri del Daash.

Tra questi, in seguito sono state identificate le spoglie di Abu Mohammad Al-‘Adnani (foto); portavoce ufficiale del 'califfato' e stretto collaboratore di Al-Bagdadi prima della sua scomparsa (con ogni probabilità lo stesso Al-Bagdadi é morto visto che le sue apparizioni in video si sono bruscamente interrotte nel corso dell'estate).

Nasrallah parla al pubblico a Beirut Sud: "Il nostro candidato Presidente é e rimarrà uno solo, Michel Aoun!"

Apparendo di persona nel complesso Sayyed Shohadaa a Beirut Sud il Segretario Generale di Hezbollah Hassan Nasrallah ha pronunciato una lunga e approfondita orazione sulle questioni libanesi e regionali.

Prima di tutto ha affrontato l'impasse politica che finora ha impedito di dare un successore a Michel Sleiman come Presidente del Libano: "Il nostro candidato Presidente é uno ed uno solamente, il Generale Michel Aoun (leader del Libero Movimento Patriottico); coloro che aspettano un usura o un indebolimento della nostra alleanza con lui potranno aspettare anni".

Passando al rinvio delle elezioni parlamentari Nasrallah ha addossato l'intera responsabilità ai partiti sunniti come il Movimento Mustaqbal di Saad Hariri e ha sottolineato come l'opzione corretta e costituzionalmente 'sana' é quella di tenerle al più presto ma, piuttosto che avere un vacuum parlamentare anche un'estensione del mandato della Camera corrente potrebbe essere accettabile.

 Sugli sviluppi a Tripoli Siriaca e nel Nord del paese Nasrallah ha lodato la condotta dell'Armee che "Nonostante gli abusi e i tentativi di sabotaggio da parte dell'Alleanza 14 Marzo, ha mantenuto chiari i suoi doveri e ha colto un importante successo".

Nasrallah ha chiarito come la Resistenza non desidera venire coinvolta in nessuna questione di sicurezza interna, riaffermando la confidenza nell'Esercito nazionale che meglio può garantire la pace civile e difendere le prerogative dello Stato.

Riguardo alla questione degli aiuti militari iraniani all'Armee Libanaise Nasrallah ha detto che "Se questo aiuto viene concesso senza alcuna condizione e senza ingerenza nelle questioni interne libanesi accettarlo é totalmente nell'interesse dell'Esercito e del Libano tutto".

Il Colonnello 'Tigre' Hassan e gli uomini del Secondo Corpo d'Armata Siriano cacciano l'ISIS dai Colli di Al-Shaheer!!

Dopo un'ulteriore 'vampata' di marmaglia terrorista gettata nel calderone di Al-Shaheer (a Est di Homs e a Ovest di Palmyra) e un ripiegamento tattico che aveva fatto gridare alla 'vittoria dell'ISIS' da parte dei soliti cialtroni ipocriti e/o ignoranti l'arrivo della colonna corazzata del Secondo Corpo d'Armata guidata dal Colonnello 'Tigre' Souhail Hassan ha determinato il collasso dell'intera operazione diversiva del Daash, che ha subito altre centinaia di perdite.
L'attacco dell'ISIS, improvvisato, male organizzato e peggio rifornito, non é riuscito nemmeno a lambire la Base Aerea T4, dalla quale per tutto il tempo della battaglia i MiG e i Sukhoi dell'aviazione hanno continuato ad alzarsi per colpire i terroristi; né tantomeno ha messo in pericolo le comunicazioni lungo l'arteria Homs-Palmyra.

Con la ripresa delle infrastrutture metanifere dei campi di Al-Shaar e di Hayyan i soldati siriani hanno avuto la soddisfazione di stracciare e calpestare i vessilli neri dell'ISIS e di issare al loro posto il tricolore nazionale con le stelle verdi.
Le perdite governative sono arrivate alla cifra di 27 militari regolari e 31 miliziani NDF, tra cui il comandante Fadi Ismaeel, di Jableh (vicino a Latakia), caduto mentre respingeva un'avanguardia terrorista che tentava di infiltrarsi verso la base aerea. I terroristi morti sono tra i 550 e i 600.

Abadi visita Karbala e dichiara: "Le vittorie sull'ISIS? Frutto dei sacrifici irakeni, gli attacchi Usa del tutto ininfluenti!"

