lunedì 31 ottobre 2011

Walid Jumblatt difende le armi di Hezbollah, annuncia il suo ritiro dalla politica attiva nel corso del 2012!


Lo storico rappresentante della comunità drusa libanese nonché Segretario Generale del Partito Socialista Progressista Walid Jumblatt, parlando all'assemblea generale annuale della formazione politica ad Aley, 17 chilometri a Sud di Beirut, ha dichiarato che le forze di Hezbollah sono necessarie a proteggere la libertà e l'indipendenza della nazione libanese e che esse non devono affatto venire messe in discussione e tantomeno venire disarmate.

Jumblatt ha dichiarato che il dialogo nazionale é la via maestra per risolvere la questione della strategia nazionale di difesa, nella quale é compreso il ruolo di Hezbollah ma anche delle altre forze armate della Resistenza, che per ora sono impresicindibili componenti dell'autonomia del Paese, come dimostrato dagli eventi della Guerra del 2006, quando furono Hezbollah, Amal, l'SSNP, il PFLP-GC e il Partito Comunista libanese a prendere le armi e a bloccare e respingere gli invasori sionisti.

"Il principio dell'Indipendenza é cardinale per tutti i leali libanesi, e la Resistenza incarna la dedizione a quel principio anche da parte di coloro che per ora non fanno parte delle forze armate regolari". Jumblatt, che ha 62 anni, ha anche annunciato che il suo attuale termine di leadership del partito sarà anche l'ultimo e deve essere considerato transitorio o temporaneo, della durata di non più di un anno, in attesa che venga nominata, nel corso del 2012, una nuova leadership che sappia portare avanti le istanze del PSP e gli interessi della comunità drusa.
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Colpi di mortaio sulla base aerea di Al-Daylami, vanno in fumo due caccia del dittatore Saleh!


E' durata veramente poco la tregua stipulata l'altra settimana tra i reparti dell'Esercito yemenita rimasti fedeli al dittatore Saleh, i militari passati all'opposizione e i guerriglieri tribali, in seguito al ripetuto uso di cecchini contro i dimostranti che ancora venerdì e sabato sono scesi in piazza chiedendo le dimissioni dell'autocrate spalleggiato da Usa, Sauditi e Israele é stato lanciato un attacco con mortai alla base aerea di Al-Daylami, struttura militare vicina all'aeroporto internazionale di Sanaa.

Diversi proiettili sono caduti tra gli hangar e i depositi di Al-Daylami, distruggendo ben due MiG-29SMT (gli aerei più avanzati della flotta di Saleh, ereditati dallo Yemen del Sud filosovietico, assorbito con la sanguinosa guerra civile del 1994) e causando la temporanea chiusura del vicino scalo civile, dove l'eco degli scoppi e la vista delle colonne di fumo hanno causato non poca paura e inquietudine tra i passeggeri in transito.

Tutti i voli in arrivo sono stati dirottati verso Aden, mentre l'Esercito accusava i guerriglieri tribali di aver lanciato i colpi di mortaio, "sparando dal quartiere di Arhab o da quello di Hassaba" e i militari della Prima Divisione Corazzata (il primo reparto a dichiararsi contro Saleh) di aver "collocato ordigni esplosivi" in altre parti della base.
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Altri tre morti nella Striscia di Gaza. Hamas: "Attaccano alla cieca nel tentativo di sminuire la nostra vittoria!".

Continuano le banditesche incursioni aeree sioniste sul territorio della Striscia di Gaza ed é ormai chiaro che non vi é alcuna strategia dietro i brutali bombardamenti che in tre giorni hanno fatto ormai dodici morti e oltre una decina di feriti (alcuni dei quali molto gravi), nessun razionale eccetto la perversa, malvagia volontà di infliggere danni e lutti a casaccio contro la popolazione "colpevole" di aver mantenuto viva negli anni, con una dedizione e una coerenza esemplari, la fiamma della Resistenza, davanti alla quale persino il Governo razzista e fascista di Benji Netanyahu si é dovuto inchinare, accettando le condizioni di Hamas per la liberazione dell'Ebreo francese Schalit.

Nella giornata di domenica Adham Abu Salmyia dei servizi d'emergenza della Striscia di Gaza ha dichiarato che un uomo era stato ucciso e un secondo gravemente ferito a Est di Rafah; la voce secondo la quale queste due vittime sarebbero state parte della milizia del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina non sarebbe stata confermata. Nella notte fra ieri e oggi, invece, altri bombardamenti nella zona di Fakhari, a Est di Khan Younis avrebbero ucciso due militanti delle Brigate al-Ansar, estensione del Movimento Ahrar (ex-membri di Fatah contrari al collaborazionismo con Israele).
Militanti delle Brigate di Resistenza Nazionale del DFLP (sx) e delle Brigate Ansar del Movimento Ahrar (dx)
Taher al-Nunu, portavoce del Governo Haniyeh, ha dichiarato all'agenzia Palestine Information Center che questi attacchi menati alla cieca non sono altro che la prova evidente dell'imbarazzo causato al regime ebraico dalla vittoria negoziale di Hamas, aggiungendo che il Governo palestinese é in contatto con le autorità egiziane per denunciare l'ingiustificata brutalità sionista in tutte le sedi internazionali. Il politico palestinese Jamal Zahalka, rappresentante degli abitanti dei 'bantustan' arabi nel regime di occupazione, ha denunciato l'insensatezza degli attacchi aerei che servono soltanto a rafforzare il clima di oppressione e terrore che l'occupazione sionista impone a Gaza con l'assedio, lo strangolamento economico e dozzine di altri stratagemmi.
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domenica 30 ottobre 2011

