sabato 29 dicembre 2012

Iran e Qatar, separatamente, concordano su un punto: "La Siria é impermeabile ai tentativi di rovesciare Assad!"

Il Capo di Stato Maggiore delle forze armate iraniane, Generale Hussein Feyrouzabadi, ha detto che gli Stati Uniti e l'entità sionista svolgono un ruolo primario nell'aggressione contro la Siria, mentre le altri parti in causa (Francia, NATO, Qatar, Arabia Saudita, Turchia) sono solo strumenti.

In una dichiarazione rilasciata oggi, Feyrouzabadi ha affermato che informazioni dettagliate sulla situazione in Siria, confermano come l'Esercito siriano estenda il suo controllo sulla totalità paese e non esistano province o governatorati in cui i mercenari terroristi possano reclamare anche solo un controllo parziale.

Ha aggiunto inoltre pur controllando l'Esercito siriano tutto il paese, è normale che esistano problemi quando alcuni paesi limitrofi cooperano con i terroristi, e quando gli Stati Uniti e Israele si schierano in primis contro di esso.
Le dichiarazioni dell'alto ufficiale iraniano echeggiano quelle espresse, sul versante opposto del fronte, dal Ministro degli Esteri qatariota Hamad Bin Khalifa Al-Thani che, parlando in privato a Doha, pensando di non essere registrato, si é lasciato andare a lamentele riguardo la natura "insuperabile" della solidarietà nazionale siriana e al fallimento di ogni tentativo di istigare defezioni nelle Forze Armate di Damasco.
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Meeting a Dubai tra Shafiq, Dahlan e agenti del Mossad, cosa sta tramando lo spionaggio ebraico?

Numerosi contatti negli Emirati Arabi Uniti ci hanno segnalato che nelle ultime ore in quel di Dubai si sarebbe tenuto un vertice tra Tamir Pardo del Mossad, l'ex candidato presidenziale egiziano Ahmad Shafiq e l'ex-membro di Fatah ed ex-responsabile della Sicurezza dell'ANP, Mohamed Dahlan.
Come ricorderanno bene i nostri lettori Shafiq é fuggito di gran carriera dall'Egitto appena perse il ballottaggio contro Mohammed Mursi, rifugiandosi tra gli Emiri filo-americani e filo-sionisti che finora lo hanno protetto da tutti gli avvisi di garanzia e i mandati di comparizione spiccati nei suoi confronti per la partecipazione all'allegro regime di tangenti e mazzette della cleptocrazia mubarakiana.

Mohamed Dahlan, già "Ras" di Gaza ai tempi del predominio di Fatah, che con Mubarak stava tramando un golpe interno anti-Abbas poco prima della rivoluzione del 2011. E' uscito con le ossa rotte dal confronto interno con l'ex-delfino di Arafat, si é visto incriminato per tutta una serie di malversazioni e appropriazioni (ma anche omicidi) ed é stato espulso da Fatah venendo ridotto a 'paria' della politica palestinese.
Ovvio che un uomo senza più alcun appoggio cerchi di sfruttare gli ultimi agganci che gli rimangono: quelli con Israele e il Mossad, che lui aiutò ad assassinare il dirigente di Hamas Mahmoud al-Mabouh inviando due suoi dipendenti a "preparare il terreno" alla squadra-omicidi sionista prenotando e pagando auto a noleggio e stanze d'albergo poi utilizzate dai sicari.
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Hosseini all'ICANA: "Situazione tragica in Arabia Saudita, la repressione del regime va fermata!"

Poche ore dopo l'arrivo della notizia dell'ennesima vittima civile immolata sull'altare della repressione eretto da Casa Saoud (tranquilla e sicura di poter massacrare quanti civili vuole, essendo garantita e protetta dalle alleanze con Washington e Tel Aviv) é stato un parlamentare iraniano, ai microfoni dell'Agenzia stampa ICANA a lanciare l'allarme umanitario.

Seyyed Sharif Hosseini, membro della Presidenza del Parlamento della Repubblica Islamica, ha dichiarato che "ormai da mesi" le proteste, originatesi nei centri sciiti delle Province Orientali come Qatif e Awamiyah, si sono estese fino a Riyadh ed altre città del paese, vedendo sempre più coinvolti anche cittadini di fede sunnita. La protesta, dichiara Hosseini, non é più (se mai lo sia stata), settaria e confessionale ma esprime la delusione del popolo per una gestione pubblica fallimentare in ogni campo.

