venerdì 23 marzo 2012

Eroe palestinese di 16 anni dichiara al giudice sionista: "Io non vi riconosco alcuna autorità, voi siete occupanti illegittimi di questa terra!".


Con tutta la dignità, la determinazione e la calma che avrebbero fatto l'onore e l'orgoglio di un veterano 'Fedayeen' della Causa palestinese, reduce di molti decenni di lotta contro il regime ebraico dell'Apartheid, un sedicenne di nome Ahmad al-Salibi, arrestato illegalmente lo scorso 12 marzo insieme ad altri sei ragazzi di Beit Ummar, a Nord di Al-Khalil e portato davanti al giudice del tribunale militare di Ofer é riuscito a prendere la parola mentre il pubblico ministero sionista stava leggendo la 'lista delle accuse' contro di lui e a rilasciare una dichiarazione:

"Io non riconosco alcuna autorità a questa corte, io sono un ragazzo di sedici anni e voi pretendete di giudicarmi davanti a un tribunale militare: non é giusto, non ne avete diritto, voi non avete nessun diritto su questa terra che occupate, nessun diritto più di quello di una banda di mafiori invasori e predoni, io non riconosco il vostro Stato, le sue leggi e questa corte!".

Di fronte a questa dichiarazione limpida, cristallina e veritiera il magistrato del regime ebraico si é infuriato e ha lasciato l'aula non prima di avere, da vero mafioso, minacciato il ragazzo di "severe punizioni", come ascoltato pubblicamente e riferibile da parte di tutti i testimoni oculari della scena. Il giovane eroe Ahmad é già stato sottoposto a pestaggi e torture nel tempo trascorso tra il suo arresto e il suo processo, come confermato da parenti, compagni di prigionia e avvocati difensori.
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