sabato 30 novembre 2013

L'Unione Europea "folgorata sulla via di Damasco" si prepara a riaprire ufficialmente i rapporti con Assad!

"Da maggio (2013 NdR), a poco a poco, abbiamo iniziato, all'inizio in modo prudente per un giorno, poi due, poi tre," questa la quieta, piana, palese dichiarazione resa da un (ancora per poco) ex-ambasciatore europeo attualmente residente in Libano riguardo la ripresa dei contatti con Damasco e il suo Governo. L'ambasciatore, che preferisce per ora restare anonimo, ha parlato con l'Agence France Presse, aggiungendo: "Ora stiamo andando lì una o due volte al mese, penso che nel primo trimestre del 2014 altri miei colleghi europei arriveranno a Damasco".

Che si sappia finora gli ambasciatori di Austria, Romania, Spagna, Svezia, Danimarca e l'incaricato d'affari della UE ormai fanno viaggi regolari a Damasco. Alcuni tra loro hanno incontrato anche il Vice Ministro degli Esteri Faisal Miqdad, all'inizio di questa settimana. "Loro stanno conducendo i contatti per riaprire le ambasciate, e la maggior parte delle ambasciate siriane all'estero sono ormai  riaperte, ad eccezione di quelle che Damasco non intende riattivare per sua scelta", ha dichiarato il Viceministro Miqdad.

Naturalmente nulla di tutto ciò sarebbe accaduto senza il prolungato sostegno fornito alla Siria dalla Russia, dalla Cina e dall'Asse della Resistenza, che ha permesso di portare la situazione militare sul campo vicinissima al definitivo trionfo di Assad e delle forze regolari. Con i terroristi takfiri sul punto di venire sgominati attaccarsi a improbabili 'Governi in Esilio' o a fasulli 'Osservatori di Greenwich per i Diritti Umani' sarebbe stupido oltre che ridicolo.

Qassem si rallegra per l'accordo nucleare iraniano: "Una enorme vittoria per tutti coloro che resistono all'imperialismo!"

 "Una enorme vittoria" e "Un grande risultato a favore degli interessi iraniani, musulmani, arabi e palestinesi, in defitiniva, un risultato a favore di tutto il mondo libero che resiste all'imperialismo e al sionismo", queste le parole con cui il vice di Nasrallah, lo Sceicco Qassem, ha definito il recente accordo sul nucleare iraniano siglato tra le potenze mondiali e la Repubblica Islamica.

"Il grande sconfitto di questo accordo é il regime sionista che voleva portare Usa e occidente allo scontro con Teheran a forza di sanzioni e calunnie sulle finalità del programma nucleare civile". Qassem, interrogato dai reporter in occasione della Giornata Internazionale di Solidarietà con la Palestina si é augurato che l'accordo serva da 'trampolino di lancio' per la definitiva emersione dell'Iran come potenza non solamente regionale.

L'accordo raggiunto la settimana scorsa introduce un periodo di sei mesi durante i quali i paesi occidentali sospendono le sanzioni mentre gli inviati dell'AIEA intensificheranno visite e controlli agli apparati nucleari iraniani.

Hamas cancella le celebrazioni del 26esimo anniversario per la tragica emergenza umanitaria a Gaza!

Il Movimento islamico di Resistenza Hamas ha annunciato ufficialmente la cancellazione delle celebrazioni pubbliche del suo 26esimo anniversario a Gaza a causa delle tragiche condizioni in cui l'emergenza umanitaria derivata dallo strangolamento economico sionista ha ridotto il ghetto palestinese.

Ashraf Zayed, esponente del Politburo, ha dato la notizia all'Agenzia Maan che l'ha diffusa; in seguito l'analista Mustafa Sawaf ha invitato le altre organizzazioni di Resistenza a mettere in opera iniziative simili per risparmiare risorse e contribuire ad alleviare le sofferenze della popolazione.

