martedì 16 novembre 2010

L'Egitto cerca di affondare i tentativi di accordo fra Hamas e Fatah


Il quotidiano egiziano Al-Ahram (lett: "Le Piramidi"), uno dei più letti e conosciuti nel mondo arabo e nel Medio Oriente, ha recentemente lanciato una pesantissima "bordata" contro il meeting Hamas-Fatah tenutosi a Damasco nei giorni scorsi, attualmente interrotto per il sopraggiungere della festività di Eid el-Adha, una delle ricorrenze più importanti del calendario musulmano.

Grazie alla cooperazion di non meglio precisate "fonti palestinesi", i redattori del foglio cairota sarebbero venuti a sapere dello stallo intervenuto a bloccare quasi immediatamente ogni speranza di composizione della profonda frattura fra le due più importanti e influenti organizzazioni politiche palestinesi (una, Fatah, riconosciuta da Usa e Israele come partner dell'ormai sempre più ipotetico 'processo di pace' e beneficiaria di milioni e milioni di dollari di finanziamento; l'altra, Hamas, forte del sostegno della stragrande maggioranza dei Palestinesi, a Gaza come nella West Bank).
Il leader di Fatah Mahmud Abbas: adorato dagli americani quanto odiato dal suo popolo.
Il motivo del contendere sarebbe, secondo Al-Ahram, lo stesso identico che fece naufragare il tentativo tenuto in Egitto nel 2009: la ricomposizione e l'organizzazione di forze di sicurezza comuni che possano operare tanto nella Striscia quanto in Cisgiordania.

Uno dei pochi punti di accordo, termina il giornale, sarebbe stato quello di tenere elezioni politiche e presidenziali tra gli otto e i dodici mesi dopo la sigla definitiva di un protocollo di accordo, segno che comunque nessuna delle due fazioni dispera di poter comunque addivenire a un compromesso.
Anche Mubarak ha problemi di immagine a causa del suo servilismo verso Usa e Israele...
Il lettore cinico e smaliziato (e chi si occupa di cose mediorientali ha il preciso dovere di esserlo sempre e comunque) si può chiedere se la netta e lapidaria analisi di Al-Ahram altro non rifletta, piuttosto che le rivelazioni 'top secret' di sfuggenti ma informatissime "fonti palestinesi", nient'altro che i desideri e le speranze del Governo di Mubarak, l'ultraottantenne "faraone" d'Egitto per volontà della Casa Bianca, che vedrebbe il proprio status e il proprio prestigio politico gravemente "offeso" se le fazioni palestinesi, nonostante tutte le differenze che le separano, trovassero comunque una piattaforma d'accordo nel meeting damasceno, sotto l'egida del giovane "rampante" Bashar Assad.

Una simile prospettiva sarebbe sufficiente perché l'anziano satrapo del Cairo raccomandi alla redazione di Al-Ahram (testata totalmente di proprietà del Governo) di seminare un po' di zizzania in campo palestinese, con qualche "scoop" appositamente cucinato e pilotato.

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