Una testimonianza del totale dilettantismo con cui la corrotta corte saudita si approccia alla gestione degli affari internazionali, che sembra informato più alla maniera disinvolta e facilona con cui i propri rampolli si aggirano per i tavoli verdi di Montecarlo e Las Vegas che non alla dura, inflessibile disciplina dell'Arte delle Relazioni Internazionali come codificata da Tallyerand, Metternich, Castlereagh e Bismarck, si é avuta in reazione alla tempesta di critiche sorte in Irak dopo le improvvide dichiarazioni dell'ambasciatore di Riyadh Thamer Sabhan sulle Forze di Mobilitazione Popolare.
Anziché cercare ("diplomaticamente", appunto) di 'salvare capra e cavoli' il Ministero degli Esteri di Riyadh, nella persona del suo stesso titolare Adel al-Jubeir, che si é incontrato col parigrado irakeno Al-Jafaari a Manama (Barhein) a latere del Forum Regionale Arabo-Indiano, ha totalmente sconfessato l'uscita di Sabhan dichiarando pubblicamente: "Il nostro inviato in Irak (in questa faccenda) non ci rappresenta affatto".
Affermazione sorprendente che fa sorgere spontaneo l'interrogativo sul che diavolo l'abbiano inviato a fare in Irak, visto che su una questione così critica egli avrebbe (a sentire Jubeir), idee del tutto remote da quelle della corte saudita.
Ma ovviamente basta osservare, come ha fatto l'esperto di Medio Oriente Ali al-Ahmed, intervistato in merito da PRESSTV, per capire che in realtà Sabhan ha 'toppato' nel ripetere a voce alta quel che avrebbe dovuto tenere sempre e soltanto "Herkos Odontòn", per dirla alla greca, e adesso ne sta pagando il prezzo per intero per non trascinare nell'imbarazzo l'intera monarchia saudita.
Thamer al-Sabhan infatti non viene da una famiglia con tradizioni diplomatiche, ma piuttosto da una con potenti connessioni militari e spionistiche e chiunque lo sapesse nel momento in cui é stato nominato ambasciatore in Irak aveva la certezza che egli dovesse essere il referente locale dell'ISIS, osservando progressi ed evoluzioni della situazione militare dei terroristi takfiri e riferendo a Riyadh affinché migliore e più efficace sostegno potesse venire inviato al cosiddetto 'califfato'.
Almeno ci si può rallegrare che finché Riyadh assegnerà simili cretini al compito di 'aiutare' l'ISIS essi non potranno portare a casa grandi risultati.
cosa volete fare? sono figli di papà, nati con la camicia, sboroni (si dice a Bologna) stragonfi di schei in scarsela, totalmente incapaci anche di mettersi le mutande alla mattina.
RispondiEliminain Italia (e specialmente nel ex ormai) ricco nord est quanti di questi figli di papà in quattro e quattr'otto hanno fatto fallire le fabbriche che i loro genitori avevano costruito con tanta fatica! nella di nuovo quindi sotto il sole... tutto il mondo è paese....
Già...con una piccola differenza, che il Nord Est bene o male è erede di una grande tradizione di governo, prima Veneziana e poi Austriaca, invece i sauditi sono dei BEDUINI DI MERDA che hanno anche disimparato a raccogliere i datteri! E vorrebbero competere con i RAFFINATISSIMI PERSIANI i grandissimi teste di cammello.
RispondiEliminaIvan
beduino si nasce nonostante tutti i soldi spesi per educazione superiore al`estero il beduino rimane tale.
RispondiEliminasi dice puoi togliere il beduino fuori dal deserto ma non il deserto fuori del beduino !