In passato abbiamo dato grande rilievo alle manifestazioni per l'anniversario di Hamas, che si erano tradotte in imponenti manifestazioni di piazza con cui la popolazione della Striscia rinnovava la sua dedizione agli ideali della Lotta e della Resistenza.

venerdì 29 novembre 2013

Tagliole per cervi e cinghiali usate dai Palestinesi della West Bank per proteggere i loro orti e uliveti dai miliziani sionazisti!

I contadini palestinesi della Cisgiordania occupata devono difendere i loro ultiveti, mandorleti, i loro orti e i loro frutteti dai raid dei coloni sionisti illegali che cercano di incendiare, di devastare, di abbattere con motoseghe i frutti del Lavoro degli abitanti legittimi della Palestina per fare spazio ai loro orrendi villini col pratino all'Inglese, testimonianza dell'ODIO di questi americani e canadesi importati per l'aspetto arabo e mediorientale della Palestina, così simile ai naturali paesaggi della Sardegna o della Sicilia.

Adesso i contadini di Nablus si sono dotati di numerose potenti tagliole con le quali hanno circondato i confini dei loro appezzamenti, per fermare i teppisti ebrei nei loro attacchi e convincerli a lasciare stare le coltivazioni. Le tagliole usate erano state pensate per bloccare i cervi e i maiali selvatici che potevano invadere orti e giardini, ma serviranno ottimamente allo scopo anche contro i garretti dei coloni illegali.

Auguriamo ogni fortuna a questo stratagemma che possa difendere gli appezzamenti della West Bank in attesa che come già successo a Gaza grazie alla Resistenza tutte le colonie illegali di miliziani sionisti vengano smantellate a forza.

Zahar ad Al-Manar: "I Palestinesi vittime della presunta 'primavera araba', la Resistenza rifiuta il takfirismo!"

Una condanna netta e senza appello delle cosiddette "Primavere Arabe" che secondo la sua analisi personale hanno fatto da testa d'ariete per la sobillazione degli elementi settari, divisivi, takfiri e wahabiti del mondo musulmano, utili a indebolire e polarizzare le nazioni che americani e sionisti vogliono far crollare nella loro folle ricerca del 'Caos creativo' che sminuisca gli effetti del loro progressivo indebolimento.

Questa la sintesi dell'intervento del leader storico di Hamas Mahmoud Zahar ai microfoni dell'emittente libanese di Hezbollah 'Al-Manar' durante il quale ha specificato come sia preciso dovere dei movimenti di Resistenza rifiutare le spinte takfire e concentrare i propri sforzi direttamente contro gli interessi Usa e sionisti.

"Le differenze politiche e ideologiche devono passare in secondo piano, Hamas deve essere fratello e alleato di tutti coloro che combattono Tel Aviv e la sua occupazione", aggiungendo inoltre che di fronte all'obiettivo di liberazione della Palestina ogni altra considerazione deve essere subordinata e quei takfiri che preferiscono dedicarsi al terrorismo in Siria e in Irak (ma anche altrove) fanno il gioco degli occupanti imperialisti.

L'ex-ambasciatore Botsali rientrato in Turchia dopo l'espulsione dall'Egitto! Sempre più fretti i rapporti Ankara-Cairo!

Huseyin Avni Botsali, ex-ambasciatore turco presso il Cairo, dichiarato 'persona non grata' ed espulso dal Governo del Generale Al-Sisi é atterrato a Istanbul lo scorso mercoledì notte; la sua espulsione ha seguito le virulente e scomposte dichiarazioni del Premier anatolico Erdogan a favore dell'Ex-presidente deposto Mohammed Mursi, attualmente in stato di arresto e sottoposto a processo per gli eccessi commessi durante la sua tenure come massima carica dello Stato.

Non era la prima volta che Ankara si schierava chiaramente a favore dell'Ikhwan, organizzazione politica musulmana a cui Erdogan ha sempre guardato come modo per aumentare il suo prestigio politico nel mondo islamico, ma questa volta le conseguenze sono state molto più serie del solito.

Tra il sostegno a Mursi e quello ai terroristi in Siria Erdogan si é messo politicamente all'angolo da solo, sperperando il patrimonio di prestigio internazionale che si era messo da parte negli anni degli "zero problemi" col vicinato e del sostegno alla Causa Palestinese.