In particolare sono scandalosi i rapporti internazionali sulle "enormi somme" versate dalla corte di Al-Saoud ad agitatori, mercenari e terroristi in Siria, quando invece la popolazione saudita chiede investimenti nelle infrastrutture, nello stato sociale, per la creazione di posti di lavoro e per diminuire la dipendenza dalle importazioni estere almeno dal febbraio del 2011.
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Hamdy a Beirut dichiara: "Il Governo egiziano interessato a stretti e intensi contatti con Hezbollah!"

L'ambasciatore del Cairo in Libano, Ashraf Hamdy, parlando ai reporter del quotidiano 'Daily Star' ha dichiarato che, in totale controtendenza con l'atteggiamento del regime di Hosni Mubarak, il Nuovo Egitto guidato dal Presidente Morsi ha intenzione di perseguire stretti e chiari rapporti con tutti i principali attori della scena politica libanese.

"In Libano, la composizione del Governo attualmente in carica lo prova evidentemente, non si può parlare di politica se non si parla anche con Hezbollah", ha dichiarato Hamdy, descrivendo il movimento politico militare sciita come "una vera potenza sul terreno, che armonizza perfettamente le opzioni politiche, diplomatiche e militari".
L'ambasciatore egiziano non ha avuto problemi ad ammettere di avere già incontrato esponenti e dirigenti di Hezbollah nel tentativo di saldare contatti col vertice stesso dell'organizzazione; ha inoltre dichiarato che la Resistenza ai tentativi israeliani e americani di piegare ai loro voleri la politica libanese é un obiettivo del tutto legittimo, così come l'obiettivo di liberare le ultime porzioni di territorio libanese ancora occupate.
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venerdì 28 dicembre 2012

Un altro ragazzo sciita massacrato a Qatif dagli sgherri del regime Saudita! Dove sono le prefiche occidentali?

Si chiamava Ali al-Marar e aveva soltanto 18 anni l'ennesima vittima della brutalità insensata del regime saudita-wahabita di Riyadh, che mantiene lo sfarzo satrapico della sua corte di principi fannulloni da gerontocomio svendendo alle potenze occidentali la ricchezza del petrolio estratto dal sottosuolo delle province sciite dell'Est.

Ma il giovane Ali Marar non é stata l'unica vittima della valanga di fuoco ad altezza d'uomo riversato dai giannizzeri saudita contro la folla disarmata che protestava contro la corruzione, l'inefficienza, la brutalità del regime; molti altri giovani dimostranti sono stati feriti: non sappiamo precisamente quanti perché da lungo tempo i feriti non vengono più portati in ospedale o ai pronto soccorso, dove potrebbero venire identificati e arrestati dalle autorità.

Il fuoco contro la manifestazione pacifica, secondo testimoni oculari, é partito da due veicoli blindati e da cecchini posizionati sui tetti degli edifici.
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Israele ha perso ogni 'profondità strategica'; Hezbollah sempre più forte, razzi palestinesi sempre più potenti e precisi!

La notizia, dirompente come e più della bomba che poche settimane fa ha squarciato il pullman di Tel Aviv, arriva dall'outlet VoltaireNet, creato e mantenuto dal reporter e commentatore Thierry Meyssan, professionista sulla cui affidabilità non vi é nulla da eccepire, nonostante le sue posizioni (anti-imperialiste, anti-Usa e anti-israele) siano perfettamente note e direttamente ammesse dall'interessato.

Meyssan, citando un memorandum interno dei servizi di informazione militare sionista evidenzia come i generali del regime ebraico ormai ritengano il movimento sciita libanese Hezbollah in grado di colpire bersagli oltre Tel Aviv con un forza (cito) "dalle tre alle quattrocento volte maggiore di quanto fatto nel corso dell'ultimo confronto militare del 2006".

Inoltre proprio in questi giorni il Ministro sionista Avi Dichter, titolare del dicastero della Difesa Interna, ha dovuto a malavoglia ammettere che gli ultimi modelli di razzo arrivati a disposizione della Resistenza Palestinese "sono molto più potenti e precisi di quanto non ci fossimo mai aspettati". Dichter ha anche ammesso che operare le poche batterie 'Iron Dome' durante gli otto giorni di guerra contro Gaza é costato quasi 30 milioni di dollari, per un rateo di intercezione di meno di 400 proiettili contro gli oltre 1500 sparati dai Palestinesi.