Una 'mazzata' politico-diplomatica non da poco quella calata dal Premier irakeno Haider Abadi nel corso della sua visita alla città santa sciita di Karbala dove sono in corso di svolgimento le cerimonie dell'Ashoura, ricorrenza che celebra il martirio dei patriarchi dello sciismo nell'omonima battaglia.

Il capo del Governo di Bagdad infatti a dichiarato molto esplicitamente che le recenti importantissime vittorie contro l'ISIS che hanno visto le truppe regolari e le milizie ausiliarie strappare ai fanatici del Daash una località dopo l'altra non sono "affatto" dovute agli sporadici e imprecisi attacchi aerei americani e dei paesi asserviti agli Usa.

"Il numero delle truppe nei ranghi dell'Esercito e delle milizie volontarie ha ormai superato il milione e tutti questi patrioti irakeni sono ansiosi di spazzare via l'ISIS e ristabilire la legalità e la sicurezza su tutto il territorio nazionale per tutti i cittadini irakeni!".

I combattenti sciiti Houthi cacciano i takfiri di Al-Qaeda da Jabal Ras nell'Ovest del paese!

Ancora una vittoria per gli inarrestabili Houthi di Ansarullah, l'organizzazione politico-militare delle tribù sciite dello Yemen che in poche settimane é riuscita a prendere il controllo di metà del paese un tempo noto come 'Arabia Felix'.

Questa volta è stata Jabal Ras, in Provincia di Hudaydah, a vedere fuggire precipitosamente i militanti wahabiti di Al-Qaeda nella Penisola Arabica; i combattenti Houthi sono intervenuti per evitare che la cittadina (vicina al porto strategico di Hudaydah, sul Mar Rosso) potesse trasformarsi in un centro di operazioni contro di loro.

I takfiri avevano infiltrato l'abitato dopo avere scacciato con un sanguinoso agguato gli uomini dell'Esercito regolare, apparentemente in crisi di morale e di convinzione, che spesso si alleano con gli Houthi, le cui riserve di zelo e di entusiasmo, al contrario, sembrano non conoscere limiti.

Recentemente a Sanaa un accordo per la rapida formazione di esecutivo efficiente sarebbe stato raggiunto dal Presidente Hadi e dai rappresentanti delle maggiori forze politiche, tra cui anche gli Ansarullah.

Il sunnita Ashraf Rifi consegna ai takfiri nascosti nel Libano del Nord i dollari mandati loro dal Qatar!

Negli scorsi giorni un posto di blocco dell'Armee Libanaise nel Nord del Paese dei Cedri, recentemente teatro di scontro tra truppe regolari ed estremisti wahabiti ha bloccato un veicolo a bordo del quale sono stati ritrovati ben 250.000 dollari Usa in contanti.

Anziché rassegnarsi a venire arrestato e riferito immediatamente all'autorità giudiziaria militare il corriere degli stessi si é messo a strillare che la sua 'missione' era 'coperta' ai più alti livelli del Governo libanese e in effetti, dopo poco, un'imperiosa telefonata da Beirut ordinava ai militari (che non hanno potuto far altro che obbedire) di restituire il plico al fermato e rimetterlo subito in libertà.

La telefonata é stata fatta da Ashraf Rifi, sunnita, attualmente (per disgrazia del Libano) MINISTRO DELLA GIUSTIZIA del 'Governo di larghe intese' presieduto da Tammam Salam! (Lo stesso Salam che dichiarava il suo pieno sostegno all'azione militare qualche giorno fa!).

Immediatamente messo sulla graticola dai media libanesi appena la notizia si é risaputa Rifi ha replicato con un profluvio di deliri settari, chiedendo che l'Armee si metta a sequestrare gli arsenali di Hezbollah e altre simili stupidate.

Il deputato sciita Nawwaf Musafi lo ha messo a tacere con le seguenti precise parole:"Se non fosse stato per il sangue dei nostri Martiri in Siria e per quelli dell'Armee nel Libano del Nord i tagliagole takfiri spadroneggerebbero in tutto il Libano, per cui individui come Rifi e i suoi lacché devono smetterla di spargere odio settario, accuse e menzogne giacché nessuno ha intenzione di ascoltarlo o seguire i suoi richiami!".


lunedì 3 novembre 2014

AGGIORNAMENTO! Le forze di sicurezza irakene catturano il 'mufti' dell'ISIS Husam Naj!