Agguato dei wahabiti di Tabaneh ferisce tre abitanti di Jabal Mohsen: Esercito di nuovo mobilitato a Tripoli Siriaca!

Agguato con armi da fuoco presso la superstrada che unisce Tripoli ad Akkar compiuto da uomini armati provenienti da Bab al-Tabaneh nella giornata di ieri: vittime dei colpi esplosi dagli estremisti sunniti sono rimasti tre giovani del quartiere alawita (e pro-Assad) di Jabal Mohsen.

Nessuno dei ragazzi feriti, fortunatamente, verserebbe in condizioni gravi e, grazie al pronto soccorso prestato da unità dell'Esercito nazionale, tutti  e tre sono stati rapidamente trasportati in ospedale, i tre hanno raccontato di avere visto i loro aggressori sventolare bandiere dei terroristi mercenari attivi in Siria.

Pattuglie dell'Esercito hanno iniziato subito a percorrere i confini tra lo 'slum' sunnita e il quartiere di Jabal Mohsen per scoraggiare ulteriori episodi di violenza, mantenendo una presenza consistente anche sulla superstrada teatro dell'agguato.

giovedì 28 novembre 2013

L'Esercito siriano distrugge le formazioni terroriste wahabite che stazionavano intorno a Raqqah!

Lo scorso marzo bande terroriste nominate "Hudhayfa ben al-Yamaan" e "Fighters of Islamic Syria" si erano manifestate intorno a Raqqah e, dopo aver ucciso alcune dozzine di soldati del Reggimento al-Aghraar stazionato nella locale base della 17esima Divisione avevano dichiarato la zona "controllata dall'opposizione" (nonostante che dalla base partissero regolarmente pattugliamenti della zona che arrivavano fino alla vicina cittadina di Raqqah).

Non solo, ma persino un articolo di 'Wikipedia' era stato scritto sulla 'Battaglia di Raqqah' (come se fosse Austerlitz o El-Alamein...con quaranta morti!) che la definiva pomposamente "rebel victory", a dimostrazione di quanto disperati fossero i terroristi per uno straccio di fittizia vittoria "online"!

Adesso forze siriane regolari provenienti da Sud si sono unite a quelle presenti nella base della 17esima divisione e hanno condotto un vasto rastrellamento della zona che ha portato alla distruzione di entrambe i gruppi terroristici e al sequestro delle loro armi e apparecchiature.





Muore a Gaza la nipote di Ismail Haniyeh, vittima dello strangolamento sionista: l'emergenza sanitaria sempre più tragica!

Nell'inferno del ghetto di Gaza vittima da anni dello shylockiano strangolamento sionista nemmeno essere nipoti del Capo del Governo protegge dalle tragiche conseguenze della continua emergenza umanitaria, come dimostra il caso di Amal, nipotina del Premier palestinese Ismail Haniyeh, morta ieri dopo che era risultato impossibile curare le sue condizioni cliniche con i mezzi disponibili nell'enclave litoranea.

La continua stretta del regime ebraico contro i rifornimenti di equipaggiamenti medici, farmaci e altre scorte sanitarie, così come i continui black-out di elettricità mettono in pericolo tutto il settore sanitario e con esso le vite di centinaia di pazienti con patologie croniche che hanno bisogno di costante assistenza o di protocolli clinici regolari come la dialisi, la chemioterapia e altro.

La redazione di PALAESTINA FELIX si stringe nel cordoglio alla famiglia Haniyeh e si augura che il ricordo del sacrificio della piccola Amal sia da monito a proseguire in futuro senza esitazioni o tentennamenti sul sentiero della Resistenza senza se e senza ma.

mercoledì 27 novembre 2013

Operazioni vittoriose dell'Esercito di Assad nel Rif di Damasco e soprattutto nella Provincia di Homs, dozzine i wahabiti uccisi!

Continuano ad amplissimo raggio le operazioni militari dell'Esercito Arabo Siriano, impegnato a disgregare la rete delle cellule mercenarie estremiste infiltrate nel paese grazie alla cospirazione multinazionale Israelo-Usa-NATO-saudita negli ultimi due anni.

