lunedì 5 dicembre 2011

Colpo da maestro della Difesa aerea iraniana che abbatte drone 'stealth' americano e lo recupera intero!


Fra tutti i comandi militari iraniani, il Ministero della Difesa e gli uffici del Presidente e della Guida Suprema in queste ore é in corso un frenetico scambio di telefonate di felicitazioni, ringraziamenti e lodi indirizzate ai responsabili della Difesa aerea dell'Esercito che, nei cieli sopra il confine tra la Repubblica Islamica e la 'zona tribale' pachistana hanno individuato, tracciato e abbattuto un drone senza pilota RQ-170 'Sentinel' una ala volante a jet priva di pilota ma controllata via satellite da operatori distanti centinaia (se basati su vascelli navali nell'Oceano Indiano) o migliaia e migliaia (se rintanati nei bunker del deserto del Nevada) di chilometri.

Progettato e costruito dalla Lockheed e introdotto nel 2007 il 'Sentinel' é uno dei più recenti e avanzati 'droni' a disposizione del Pentagono e, come l'aereo F-117, era considerato pressoché "invisibile" tranne che ai radar dei paesi ostili più avanzati, come ad esempio Russia e Cina, ma, esattamente come successe al cacciabombardiere Nighthawk nei cieli dei Balcani é toccato a una potenza apparentemente "di secondo piano" mandare in frantumi i sogni 'hi-tech' degli imperialisti a stelle e strisce, inquadrando e abbattendo il loro costoso giocattolo con una rete di difesa aerea sviluppata a partire da tecnologia degli anni '60 e '70 acquistata dallo Shah Reza Palhevi proprio negli Usa e in seguito modificata e aggiornata secondo le direttive della 'Jihad per l'autosufficienza militare'.
L'abbattimento del 'drone stealth' americano potrebbe essere un vero e proprio 'regalo di natale in anticipo' per il programma di UAV di Teheran!
Ma le cattive notizie per gli yankee non sono finite infatti é praticamente certo (e confermato a livello ufficioso) che il velivolo senza pilota è stato recuperato praticamente intatto e subito inviato a Teheran per venire sottoposto a una accurata e minuziosa analisi dai tecnici e dagli scienziati dell'Organizzazione per le Industrie della Difesa, ansiosi di carpire quanti più segreti possibili da passare a potenze amiche o da impiegare direttamente nelle nuove generazioni di droni iraniani, campo in cui l'Iran ha sempre investito un grande interesse.
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