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martedì 12 aprile 2022

Tutto vero!

 

Poi vi stupite quando vi dico che la stampa occidentale è fatta di cazzate condite con merda.

venerdì 11 aprile 2014

PDF di propaganda yankee anti-Hezbollah utile soprattutto per capire lo spaesamento Usa di fronte al partito di Nasrallah!

L'"Istituto per lo Studio della Guerra" é uno di quei 'centri studi' tutti americani (che si definiscono pomposamente 'think tank' - serbatoi di pensiero!) che dovrebbero produrre analisi e dottrine utili ai policymaker della Casa Bianca per confrontarsi con realtà e situazioni molto lontane dalla loro esperienza. Grazie all'amico Alessandro Lattanzio di "Sito Aurora" e "Stato e Potenza" possiamo indicarvi questo link dove scaricare l'ultimo parto delle profonde 'ponzate' di questo 'tank(o)' (più che serbatoio infatti ci sembra un meccanismo vetusto e rabberciato come la ruspa degli "indipendentisti veneti") riguardo ad Hezbollah e al suo ruolo in Siria.

Il documento, firmato da una tale 'Marisa Sullivan' infatti é notevole non perché analizzi in profondità l'operato del Partito di Dio libanese in Siria, né perché riveli chissà quali retroscena, ma perché indica molto bene le superficialità, i pregiudizi, i paraocchi con cui gli yankee si accostano al fenomeno Hezbollah e perché, in circa trent'anni, non ne abbiano mai capito nulla.

Questo dervia dall'istintivo razzismo tipico dei popoli anglo-sassoni, unito all'ideologia yankee del 'destino manifesto' e allo specchio deformante dell'Orientalismo attraverso cui questi 'analisti' percepiscono la realtà mediorientale, araba e sciita. Marisa Sullivan fa il marchiano errore di dipingere alternativamente Hezbollah come 'debolissimo' (in definitiva non si tratta altro che di 'negri delle sabbie' con turbanti in testa, no?) e insieme 'fortissimo' (per il suo -presunto- fanatismo e per l'aiuto dell'Iran), senza rendersi conto che pochi anni prima la forza di Hezbollah era "imputata" all'aiuto della Siria (ormai nemmeno considerata e dipinta come ancor più debole di Hezbollah tanto che, così marcia la tautologia della Sullivan, il regime di Assad sarebbe certo caduto se non fosse accorso in suo aiuto Hezbollah).

Altro indicatore di quanto male la Sullivan abbia fatto i 'compiti a casa' (per usare una metafora renziana!) sta nella maniera supina e acritica con cui essa sottoscrive ogni affermazione di fonte terroristica riguardo le "gravissime perdite" subite da Hezbollah nella campagna siriana, dove persino "molti leader" sarebbero stati uccisi sul campo di battaglia. Considerando che, come in ogni operazione di controinsurgenza, per ogni militare o militante siriano o comunque filo-governativo, sono tra gli otto e i dodici i militanti terroristi che vengono abbattuti, ci si chiede quanto 'gravi' possano essere le perdite di Hezbollah; ma poi, basta pensare quante e quali volte le fonti di informazione leali ai terroristi siano state "pizzicate" a mentire spudoratamente per defraudare le affermazioni della Sullivan di qualunque credibilità.

Il colpo definitivo alla credibilità dell'autrice la danno le scarne righe di 'bio' (pag. 6) che accompagnano il suo 'paper', dove si vede che la Sullivan NON HA ALCUNA ESPERIENZA DI LIBANO O DI HEZBOLLAH e abbia in precedenza pubblicato studi sulle milizie sadriste e sul campo politico di Nouri al-Maliki in Irak. Evidentemente essendo Moqtada al-Sadr un chierico sciita e rappresentando il Premier Maliki la maggioranza di irakeni sciiti, tali scritti nella visione superficiale tipica degli americani rendono "de facto" Marisa Sullivan una ESPERTA DI SCIISMO A LIVELLO MONDIALE.

Noi che sappiamo quanto particolare, unico e irripetibile sia invece lo scenario culturale/sociale/politico libanese da cui Hezbollah é sorto e si é sviluppato continueremo a considerare simili 'pamphlet' rigurgitati dalle 'cisterne di pensiero' a stelle e strisce come materiale per aeroplanini di carta.