Nella giornata di oggi almeno una quarantina di terroristi stranieri sono stati abbattuti dalle forze regolari siriane a Manshyat khan al-Sheen, nei dintorni di Damasco e un gruppo che si rifugiava ad Al-Karabis presso Homs é stato accerchiato e distrutto.

Sempre attorno ad Homs, questa volta nella regione di Tal-Dao, vicino all'Ospedale locale, un altro gruppo di criminali takfiri ha incontrato la sua fine, come quelli presenti tra Sheik Ibrahim al-Khakim e Khalij Kisin. La Provincia di Homs si conferma brulicante di attività anti-wahabita, visto che un'altra cellula criminale é stata schiacciata vicino a Umm al-Tababir, operazione che ha portato alla confisca di un ampio arsenale di armi ed esplosivi.

Larijani in visita in Oman incontrerà il Sultano Qaboos e i vertici del governo locale

Il Presidente del Parlamento (Majlis) iraniano Ali Larijani ha dato il via ai preparativi per il suo triduo di visita ufficiale in Oman, a capo di una delegazione di deputati della Repubblica Islamica, che prenderà il via il prossimo 4 dicembre, mercoledì.

La visita é frutto di un invito ufficiale ricevuto dal collega e pari grado dell'Oman, Sceicco al-Mawali. Durante i tre giorni Larijani incontrerà il Sultano dell'Oman Qaboos ben Said e i principali dirigenti del paese. Nello scorso maggio i due paesi avevano celebrato il quarantennale dell'apertura di relazioni bilaterali.

L'Oman é sempre stato tra i paesi della Penisola Arabica meglio disposti verso Teheran e si dice che il recente accordo sul nucleare raggiunto a Ginevra sia in buona parte frutto di contatti diplomatici segreti mediati dall'Oman in tempi di apparente "gelo" sulla questione atomica tra l'Iran e i paesi del 5+1. 

Aoun: "La presenza dei militanti takfiri in Siria é un pericolo per tutta la regione, chi li sostiene deve capirlo!"

In una intervista rilasciata al canale news satellitare iraniano "PressTV" l'ex-Generale Michel Aoun, protagonista della vita pubblica del Paese dei Cedri fin dalla fine degli anni '80, ha evidenziato come, al di là dei loro numerosi crimini ed eccessi che stanno compiendo ai danni della popolazione civile, la presenza di gruppi di militanti takfiri e wahabiti in Siria é una grave minaccia potenziale per tutti i paesi della Regione mediorientale, prima di tutto quelli confinanti con la Repubblica siriana (come appunto il Libano) dove essi, una volta sconfitti definitivamente dalle forze di Damasco, potrebbero spostarsi e rifugiarsi.

"I takfiri non hanno amici e la loro ostilità perniciosa é ben nota a tutti i membri di altre confessioni religiose, persino ai musulmani non estremisti, essi sono maestri nella falsificazione storico-politica quando chiamano 'crociati' i Cristiani d'Oriente o li accusano di agire a favore di potenze estere quando i Cristiani sono nati e sono sempre stati presenti in Oriente e sono invece loro a ricevere armi e denaro dai servizi segreti NATO e americani, come dimostrato più volte".

Aoun tuttavia si é detto fiducioso che, grazie alla cooperazione di tutte le forze nazionali e patriottiche, il Libano saprà non soccombere di fronte agli attacchi e alle provocazioni dell'estremismo wahabita, come dimostrato dai casi dello Sceicco Assir e dei recenti attentati esplosivi a Beirut e a Tripoli Siriaca.

martedì 26 novembre 2013

Network di spie del Mossad neutralizzato in Egitto, diciassette persone arrestate dal Mukhabarat!

Nuovo "colpo" del controspionaggio interno egiziano che, dopo lunghe e approfondite indagini, é riuscito a smantellare un network di intelligence sionista che monitorava la situazione politica, militare ed economica del Paese delle Piramidi, informando Tel Aviv delle possibilità di intervenire per destabilizzarne il panorama ed esacerbare i conflitti interni.

