sabato 10 agosto 2013

Fallisce in pochi giorni il tentativo di offensiva terrorista contro la costa siriana, ordinata da 'Bandar Bush' in persona!

Tutto sembrava andare per il meglio per gli interessi del corrotto regime saudita, eliminata con l'abdicazione "imposta" da Usa e Israele all'Emiro qatariota Al-Thani e con l'inizio di una politica molto più cauta e prudente da parte del suo successore Tamim, eliminato quindi il più grande fattore di 'concorrenza' nell'egemonia sull'insorgenza terrorista takfira attiva in Siria il Principe Bandar 'Bush' bin Sultan era volato di persona a Mosca fidando di poter convincere Vladimir Putin a tradire i suoi storici alleati del Clan Assad, lasciando a Riyadh campo libero per trasformare la Siria in un califfato estremista benevolo nei confronti di Tel Aviv e Washington.

Ma il leader del Cremlino si é mostrato tetragono a ogni cedimento in merito, motivo per cui, una volta tornato a corte con le pive nel sacco, il principotto saudita ha immediatamente ordinato ai suoi fedeli macellai takfiri di scatenare una "offensiva" contro la costa di Tartous e Latakia, nel tentativo di invertire il trend di sconfitte che ormai da molti mesi vede gli insorti incapaci di ottenere il benché minimo successo sul campo contro le forze governative.

Ebbene, nel giro di circa 72 ore, nonostante alcune stragi di civili (gli unici obiettivi contro cui i wahabiti mercenari abbiano qualche possibilità di successo) una controffensiva dell'Esercito Arabo Siriano e dei miliziani delle forze di protezione delle comunità Alawite, Sciite e Cristiane ha rovesciato le carte in tavola e ha respinto le colonne terroriste ben oltre le alture che separano la costa dalla regione Nord-Occidentale del paese.

Almeno un paio di centinaia di mercenari stranieri sono stati abbattuti durante questi scontri, la stragrande maggioranza di nazionalità turca, saudita, egiziana, libica e marocchina. Nel frattempo l'inquilino nero della Casa Bianca ha ufficialmente cancellato il colloquio in programma a settembre con Putin, colloquio che, guarda caso, doveva esser subordinato a cambiamenti della posizione russa verso Damasco o, in alternativa, a grandi passi avanti sul terreno da parte delle forze terroriste contro il Governo legittimo.

Mancando l'uno e gli altri ogni ipotesi di dialogo si é rivelata inutile.


I nostalgici 'saddamiti' irakeni si mettono al servizio di Al-Qaeda, da bravi servi della CIA che sono sempre stati!

Abbiamo sempre dichiarato chiaro e forte che Saddam Hussein é stato un servo e uno stipendiato della CIA americana fin dagli anni '60 quando si trovava come "studente" al Cairo e venne arruolato dalla locale cellula dei servizi americani per fornire informazioni sul movimento nasserista tra gli immigrati in Egitto da altri paesi arabi, in specie dall'Irak da cui lui stesso proveniva.

Più oltre nella sua 'carriera' Saddam ha SEMPRE beneficiato del sostegno degli Usa e dei loro alleati della NATO e con la sua invasione dell'Iran nel 1980 non ha fatto altro che obbedire agli ordini di Washington che sperava di poter abbattere militarmente la neonata Repubblica Islamica per rimettere al potere a Teheran un dittatore 'amico' come lo era stato lo Scià. Come tutti i 'burattini' di Mangiafuoco, anche lui é stato poi trasformato in legna da ardere quando non é stato più utile, ma questo, ovviamente, fa parte del Fato di coloro che si mettono al servizio dell'Imperialismo.

Essendo Saddam Hussein e il suo falso partito Ba'ath creazione della CIA é solo logico e chiaro che avessero più di un legame con l'altra grande "invenzione" di Langley, cioé Al-Qaeda la "Legione Islamica" della Casa Bianca da usarsi per operazioni sotto falsa bandiera e per destabilizzazioni laddove gli Usa vogliono estendere il loro dominio (Vedasi Africa, Yemen, Siria...etc).

Dal suo nascondiglio, l'attuale "leader" del partito Ba'ath irakeno Izzat Ibrahim al-Duri ha dichiarato ufficialmente in un messaggio audio che Al-Qaeda in Irak "rappresente un'organizzazione alleata nella nostra jihad", togliendo ogni rimanente dubbio sulla matrice 'a stelle e strisce' di entrambe!


ECCEZIONALE! Il ferimento dei quattro sionisti a Labbouneh risultato di un agguato di Hezbollah a difesa del confine!

Riceviamo e immediatamente riportiamo dall'edizione araba del quotidiano libanese "Al-Akhbar", firmata di persona dal Caporedattore Ibrahim al-Amin la notizia che, al contrario di quanto ipotizzato in un primo momento, quando si era diffusa la notizia del ferimento di quattro militari sionisti che avevano violato il confine col Libano nei pressi di Labbouneh, l'esplosione che ha posto fine alla loro incursione non é stata dovuta a un 'residuato' dell'occupazione israeliana o della guerra del 2006 ma a un Device Esplosivo appositamente collocato dalle forze militari della Resistenza di Hezbollah pochi minuti prima del passaggio dei militari invasori.