Anche questa cifra, noi lo sappiamo per certo, é però esagerata, in realtà i razzi intercettati dal sistema antiproiettile sionista sono stati meno di 150. Il risultato é che il regime di occupazione ebraica ha perso ogni capacità di difesa strategica del suo territorio e se le organizzazioni palestinesi ed Hezbollah decidessero mai di colpire contemporaneamente l'intero paese potrebbe semplicemente 'crollare nel caos'.
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A Jabrin la popolazione civile abbraccia e festeggia l'Esercito siriano arrivato a cacciare i ratti terroristi dal circondario!

Ennesima riprova di come nessuna parte della popolazione siriana provi solidarietà, vicinanza né condivida l'ideologia dei terroristi mercenari 'paracadutati' nel paese dalla CIA, dal Mossad e dai loro lacché turchi, sauditi e qatarioti, vi mostriamo queste immagini esclusive dal villaggio di Jabrin, nell'hinterland di Aleppo.
Appena ricevute segnalazioni dai residenti che gruppi di stranieri armati (cacciati dalla metropoli del Nord dal grandioso e vittorioso 'repulisti' compiuto dalle truppe di Assad negli ultimi mesi) tentavano di stabilirsi nelle campagne della zona, distaccamenti dell'Esercito sono arrivati e hanno compiuto un vasto e meticoloso rastrellamento della zona.
Accerchiata la cellula mercenaria i militari la hanno distrutta dopo una violenta sparatoria, prendendo alcuni prigionieri più o meno gravemente feriti e confiscando una rispettabile quantità di armi e munizioni. La popolazione ha quindi salutato come eroi gli uomini delle forze armate, dimostrando come al 90 per cento (e forse oltre) il popolo siriano stia con Assad e il suo Governo.
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giovedì 27 dicembre 2012

237 militari sionisti si sono tolti la vita negli ultimi mesi: schifo e disgusto per le stragi di civili portano le SS di Tel Aviv al suicidio!

Ben 237 militari sionisti negli ultimi mesi hanno preso l'arma di ordinanza, si sono messi la canna in bocca o alla tempia e hanno tirato il grilletto: questo il resoconto spietato del 'leak' dal Ministero della Guerra di Tel Aviv pubblicato ieri sulla testata "Haaretz". La 'gola profonda' che ha rivleato la notizia purtroppo é stata individuata dalla polizia segreta sionazista ed é stata arrestata.
La stessa fonte riferiva che il numero dei suicidi (circa 40 al mese nel decennio 1990-2000) ha subito una brusca impennata nell'ultimo decennio, a causa dell'esplodere della Seconda Intifada e dell'intensificarsi delle operazioni militari contro il Ghetto di Gaza. Come i nazisti idearono le camere a gas per porre un argine all'ondata di suicidi tra le unità delle SS ('Einsatzgruppen') inizialmente incaricate di mitragliare gli Ebrei rastrellati nei territori conquistati i generali sionisti cercano di rendere sempre più "anestetizzate" le operazioni militari che comportano stragi di civili, ad esempio usando jet e droni anziché elicotteri e fanteria (reparti che per loro natura possono vedere 'meglio' l'effetto dei colpi delle loro armi sulle vittime.
Il dato spiega ed esmplifica benissimo la decadenza dell'esercito israeliano, un tempo adeguato praticante e conoscitore della guerra manovrata, degradatosi nel corso degli ultimi 30 anni in forza di polizia militarizzata abituata a incrudelire vilmente contro popolazioni civili: vecchi, donne, bambini indifesi. Tale rilassamento operativo (e conseguente crollo del morale e dello spirito di corpo) viene a cadere in un momento critico in cui per la prima volta in decenni Israele ha bisogno di rafforzare la presenza militare a un confine considerato 'tranquillo' fino a quando regnava Mubarak: quello con l'Egitto.

E' di questi giorni che una terza 'Ugdah' (='Brigata') di truppe sioniste é stata spostata dal Comando Centrale nella zona di Eilat, al confine con il Sinai egiziano.
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Ancora una volta il Presidente Omar Bashir fa il primo passo per trovare un accordo ed evitare frizioni e scontri col regime di Juba!

