venerdì 28 dicembre 2018

Anche il Bahrein annuncia la prossima riapertura dell'ambasciata a Damasco! Novità anche dall'Europa!

Come testimonia chiaramente l'immagine in apertura, gli UAE non sono l'unico piccolo stato petrolifero del Golfo che ha ormai dovuto accettare lo status quo siriano, rinunciando a ogni pretesa di 'regime change' damasceno.

Una nota simile sarebbe stata emessa anche dal Kuwait, la cui delegazione diplomatica sarebbe a sua volta prossima alla riapertura.

Tuttavia dalle nostre fonti in Siria abbiamo ricevuto notizia che anche l'ambasciata di uno stato europeo é affollata di manovali e muratori che lavorano a ritmo sostenuto per ristrutturarla.

Il paese in questione...

...non sarebbe altro che l'Italia!

Siamo molto felici di questo sviluppo e fidiamo che sotto gli auspici di questo Governo, attento alla Sovranità e agli interessi nazionali, un fruttuoso rapporto diplomatico potrà essere rinnovato tra Roma e Damasco.

3 commenti:

  1. Nel 2010 il Presidente Napolitano concesse ad Assad la massima onoreficenza italiana civile al merito della repubblica italiana... poi ritirata "per indegnità" nel 2012 su istanza parlamentare dell'on. Emma Bonino...
    Adesso gli ridaranno il tolto? oppure... "chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scurdammece o' passato, simmu e' napule paisà"?

    RispondiElimina
  2. https://youtu.be/BiG7w7lGazc
    E intanto i francesi, che per un primo momento sembrava volessero sostituire gli USA in Siria al fianco dei curdi, collezionano l'ennesima figura di m.
    Degne figure da Arabia Saudita, ma aggiungono il cattivo gusto di un Macron di turno che vuole dare lezioni di democrazia ad Assad o a Putin, mentre i suoi sgherri/amanti volano nella democratica Israele (che bombarda il 25 dic. , non sia mai che lo facciano il 27, poiché i magazzini di armi girano ogni giorno quindi nella loro ottica è normale mettere nel panico una nazione a Natale... Cosa vuoi che agli ebrei interessi della nascita di Gesù Cristo) e volano nelle vessate colonie africane (rese povere dal colognalismo, ma ricchissime dal neo liberismo francese, tanto che per spendere il franco francese in Africa devono migrare fino le banlieue francesi).
    Arzegan

    RispondiElimina
  3. Sarebbe giusto che anche noi cittadini italiani ricominciassimo a fare viaggi in Siria, per portare la nostra solidarietà ai fratelli siriani ed i nostri doni in denaro ai parroci cristiani, almeno di Damasco ed Aleppo, per adesso

    RispondiElimina