Nel 2012 la Turchia inizierà la produzione di 'SOM' primo missile da crociera di progettazione nazionale!


La Turchia é a meno di dodici mesi dall'iniziare la produzione in serie del missile da crociera 'SOM', parte importante dei piani di modernizzazione del proprio arsenale all'insegna dell'autonomia e dell'indipendenza. Secondo quanto riportato dalla televisione iraniana di lingua inglese PressTV il missile (il cui nome é la sigla per Stand Off Muhimat seyyir fuzesi) é stato sviluppato dall'Istituto turco di Ricerca e Sviluppo per la Difesa (TUBITAK-SAGE) come una munizione da crociera ad alta precisione, appositamente studiato per il lancio da vettori aerei.

Il missile per ora é stato studiato per poter 'agganciare' il proprio segnale ai satelliti GPS, ma, essendo questi controllati direttamente dal Pentagono, stanno venendo studiate soluzioni per poter utilizzare anche la costellazione russa GLONASS come aiuto alla guida e, nel prossimo futuro, anche l'europea Galileo, di cui sono stati lanciati in questi giorni i primi due satelliti. Ai segnali satellitari 'SOM' unisce anche un avanzato sistema di navigazione inerziale e un sistema di navigazione radar che possono fargli letteralmente 'accarezzare il terreno' durante il suo viaggio verso il bersaglio.

Il TUBITAK-SAGE ha sviluppato il missile in tre varianti differenti, ciascuna capace di montare una gamma di testate; per ora i vettori previsti per il SOM saranno i Phantom 2020 e gli F-16 Block 40 in forza all'aviazione di Ankara. Il SOM é stato presentato per la prima volta lo scorso giugno durante le celebrazioni per il centenario dell'aviazione turca presso Izmir (Smirne) e ad agosto ha effettuato il suo test definitivo, volando per 160 chilometri sul Mar Nero fino a raggiungere e colpire il bersaglio designato.
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Delegazione di alto livello della Fratellanza Musulmana egiziana visita Gaza e incontra i prigionieri liberati!


Nella giornata di ieri una delegazione di alto livello dell'Ikhwan, la Fratellanza Musulmana egiziana, é arrivata nella Striscia di Gaza per una visita ufficiale: come prima tappa i delegati hanno visitato il Quartier Generale del Consiglio dei Ministri, dove hanno lodato il Governo espresso dal Movimento islamico di Resistenza per la sua grande vittoria culminata nella liberazione di oltre mille prigionieri politici in cambio dell'Ebreo francese che si era arruolato nelle truppe di occupazione sioniste.

La delegazione, che includeva il Vice della Guida Suprema del movimento, Jumu'a Amin, oltre ad altri importanti dignitari come Muhammad Wahdan e Hazim Mansour é stata accolta dal Governo palestinese al completo e da alcuni alti funzionari di Hamas come il leader storico Zahar (di madre egiziana) e diversi altri ancora. Il Premier Ismail Haniyeh ha offerto un segno tangibile dell'apprezzamento di tutti gli abitanti di Gaza e di tutti i Palestinesi per gli sforzi e la solidarietà mostrati verso la Striscia e la Palestina occupata dagli egiziani e dai membri dell'Ikhwan in particolare.

La delegazione egiziana ha quindi visitato la sede del Parlamento e ha incontrato i prigionieri liberati che sono da poco tornati a Gaza; Jumu'a Amin ha quindi espresso le proprie congratulazioni a tutti loro e ha espresso l'augurio che molto presto almeno altrettanti loro compagni di carcerazione e di lotta possano venire liberati, grazie ai successi della Resistenza e al sostegno convinto di tutti gli arabi e tutti i musulmani.

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Nuovi attacchi sionazisti contro la Striscia di Gaza, bombardamento contro Zeitoun!


Sono stati nove e non sei come avevamo comunicato in precedenza i morti causati dai banditeschi attacchi aerei del regime ebraico contro la Striscia di Gaza, ancora una volta le critiche condizioni del settore sanitario nel ghetto palestinese assediato hanno aggravato il bilancio di sangue della scorribanda sionazista, causando la morte di tre feriti che molto probabilmente, senza lo shylockiano strangolamento economico, si sarebbero potuti salvare.