"Sono pronto a incontrare Salva Kiir in qualunque assise e località lui preferisca"; con queste chiare, sintetiche, terse parole il Presidente del Sudan Omar Bashir, infangato da anni di sordida propaganda occidentalista e sionista, mostra la sua prontezza, quasi la sua ansia di trovare il prima possibile un accordo col regime di Juba come raccomandato mesi addietro dall'Unione Africana, secondo uno scadenziario di date bellamente ignorate dal dittatore-cowboy spalleggiato da Netanyahu e Obama.

Il mediatore etiope Haile Mariam Desalegn non avrebbe potuto trovare maggiore disponibilità appena atterrato nella capitale Khartoum ma in Africa ormai anche i sassi sanno che non é il Sudan il problema, ma la tracotante sicumera di Salva Kiir che, sicuro dell'appoggio sionista e americano continua a rifiutare ogni occasione di appianare i contrasti con Bashir e il suo Governo.

Fino a che Tel Aviv e Washington continueranno a spalleggiare il dittatore Sud-Sudanese egli sarà sempre tentato di giocare sporchi trucchi come gli attacchi militari a tradimento, l'uso di mercenari di compagnie israeliane e americane perché asini come Salva Kiir non capiscono altro linguaggio se non quello delle bastonate. 
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Eccezionale documento! L'Arabia Saudita svuota le sue galere in Siria mandando tagliagole condannati a combattere contro la popolazione!!

Il ritrovamento di un incredible documento esclusivo ci permette di tracciare un "fil rouge" tra l'assassinio in Siria del reporter di PressTV e Al-Alam Maya Naser da noi già riportato come il martirio di un giornalista votato alla verità a ogni costo e uno dei più turpi e lerci complotti sauditi contro la Siria di Assad.
Appare evidente che il giornalista iraniano sia stato eliminato in quanto arrivato troppo vicino a scoprire che il reame saudita ha letteralmente svuotato le proprie galere di pendagli da forca condannati alla pena capitale mandandoli in Siria forniti di armi, esplosivi e licenza di uccidere, distruggere e terrorizzare: altro che "Sporca Dozzina!"
Secondo il documento in questione in una sola "spedizione" sarebbero stati inviati in Siria 105 Yemeniti, 21 Palestinesi, 212 Sauditi, 96 Sudanesi, 254 Siriani, 82 Giordani, 68 Somali, 32 Afgani, 194 Egiziani, 203 Pakistani, 23 Irakeni e 44 Kuwaitiani. Secondo le indagini di Maya Naser in merito sia l'Arabia Saudita ma anche la Turchia sarebbero colpevoli dell'uso di condannati a morte per fini terroristici.
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mercoledì 26 dicembre 2012

Razzismo ebraico in azione: le donne nere nel "democratico" Israele vengono sterilizzate come nell'Alabama anni '50!

Il Depoprovera é un anticoncezionale potentissimo e potenzialmente pericoloso che viene somministrato come 'extrema ratio' a donne deboli di mente o viventi in situazioni di estremo degrado materiale che non riescono a evitare di rimanere incinte, in maniera che non partoriscano piccoli disperati a cui non saprebbero come provvedere.
Lo stesso farmaco viene usato in gran quantità dai "Mengele" israeliani, molto impegnati a sterilizzare le donne di origine etiope residenti nello "Stato ebraico del popolo eletto" in quanto eccessivamente differenti dai khazari ashkenaziti che hanno invaso la Palestina araba e semita negli ultimi 150 anni.
Se la sterilizzazione coatta come nella Germania di Hitler é il fato che attende gli Ebrei "troppo scuri" lasciamo immaginare ai nostri lettori quale fato possano aspettarsi gli "scuri" che non hanno nemmeno la 'scusa' di essere Ebrei e che si trovano, in omaggio alla società multiculturale, multietnica e globalizzata a risiedere nella Palestina occupata dai sionisti. Notare che gli alleati dei Sionisti ebrei in servizio permanente effettivo nei giornali e nelle televisioni occidentali non smettono un istante di lodare e incensare immigrazione, multiculturalismo eccetera. Allora perché il Sionista Ben Ari si mette a sbraitare contro gli immigrati negri a Tel Aviv??? Quel che va bene in Europa a casa sua non é ottimale??
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Con il 63 per cento di consensi il Presidente egiziano Mursi convalida il referendum e mette in vigore la nuova Costituzione egiziana!

La certezza matematica si é avuta ieri ma già dalla chiusura dei seggi nella nottata del 22 dicembre le proiezioni preliminari, sommate ai risultati della prima 'tornata' referendaria del 15 davano i "Sì" alla nuova Costituzione egiziana come preponderanti.

