domenica 9 giugno 2013

Tra le rancorose menzogne di 'Le Monde' e i trionfi dell'Esercito di Assad, quale futuro in Siria per Hezbollah??

"Le Monde" é lo straccio da stampa francese che meglio si avvicina, per la sua falsità, per la sua supina prostrazione all'hasbara filoisraeliana, per il suo progressismo liberaloide d'accatto che tanta presa fa sul Ceto Medio Semicolto d'Oltralpe alla sentina settica della "presse" italiana che é 'Repubblica'. Nella giornata di ieri i redattori di Le Monde sono riusciti a surclassare i colleghi-rivali a libro paga di De Benedetti (sionisti perfetti!) con un 'pezzo' maleodorante e verminoso intitolato sensazionalisticamente: "LA SIRIA CADE IN MANO A IRAN ED HEZBOLLAH!".

Di fronte a una simile 'asineria a mezzo stampa', lo confessiamo da subito, la tentazione di fare 'BUM!' con la bocca come i bambini delle elementari di fronte a frottole troppo grosse per venire credute, ci ha colto con forza dirompente. Ma, anziché sdegnarsi, invitiamo i nostri lettori a ragionare un attimo con noi. Chi abbia messo insieme un simile titolo (e articolo annesso) dimostra, in primo luogo, di non avere AFFATTO CAPITO la natura dello scontro attualmente in corso in Siria e il molteplice livello del confronto tra le forze in campo, che coiinvolge, dalla parte dell'Asse della Resistenza, non soltanto l'Esercito e l'Intelligence siriana ma anche Hezbollah, l'Iran tramite l'IRGC e la 'Niruye Qods', ma anche, oltre il confine orientale dell'Anbar, l'Irak di Maliki, e poi Mosca, Pechino, fino anche agli stati della Latinoamerica, sia pure solo dal punto di vista politico e diplomatico.

Oversemplificando rozzamente l'intervento Hezbollah in Siria come un tentativo "di prendere il controllo del paese" l'autore dello sciagurato articolo si scorda di considerare che Hezbollah non é solamente un partito politico o una milizia armata...Hezbollah é prima e soprattutto un MOVIMENTO SCIITA e le ragioni dell'intervento in Siria sono tanto religiose e di 'Weltanschauung' quanto politiche e militari, anzi, in certi rispetti addirittura la dimensione religiosa e ideale supera e anticipa ogni motivazione prosaica e pragmatica.

L'autore dell'articolo non pensa possibile che Hezbollah sia entrato in Siria per semplici ragioni ideali e quindi deve costruire una giustificazione politica (controllare la Siria) che spieghi la mossa ai suoi occhi miopi, non ricorda, egli, che Hezbollah non ha mai avuto paura di affrontare sfide ben più impegnative e pericolose (vedi la Resistenza contro l'occupazione sionista del Sud-Libano, vedi l'attacco sionista del 1996 oppure quello del 2006) solo per affermare nel reame dell'azione pratica quelli che prima erano "soltanto" precetti religiosi e motivazioni ideali.

Per il militante Hezbollah la difesa del sacrario di Sayyida Zeinab é tanto importante quanto il blocco del traffico di armi tra Qusayr ed Hermel o quanto spezzare i contatti tra i takfiri che infestano i dintorni di Zabadani e quelli rintanati ad Arsal. Chiunque avesse occhi per vedere e cervello per pensare non poteva che immaginare (con ragione) che il vero motivo della visita ufficiale del vice di Sergei Lavrov Mikhail Bogdanov a Beirut a fine aprile (durante la quale il numero 2 della diplomazia di Mosca passò esattamente IL DOPPIO DEL TEMPO con rappresentanti di Hezbollah di quanto non ne avesse speso coi vertici dello Stato libanese) fosse quello di concordare modi e tempi dell'intervento diretto dell'Esercito sciita libanese in Siria.

Ovviamente Hezbollah non pensa, una volta aiutati i militari locali a ottenere gli obiettivi immediati di distruzione dei terroristi takfiri, di levare completamente le tende dalla Siria, rimarrà, ma rimarrà a fare quello che sa fare meglio, costituire una rete integrata di militanza sciita tra i villaggi di confine e gli altri centri dove si concentra la minoranza religiosa in Siria in maniera che la capacità complessiva del paese di resistere a nuove aggressioni sia migliorata e potenziata ma NON per improbabili 'colpi di stato' ma semplicemente nel quadro del necessario rafforzamento di uno snodo dell'Asse della Resistenza che il complotto internazionale NATO-sionista-wahabita ha comunque messo a dura prova.

Esattamente come in Libano dopo avere cacciato israhell dal Sud Hezbollah non si é per niente rivolta contro le istituzioni politiche dello Stato, ma anzi, le ha rafforzate col suo prestigio e la sua autorevolezza, così in Siria non pensa MINIMAMENTE di spodestare Assad ma, se mai, di rendere il suo futuro come leader della Siria più saldo e sicuro, il tutto, sia pure con l'incredulità di 'Le Monde' e dei suoi imbrattacarte hasbarofili, per motivi di dedizione religiosa e di spinta ideale.


1 commento:

  1. Questo sono i media mainstream occidentali... è questo i loro lavoro. Non lo fanno perchè sono incapaci di capire la vera natura delle situazioni [anche quello], lo fanno perchè è quello il loro motivo di esistenza; diffondere versioni della realtà fuorvianti, edulcorate, se non inventate di sana pianta e nel contempo seminare in pò di ansia e paura, che sono sempre funzionali alle strategie dei poteri elitistici.

    RispondiElimina