Secondo quanto riportato dal quotidiano kuwaitiano "Al-Rai" e ripreso dal sionista 'Jerusalem Post' sarebbero 17 le persone arrestate in seguito all'inchiesta ed erano suddivise in tre "sottogruppi", ciascuno con compiti diversificati dagli altri, gli agenti erano attivi tanto al Cairo quanto in altri importanti centri del paese.

Nonostante i cambi di regime (da Mubarak a Mursi ad Al-Sisi) i servizi di sicurezza egizani si dimostrano sempre e comunque tra i più efficienti della regione, in grado di portare a casa importanti risultati non importa chi stia sedendo al momento sulla poltrona del potere.

Khader dichiara: "Basta agli arresti dell'Anp verso i militanti di Hamas e della Jihad Islamica in West Bank!"

L'autorevole leader di Fatah, Hussam Khader ha condannato l'operato della cosiddetta 'Sicurezza Preventiva' dell'Anp, che ultimamente ha intensificato le proprie operazioni contro i militanti di Hamas e della Jihad Islamica in Cisgiordania, specialmente contro gli studenti unifersitari dell'Ateneo di Najah.

"Questi ragazzi che pericolo rappresentano per la Palestina?" ha chiesto, retoricamente, facendo implicitamente notare che col loro arresto la 'Sicurezza' dell'Anp in realtà si rende appaltatrice del lavoro sporco dell'entità occupante sionista.

"La Sicurezza Preventiva palestinese dovrebbe piuttosto occuparsi di contrastare le barbare pratiche dei coloni sionisti che distruggono, vandalizzano, rovinano, proprietà e strutture di legittimi cittadini cisgiordani". Per fare ciò Khader ha indicato la via del rinnovamento e del licenziamento di commissari e conestabili che hanno occupato le loro cariche da quasi vent'anni durante i quali hanno servito solo i propri interessi.

Hezbollah saluta "con estrema soddisfazione" l'accordo nucleare iraniano!

Con un comunicato ufficiale rilasciato nella giornata di ieri il movimento di Resistenza sciita libanese Hezbollah ha sottolineato che il recente accordo in materia nucleare raggiunto a Ginevra tra Repubblica Islamica e nazioni del 5+1 "rappresenta una vittoria e un raggiungimento qualitativo globale che si aggiunge al registro delle splendenti vittorie raggiunte dalla Repubblica Islamica dal giorno della sua nascita".

"L'accordo é un esempio e una lezione al resto del mondo, a Governi e popoli che perseguono il prestigio e l'indipendenza delle proprie nazioni senza volersi umiliare davanti a 'diktat' stranieri e senza piegarsi a minacce di sanzioni economiche o di attacchi militari".

Hezbollah non nasconde che "gli effetti secondari di questo storico risultato" arriveranno a farsi sentire anche in Libano, dando vigore ed entusiasmo alla Causa della Resistenza, del riscatto degli oppressi e a tutti i suoi sostenitori contro gli avidi, gli occupanti, i tiranni arroganti e i loro scherani e manutengoli.

lunedì 25 novembre 2013

L' "Officina Galleggiante" PM-56 lascia Sebastopoli e si dirige verso Tartous dove si fermerà sei mesi!!

Con una nuova importante prova di quanto "a lungo termine" siano i movimenti e gli spostamenti delle sue unità navali il Comndo russo della Flotta del Mar Nero ha dichiarato che la PM-56, "Nave-Officina" classe 'Amur' ha lasciato nel corso del passato week-end il porto di Sebastopoli e ha messo la prua in direzione del Mediterraneo Orientale, dove approderà a Tartous e vi si fermerà per almeno sei mesi.

Al comando del "Капитан 2-го ранга" (Capitano di Secondo Grado) Igor Bakuradhze la PM-56 rileverà nel porto siriano la PM-138, che finora ha fornito il suo sostegno tecnico alle navi russe dislocate a difesa della Repubblica Araba contro velleità "interventiste" occidentali come quelle che hanno agitato le acque a fine agosto/inizio settembre.

