giovedì 15 gennaio 2015

Casa Saoud vuole un "Muro d'Arabia" per proteggersi dai terroristi dell'ISIS che lei stessa ha creato!!

Di tanto in tanto anche i giornali imperialisti tornano utile per qualche scopo che non sia quello di dare il via a un fuoco scoppiettante nel caminetto, incartare il pesce o fare la poltiglia per la cartapesta...in questo caso é il britannico Telegraph a informarci che Casa Saoud, evidentemente timorosa di fare la fine di un capponcello Hollande qualunque, é molto preoccupata della possibilità che i terroristi dell'ISIS tornino a casa la sera come le galline al pollaio, e magari al posto di un uovo "scarichino" qualche bomba.

Ovviamente i principi sauditi conoscono uno e un solo modo per affrontare i problemi: pagare qualcuno che glieli risolva! Quindi, messa mano ai ventruti forzieri (oggi non più tanto straripanti di dollari a causa dei primi effetti dell' Oil Glut causato dalla loro stessa sottomissione a Obama), hanno fatto elaborare da EADS-Airbus e altre industrie del ramo il progetto di un mega-muro che dovrebbe sigillare interamente il poroso confine settentrionale con l'Irak.

La barriera, lunga 600 Km, dovrebbe correre come si vede nella mini-mappa da Hafar al-Batin a Turaif, tra Kuwait e Giordania e seguire precisamente il divide tra Regno dei Saud e stato mesopotamico. Punteggiata da 40 torri di comando e controllo, ciascuna equipaggiata con un radar SPEXER, e telecamere dotate di intensificatori d'immagine e sensore termografico, la barriera sarebbe in grado di individuare velivoli distanti fino a 36 Km (anche in volo radente) e veicoli terrestri a distanze variabili da 22 a 36 Km.

Persino i pedoni potrebbero venire 'spottati' a 18.000 metri di distanza.

Speriamo che, appena avranno speso fino all'ultimo dollaro per costruire quella mostruosità, i Sauditi si rendano conto che prima di lanciarli contro l'Afghanistan, lo Yemen, la Siria, l'Irak, una buona parte degli estremisti wahabiti che hanno usato come 'armi' negli ultimi 30 anni, ce li avevano direttamente in casa e che, come dimostrano gli attentati in tutto il mondo nessun sistema di barriere e sorveglianze é totalmente impermeabile dall'arma infida e detestabile del terrore.

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