lunedì 11 aprile 2011

La "Terza Intifada" potrebbe iniziare dalle prigioni: "I Palestinesi incarcerati si preparano alla protesta"


Il leader palestinese incarcerato Talal al-Baz ha dichiarato, in un messaggio fatto pervenire all'esterno della galera in cui é rinchiuso dalle forze sioniste d'occupazione, che i prigionieri di Israele sono sul punto di lanciare una vasta e coordinata protesta per ottenere migliori e più umane condizioni di detenzione, oltre naturalmente al termine delle pratiche vessatorie e delle torture che quasi quotidianamente li colpiscono.

Al-Baz ha scritto nel messaggio che le autorità carcerarie israeliane trattano i prigionieri come criminali e non come prigionieri di guerra, venendo così meno ai loro obblighi internazionali.

Baz, incarcerato per aver preso parte ad attività di Resistenza legittimamente mirate contro obiettivi dell'occupazione militare sionista, ha affermato che il diritto dei palestinesi ad essere trattati come prigionieri di guerra secondo le leggi e le convenzioni rilevanti é stato affermato attraverso una lunga lotta per il riconoscimento della natura legittima e militare della Resistenza, i cui militanti catturati hanno in oltre duecento casi fatto delle celle israeliane le loro tombe.

Il prossimo 17 aprile, Giornata dei Prigionieri Palestinesi, Israele avrà occasione di vedere il principio di una vasta e capillare serie di iniziative di solidarietà coi resistenti imprigionati, aggiungendo che, mentre Israele non riesce a decidersi a rendere possibile la liberazione dell'unico israeliano attualmente tenuto prigioniero dal legittimo Governo palestinese di Gaza, i Palestinesi dovrebbe raddoppiare i loro sforzi per rendere viva e presente agli occhi dell'opinione pubblica la tragedia e la sofferenza degli oltre settemila palestinesi che languono nelle galere dello Stato ebraico.

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