La PM-138 era in Siria da Maggio scorso, quasi sette mesi; attualmente le navi russe nel teatro sono la "Pietro il Grande", la "Varyag", lo "Smetlivy", le navi-anfibie "Shabalin", "Minsk" e "Novosibirsk", i pattugliatori "Priazovye" ed "Ekvator", più navi cisterna, tender e vascelli di supporto.

Ecco il viso dell'attentatore palestinese di Jinah! Anche lui frequentava il rozzo santone takfiro Assir!!

Avevamo annunciato che, dopo la certa identificazione del primo degli attentatori che hanno colpito la scorsa settimana l'ambasciata iraniana di Beirut, anche il secondo stava per venire sicuramente individuato; rispetto a quel nostro primo annuncio dobbiamo correggere il nome dell'individuo, che risulta essere tale Adnan al-Mohammad anziché Omar Sobeh. Egli risulta sempre essere un Palestinese residente nel Sud del Libano e adesso é anche disponibile una sua foto (sopra).

Raggiunta dai media locali, la famiglia dell'attentatore (che come si vede era estremamente giovane) pur nello strazio del cordoglio ha trovato la freddezza per condannare senza appelli o mezzi termini le azioni sconsiderate del suo congiunto, denunciandole come risultato del "lavaggio del cervello" che egli aveva subito frequentando la malfamata moschea del 'santone' wahabita Assir, a Sidone.

Anche la famiglia di Moeen Abu Dahr, l'attentatore "appiedato" ha condannato l'azione del suo parente, offrendo le sue sincere, sentite condoglianze ai congiunti di quanti sono rimasti uccisi, mutilati o feriti nelle tragiche esplosioni.

Israele mastica amaro mentre l'Iran festeggia il riconoscimento internazionale del suo diritto all'energia nucleare!!

Nello scacchiere di un Medio Oriente sempre più multipolare e svincolato dalla decadente egemonia americana e sionista abbiamo ieri avuto il piacere di assistere alla gloriosa Alba Nucleare di Teheran, quando i negoziati di Ginevra tra il 'sestetto' di potenze internazionali più la Germania e la Repubblica Islamica hanno portato al riconoscimento del Diritto iraniano all'energia atomica per scopi civili (come peraltro sancito dalla sua adesione al NNPT) e al naufragio definitivo del 'teorema' sionista su improbabili "programmi segreti" per lo sviluppo di armi nucleari.

Ovviamente, l'accordo impegna le parti per soli sei mesi e andrà rivisto e rinnovato; i contraenti si incontreranno di nuovo tra dodici mesi, ma questi sono normali corollari per trattati di questo genere e, del resto, la Repubblica Islamica deve verificare se le potenze occidentali giocheranno "pulito" o cercheranno di violare lo spirito e la lettera degli impegni presi: in quel caso, ovviamente, si tornerà alle posizioni precedenti.

Fa particolarmente piacere vedere i dirigenti del regime ebraico e i loro sostenitori schiumare dalla bocca e vaniloquiare di "opzioni militari" e "azioni autonome" quando é arcinoto e ripetuto da tutti gli esperti seri del settore che nessuna modalità di attacco da Tel Aviv alle strutture nucleari iraniane potrebbe danneggiarle  più che superficialmente.

domenica 24 novembre 2013

GRAZIE! A tutti coloro che hanno partecipato all'incontro pro-Siria di Imperia - Porto Maurizio!

Siamo stati felicissimi di avere partecipato alla conferenza-dibattito "La Nazione Siriana contro l'Imperialismo" tenutosi ieri pomeriggio al Centro Culturale Polivalente di Imperia, insieme a Stefano Bonilauri di "Stato&Potenza" e al grandissimo Ouday 'Soso' Ramadan.

Il pubblico, abbastanza numeroso e soprattutto giovane di età e pronto a intervenire con domande precise e pertinenti ha reso l'occasione ancora più memorabile e ha aumentato la nostra voglia di prendere in futuro parte a nuove occasioni del genere, che consentono di fare arrivare il nostro messaggio in maniera ancora più diretta.