Husam Naj, che ha usurpato il titolo onorifico dei saggi sunniti (Mufti), mettendosi al servizio del bigottismo wahabita, decretando con 'fatwe' grottesche e autoreferenziali la demolizione di luoghi sacri, lo scempio di secoli di cultura ed arte, e l'uccisione di innocenti in tutta la Provincia di Ninive, é caduto in mano alle forze di sicurezza irakene.

L'arresto é avvenuto nel corso dell'avanzata verso Mosul delle truppe regolari di Bagdad e dei loro corpi ausiliari.

Adesso per Naj verrà il momento di pagare per tutti i suoi enormi crimini; la Giustizia umana e divina lo pretende perché non é possibile perdonare chi scempia il Divino messaggio del Profeta dell'Islam per i propri scopi (che poi son quelli di Washington, Ankara, Doha e Tel Aviv).

Nasrallah: "I nostri combattenti sono in Siria per proteggere lì il Libano dai tagliatori di teste dell'ISIS!"

Sayyed Hassan Nasrallah, leader supremo di Hezbollah, apparendo sull'emittente televisiva del movimento in occasione della ottava giornata di Ashoura ha dichiarato che i combattenti sciiti libanesi si stanno sacrificando in Siria a fianco dei confratelli di Damasco per evitare che nel prossimo futuro le stragi degli sgozzatori dell'ISIS avvengano anche in Libano.

Nel suo sermone Nasrallah ha articolato: "Non abbiamo bisogno di una giustificazione religiosa per combattere in Siria, e noi non combattiamo per attuare le indicazioni che precedono l’avvento dell'Imam Mahdi. Ma stiamo lottando per difendere il Libano e la regione, e affinché le atrocità commesse da Abu Bakr al-Baghdadi contro la tribù sunnita irachena Abu-Nimer non si ripetano".

Sayed Nasrallah parlerà ancora oggi alle 18.00 ora italiana; argomento del suo discorso sarà la situazione politica in Libano e nella regione.

Si intensificano le operazioni nella Provincia di Anbar, liberata l'arteria Samarra-Fallujah, rastrellamenti intorno a Hit!

L'Esercito irakeno ha continuato, intensificandole, le operazioni recentemente iniziate nella Provincia di Anbar, dove si era registrata una recrudescenza di atti violenti commessi dall'ISIS contro le tribù e i clan sunniti che rifiutavano di aiutare i terroristi.

Ovviamente, per chiarezza e imparzialità, bisogna dire che quelle stesse tribù e clan fino a pochi mesi fa ospitavano e rifornivano i gruppi di mercenari takfiri, sperando di poter influenzare tramite loro le autorità centrali di Bagdad e imporre una specie di 'autonomia etnico/settaria' sulle loro zone. Quindi i sunniti pagano (anche sanguinosamente) per i propri passati errori di giudizio.

Ma l'Esercito irakeno non considera queste cose e lotta ogni giorno per difendere dagli sgozzatori del Daash tutti gli irakeni: sunniti, sciiti, cristiani, yazidi, curdi e altri ancora. In queste ore é stata liberata la via di collegamento tra Samarra e Fallujah.

Il commentatore Adnan al-Sarraj ha confermato che forze ingenti stanno rastrellando i dintorni di Hit alla ricerca di terroristi o di rifugi e arsenali da essi lasciati in località nascoste.

Continua la 'colonizzazione' degli apparati repressivi sionisti: estremista giudeo promosso a capo dello Shin Bet!

Lo Shin Bet, il servizio di repressione interna e tortura del regime ebraico, in mano a un estremista giudeo nato e allevato all'odio fanatico nelle colonie illegali dei territori occupati; continua a ritmo sempre più serrato la trasformazione degli apparati di aggressione militare e persecuzione politica da parte della violenta, razzista minoranza dei settler, coccolati come parte imprescindibile della costituenza politica di Benji 'merda di gallina'.

Come abbiamo messo l'obiettivo sul Colonnello Winter della Ugda Givati così bisogna seguire da vicino  Roni Alsheikh, nuovo capo di Shin Bet, sotto la cui egida, siamo certi, la caccia alle streghe contro i Palestinesi sia all'interno della Palestina occupata dal '48 che nei territori illegalmente occupati dal '67 aumenterà.

