mercoledì 27 luglio 2011

Le forze della Resistenza Egiziane e Palestinesi ripongono speranze nelle 'primavere arabe', saranno delusi?


Si é chiusa al Cairo la Quarta Conferenza Congiunta del Fronte della Resistenza arabo-palestinese, che ha concluso i propri lavori con una dichiarazione comune resa presso la sede del Sindacato dei Giornalisti; durante i lavori figure prominenti del panorama politico e resistenziale egiziano e palestinese si sono dette d'accordo sulla necessità che una massiccia mobilitazione, che assuma i tratti di una vera e propria rivolta come quelle che hanno scosso il Mondo Arabo a partire dall'inizio dell'anno, si verifichi anche in Palestina, soprattutto per garantire la salvezza dei luoghi sacri cristiani e musulmani minacciati dall'ondata di "giudaizzazione forzata" sostenuta e appoggiata da Israele.

I partecipanti alla conferenza hanno discusso a lungo di quanto gli eventi verificatisi finora in Tunisia, Egitto, Giordania, Yemen e Barhein potranno influenzare o prefigurare quelli futuri che avranno luogo in Palestina e si sono detti d'accordo che il nuovo clima che si respira non solo nel Mondo Arabo, ma in tutto il Medio Oriente non potrà che favorire la prossima liberazione non solo di Gerusalemme ma di tutte le terre che attualmente languono sotto il tallone sionista.

Il leader della Jihad Islamica Khaled al-Batesh ha sottolineato che contro l'occupazione israeliana la Resistenza é una scelta obbligata e che, come confermato da quanto successo nel corso degli ultimi vent'anni il destino ultimo di quanti cerchino di 'trattare' con i sionisti é quello di vedersi sconfessati e disconosciuti dalla nazione palestinese e dalla comunità araba. "In ultimo, a Dio piacendo, coloro che hanno scelto la difficile strada della Resistenza saranno esaltati nella vittoria, mentre quanti hanno cercato di accordarsi col nemico ne condivideranno la sconfitta e l'umiliazione".

Da parte sua il portavoce della Coalizione Socialista Egiziana, Abdul Ghaffar Shuker ha ricordato con orgoglio come, a fianco di quella egiziana, la bandiera palestinese sia stata alzata nelle proteste di piazza Tahrir fin dai primissimi giorni, a testimonianza di quanto profondamente gli Egiziani sentano vicino al loro cuore il fato e la sofferenza dei fratelli palestinesi e come, fin dai primi giorni del nuovo Egitto post-Mubarak tutta una serie di iniziative siano state portate avanti per roversciare nei fatti e nella lettera le biasimevoli scelte filo-sioniste e filo-imperialiste dell'ex-"faraone".

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1 commento:

  1. invece che limitarti al lamento ed alla resistenza, perché non fai una bella guerra dichiarata al becero opressore sionista? Magari stavolta invece che perdere con figuraccia....

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