A poco più di un mese di distanza dal bombardamento di una colonna dell'ISIS che avanzava nella Provincia di Sweida i cialtronissimi 'takfiri moderati' dell'FSA sono riusciti a cedere al 'califfato' (che altrove, laddove deve confrontarsi con le truppe siriane, passa da un rovescio all'altro) ingenti porzioni di territorio e parecchie loro basi e accampamenti.
Realizzando, come già al principio di febbraio, che giocare d'anticipo é sempre preferibile, le truppe governative (pur impegnate pesantemente in altre zone del Sud siriano, per esempio a Daraa) hanno deciso di portare la battaglia direttamente nei gangli vitali del "Daash", attaccando e distruggendo un suo centro-comando
L'attacco si é svolto lungo il margine meridionale del villaggio di Al-Qasr e ha visto la quasi completa distruzione di un edificio isolato che era stato eletto a rifugio e, appunto, posto di comando da alcune decine di terroristi dell'ISIS.
Non vi sono ancora cifre ufficiali ma sembra che nessuno degli occupanti dello stabile sia uscito indenne dalla tempesta di fuoco scatenata dai Siriani contro di esso. Tutti i presenti infatti, sarebbero risultati morti o feriti più o meno gravemente.
La cosa più stupefacente in questa storia delle tante sigle terroristiche penso che sia l'enorme dotazione di diverse divise che di volta in volta questi subumani devono indossare a seconda delle contingenze, in pratica considerando anche i turki e le svariate formazioni kurde ogni terrorista deve avere come minimo due dozzine di divise diverse sempre pronte ad essere indossate, immagino che i fornitori di tali materiali si siano arricchiti in maniera esagerata.
RispondiEliminaTattica giusta, non più confetti di piccolo calibro ma una volta individuati i terroristi, pioggia di fuoco di grosso calibro
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