Il pugno di ferro diventerà ancora più stretto. La guerra di religione a Gerusalemme, sarà portata al punto di ebollizione. Precedentemente figure marginali come Moshe Feiglin e Yehudah Glick (che speriamo muoia presto) daranno il via alla conquista del Monte del Tempio. Al Aqsa sarà sigillato più spesso e a Gerusalemme Est, centinaia e migliaia di legittimi abitanti saranno espulsi.

Speriamo che questo faccia esplodere il prima e il più violentemente possibile la Terza Intifada, in modo che gli orribili insediamenti, ammassi di bruttura architettonica e morale, possano trasformarsi in macerie fumanti.

Guerra crudele a Bengasi, colpito l'ospedale pediatrico. L'Esercito: "Civili, abbandonate il quartiere del porto!"

La bestialità della Guerra Civile scatenata in Libia dall'interventismo NATO e dalle mire egemoniche di Ankara e Doha non risparmia nemmeno l'ospedale pediatrico di Bengasi, voluto dal 'Perfido Dittatore' Gheddafi e costruito a beneficio del popolo con i proventi di petrolio e gas che hanno fatto della Libia il più prospero paese africano.

La struttura sanitaria, bombardata più volte, ha dovuto essere evacuata di tutto il personale e i pazienti, ma gli avanzati macchinari (incubatrici etc) sono stati giocoforza abbandonati. Se nei prossimi giorni bambini e neonati libici moriranno si potrà ringraziare l'Alleanza atlantica, la dottrina UE degli 'Interventi Umanitari' e la meschineria e vigliaccheria di Silvio Berlusconi, traditore del trattato di 'Alleanza e Mutua Difesa' siglato con Tripoli e poi convenientemente dimenticato.

Intanto, a smentire le fole dell'ANSA, che ieri blaterava a casaccio di 'Bengasi in mano agli attaccanti', é arrivato il comunicato del portavoce dell'Esercito 'regolare' (nel senso di leale al Governo internazionalmente riconosciuto, ora esiliato nell'Est del paese vicino all'Egitto), Ahmed al-Mesmari che ha invitato tutti i residenti a evacuare il quartiere di Assabri.

Ultima zona della parte orientale di città in mano ai miliziani islamici, Assabri é l'area che controlla il porto bengasino, con le sue strategiche strutture di pompaggio del petrolio e i suoi silos granari; i combattenti di Ansar al-Sharia hanno giurato di difenderla fino all'ultimo e, se necessario, di minarla e farla saltare in aria per negarne l'uso ai loro nemici.

Intanto il conto dei morti dall'inizio dell'offensiva congiunta di Khalifa Haftar e dell'Esercito 'regolare' ha superato le trecento unità.

Scontri a Ougadougou, diffusa ostilità verso il "Presidente" Zida!

A pochi giorni di distanza dalla fuga dal Burkina Faso del traditore e assassino di Thomas Sankara, Blaise Compaore, che attualmente si troverebbe in Costa d'Avorio (altro paese africano controllato da Parigi), sembra che Honore Traore, il Capo dell'Esercito che aveva dichiarato di assumere la Presidenza, abbia rinunciato alle ambizioni di comando, lasciando campo libero al Colonnello Yacouba Isaac Zida, comandante del Reggimento di Guardie Presidenziali.

La popolazione tuttavia non ha preso affatto bene la cosa e come si vede dalla foto qui sopra, é tornata a manifestare nella capitale Ougadougou contro questo sviluppo cantando slogan contro il Colonnello, considerato come Traore troppo compromesso col vecchio regime e mettendolo in guardia dal cercare di 'normalizzare' la situazione.

Non é ancora chiaro come il "Presidente" Zida voglia cercare di gestire la transizione, intanto l'ONU si é dichiarata ostile in linea di principio a una gestione del potere da parte di militari.

L'ISIS perde anche Al-Mazraa e Askari...l'Esercito di Bagdad avanza ancora verso Nord!!

Continuano le avanzate e le vittorie delle forze governative irakene e dei loro corpi ausiliari nel Nord del paese; dopo la presa di Al-Sinai e Al-Tamim e lo sfondamento delle direttrici verso Mosul anche le località di Al-Mazraa ed Askari sono state precipitosamente abbandonate dai seguaci dell'ISIS e prontamente occupate dalle truppe di Bagdad.

