martedì 28 agosto 2012

L'Esercito libanese arresta diciotto miliziani wahabiti a Tripoli Siriaca e sequestra due camion carichi di armi!

Abbandonate finalmente le titubanze e le incertezze dei giorni scorsi sembra che le forze dell'Armee Libanaise a Tripoli Siriaca abbiano iniziato a prendere i provvedimenti necessari per ristabilire la calma nella metropoli settentrionale, teatro la scorsa settimana di scontri cruenti tra i fanatici wahabiti solidali coi terroristi attivi in Siria e gli Alawiti e i sostenitori del Presidente Assad del Partito Arabo Democratico e del Partito Socialista della Nazione Siriana. Abbandonato il contegno neghittoso e i timori di prendere provvedimenti 'politicamente impopolari' i militari hanno arrestato diciotto estremisti sunniti nell'area di Al-Zahria, sequestrando loro ben due camion carichi di ogni genere di arma: dai fucili automatici ai mitra fino a lle bombe a mano, mitragliatrici pesanti, lanciagranate RPG e razzi 'Energa'.

Gli arrestati secondo quanto comunicato dall'ufficio stampa dell'Armee, sarebbero già stati consegnati alle autorità giudiziarie per il processo: tra gli addebiti elevabili contro di loro vi sarebbe la costituzione di banda armata, il traffico d'armi, condotta sediziosa, tentato omicidio e resistenza alle autorità. Durante le operazioni di arresto e sequestro delle armi tre militari sarebbero stati feriti, fortunatamente in maniera non grave. Almeno una parte degli arrestati non sarebbero di nazionalità libanese ma farebbero parte del 'caravanserraglio' di estremisti wahabiti suscitato e foraggiato da sponsor turchi, sauditi e qatarioti per combattere contro il legittimo Governo siriano.

Negli scontri di questi ultimi giorni, comunque, la superiore organizzazione dei partiti e delle milizie pro-Assad, e la strategica collocazione del quartiere alawita di Jabahl Mohsen (situato in posizione dominante sulle alture che dominano Tripoli Siriaca, direttamente collegato alla regione prevalentemente alawita dell'Akkar) hanno fatto sì che il più alto tributo di sangue sia stato pagato dai sunniti estremisti che hanno cercato inutilmente, a più riprese, di darvi l'assalto, venendo respinti ogni volta.

Spulciando nel nostro archivio di materiali siamo riusciti a rinvenire una piccola "perla", un documento della primavera 2011 firmato da un tale professor Hilal Khashan per il 'Middle East Quarterly'. L'autore, prima di lanciarsi in una disamina piuttosto raffazzonata e imprecisa della storia dei movimenti sunniti estremisti a Tripoli e nel Nord del Libano si prendeva l'incomodo di confutare e ridicolizzare l'affermazione di Rifat Eid del Partito Arabo Democratico che la città stesse venendo pian piano trasformata da agenti stranieri con aderenze nel mondo wahabita in una sorta di 'Kandahar libanese'.

Ovviamente, come tutte le produzioni ideologicamente motivate dei 'think tank' neoconservatori e imperialisti anche il 'pezzo' di Hilal Khashan si é rivelato, fantozzianamente, una "cagata pazzesca" mentre l'allarme lanciato dal leader alawita tripolino oltre un anno fa era puntuale e profetico! Il 'professor' Khashan farebbe meglio ad abbandonare la sua cattedra e dedicarsi alla coltura di ceci e pistacchi.
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