sabato 11 dicembre 2010

Aoun: "Il Libano é sulla soglia di una nuova era"


Il leader del Libero Movimento Patriottico, membro del Parlamento libanese, ex-Presidente del Libano ed ex-generale Michel Aoun ha dichiarato durante la scorsa giornata dell'8 dicembre che uno Stato che non riesca a mettere sotto processo dei rei conclamati di falsa testimonianza: "ha abdicato ai suoi poteri e alle sue prerogative".

"Forse che", ha chiesto al suo uditorio durante il tradizionale incontro settimanale dei capi del Movimento, "gli interessi di coloro che rendono falsa testimonianza devono essere raggiunti a scapito degli interessi comuni dei libanesi?".

"La soluzione del 'caso' delle false testimonianze (rese al Tribunale speciale per il Libano, che sta indagando sull'omicidio di Rafik Hariri) sta nel cambiamento di atteggiamento del Governo nazionale, nel cambiamento del suo approccio verso il Tribunale e nel cambiamento della sua linea di condotta politica, un cambiamento che si potrà avere solo con il cambio del Governo!".

Interrogato sulla questione delle interferenze e intercettazioni israeliane nella rete libanese di telecomunicazione Aoun ha ribadito come tale "affaire" meriti una risposta immediata e decisa, opzione sulla quale si riserva di intervenire nei prossimi giorni.

Per quanto riguarda i Servizi di Sicurezza interna del Libano, ampiamente coinvolti in entrambe le questioni, mai con un ruolo dignitoso o anche solo politicamente difendibile, l'ex-generale ha commentato: "I servizi di sicurezza interna sono stati costruiti su un tappeto di sbagli e soffrono di gravi storture e problematiche, non ultimo la sgradevole scoperta che esista una "cabala" legata ai partiti della coalizione del 14 marzo posizionata esattamente ai loro vertici".

A proposito del capo dei Servizi libanesi Ashraf Rifi: "Dovrebbe avere l'intelligenza di capire che, essendo il suo mandato garantito dalla Legge, dovrebbe rispettarla se non vuole essere considerato alla stregua di un comune gangster; la legge Penale non può arrestarsi davanti alla porta dei suoi uffici".

Aoun, concludendo, ha rammentato come, nonostante tutte le apparenti difficoltà e inocgnite che gli si parano davanti il Libano sia letteralmente "sulla soglia di una nuova alba e un nuovo inizio".

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