"Le forze di sicurezza hanno lanciato una campagna che ha spezzato la schiena dei terroristi: Askari é stata completamente liberata e le operazioni di controllo e setacco di Al-Mazraa sono in corso e finiranno tra poco", ha comunicato il portavoce dell'Esercito nella giornata i domenica.

Anche i Curdi, approfittando della ritirata degli uomini del Daash, sono avanzati in direzione di Mosul, ultima città rimasta sotto il controllo dei terroristi wahabiti. 

domenica 2 novembre 2014

Wahabiti di Al-Nusra e Takfiri 'moderati' si scannano attorno a Idlib mentre l'Esercito siriano si prepara a eliminare entrambi!

Un'ottima notizia dalla provincia di Idlib; mentre le forze dell'Esercito siriano avanzano da Sud e si riordinano e si rinforzano per un grande 'repulisti' della zona, gruppi di wahabiti di Al-Nusra e di una delle mille formazioni del cosiddetto 'esercito libero' sostenuto da Obama si sono scannati tra di loro a Khan al-Subul e a Jabal al-Zawiya e Deir Sinbel.

Queste piccole località offrivano rifugio a una certa fazione nota come 'Movimento Hazim' che sarebbe stata totalmente distrutta dai filosauditi di Al-Nusra.

Ovviamente tutte le armi americane in mano a questi mercenari sarebbero state confiscate dai takfiri filo-Riyadh. Non che questo possa cambiare il loro fato ultimo, visto che le forze siriane che li spazzeranno via dalla faccia della terra sono già in marcia.

E' bello sapere che azinché affrontare due gruppi al pieno delle forze gli uomini di Assad e i loro alleati dovranno vedersela solo coi malconci superstiti di questa lotta intestina tra assassini.

Irakeni all'attacco anche nella Provincia di Anbar! Conquistata l'Isola di Abu Shehab!!

L'Esercito irakeno, sostenuto da tribù sunnite locali e dalla polizia ha lanciato una nuova offensiva nella Provincia dell'Anbar, nella parte occidentale del paese che come primo risultato ha portato alla conquista dell'Isola di Abu Shehab.

Situata nella parte orientale di Ramadi sul corso dell'Eufrate era diventata un punto di rifugio per bande terroriste che poi cercavano di colpire la città e la sua popolazione con attentati o intimidazioni.

Nelle operazioni. rese possibili da numerosi interventi di jet ed elicotteri irakeni, sono stati eliminati circa una cinquantina di militanti dell'ISIS.

Raggiunto accordo a Sanaa per la formazione di un Governo: scontri nel paese tra estremisti sunniti, esercito e Houthi!


Le forze del movimento Ansarullah nella città di Ibb, recentemente occupata dai combattenti Houthi hanno attaccato una sede del partito Islah, braccio dell'Ikhwan nel paese e alleato dei movimenti takfiri estremisti.

Il partito Islah dopo la fuga dal paese del Generale Ali Mohsen ha perso molta influenza; parallelamente invece gli Sciiti di Ansarullah sono riusciti a prendere il controllo praticamente di metà del paese.

Negli scontri di Ibb due ikhwaniti e un Houthi hanno perso la vita. Ma si sono registrati scontri tra militari yemeniti e gruppi armati estremisti anche intorno alla città di Houdaidah, anch'essa controllata dagli Houthi.

Intanto a Sanaa il Presidente Abd Rabbo Mansour Hadi ha raggiunto un accordo con le forze politiche per la formazione di un efficace esecutivo sotto la presidenza del Premier in pectore  Khaled Mahafoudh Baha.

Come l'Asse della Resistenza é passato dal "mandare pesci" a Gaza a insegnare ai Palestinesi a "pescare" per conto proprio!

"Dai un pesce a un uomo, e questi mangerà per un giorno; insegnali a pescare e si sfamerà per tutta la vita". 

La veridicità di questo adagio é esemplificata dai progressi delle organizzazioni armate palestinesi che nel corso di meno di un decennio sono passate dal dover dipendere dalla solidarietà dell'Asse della Resistenza per i loro rifornimenti di razzi con cui difendersi dalle aggressioni sioniste a riuscire autonomamente (grazie agli insegnamenti forniti dalla Guardia Rivoluzionaria iraniana, dal corpo di artiglieria dell'Esercito Siriano e dagli Hezbollah libanesi) a fabbricare vettori in grado di arrivare a Tel Aviv, a Gerusalemme e persino ad Haifa.

