lunedì 1 novembre 2010

La Turchia inserisce Israele nel listino degli "Stati ostili".

Il Consiglio nazionale di sicurezza turco tenutosi nella capitale anatolica qualche giorno fa ha approvato un documento che rimodella radicalmente la posizione di Ankara nello scenario politico-strategico Balcanico e Medio-Orientale.

Infatti dalla lista degli stati considerati se non apertamente "ostili" quanto meno "minacciosi" nei confronti della repubblica turca sono stati rimossi alcuni paesi che vi permanevano da decenni, e ne sono stati aggiunti altri che non vi avevano mai figurato.

Dal listino sono stati esclusi: Bulgaria (che vi presenziava più che altro per lo sbiadito ricordo delle "Guerre balcaniche"), Siria, Iran, Armenia e Georgia. La rimozione di Siria e Iran testimonia della decisa volontà politica del capo del Governo Tayyip Erdogan di "sganciare" la Turchia dal carrozzone filo-usa e darle un ruolo più indipendente nell'arena regionale.

In compenso, nella lista dei "paesi sorvegliati" è entrato Israele, un partner tradizionale delle politiche militari di Ankara fin quando lo Stato é rimasto sotto il controllo dei generali di matrice panturca di estrema destra, fedeli "sudditi" di Washington ed architetti delle persecuzioni ad Armeni e Curdi.

Senza dubbio nella decisione pesano le conseguenze del brutale assalto in acque internazionali condotto dai commandos di Israele contro l'ammiraglia della "Freedom Flotilla", la motonave turca 'Mavi Marmara', conclusosi con il massacro di numerosi attivisti per la pace che cercavano di raggiungere Gaza con generi di prima necessità.



Tuttavia ridurre la decisione a questa dimensione "contingente" sarebbe senza dubbio un grave errore di miopia: Erdogan e il suo partito sono da anni impegnati a riportare la Turchia in una dimensione mediorientale e centroasiatica , cancellando il tentativo dei militari di destra di farne una specie di "costola" o "avamposto" degli interessi usa in Asia.
Il fitto intreccio di snodi energetici, commerciali e di comunicazione nell'Asia Centrale: la Cina è veramente vicina!
La decisione ha senza dubbio dei meriti, visto il grave declino dell'influenza americana nell'area e la crescente importanza dell'Asia centrale come "corriodio" verso la Cina, superpotenza emergente che si rende benissimo conto della vulnerabilità delle linee di comunicazione marittime verso Africa ed Europa.

Il documento del Consiglio turco di sicurezza si conclude con una ulteriore frecciata allo stato sionista: una condanna di "quei paesi che mantengono arsenali nucleari segreti", definiti come una minaccia alla pace e alla stabilità dell'area, la cui condotta minaccia di scatenare una corsa agli armamenti atomici in tutto il Medio Oriente.

Israele, con oltre 200 ordigni atomici, é l'unica potenza nucleare del Medio Oriente, e si rifiuta di sottoscrivere il TNP.

2 commenti:

  1. "La Turchia inserisce Israele nel listino degli "Stati ostili""
    .... sai che notizia ...ci stracceremmo i capelli..
    ... E CHI SE NE FREGA...
    importante che la Turchia non entri in Europa e rimanga nella Comunità Economica Musulmana.

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  2. Guardi sig. Bario, a lei non fregherà nulla, ma agli azionisti delle industrie militari israeliane che si sono visti cancellare contratto dopo contratto dalle forze armate turche...si fidi...è fregato eccome! :-D

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