Lo diceva uno che da giovane mentre il suo superiore stava compreso a parlare con Dio in fervida preghiera, passava il suo tempo a parlare col prete.
Uno che la sapeva lunga.
Chissà cosa avrebbe pensato leggendo che oggi, nella città saudita di Jeddah, un attaccante solitario, armato, si é diretto contro uno dei palazzi reali di Casa Saoud e ha aperto il fuoco contro gli uomini di guardia.
Due guardie sono cadute sotto i suoi colpi, prima che altre le vendicassero abbattendo l'attentatore.
Nessuna dichiarazione ufficiale al momento é stata rilasciata dalle autorità saudite.
Le uniche notizie in merito compresa la foto esclusiva del cadavere dell'attaccante che vi mostriamo, arrivano da social media locali.
La cosa "interessante" é che mentre la voce cominciava a rimbalzare in rete il Dipartimento di Stato Usa lanciava con sospetto tempismo un appello ai cittadini Usa di evitare l'area.
Certo, ci si aspetta che le unità di crisi dei Ministeri Esteri siano sempre pronte per le emergenze.
Però...quello che parlava coi presti...cosa avrebbe pensato?
Specialmente se questa cosa succede subito dopo che il Re Saudita ha mostrato di voler "vedere altre persone"?
Questo è un avvertimento mafioso della più pura specie. Gli USA dicono al re Saudita: "stai attento a quello che fai che abbiamo tante cellule in sonno che possiamo scatenare contro di te e farti fuori se vogliamo e ne abbiano così tante che ne possiamo sacrificare una. Sii prudente reuccio d'Arabia."
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