Nonostante le proteste di una opposizione policefala e sfilacciata é bene mettersi in testa che un paese che si é islamizzato ai tempi del Califfo Omar giocoforza riconoscerà nel Corano la primaria fonte di Diritto e questo, pacificamente accettato, non vuole dire automaticamente l'instaurazione della teocrazia o della dittatura religiosa come qualche islamofobo europeo vorrebbe dare a intendere.

Certo, all'Egitto guidato dalla Fratellanza Musulmana e dal partito politico sua diretta espressione si aprono varie vie attraverso le quali interpretare questa volontà popolare: alcune portano all'alleanza con gli emirati petroliferi filo-wahabiti, filo-usa e filo-israele (perché ricordiamo, il wahabismo altro non é che il grimaldello con cui gli Usa creano le 'emergenze terroristiche' da risolvere poi con bombardamenti, occupazioni e 'interventi umanitari'), ed é la strada più semplice.

L'altra, molto più ardua, aspra, difficile, porta a una reale autonomia e indipendenza e all'Asse della Resistenza contro l'arroganza americana, europea e sionista. Mohamed Mursi non sembra incline verso quest'ultima strada, ma essa é l'unica che prometta effettivi vantaggi per il futuro dell'Egitto.
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Terroristi mercenari in Siria si uccidono fra loro per beghe sul bottino! Morto il leader Khaled Oaso!!

Khaled Oaso, super-ricercato leader della banda wahabita Bani Zaid ha trovato la morte a Hreitan, nell'hinterland di Aleppo, ma a porre fine alla sua sanguinaria e illamentata vita non sono stati i kalashnikov delle forze armate siriane, che pure davano a lui e ai suoi complici una caccia spietata, ma quelli dei suoi "alleati", altri criminali estremisti che hanno scatenato un bagno di sangue internecino per questioni di spartizione di refurtiva.

Abbiamo già segnalato altrove come, non trovando ALCUNA sponda tra la popolazione civile che li odia e li avversa in ogni modo i mercenari wahabiti sostenuti da Usa, Israele, Arabia Saudita, Turchia e Qatar, spesso si 'alleano' con briganti e criminali locali a cui prospettano bottino e impunità per le loro azioni; questa volta la scelta di sodali si é rivelata fatale ai terroristi che sono stati massacrati per una bega tinta di venale avidità. Intanto a Est di Aleppo, nella zona di Rasm al-Abboud si sono registrati scontri questa volta tra le truppe di Assad e criminali terroristi che sono stati accerchiati e sconfitti.

Covi abbandonati in fretta e furia durante il recente "repulisti" di Aleppo, rimasti ancora intatti con arsenali e santabarbare ancora intonse sono stati scoperti in città nelle zone di Bustan al-Basha, Masaken Hanano, Bani Zaid, al-Naqareen e al-Lairamon. Tutto il materiale ivi presente é stato confiscato dall'Esercito (armi e munizioni) o fatto brillare e distrutto (nel caso degli esplosivi e delle bombe già confezionate).
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martedì 25 dicembre 2012

Il Ministro della Difesa iraniano dichiara: "Nessuna collaborazione attualmente in atto tra Teheran e Pyongyang per missili balistici!"

"I recenti addebiti mossi verso la Repubblica Islamica Iraniana riguardo una sua presunta cooperazione con la Korea del Nord legata al positivo test balistico/spaziale recentemente avvenuto é da considerarsi pura e semplice speculazione".

Con queste parole il Ministro della Difesa di Teheran, Brigadier Generale Ahmad Vahidi, ha smentito le voci da più parti ripetute negli ultimi giorni che volevano l'aiuto dell'Iran dietro alla positiva messa in orbita di un satellite artificiale da parte dei Nordkoreani.

Il penultimo tentativo in merito, compiuto durante il 2011, si era risolto con un insuccesso, che aveva scatenato la facile ironia e l'ipocrita propaganda occidentale in merito alla supposta 'arretratezza' del programma spaziale di Kim Jong Il.

Ma questo dicembre é toccato al figlio del 'Caro Leader' cogliere l'alloro che sfuggì all'augusto genitore. Il fatto che dietro al successo di Pyongyang alcuni pundit occidentali abbiano voluto immaginare un aiuto iraniano testimonia come nella balistica spaziale gli allievi persiani abbiano superato da molto i maestri orientali.