Il congegno, una mina in grado di proiettarie in aria quattro diverse cariche esplosive ripiene di biglie d'acciaio, preparate per deflagrare ad altezza d'uomo, ha "ferito gravemente" tre sionisti e solo lievemente il quarto, ed é stata più che sufficiente a ricacciare indietro l'intera pattuglia che ha lasciato dietro di sé evidenti tracce del proprio passaggio, non avendo tempo di rimuoverle come da protocollo.

Si tratta senza dubbio del più grande successo di Hezbollah nel respingere un'incursione sionista dai tempi dell'incidente di Ansariyeh nel 1997, quando un commando di Tel Aviv venne letteralmente distrutto con ben dodici morti tra le sue fila; purtroppo questa volta gli invasori non hanno subito perdite ma sono comunque stati costretti a una rapida e ingloriosa ritirata, un ottimo modo per Hezbollah di festeggiare la fine del Ramadan!

La perizia di Hezbollah nel tendere l'imboscata con pochissimo preavviso é degna di lode soprattutto perché vicino alla zona dell'agguato si trovava un distaccamento dell'UNIFIL e una postazione dell'Armee Libanaise. I militari internazionali non si sono accorti di nulla mentre non si sa se l'Esercito regolare avesse ricevuto notizia di quel che stava per accadere, con i rapporti tra Armee e Resistenza che si fanno giorno dopo giorno più stretti non sarebbe strano supporlo.

venerdì 9 agosto 2013

Come i cecchini dell'Esercito di occupazione sionazista hanno paralizzato per la vita un ragazzino palestinese di 12 anni!

Quello che vedete é Atta Mohamed Atta Sabah, un bambino palestinese di 12 anni che vive nel campo profughi di Jalazoun, vicino Ramallah, nella Cisgiordania occupata illegalmente dalle truppe del Regime ebraico e dai suoi coloni armati violenti e razzisti. Atta Mohamed stava tornando a casa dalle lezioni di scuola quando si é trovato nel mezzo di uno scontro tra Palestinesi (ovviamente armati di pietre e fionde) e sionisti (armati di fucili d'assalto, gas asfissianti, granate soniche e tutti gli accessori annualmente regalati al regime assassino dell'Apartheid dagli Usa). Atta perse lo zaino coi suoi libri e quaderni mentre correva per mettersi in salvo.
Mentre lo recuperava un cecchino sionazista, emulo dei suoi colleghi che sparano apposta ai bambini palestinesi che raccolgono rottami di ferro o detriti di cemento dalle loro torrette di guardia come i loro antenati spirituali delle SS, gli ha tranciato la spina dorsale con un colpo di fucile.

Adesso Atta Mohamed é paralizzato dalla vita in giù.

Il fegato, il pancreas e la milza del ragazzino hanno anche riportato danni estesi, che lo segneranno (oltre all'handicap motorio) per il resto della sua vita.



In Siria anche le organizzazioni rivoluzionarie marxiste si schierano con Assad contro l'oscurantismo wahabita e takfiro!

Gli eroici militanti marxisti, guevaristi arabi della milizia "Moqawama al-Souryia" stanno lottando in prima linea fianco a fianco coi camerati dell'Esercito Arabo Siriano e delle altre milizie popolari contro i tentativi di attività criminale e di infiltrazione del territorio nella Provincia di Latakia da parte delle bande di mercenari NATO al soldo di Usa e Israele. Questi eroi sicuramente conseguiranno il loro obiettivo di rendere la costa siriana impenetrabile e inespugnabile ai criminali servi dell'imperialismo e del settarismo oscurantista di marca qaedista. Il loro leader, Compagno Mihrac Ural, chiede a tutti i veri progressisti anti-imperialisti e marxisti del mondo di sostenerne la lotta anche solo con la solidarietà.

Piloti turchi sequestrati a Beirut: le autorità sospettano tentativo di 'scambio' coi pellegrini libanesi catturati per ordine di Erdogan!

Che dietro il rapimento avvenuto l'anno scorso di diversi pellegrini libanesi recatisi in Siria e Iran per visitare i santuari della devozione sciita vi fosse il Governo di Erdogan e la sua strategia "Neo-Ottomana" di sostegno alla 'Brigata Tawheed' e ad altri gruppi estremisti sunniti filo-Ankara non esiste il minimo dubbio, perciò, hanno pensato i responsabili dell'odierno sequestro di due piloti della compagnia di bandiera turca present ia Beirut, l'unico modo per ottenere il rilascio dei prigionieri ancora trattenuti é quello di colpire obiettivi sensibili collegati con gli interessi di Erdogan e complici.