Cercheremo di pubblicare testimonianze video dell'evento, fiduciosi che faranno molto per stimolare quanti ieri non erano presenti a cercare di intervenire in caso di prossimi meeting che speriamo saranno numerosi e ancor più seguiti.

Identificato anche il secondo attentatore di Jinah: era un palestinese del Sud del Libano!

E' con vivo sgomento e profonda delusione che ci troviamo a vergare queste righe con le quali vi comunichiamo che, dopo avere (come già da noi riportato) individuato e identificato l'attentatore "a piedi" che aveva messo in opera la prima fase dell'attentato di Jinah contro l'ambasciata della Repubblica Islamica, le autorità libanesi sono relativamente sicure del nome anche del secondo, che aveva cercato di arrivare fino all'atrio dell'edificio a bordo di un furgone-bomba GMC.

Siamo sgomenti e delusi perché, parrebbe, che egli fosse un tale Omar Sobeh, palestinese proveniente da un campo del Sud del Libano. Ovviamente, non pretendiamo che i Palestinesi, solo perché hanno subito molti torti nella loro storia recente, abbiano una speciale "patente" di onestà o dignità, sappiamo benissimo che come in tutti gli altri popoli del mondo tra essi vi sono anche criminali e disgraziati (basti pensare alla cricca collaborazionista di Fatah) eppure vedere un Palestinese che si rende burattino dei sauditi e del Mossad per tentare di destabilizzare il paese che più sinceramente (insieme a Siria e Iran) sostiene la causa del suo popolo, ci fa sinceramente dispiacere.

Adesso che gli esecutori materiali del codardo attacco sono stai individuati, speriamo che non ci voglia molto tempo a dare un nome anche ai loro mandanti, prossimi e remoti, e, eventualmente, ad assicurarli alla giustizia perché rendano conto del dolore e del sangue che hanno sparso.

Gelo diplomatico tra Il Cairo e Istanbul: i due paesi si espellono vicendevolmente gli ambasciatori!

Ha "iniziato" Erdogan, ma la reazione del Generale Al-Sisi non si é fatta attendere: al momento Egitto e Turchia non hanno più un'ambasciata funzionante l'uno nel territorio dell'altra e hanno 'abbassato' i loro rapporti bilaterali "A livello di Incaricato d'Affari", il minimo prima della rottura completa delle relazioni diplomatiche.

Gli ambasciatori erano stati ambedue richiamati in patria ad agosto, dopo che il Governo egiziano aveva più volte accusato quello turco di stare sostenendo posizioni filo-ikhwan e di aiutare l'organizzazione di manifestazioni sovversive in Egitto. L'ambasciatore del Cairo, Abderrahman Salah el-Din, non è mai tornato in Turchia e ora, dopo aver convocato l'Incaricato d'affari egiziano, il Ministro degli Esteri Davutoglu lo ha informato, che El-Din é 'persona non grata' in Turchia.

Subito il Cairo ha effettuato la sua rappresaglia espellendo l'ambasciatore turco e "degradando" il livello dei suoi rapporti con il paese anatolico.


Il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina condanna ufficialmente l'attentato wahabita di Beirut!

Riprendiamo direttamente dal sito ufficiale del PFLP che la storica organizzazione leninista palestinese, per mezzo di un suo portavoce ha condannato "le orrende azioni" compiute contro l'ambasciata iraniana a Beirut, che sono risultate nella morte di oltre due dozzine di persone e nel ferimento anche grave di più di cento.

Il Fronte, giustamente, individua nei mandanti di tale atto sanguinario le forze imperialiste in gioco nella regione, tanto in Libano quanto soprattutto in Siria, che mirano sul settarismo e la destabilizzazione per indebolire i tessuti sociali locali e rendere i paesi mediorientali facili prede dei governi e delle compagnie occidentali, americane e sioniste.

Inviando attestati di cordoglio ai parenti delle vittime e di sinceri auguri ai feriti e ai loro cari il FPLP augura che il Popolo libanese, unito, sappia difendersi e, tramite il sostegno alla Resistenza, respingere la cospirazione imperialista e i suoi manutengoli locali.