La Resistenza comunque non é restata inerte e, incaricandosi di far pagare all'occupazione sionista il prezzo per i suoi indiscriminati attacchi contro la popolazione della Striscia, le Brigate Al-Quds, braccio armato del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina, hanno lanciato due razzi da 122 millimetri contro le colonie dei miliziani ebrei che stringono da presso il territorio liberato grazie alla dedizione e al sacrificio di anni di lotta e contro cui, per puro sfogo di malvagità insensata, l'occupazione incrudelisce quasi quotidianamente con i suoi attacchi e le sue provocazioni militari.

Fonti del regime sionista riportano che almeno un miliziano degli insediamenti sarebbe morto in seguito a questo contrattacco. Nelle prime ore di oggi, invece, é toccato a Zeitoun, nel nord della Striscia, di venire bersagliata dagli aerei con la 'svastica a sei punte', ma, fortunatamente, nessun abitante é rimasto colpito dai loro ordigni; il bilancio di questo week end di bombardamenti, per ora, rimane quindi fermo a nove morti e sei feriti, nella speranza che nessuno di questi ultimi (sempre a causa dell'emergenza sanitaria e umanitaria che affligge la Striscia) non debba andare invece ad aumentare il numero dei caduti.
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La Sedicesima Flottiglia della Marina iraniana salva due petroliere nel Golfo di Aden!


Le navi della Sedicesima Flottiglia, task force di cui é ammiraglia il cacciatorpediniere Jamaran, primo della nuova classe di vascelli di costruzione totalmente iraniana, sono tornate nuovamente in azione nel tratto di mare tra il Golfo di Aden e le bocche di Bab el Mandeb, mettendo in fuga, in due occasioni separate motoscafi e lance armate dei pirati somali, che si accingevano ad attaccare delle petroliere.

Una delle due navi salvate, di nome Damavand, apparteneva alla Compagnia nazionale iraniana delle Petroliere, come confermato dal Direttore esecutivo della Compagnia, Mohammad Souri. In linea con gli sforzi internazionali per combattere il fenomeno della pirateria nell'Oceano Indiano occidentale la Marina iraniana ha condotto pattuglie regolari nella zona fin dalla fine del 2008 e si appresta tra pochi giorni a festeggiare proprio il terzo anniversario del suo sforzo a favore della libertà e della sicurezza del transito commerciale proprio e altrui.

Il Comandante della Marina iraniana, Contrammiraglio Habibollah Sayyari (nella foto, con la Guida Suprema), commentando il nuovo exploit della Sedicesima Flottiglia si é particolarmente soffermato sulle brillanti prestazioni finora fornite dall'ammiraglia 'Jamaran', notando come "L'efficienza e la sicurezza con cui questa unità sta svolgendo i propri compiti dimostrano sul campo l'abilità a la raffinatezza raggiunte dagli esperti iraniani di costruzioni navali"; Sayyari ha fatto notare come la prima 'gemella' della Jamaran (la 'Velayat') sia in corso di completamento e come, a queste prime due navi, ne seguiranno numerose altre.
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Il Consiglio islamico di Gerusalemme si congratula coi Sauditi per la loro decisione coraggiosa!


L'Alto Consiglio islamico nella Gerusalemme occupata ha accolto con entusiasmo la notizia della coraggiosa decisione presa dal Governo saudita di escludere la compagnia francese Alstom dalla costruzione della linea ad alta velocità Haramanin che unirà le prime due città sante dell'Islam, La Mecca e Medina. Causa della decisione sono stati gli inaccettabili rapporti tra la Alstom e i progetti di occupazione del regime ebraico in Palestina.

Il Capo del Consiglio, Sceicco Ikrima Sabri ha dichiarato alla Quds Press che questa decisione é un utile ammaestramento per tutti coloro che tuttora fanno affari o si lasciano coinvolgere con il regime di occupazione rendendosi così direttamente o indirettamente complici degli attentati che quest'ultimo porta avanti contro la natura araba e musulmana di Al-Quds (Gerusalemme), terza città santa dell'Islam.

Lo Sceicco Sabri ha quindi lanciato un appello alle nazioni arabe affinché prestino particolare attenzione a Gerusalemme e alle sue tribolazioni e facciano sentire la loro voce e il loro sostegno a favore della lotta degli abitanti arabi e musulmani, messi in pericolo dai folli progetti sionisti di "giudaizzazione forzata" della città. La ferrovia ad alta velocità verrà realizzata da una joint venture spagnola-saudita; la Alstom già in passato era incorsa nello stigma per le sue attività a favore del regime ebraico, come la costruzione di una linea ferroviaria su territorio occupato, venendo esclusa dal basket del fondo pensione svedese AP7 e vedendo liquidate le quote d'investimento sottoscritte dalla banca olandese ASN per "motivi di incompatibilità etica".

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