Conseguentemente, alle tre di mattina, un minibus della Turkish Airlines é stato bloccato da uomini armati che ne hanno prelevato due ufficiali di volo (pilota e copilota) sparendo poi nell'oscurità. Finora non vi sono state richieste o rivendicazioni ma sembra abbastanza chiaro lo scopo del sequestro, visto che, a molti mesi dal rapimento dei pellegrini, alcuni di loro non sono ancora stati rilasciati.

Il portavoce di Ahmet Davutoglu, Levent Gumrucku, ha dichiarato che il Ministero degli Esteri turco é 'costantemente in contatto' con le autorità libanesi e che spera in una rapida risoluzione del sequestro, che eviti ogni conseguenza sui rapiti.

giovedì 8 agosto 2013

La stampa di regime cerca di sfruttare un vecchio (e molto chiacchierato) chierico sciita per seminare dubbi nel campo pro-Assad!

Nella loro frenetica e disperata ricerca di "pagliuzze" cui attaccarsi per evitare il catastrofico naufragio del castello di menzogne che hanno iniziato a propalare fin da due anni e mezzo fa con l'inizio del complotto imperialista anti-siriano i pennivendoli della stampa di regime si espongono a sempre peggiori figuracce e rovinose smentite delle loro posizioni. Dopo avere annunciato stamattina nientemeno che "La morte del Presidente Assad, colpito da diciassette (sic!) colpi di mortaio mentre attraversava le strade di Damasco" -Assad si é poi presentato regolarmente alle preghiere di fine del Ramadan guidando senza nessun problema la sua stessa auto attraverso la città- adesso alcune fonti di informazione, o meglio, di dis-informazione si sono messe in testa di "fabbricare" nientemeno che "una scissione nel campo sciita" secondo cui 'alcuni importanti chierici' sarebbero 'contrari' a sostenere il popolo siriano nella sua lotta contro i terroristi estremisti takfiri e wahabiti.

Questa vera e propria panzana è stata immediatamente recuperata e strombazzata da latrine filoimperialiste come "informazione corretta" e addirittura "Il Foglio" di Ferrara (sul livello di deontologia professionale di coloro che vi scrivono sopra ci siamo già occupati in passato, con grande divertimento...). Tutto nascerebbe dal rifiuto dell'Ayatollah irakeno Al-Sistani di sottoscrivere documenti come quelli già emessi dalle più alte autorità sciite di Qom (in Iran) che indicano come opera virtuosa e pia il recarsi in Siria ad aiutare la popolazione a difendersi dall'aggressione takfira dei seguaci di Al-Qaeda, della CIA e del Mossad.

Ma l'Ayatollah Al-Sistani a chi conosca un minimo di storia dell'Irak é ampiamente noto come un religioso estremamente 'cauto' se non diciamo proprio proprio 'timido' visto che, mentre il padre di Moqtada al-Sadr denunciava le violenze e l'oppressione del regime di Saddam Hussein, venendo per ciò martirizzato in mezzo alla strada insieme a due suoi figli Al-Sistani si accordava quietamente col tiranno di Bagdad e infatti, dopo la morte di Sadr Padre, si trovò persino 'promosso' massimo Ayatollah mesopotamico (la sua moschea, è vero, venne chiusa, ma la differenza di trattamento tra lui e il predecessore salta comunque agli occhi!).

Ora é ovvio che un personaggio simile non bruci di zelo e preferisca curare il suo orticello senza preoccuparsi di quello che avviene agli sciiti siriani (perseguitati, massacrati, rapiti e torturati dai macellai wahabiti), ma da qui a dire che esista "una frattura" nel mondo sciita passa tutta la distanza siderale che esiste tra la Realtà dei Fatti e i sogni oppiacei dei pennivendoli al servizio dell'Occidentalume.

Tantopiù che il futuro dello sciismo in Irak non fa certo di nome Al-Sistani ma bensì "Moqtada al-Sadr" le cui posizioni riguardo la questione siriana sono arcinote e portate avanti da quegli eroi che rispondono al nome di "Battaglioni Zulfiqar"!

I Sauditi avevano offerto 15 miliardi di dollari di contratti a Putin per abbandonare Assad; la sua risposta? "Nyet!"

Sperava di poter "comperare" Vladimir Putin, il Principe Bandar bin Sultan "Bandar Bush" recatosi a Mosca la scorsa settimana sperava che 'bastassero' quindici miliardi di dollari di contratti militari e 'guarentigie' sul non passaggio di gasdotti potenzialmente concorrenti con gli interessi energetici russi in una ipotetica Siria "Post-Assad" per convincere il Cremlino ad abbandonare un'alleanza pluridecennale come quella che lo lega con i governanti di Damasco.

