lunedì 2 maggio 2011

Buon Primo Maggio: mentre in Italia si beatificava l'amico dei dittatori sudamericani in Palestina i lavoratori sfidavano ancora una volta cecchini e motovedette sioniste!


Nella giornata internazionalmente dedicata a celebrare le lotte e le conquiste della Classe Lavoratrice il Ministero dell'Agricoltura palestinese ha lanciato un appello a tutte le organizzazioni di volontariato e solidarietà con la palestina perché proseguano, aumentino e intensifichino gli sforzi a favore dei contadini e dei pescatori palestinese, sostenendo la loro quotidiana lotta contro le vessazioni e gli attentati arbitrari dell'esercito e della marina israeliana, impegnati a cercare di colpire la capacità del popolo palestinese di nutrirsi coi frutti del suo lavoro, in maniera da rendere più insopportabile l'assedio economico della Striscia di Gaza.

Il documento rilasciato il Primo Maggio, tuttavia, non ha trascurato di ricordare le tribolazioni dei coltivatori e degli allevatori della Cisgiordania, che vedono i loro campi, i loro alberi e i propri armenti sottoposti continuamente agli attacchi e al vandalismo dei fanatici coloni ebrei impiantati da Israele nei sempre più numerosi insediamenti illegali disseminati sul territorio che la Risoluzione ONU 242 dovrebbe riservare in via esclusiva all'amministrazione palestinese.

A rafforzare l'urgenza del sostegno e dello sforzo a favore dei lavoratori palestinesi é venuta anche la testimonianza di Abdul Nasr Farwana, esperto in affari dei prigionieri palestinesi, che ha affermato dati alla mano come oltre il 60 per cento dei 7000 Palestinesi incarcerati da israele faccia parte della Classe Lavoratrice. Un'affermazione significativa, ma, se ci si pensa, anche un po' scontata visto che, da che mondo é mondo, le lotte e i movimenti popolari non sono certo animate da borghesi e privilegiati, ma quasi sempre dai rappresentanti delle classi subalterne, le uniche che, per aver sentito sulla propria pelle la durezza e l'amarezza dell'ingiustizia, sono le prime se non le sole a trovare la forza e il coraggio per avviarsi sulla strada del cambiamento.

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