La Resistenza palestinese iniziò a colpire obiettivi sionisti dalla Striscia di Gaza con l'Intifada delle Moschee: inizialmente il bersaglio principale era Sderot, insediamento illegale preso di mira con razzi rudimentali e colpi di mortaio.

La Guerra d'Estate tra sionisti ed Hezbollah, nel 2006, fece apparire evidente ai Palestinesi, che intanto nel 2004 erano riusciti a cacciare gli occupanti sionisti dalla Striscia, come un forte arsenale di razzi fosse un'arma potente tanto dal punto di vista militare quanto da quello politico; nessun elemento della guerra di otto anni fa rese evidente la totale sconfitta sionista quanto il fatto che "i razzi continuavano ad arrivare" sulla Galilea Occupata fino all'ultima ora prima dell'Armistizio.

Un programma di addestramento venne subito lanciato dalle potenze dell'Asse della Resistenza: militanti palestinesi uscivano dalla Striscia, viaggiavano fino al Libano o alla Siria e qui venivano 'presi in consegna' da ufficiali dell'IRGC iraniana, che li portavano nella Repubblica Islamica e li istruivano sulle basi della balistica, sulla chimica dei materiali necessari ai razzi, e controllavano il loro apprendimento facendogli costruire razzi di prova che poi venivano lanciati in zone deserte.

I punti di arrivo di quei razzi venivano accuratamente segnalati e riportati e gli 'studenti' venivano incoraggiati a produrre 'rose' di impatti sempre più ristrette e precise. In seguito altri 'corsi' vennero istituiti in Siria e persino quando si verificarono incidenti (anche con feriti) Assad non fece mai venire meno il suo appoggio a quelle iniziative.

Ma i razzi prodotti a Gaza erano di cattiva qualità e quindi si iniziò un programma di rifornimento via mare e via tunnel, con i vettori iraniani e siriani che venivano spostati in Sudan, poi in Egitto e qui attraversavano il Sinai fino a Gaza oppure venivano caricati su imbarcazioni che poi gettavano contenitori ermeticamente chiusi in mare in zone accuratamente scelte, dove le correnti li avrebbero spinti verso le spiagge della Striscia fino a che un semplice sommozzatore fosse stato in grado di identificarli e trascinarli a riva.

Ma i razzi, soprattutto i modelli più potenti e a lungo raggio, erano molto ingombranti e scomodi da trasferire, persino se smontati in tanti componenti, il loro propellente poi rischiava di deteriorarsi nel lungo viaggio, quindi la parte di know-how e addestramento non venne mai interrotta.

A Gaza arrivavano componenti critici ma tutto quello che i Palestinesi potevano costruirisi o prodursi da soli veniva incoraggiato e anzi aumentato: dapprima i razzi venivano rimontati a Gaza e riempiti di propellente fabbricato in loco, poi fu la volta dell'esplosivo, in breve, quando la metallurgia delle officine clandestine fu abbastanza avanzata, anche gli involucri dei razzi (di certo la parte più pesante e ingombrante) vennero fatti realizzare a Gaza.

Questa scelta si rivelò vincente con la caduta di Mubarak: il dittatore egiziano era un servo di Israele e Washington ma il suo regime aveva il 'bonus' di essere corrottissimo, quindi per ben finanziati ufficiali di Hezbollah e dell'IRGC era facile trovare il modo con adeguate 'mazzette' di far passare nel Sinai o nei porti egiziani i carichi.

Il regime ikhwanita di Morsi si adoperò subito per ostacolare in ogni modo i transiti di componenti per razzi, su ordine dei suoi padroni di Doha che volevano escludere l'Iran dalla scena della Resistenza Palestinese, ma per allora Gaza era già in grado di fabbricare da sola razzi quasi avanzati come i migliori disponibili a Siria e Iran e la dimostrazione ci fu dopo la Guerra degli Otto Giorni nel 2012, quando l'intero arsenale di razzi sparati contro obiettivi ebraici venne non solo ricostituito ma addirittura aumentato in pochissimo tempo.

Nell'ultima Guerra di Gaza, al contrario di quella precedente, non solo i razzi Fajr "di importazione" erano in grado di raggiungere Tel Aviv, ma anche i loro equivalenti 'locali, come gli M-75, i Buraq-70, i Buraq-100. Senza tutti i costi di trasporto e addentellati vari i razzi 'Made in Gaza' sono estremamente più economici e la quantità prodotta può aumentare esponenzialmente.