Mirabile il contegno del Presidente, che, fedele alla sua fama di imperscrutabilità, ha lasciato parlare a lungo il Principe saudita, che si affannava a magnificare le "molte" possibilità di ulteriori investimenti russi in Arabia anche dopo la conclusione del mega-contratto da  quindici miliardi di $, nonché lo rassicurava su come Riyadh si sarebbe assicurata di garantire gli interessi petroliferi e metaniferi russi impedendo che oleodotti e gasdotti 'concorrenti' venissero fatti passare su suolo siriano. Alla fine, dopo averlo fissato intensamente negli occhi, Putin avrebbe fatto capire al suo interlocutore che, per Mosca, rapporti come quelli costruiti in quasi mezzo secolo verso la Siria, non sono da considerarsi "in vendita" sia pure con contropartite così ingenti.

Il colloquio tra i due si sarebbe chiuso sull'orlo dello scontro con un Bandar Bush, che, visibilmente contrariato dal rifiuto, avrebbe rudemente informato Putin che "l'opposizione siriana" (il coacervo di sigle terroriste takfire in lotta tra loro) non si presenterà a nessuna 'Conferenza di Pace' a Ginevra o altrove. Putin, traendo le conseguenze di ciò, avrebbe commentato che dunque alla situazione siriana non resterà altra soluzione se non quella militare.

Dozzine di terroristi takfiri sterminati dalle truppe di Assad presso Adra e nella Provincia di Latakia!

Nei dintorni di Adra, nel Governatorato di Damasco, le forze armate siriane hanno circondato un drappello di terroristi wahabiti stranieri che tentavano di infiltrarsi negli abitati di Al-Ghouta Al-Sharkiyeh per riprendere i loro vigliacchi attacchi contro la popolazione civile nel disperato tentativo di effettuare 'rappresaglie' che in qualche modo invertissero il trend degli ultimi mesi, che ha visto vittorie sempre più decisive delle truppe di Assad, prima a Qusayr, poi a Talkalakh e infine nel quartiere di Khaldiyeh a Homs.

Quello che si vede in foto é tutto ciò che resta dei terroristi: un mucchio di sessanta cadaveri, il loro equipaggiamento, tutto di marca israeliana e occidentale, é stato sequestrato, insieme ai loro documenti, quasi tutti di nazionalità saudita e giordana, a dimostrazione di come i militanti takfiri siano mercenari appositamente infiltrati in Siria dalle potenze reazionarie e imperialiste della regione.

Nel Nordovest del paese, in Provincia di Latakia, un altra cellula takfira é stata completamente distrutta dalle forze siriane tra le località di  Aramou e Satrabi; qui segue la lista ufficiale dei nomi e delle nazionalità dei mercenari wahabiti abbattuti:

1. Le terroriste saoudien Ayoub Mohamed Al-Douiche ;2. Le terroriste saoudien Mohamed Ferhd Al-Saïd ;3. Le terroriste saoudien Moaz Al-Abdorrahim ;4. Le terroriste saoudien, le nommé Abou abdollah ;5. Le terroriste jordanien Amdjed Khalil Ali Al-Cheik Al-Zenati ;6. Le terroriste saoudien Debah Al-Joufi ;7. Le terroriste saoudien Abou Rahma ;8. Le terroriste libyen Ibrahim Al-Gharyani ;9. Le terroriste saoudien Abou Hachem,10. Le terroriste Abdellaziz Al-Saïd, le leader de la brigade de Souqour Al-Âiz ;11. Le terroriste surnommé Abou Al-Maghira, le leader de la brigade de Nasr Al-Madhloum ;12. Le terroriste Moatez Astif, leader de la brigade d’Al-Âiz ;13. Le terroriste Ammar Brimou ;14. Le terroriste Âhd Tarbouch ;15. Le terroriste Abderrahim Chaker ;16. Le terroriste Ismaël Mohamed Abou Ali ;17. Le terroriste Khaled Moustafa Moussa ;18. Le terroriste Oualid Aoussi ;19. Le terroriste Aouns Cheikhani.

Il PFLP denuncia ancora le fasulle 'trattative' a cui si piega Fatah: "Resistenza e Diritto al Ritorno, altro che 'negoziati'!"

A dimostrazione di come la stragrande maggior parte degli abitanti legittimi della Palestina, sia nei territori occupati che nella Diaspora, siano completamente contrari a qualunque 'ripresa dei negoziati' (Un'impostura voluta da John Kerry per permettere a Israele di ampliare le proprie colonie e procedere quietamente con il genocidio della popolazione beduina mentre a Ramallah si perde tempo nella Sala della Pallacorda) il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ancora una volta ha denunciato la completa inutilità di questi fittizi 'dialoghi', tramite il suo rappresentante in esilio Maher Taher.

Membro del Politburo del PFLP e leader della sua sezione in esilio,  Taher ha recisamente rifiutato la decisione della ripresa dei negoziati e la considera inaccettabile in qualsiasi forma e incompatibile con la posizione presa da istituzioni palestinesi. Sottolineando che si possa raggiungere l'indipendenza e il Diritto al Ritorno, tutto il resto non sono che parole che hanno lo scopo di ingannare e fuorviare il Popolo palestinese.