Infatti fu proprio su modelli e know-how nordkoreano che, nel lontano 1993, la Repubblica Islamica iniziò il lungo e faticoso percorso verso una missilistica sempre più perfezionata, per scopi militari, scientifici e civili, dopo aver subito sulle sue città, sulla sua popolazione civile l'offesa degli SCUD di Saddam Hussein nell'ultima fase della 'Guerra delle Città' durante il conflitto Irak-Iran.

Iran e Nord Korea, pur avendo da tempo interrotto gli scambi di know how balistico, rimangono comunque paesi amici e vicini tra loro, essendo similmente oggetto della diffamazione, delle offese, delle minacce del blocco imperialista atlantico e occidentale.
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E' Natale! Auguri! Come regalo Palaestina Felix contribuisce a sputtanare un po' di "palle di natale" del sionista Mentana e soci!!


Alcune cose si evincono comunque, inconfutabilmente, dalle sequenze video appena osservate: 1) – che non si è trattato, come vorrebbe farci credere il coro di asini raglianti dei media italiani, di un “bombardamento aereo”, ma di un’esplosione a terra, causata con tutta probabilità dalle bande terroristiche armate stesse, forse in guerra tra loro per questioni di potere e spartizione del bottino; a) – il buco a terra è troppo piccolo per attribuirlo ad una bomba lanciata da un MIG b) – le uniche macerie sono quelle del parapetto del balconcino sovrastante, ma muri della casa e balcone stesso sono integri, cosa impossibile se una bomba di un MIG fosse caduta proprio in quel punto, mentre i cadaveri sparsi intorno sono plausibili con un’esplosione a livello terra, causata da una bomba esplosa accidentalmente o con un timer dai “terroristi delle bande concorrenti sul territorio” c) - se tutto ciò non è stato causato intenzionalmente da una delle bande di jihadisti che si stanno scannando tra loro come cani rabbiosi su un’osso, qualche “genio” presente sul luogo ha pensato bene di sfruttare questi “martiri” per montare questo fake-video. 2) – che i morti sono forse una ventina e non trecento, e soprattutto che sono quasi tutti uomini in divisa, mentre di corpi dilaniati di donne e bambini, come dice la RAI, almeno in questo video non ce ne fanno vedere; ed è strano, perchè se giungono a mettere artificiosamente una piadina per dare risalto alla storia della “panetteria” operativa (con piadine farcite di dinamite…), se ci fossero corpi di bambini e donne ce li avrebbero sbattuti in faccia in bella vista; ed invece, se avete fatto caso, anche tra i feriti a terra molti sono armati, con mitra a tracolla e divisa. 3) – che non c’è presenza di pane a parte la piadina messa sulla pozza di sangue dagli stessi terroristi che hanno maldestramente confezionato il video per servirlo agli accidiosi ed incompetenti media italiani ~ Solo questo dovrebbe bastare a smentire quest’ennesima truffa mediatica, montata da al-Arabia, su regia e montaggio al-qaedista, per i clienti consumatori delle testate stampa occidentali. È lo stesso schema di al-Houla, ripetuto cambiando un po’ la trama, ma con stessa regia e morale: criminale e falsa. I Media italiani, come l’AIDS, se li conosci li eviti, e soprattutto non credi ad una parola di quello che dicono
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In Arabia Saudita manifestante si dà fuoco come Jan Palach, Quang Duc e Bouazizi!

Un uomo dalle generalità ancora sconosciute si é dato fuoco nella giornata di ieri in Arabia Saudita. Nonostante la ferrea cappa di censura che il corrotto regime di Riyadh ha immediatamente fatto calare sull'episodio ci sono buone probabilità che il fatto sia avvenuto nella restiva provincia orientale del paese e che il suo protagonista fosse uno sciita ingiustamente licenziato dal posto di lavoro per lo zelo con cui aveva preso parte alla proteste e alle manifestazioni contro l'autocrazia di Casa Saoud.

La sardanapalesca corte di Re Al-Saoud (probabilmente in coma irreversibile dopo il fallito intervento chirurgico alla schiena di qualche settimana fa) teme ovviamente che l'esempio di quest'uomo incendi le masse sciite invitandole a una rivolta ancora più aperta come quello di Mohamed Bouazizi fece nel due anni fa in Tunisia innescando la rivoluzione che ha cacciato il lacché dell'occidente Ben Ali, latitante proprio in Arabia Saudita!
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lunedì 24 dicembre 2012

Oltre sessanta terroristi wahabiti arrestati in Irak: preparavano attentati contro la popolazione sciita!