Tanto per fare un esempio, un razzo Type-107 quando veniva contrabbandato poteva richiedere la spesa di 800 dollari usa, mentre un razzo identico fatto a Gaza costa un ottavo di quella cifra. Un Fajr-5 in grado di arrivare all'Aeroporto Ben Gurion costava 15.000 $, un razzo fatto a Gaza con le stesse caratteristiche appena 5.000.

Gli esperti in grado di manipolare le sostanze chimiche, i metalli, le componenti di precisione necessarie a queste armi sono tra gli 'assetti' più gelosamente custoditi dalle Brigate della Resistenza, forse anche più dei comandanti. Ogni volta che si recano al lavoro vengono prelevati da militanti armati di sicura fiducia e portati ai laboratori sotterranei della loro organizzazione bendati, in maniera che anche se venissero catturati (Dio non voglia) non potrebbero nemmeno rivelare la posizione del loro luogo di lavoro.

Crolla la roccaforte islamista di Bengasi? Ad alto prezzo forze di Haftar e del Governo esiliato conquistano mezza città!

Dopo aver dato l'impressione di essere sul punto di arenarsi, l'offensiva combinata delle unità fedeli all'Ex-capo di SM Khalifa Haftar e di quelle del Governo libico attualmente in esilio nell'Est del Paese sta finalmente dando dei risultati concreti.

Secondo gli ultimi reportage dalla Cirenaica i miliziani sostenuti da Turchia e Qatar hanno perso il controllo dell'intera parte orientale della città, e adesso forze attaccanti starebbero avanzando anche da Sud, rimarrebbe in mano agli islamisti solo la parte occidentale dell'abitato dove un precedente impulso offensivo si era bloccato nelle strade cosparse di macerie.

Nelle ultime ore di battaglia si sarebbero registrate 36 vittime tra combattenti e civili, il che farebbe salire il computo dei caduti finora alla cifra di 254. Di particolare rilevanza, almeno per il morale dei seguaci di Haftar, sarebbe la riconquista del loro ex-Quartier Generale, dal quale erano stati cacciati lo scorso agosto, quando tutte le loro posizioni bengasine (con l'eccezione dell'aeroporto di Benina, nel quale si trincerarono) vennero sopraffatte dai miliziani.

Vi sono notizie di attacchi aerei sul quartiere di Al-Gawarsha, che sarebbe stato trasformato in un 'ridotto' dalle milizie islamiche per un'ultima, disperata resistenza, in questo caso, tuttavia, gli apparecchi non sarebbero arrivati dall'Egitto (come successo precedentemente) ma si tratterebbe di MiG della 'mini-aviazione' controllata da Haftar all'aeroporto di Bengasi.




Esercito irakeno e milizie sciite sfondano le linee dell'ISIS verso Mosul! (E pure i Curdi si danno una svegliata!)


Dopo le vittorie recentemente riportate nella zona di Biji, le truppe dell'Esercito Irakeno e le milizie sciite che le sostengono e le rinforzano hanno completamente sfondato le posizioni dell'ISIS aprendo la strada verso Mosul, la città più importante ancora minacciata dai wahabiti.

Il 'cambio di passo' nel ritmo, nella qualità e nei risultati delle operazioni é ormai chiarissimo e innegabile e, guardacaso, ha avuto inizio subito dopo la nomina dei Ministri della Difesa e dell'Interno e ha ulteriormente accelerato dopo l'annuncio della creazione del centro di consulenza militare congiunta russo-iraniano.

E' chiaro che Russia e Iran non hanno alcuna intenzione di lasciare scivolare l'Irak nel caos e di vederlo frammentarsi secondo linee settarie ed etniche come vorrebbero i piani israeliani e americani per il 'nuovo Medio Oriente' e hanno messo in campo tutte le risorse necessarie a prevenire questo scenario.

Al contrario della pleonastica, propagandistica 'campagna aerea' americana, le 'risorse' messe in gioco da Mosca e Teheran sono state più 'intellettuali' (come la presenza in Irak del Generale Soleimani o il già citato centro di consulenza) anche se ovviamente gli invii di armi e munizioni non sono mancati avrebbero avuto molto meno successo se non accompagnate anche da tecnici e istruttori, in parte forniti pure dalla vicina Siria.