Taher ha anche affermato che il Fronte continuerà la sua attività in segno di protesta contro i negoziati, invitando il popolo palestinese in tutti i campi profughi a manifestare, per dimostrare a tutto il mondo la condanno contro questo passo inaccettabile.

mercoledì 7 agosto 2013

Nessuno scampo per i macellai takfiri: le forze di Assad arrestano gli assassini dello Sceicco sunnita Al-Bouti!

Con un "colpo da maestro" che conferma ulteriormente la loro fama di 'Migliori servizi segreti del Medio Oriente' gli uomini delle Forze di Sicurezza siriane sono riusciti a mettere le mani sul gruppo terrorista takfiro responsabile, lo scorso marzo, del vigliacco attentato esplosivo con cui, nel bel mezzo di una Moschea, mentre dava una delle sue lezioni di Teologia, venne ucciso, insieme ad altre quaranta persone (e con ottantaquattro feriti) lo Sceicco sunnita Mohammed Said Al-Bouti, faro della comunità musulmana in Siria e irriducibile nemico dei terroristi wahabiti e del loro messaggio di meschino odio settario messo al servizio degli interessi sauditi, qatarioti, imperialisti e sionisti.

Il Governo siriano ha commentato con soddisfazione la notizia, a partire dal Premier Wael al-Halqi, il quale era personalmente sopravvissuto a un attentato alla sua vita messo in opera proprio dallo stesso gruppo di estremisti che nel suo caso avevano malamente mancato il bersaglio.

E' stato annunciato che le confessioni e le ammissioni di responsabilità dei terroristi catturati verranno presto rese pubbliche attraverso i più appropriati canali mediatici; il gruppo terrorista é stato oltre ogni ragionevole dubbio accostato alla galassia del 'Fronte Al-Nusra', sigla di riferimento di Al-Qaeda in Siria, cosa che conferma come il presunto 'gruppo terrorista islamico' in realtà sia una docile marionetta della CIA e del Mossad, che colpisce solo dove e quando i suoi manipolatori gli dicono di fare.

Assad invia messaggio all'Ayatollah Khamenei: "Sicuri della vittoria finale grazie al vostro appoggio strategico!"

Una dichiarazione non da poco quella espressa dal Presidente siriano Bashir al-Assad nel messaggio che ha fatto consegnare dal Premieri Wael al-Halqi al consigliere della Guida Suprema iraniana Ali Akbar Velayati. In esso il Capo di Stato siriano ringrazia il leader della Rivoluzione Islamica esprimendo la sua totale fiducia nella vittoria finale delle armi siriane sull'insorgenza terrorista wahabita che da poco più di due anni insanguina il paese (col sostegno di Usa, Nato, Israele e monarchie arabe reazionarie).

Assad ha affermato che é grazie ad alleati fedeli, saldi e generosi come l'Iran che il popolo siriano é certo non solo di trionfare contro i propri nemici esterni ma altresì di poter emergere da questa ordalia con la sicurezza di un futuro di sviluppo umano, materiale, morale, politico ed economico che sarà reso certo e solido proprio dagli accordì finora siglati con l'Iran e con altri paesi alleati e da quelli che inevitabilmente seguiranno.

Velayati, da parte sua, ha espresso la sicurezza che Damasco e Teheran uniranno sempre più le loro strade nel futuro, attraverso lo scambio di know-how tecnologico, militare, industriale e scientifico. La Repubblica Islamica iraniana si é già offerta di aiutare la Siria a sviluppare ulteriormente la propria industria petrolifera e gasifera anche riguardo alla possibilità di sfruttare gli ingenti giacimenti di metano che si trovano davanti alle sue coste.

Pattuglia sionista viola il confine libanese e incappa dritta dritta in una mina: quattro i feriti!

Le violazioni del confine meridionale del Libano da parte delle truppe dell'illegittimo regime ebraico di Occupazione della Palestina sono tutt'altro che rare nonostante l'armistizio del 2006 (quando le forze della Resistenza libanese respinsero e costrinsero al ritiro gli invasiori sionisti) e nonostante lo schieramento delle truppe dell'UNIFIL che di quell'armistizio dovrebbero essere garanti.

La scorsa notte, alle 00.24, una pattuglia di soldati di Tel Aviv che aveva violato il confine col Paese dei Cedri nei pressi di Labbouneh ha avuto una sgradita sorpresa quando, procedendo al buio nella macchia mediterranea, é incappata dritta in una mina o un congegno esplosivo che é detonato ferendo quattro componenti della 'spedizione'.

Presi dal panico i sionisti hanno immediatamente acceso le torce elettriche e sono tornati rapidamente sui loro passi non prima che i Militanti della Resistenza e gli uomini dell'Armee libanaise presenti nei dintorni si rendessero conto della loro presenza.

Anche su questo incidente il Governo di Beirut compilerà un accurato rapporto che si aggiungerà a tutti quelli già consegnati (inutilmente) all'ONU riguardo precedenti violazioni dei confini e dell'Armistizio. Speriamo che in futuro altre mine e altri strumenti "dissuasivi" persuadano i sionisti a rimanere dalla loro parte della frontiera.

martedì 6 agosto 2013

Forze di sicurezza iraniane arrestano a Kerman una spia israeliana in possesso di informazioni sensibili!