Ai microfoni dell'agenzia nazionale Aswat al-Irak il Generale Othman al-Ghanimi, capo del Comando Operazioni Al-Furat al-Awsat ha dichiarato che in una recente operazione nella provincia di Karbala i suoi uomini hanno arrestato ben 66 appartenenti a un network terroristico sunnita collegato con gli emirati del Golfo.

Secondo quanto rivelato dalle forze di sicurezza di Bagdad i criminali erano intenti a preparare due diversi attentati esplosivi contro fedeli che celebravano l'Arbaeen, la ricorrenza che cade 40 giorni dopo l'Ashoura.

Anche qui si vede, coerentemente con la retorica anti-sciita degli Emiri Khalifa, Al-Thani, Al-Saoud, come alle parole di questi petro-tiranni seguano poi gli atti dei qaedisti, dei wahabiti, dei fanatici che vorrebbero cancellare tutta la ricchezza storica e culturale del Medio Oriente accanendosi contro gli sciiti, gli alawiti, i drusi, i cristiani orientali e le altre sette e denominazioni da sempre presenti nelle regione del Levante.

Le forze armate e di sicurezza irakene hanno schierato circa 35mila uomini nel Sud del paese (dove si concentra la maggior parte della popolazione sciita, maggioranza assoluta tra i cittadini del paese mesopotamico) per assicurarle un Arbaeen tranquillo e libero dall'incubo del sanguinario e cieco odio settario.
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L'Esercito irakeno aiuta la Siria a tenere a bada contrabbandieri d'armi e terroristi wahabiti sul confine!

Il Colonnello Sadeq Rissan delle Brigate di Sicurezza di Confine delle Forze Armate irakene nel corso di una recente conferenza stampa ha confermato come gli uomini al suo comando abbiano, nel corso del week-end, bloccato un ingente carico di armi e munizioni che contrabbandieri allineati coi terroristi mercenari attivi in Siria cercavano di far transitare oltre il confine.

Già molte volte le forze siriane e irakene sul comune confine della regione di Ansar hanno cooperato per bloccare carichi di armi o nuclei di estremisti wahabiti.

Il carico constava soprattutto di armi leggere, come i fucili d'assalto Kalashnikov, e munizioni per mitra e mitragliatrice; i contrabbandieri sembravano molto ansiosi di farlo arrivare a destinazione, possibile segno che la situazione di rifornimento di alcuni gruppi terroristi sia particolarmente disperata, se sono in bisogno di ricevere articoli tanto essenziali.

Il Colonnello Saleh Jalu Murii della 15ma Brigata di Sicurezza di Confine ha rivelato che, in una diversa operazione, che ha visto i suoi sottoposti coinvolti nei pressi di Albu Kamal, un gruppo di terroristi di varie nazionalità sono stati scoperti mentre cercavano di passare il confine e prontamente arrestati. Le autorità irakene rivelano finora di avere arrestato appartenenti a ventinove nazionalità diverse (Ceceni, Afghani, Pachistani, Sauditi, Cinesi Uighuri, Qatarioti) che cercavano di raggiungere la Siria.
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Il Governo sudafricano lancia una campagna nazionale di boicottaggio contro il regime ebraico dell'Apartheid!

Con una dichiarazione ufficiale rilasciata pochi giorni fa l'ANC (African National Congress), formazione politica alla guida dello Stato sudafricano dal momento del crollo dell'Apartheid razzista saldo alleato di Israele ha dichiarato una campagna di boicottaggio pubblico e privato di qualunque prodotto proveniente dagli insediamenti illegali ebraici nei territori palestinesi occupati dal 1967.

Nella dichiarazione si può leggere: "L'ANC é esplicitamente e inequivocamente a favore della giusta lotta del Popolo di Palestina che identifica come l'unica vittima e l'unica parte in torto nella questione dell'occupazione e dell'oppressione da parte israeliana".
A più riprese l'opinione pubblica sudafricana aveva chiesto una presa di posizione ufficiale da parte dell'ANC e del Governo a favore della campagna BDS di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro il regime ebraico lanciata nel 2005 da circa 200 associazioni palestinesi e diffusasi capillarmente in tutto il mondo con successi piccoli e grandi.
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