"Dati sensibili" sull'economia, la geografia, la politica e l'amministrazione locale di Kerman e della regione circostante, "Con particolare riferimento alle sue miniere di fosfati", questo era il 'tesoretto' di informazioni che l'individuo arrestato nella città occidentale iraniana era riuscito a mettere insieme e si apprestava a consegnare al suo 'controllore' del Mossad, a Bangkok, quando é stato fermato dalle forze di sicurezza della Repubblica Islamica.

Il fatto che l'Istituto di spionaggio sionista abbia scelto la propria cellula di Bangkok per ordire quest'operazione contro la Repubblica Islamica dimostra come Tel Aviv spesso preferisca agire "di sponda" contro paesi del Medio Oriente e dell'Asia Centrale, piuttosto che usare canali d'approccio più prossimi ma anche per questo più prevedibili.

Alla vigilia della caduta di Mubarak anche il "Mukhabarat" del Cairo aveva svelato una rete di agenti sionisti tra Macao, Nepal, Laos e Cambogia. E anche in quel caso gli agenti sionisti avevano fatto 'scouting' reclutando cittadini (egiziani in quel caso) che per lavoro dovessero viaggiare frequentemente verso l'Indocina.

L'arrestato, attualmente in attesa di un processo per direttissima "era pienamente consapevole del significato delle sue azioni e aveva liberamente scelto, per profitto, di diventare una spia al soldo del regime ebraico".

Il Ministro della Difesa Fahd al-Freji visita Homs liberata e loda le truppe: "Avete compiuto un vero miracolo!"

Poco più di un anno fa la Siria unita piangeva il Martire Generale Dawoud Rajiha, che da Ministro della Difesa dava la vita come tanti altri soldati sul campo di battaglia, vigliaccamente colpito da una bomba terrorista pagata coi dollari e gli shekel di Usa e Israele; adesso il suo successore Fahd al-Freji passeggia liberamente per le viuzze e i viottoli di Khaldiyeh recentemente liberata da ogni ombra di presenza takfira, apprezzando la profondità e la completezza della vittoria delle armi siriane.

"Quello che i nostri uomini hanno compiuto qui é stato un vero e proprio miracolo militare, quando si pensi a quanti eserciti apparentemente invincibili siano stati fermati dalle difficoltà di dover avanzare in territorio urbano, dove a ogni incrocio si può tendere un agguato; che le nostre truppe siano riuscite a sloggiare il nemico da qui é tributo e testimonianza del loro valore e della loro professionalità".

Il Ministro Al-Freji ha perfettamente ragione: la Wehrmacht a Stalingrado, l'Esercito sionazista a Beirut, gli Americani a Fallujah; tutti questi eserciti sono stati fermati nelle loro avanzate dalla natura disperata e sanguinosa della 'Rattenkrieg', la sequela infinita di imboscate, tranelli e trappole che é possibile tendere a un avversario in zone edificate, specialmente quando esse abbiano l'aspetto di Khalidiyeh, sestiere antico fatto di vicoli e piazzette.

Tutto questo non ha fermato l'Esercito Arabo Siriano che, sloggiati i ratti wahabiti da Homs adesso li sta inseguendo e perseguitando nei loro nuovi rifugi tra Al-Raston e Telbiseh in attesa di cacciarli completamente prima dalla Provincia e poi dalla Siria tutta.

lunedì 5 agosto 2013

Due "nuovi" Mirage F1 si uniscono alla flotta dell'IRIAF grazie alla grande abilità di tecnici e ingegneri iraniani!

Ci sono volute 45.000 ore di lavoro ma, alla fine, gli sforzi degli ingegneri e dei tecnici dell'Aviazione della Repubblica Islamica sono stati ricompensati e due Mirage F1 già delle forze aeree del tiranno irakeno Saddam Hussein sono stati riportati alla piena efficienza e si sono uniti agli oltre venti già in servizio presso la base aerea di Chahabar.

L'annuncio é stato dato dal Generale Massoud Rouzkhosh, che ha pubblicamente lodato la perizia e l'abilità dei tecnici della base di Shaheed Fakouri, vicino Tabriz, che hanno reso possibile questo piccolo "miracolo", pochi mesi dopo aver riportato alla piena vita operativa un MiG-29 ex-irakeno che era rimasto fermo per oltre dodici anni.

Ma se nel caso del 'Fulcrum' gli esperti iraniani potevano valersi delle informazioni ricevute negli anni '90 al momento dell'acquisto ufficiale di una partita di MiG, il know-how necessario a riparare e far tornare operativi i due Mirage é stato tutto dedotto da loro stessi con la 'retro-ingegneria' visto che mai Parigi ha anche solo accennato la volontà di trasferire apparecchi o conoscenze aeronautiche verso Teheran.

La Francia, ricordiamolo, dopo gli Usa e l'URSS era la maggior fornitrice di sostegno al tiranno irakeno durante il periodo della sua insensata aggressione contro la neonata Repubblica Islamica (1980-88). Che ebbe termine solo dopo otto anni di eroica Resistenza del popolo iraniano.

Terroristi wahabiti egiziani saltano in aria a Daraya insieme alla bomba che stavano preparando!

Mohammad Ahmad Abdul Latif al-Dakhakhni era un dinamitardo takfiro di nazionalità egiziana; "era" perché, fortunatamente é riuscito a togliersi di mezzo da solo saltando per aria mentre lavorava a un congegno esplosivo nel villaggio di Iqlim al-Kharroub, vicino Daraya, accanto alla Moschea di Ahmed Basbous. Le forze di sicurezza siriane, immediatamente accorse sul luogo dell'esplosione hanno trovato il fratello del terrorista, Abdel-Latif e un cittadino siriano di nome Mohammad Hasan Massoud fertiti e in gravi condizioni e li hanno subito trasferiti in un ospedale militare dove sono guardati a vista.

La cantina della casa ha rivelato una vera e propria santabarbara takfira, con almeno altre diciotto bombe confezionate e pronte all'uso che solo per un miracolo non sono detonate per simpatia, polverizzando, come avrebbero potuto, l'intero isolato. Ma la scoperta più interessante sono state carte e documenti che mostravano dove le bombe avrebbero dovuto venire usate, con dettagli di attentati programmati nelle località di  Jadra Wadi Zeina, Hadath e Saadiyat.

Il proprietario dello stabile in cui avevano trovato rifugio i terroristi, un Egiziano di nome  Ahmad al-Dakhakhni, é stato posto in stato d'arresto insieme ai suoi due figli fino a quando non sarà possibile accertare se fosse al corrente delle attività illegali che si tenevano all'interno della sua proprietà.

L'assedio sionazista di Gaza ha già causato 500 morti negli ospedali! Quanti altri devono aggiungersi a essi??

"Almeno cinquecento pazienti morti negli ultimi sei anni: pazienti che soffrivano di malattie croniche e debilitanti che sarebbe stato possibilissimo salvare se solo nella Striscia di Gaza fosse possibile fare affluire medicinali, carburante e provviste mediche su base regolare" con queste parole il Ministero della Salute di Gaza ha stigmatizzato il continuare dell'inumano assedio sionazista contro l'enclave palestinese, che mette a rischio il regolare ed efficiente funzionamento di cliniche, ospedali e altre strutture sanitarie.

Inoltre la situazione se possibile si é ulteriormente aggravata col recente colpo di stato in Egitto, visto che la giunta militare che ha deposto l'Ex-presidente Mursi ha chiuso il varco di confine di Rafah dal 3 di luglio ad oggi, lasciando dozzine di cittadini che dovevano muoversi per motivi di salute o per terapie/operazioni prenotate altrove senza possibilità di effettuarle.

A tutto ciò si aggiunge la vera e propria 'offensiva' scatenata prima da Mursi e continuata e intensificata dai militari contro i "Tunnel della Vita" che permettevano un parziale rifornimento di merci di contrabbando verso Gaza. Per effetto della chiusura di dozzine di tunnel adesso gli ospedali della Striscia rischiano di rimanere senza carburante per i loro gruppi elettrogeni a combustibile.

domenica 4 agosto 2013

Nasrallah parla in pubblico e scatena il delirio, Hariri parla al pubblico e scatena sbadigli e sonnellini!

Il leader supremo di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha fatto un'apparizione pubblica a Beirut lo scorso venerdì per la Giornata Internazionale di Al-Quds; il suo arrivo nel compound di Hezbollah a Dahiyeh ha scatenato l'entusiasmo frenetico degli astanti che ben vedete rappresentato nella testimonianza video qui sotto. Nasrallah, oratore facondo e talentuoso quanto pochi altri, si é quindi trattenuto a parlare a lungo, sulla situazione odierna di Gerusalemme, della Palestina Occupata, sulle fasulle trattative volute da Kerry e sullo stato dell'Asse della Resistenza e sulle sfide che lo attendono nel futuro. Tanto é durato il suo discorso, punteggiato dai boati di applausi, di incitazione, persino di risa quando sua Eccellenza il Segretario si concedeva una delle sue perle di umorismo sagace, che il dettaglio di guardie del corpo che lo circondavano cominciava quasi quasi a farsi impaziente, ritendendo pericoloso che sua Eccellenza si trattenesse in pubblico tanto a lungo. L'orazione si é risolta in un enorme successo che dimostra come Hezbollah sia un corpo in piena salute ricchissimo di energie ancora da spendere e come tutti i recenti tentativi di metterlo in difficoltà o di attaccarlo direttamente o indirettamente si siano tutti risolti in clamorosi buchi nell'acqua.
Contemporaneamente, sapendo che il suo principale rivale avrebbe rilasciato un discorso, anche il leader della coalizione filo-imperialista, filo-sionista venduta alla Casa Saudita, Saad Hariri, il Renzo Bossi libanese, ha deciso, dal suo esilio estero dove ormai sta passando la maggior parte del suo tempo, di farsi sentire con un messaggio registrato (ma come? Non é Nasrallah che rischia di venire colpito a ogni passo da droni e attentati sionisti? Eppure lui appare DI PERSONA, mentre l'alleato di Washington, Tel Aviv e Riyadh si affida a messaggi video? Mah...)
Il 'discorso' di Hariri é stato un trito "ripasso" di tutti i logori argomenti della propaganda filoimperialista in Libano: un attacco (ormai non più creduto efficace nemmeno dallo stanco oratore che lo andava ripetendo) contro le armi della Resistienza condito da esanimi 'pronunciamenti' a favore di "Uno Stato libanese forte"...ma che 'Stato libanese' potrebbe mai essere forte visto che senza le armi della Resistenza il regime ebraico occuperebbe ancora un terzo del paese e nessuno dei paesi imperialisti amici di Tel Aviv permetterà mai all'Armee Libanaise di dotarsi di armi potenti e sofisticate che le permettano di affrontare alla pari un domani una nuova aggressione sionista? L'unico Stato libanese forte é quello che passa per l'integrazione tra Armee e Resistenza, con l'aiuto dell'Iran e della Russia che hanno tutto l'interesse a vedere un Libano forte in grado di difendersi da Israele e di proteggere i suoi interessi economici e petroliferi nel Mediterraneo!

Il Segretario della Jihad Islamica Palestinese a Teheran loda il ruolo dei martiri iraniani della Rivoluzione e della Resistenza!

"Asse della Resistenza" non é un vuoto modo di dire o una metafora per la pur presente influenza in crescita della Repubblica Islamica Iraniana nello scacchiere Mediorientale e Centroasiatico: Asse della Resistenza vuol dire un fluire di energie sane, positive, pure, che si rafforzano e si intensificano le une con le altre attraverso l'Asia Centrale, la Mesopotamia, la Bekaa, Beirut, il Sud del Libano, la Cisgiordania e Gaza e oltre fino al Sudan e allo Yemen e all'Est Saudita e al Bahrein, ovunque vi siano popoli, gruppi, movimenti e partiti che lottino per troncare i tentacoli della piovra imperialista e stabilire il loro Diritto a vivere autonomi e liberi.

Quanto profonda sia questa solidarietà e quanto organica sia questa grande lotta di liberazione lo ha mostrato recentemente il Segretario Generale della Jihad Islamica Palestinese, Ramadan Shallah, che, a Teheran per assistere all'investitura e al giuramento del nuovo Presidente Hassan Rohani ha anche visitato l'esposizione dell'Associazione Habilian sui martiri iraniani della Rivoluzione e della Resistenza.

Dopo avere incontrato il Segretario di Habilian, Seyyed Mohammad Javad Hasheminejad, Shallah ha percorso con lui le sale dell'esibizione, commentando e lodando il coraggio di quanti hanno fatto il supremo sacrificio per la causa della Rivoluzione Islamica e della Resistenza anti-imperialista, notando come, essendo sfuggito a un attentato dei terroristi dell'MKO, servi di Saddam Hussein prima, poi della CIA e del Mossad, la stessa Guida Suprema Iraniana, Ali Khamenei, meriterebbe il titolo di "Martire Vivente" della Rivoluzione.

Hassan Rohani é ufficialmente il settimo presidente della Repubblica Islamica dell'Iran!

Con una sobria e partecipata cerimonia trasmessa in diretta televisiva che ha pressoché paralizzato il paese dai quartieri di Teheran fino ai più distanti villaggi, dalle rive del Caspio fino alle coste del Golfo Persico, il Leader supremo della Rivoluzione Ali Khamenei ha investito ufficialmente il nuovo presidente Hassan Rohani del ruolo e dei poteri che si é conquistato con la sua brillante vittoria elettorale nelle consultazioni del 14 giugno scorso, dove ottenne oltre trentasei milioni di preferenze.

Nato il 13 dicembre 1948 a Sorkeh, nella Provincia di Semnan Rohani iniziò la propria educazione religiosa nel seminario di Semnan a soli 12 anni prima di spostarsi nella città sacra di Qom, dove si perfezionò nello studio della Giurisprudenza islamica, nel 1969, a Teheran, si laureò in Legge prima di trasferirsi in Scozia dove si specializzò alla Caledonian University di Glasgow.

Il giuramento ufficiale di Rohani si terrà nella giornata di oggi, domenica 4 agosto 2013, di fronte a un parterre d'eccezione che comprenderà gli inviati e i rappresentanti di moltissime nazioni, da quelle confinanti e circonvicine ansiose di stabilire buoni rapporti con la potenza regionale emergente, dagli alleati storici come Siria e Libano a quelli più recenti come Irak, Russia e numerosissimi paesi latinoamericani.